19 ottobre 2021

Fratturata perché colpita dalla porta elettrica di una clinica, che non vuole risarcirla

Stamattina ho fatto una seduta di fisioterapia domiciliare con una paziente che insieme a sua figlia mi ha raccontato dell'ennesimo fatto increscioso, accaduto proprio nella stessa clinica di cui ho già parlato in questo e in questo articolo. E anche in quest'altro e in quest'altro ancora.

Oh: dal 2011 al 2021 le mie impressioni su questa clinica non hanno accennato a cambiare. Neanche quando hanno cambiato gestione.

Che hanno combinato stavolta?

Una signora che lì si era sottoposta a protesi di ginocchio destro, in procinto di uscire dalla struttura dopo l'ultimo giorno di riabilitazione, è stata colpita dalle ante scorrevoli della porta di ingresso, una porta elettrica che grazie alla fotocellula avrebbe dovuto rimanere aperta. Cadendo, la paziente, si è fratturata il femore sinistro.

È rimasta a terra dolorante per 10 minuti sotto l'estivo fratello Sole, chiamando aiuto inutilmente, dopo di che è stata vista dalla guardia giurata.

Trasportata in ospedale, è stata operata il giorno stesso e per fortuna l'operazione è andata bene.

E però questo episodio, com'è facile capire per chiunque non faccia finta di non capire, è stato alquanto spiacevole e doloroso, e la costringerà a un percorso di riabilitazione.

Quindi la signora, caduta a causa del malfunzionamento della porta della clinica, ha diritto a un risarcimento da parte dell'azienda che gestisce la clinica.

È normale che tu voglia risarcire una persona dopo che per responsabilità tua ha avuto un danno, Giusto? Sì. È normale, a patto che tu sia onesto e in buona fede. Cosa che, tristemente, pare non essere la fattispecie. La clinica, infatti, si è rifiutata di risarcirla. Approfondiamo, dai, che è troppo divertente:

- La guardia giurata, mentre parlava con la signora e con sua figlia, è stata chiamata dal personale della clinica con un pretesto; lo scopo era palesemente impedire alla guardia di fornire informazioni raccontando la propria testimonianza

- La stessa guardia giurata ha successivamente detto alla signora e a sua figlia di essere stato redarguito per averla aiutata a ricostruire il fatto

- Un medico che lavora in quella clinica si è prestato a mentire senza un briciolo di pudore, sostenendo che la signora era caduta dopo essere uscita dalla struttura

- Un'argomentazione portata a discolpa della clinica è stata "abbiamo fatto controllare la porta e le fotocellule e funziona tutto bene". Qui non si sa bene dove volesse andare a parare. Forse intendeva dire che va tutto bene, non è successo nulla di strano e la caduta e la frattura sono solo il frutto dell'immaginazione di qualcuno. Un po' come quando, nella stessa clinica, ero sotto i ferri, l'anestesia non stava funzionando e mi venne spiegato che era impossibile che io sentissi il dolore che lamentavo.

- "Ci dispiace, le chiediamo scusa". Ah, ma allora se chiedi scusa significa che riconosci che la responsabilità è tua. Quindi perché rifiuti di dare un risarcimento?

- La clinica si è offerta di fornire gratuitamente la riabilitazione. Tutto qui. Immagino che se questi tizi vengono beccati in treno senza biglietto offrano al controllore di rimediare pagando solo il prezzo del biglietto. Oppure se ammazzano una persona offrono ai parenti di rimediare pagando la cassa da morto.

Ragà, sono 10 anni che questa clinica colleziona figuracce. Ma quanti litri di cognac vi scolate la mattina prima di andare a lavorare, per farvi venire in mente che è meglio risarcire una persona quando c'è una palese responsabilità vostra del danno che ha subito, rispetto a farsi fare causa per poi pagare sia il risarcimento, sia le spese legali... e pagare soprattutto dal punto di vista dell'immagine che le persone hanno di voi?

Le informazioni si diffondono. Non dico che tutti si mettano a scrivere un articolo sul proprio blog (io ho anche questo modo per sfogarmi quando mi arrabbio), ma comunque parla. E fa bene.