Ieri sulla pagina FB Amnesty International Italia ho visto questo post contro la pena di morte. Si trattava di una piccola infografica, eccola:
Una utente, Jessica, ha commentato dicendo "Anche
l'aborto è pena di morte. Una vita muore per mano di terzi. Ed è sempre
la vita del più debole e dell'unico veramente innocente", e postando questa infografica modificata:
Si sono succeduti molti altri commenti di altri utenti, la stragrande maggioranza dei quali contrari al pensiero di Jessica, e vari altri commenti di Jessica a difesa della propria posizione.
A un certo punto è intervenuto un amministratore della pagina, che ha scritto il seguente commento:
Hai
espresso chiaramente la tua posizione così come hanno fatto altri. Ora
invitiamo tutti e tutte a continuare la discussione, se si ritiene
necessario e utile, in gruppi o post pertinenti. Grazie
Ma non gli è stata data retta. Sia Jessica che altri utenti hanno continuato. Allora l'amministratore è intervenuto di nuovo, scrivendo:
Spiace molto vedere come il senso di questo post sia stato completamente deviato a vantaggio di una discussione su un altro tema. I due temi non sono legati, per quanto ciclicamente qualcuno tiri fuori il parallelismo strumentale tra pena di morte e aborto. Anche se off topic, ci teniamo a chiarire che secondo la nostra organizzazione l’accesso a servizi di aborto sicuro è un diritto umano. Il diritto internazionale dei diritti umani chiarisce che le decisioni sul proprio corpo devono essere fatte dal singolo nel rispetto del diritto all’autonomia e all’integrità corporea. Costringere qualcuno a condurre una gravidanza indesiderata, o costringerlo a cercare un aborto non sicuro, è una violazione dei diritti umani, inclusi i diritti alla privacy, all’autonomia e all’integrità corporea. In molte circostanze, coloro che non hanno altra scelta che ricorrere ad aborti non sicuri rischiano anche di essere perseguiti e puniti, inclusa la reclusione, e possono affrontare trattamenti crudeli, disumani e degradanti, discriminazioni e l’esclusione dall’assistenza sanitaria post-aborto. L’accesso all’aborto è quindi collegato alla protezione e al rispetto dei diritti umani di donne, ragazze e altre persone che possono rimanere incinte, al fine del raggiungimento della giustizia sociale e di genere. Visto che riteniamo l'argomento off topic chiudiamo qui il nostro intervento e invitiamo chi fosse interessato/a ad approfondire la nostra posizione in merito a visitare la pagina di domande e risposte sul tema https://j.mp/34Bz018.
Niente da fare: il dibattito è continuato e anche mentre stavo scrivendo la prima stesura di questo articolo vedevo in fondo "Qualcuno sta scrivendo un commento...". E l'ultimo commento che ho visto è di tre ore fa.
Io qui, anziché argomentare sul diritto all'aborto, sui diritti del feto, sul male minore, etc, come di solito si fa e come è stato fatto anche stavolta, mi soffermo su quanto l'amministratore ha detto non nel suo secondo commento, ma nel primo. E cioè
tirare fuori l'aborto mentre si sta parlando di pena di morte è andare fuori tema, perché le posizioni sull'una e sull'altra cosa sono risposte a domande valoriali diverse.
Lo si capisce bene dal fatto che esistono:
- persone contrarie alla pena di morte e favorevoli all'aborto
- persone contrarie all'aborto e favorevoli alla pena di morte
- persone contrarie a entrambe le pratiche
- persone favorevoli a entrambe le pratiche
Non si tratta di "doppia morale", come ho letto. Molto più semplicemente i due argomenti non sono abbastanza simili da costringere una persona coerente a dire di sì a entrambe le pratiche o a nessuna delle due obbligatoriamente.
Lo so, entrambi gli argomenti riguardano il porre fine a una vita, ma non è abbastanza, dato che le circostanze sono molto diverse. Ma certi antiabortisti hanno il coraggio di piegare una discussione in modo davvero improbabile (un caso simile, e anzi ancora più pazzesco, è stato quello di una persona che ho sentito parlare alla radio, che sosteneva che la pena di morte era più legittima dell'eutanasia, perché con quest'ultima si uccide un innocente, mentre con la pena di morte si uccide un colpevole).
Di seguito spiego brevemente perché in una discussione sulla pena di morte il diritto all'aborto è fuori argomento, descrivendo le diverse domande valoriali dell'uno e dell'altro tema.
Per stabilire se la pena di morte è giusta o sbagliata una persona si chiede:
- Esistono situazioni in cui è etico ammazzare una persona nata che ha commesso un certo reato?
- L'istituzione della pena di morte è un deterrente efficace per prevenire i reati per i quali viene applicata?
- È giusto rischiare di ammazzare un innocente in caso di un errore giudiziario, visto che è un atto irreversibile?
Invece per stabilire se il diritto all'aborto va garantito le domande sono queste altre:
- Esistono situazioni in cui è lecito ammazzare un embrione?
- Esistono situazioni in cui è lecito ammazzare un feto?
- Se una donna è rimasta incinta in seguito a una violenza sessuale o perché un anticoncezionale non ha funzionato, è giusto obbligarla a portare a termine la gravidanza per far sì che il feto/embrione diventi un bambino e nasca?
- Cosa ci insegna la storia sulle donne incinte che volevano abortire ma vivevano in un paese in cui era illegale?
- Cosa ci insegna la storia sul potere persuasivo dei consultori in cui si cerca di convincere le donne e non abortire?
So che adesso il lettore antiabortista penserà: "Ma certo che posso legare i due argomenti! Ad esempio posso dire che se sei contrario a ammazzare una persona che ha commesso un reato, figuriamoci se puoi permettre l'omicidio di una persona che non ha nessuna colpa!".
E così facendo il lettore antiabortista dà per scontato questo assunto:
"una persona non nata ha pari diritti rispetto a una persona nata".
E questo assunto non è scontato. Vuoi forse discuterne? Possiamo farlo, ma non adesso, perché discuterne è andare fuori argomento rispetto alla discussione sulla pena di morte.
Faccio un esempio facile per chi ancora non avesse capito. Una volta, soddisfatto per aver ammazzato una zanzara, pubblicai su FB la foto del mio dito su cui era rimasta la sua impronta. Una mi disse che ero "incoerente, come tutti gli animalisti". Siccome avevo un'alimentazione rispettosa degli animali CHE NON MI IMPORTUNANO, e cioè galline, mucche, conigli, e altri animali che di solito gli onnivori mangiano, lei aveva dato per scontato che io fossi un animalista, con ciò intendendo che mettessi tutti gli animali allo stesso pari. Ovviamente no, non ho mai messo tutti gli animali allo stesso pari, e giudico malato di mente chi mette una zanzara al pari del proprio animale domestico. Non ci si può illudere di aver ragione appiccicando una grande etichetta a qualcosa, ad esempio dicendo "ma è comunque un animale" quando io non ho mai detto di difendere tutti gli esseri che sono "comunque animali". Non l'ho mai detto. Se vuoi discutere con me sull'uguaglianza di diritti fra animali possiamo farlo. Ma finché non lo abbiamo fatto (ed è un altro argomento) tu non puoi dirmi che sono incoerente se ho deciso di rispettare un sottogruppo di esseri (e cioè tutti gli animali che non mi importunano) solo perché a te questo sottogruppo di esseri non era venuto in mente.
Altro esempio: un medico, nella sua pagina Facebook dedicata alle malattie respiratorie, pubblica un post sui benefici che si ottengono smettendo di fumare. Un tizio scrive un commento dicendo che questo medico è incoerente, perché difende la salute, però giorni addietro aveva iniziato un post dicendo per inciso che aveva cenato mangiando una bistecca e patatine fritte.
Fanno male la carne rossa e le patatine fritte? Sì (se mangiate in eccesso). È stato incoerente il comportamento di quel medico? No. È stato scemo quel commento, che col tema della pagina, dedicata alle malattie respiratorie, non c'entra nulla. E allora l'importanza dell'alimentazione? L'importanza dell'alimentazione cercala su FB e troverai un sacco di altre pagine che ne parlano. E il povero animale ammazzato per diventare bistecca? Storia tristissima: chi ha a cuore la salute degli esseri umani dovrebbe soffermarsi a guardare negli occhi una mucca o un bove e accorgersi che anche loro hanno qualcosa che ricorda l'affetto umano. E però non c'incastra nulla.
Amnesty International difende il sottogruppo umano delle persone nate.
E allora gli embrioni?
Secondo Amnesty International sono meno importanti della vita e della qualità di vita delle persone nate. È un'opinione sbagliata? Può darsi. Si tratta di doppia morale? No. Dire che si tratta di doppia morale è una forzatura. Se per criticare Amnesty vuoi scrivere un commento difendendo embrioni e feti puoi farlo sotto a un post in cui Amnesty parla del diritto all'aborto. Mettersi a parlare di aborto in risposta a una campagna contro la pena di morte significa andare fuori tema.
Nota: io ritengo che sia opportuna la pena di morte in alcuni casi, e cioè nei casi in cui sia stato catturato un leader di un movimento di terroristi, perché se non viene ammazzato i suoi seguaci potrebbero fare degli attentati per chiederne la liberazione. Quanto all'aborto, mi dà molto fastidio che alcune donne lo usino come metodo contraccettivo (molte sono al terzo o quarto aborto) e ritengo sarebbe buona cosa limitare il numero di aborti per ogni donna e condizionare alla sterilizzazione il terzo aborto (senza conteggiare quelli contestuali a gravidanze causate da una violenza sessuale).