02 agosto 2020

La retorica sulle forze dell'ordine che ogni giorno rischiano per noi

Quanti agenti delle forze dell'ordine muoiono o vengono feriti in rapporto al loro numero totale?

Presso questo link del Ministero dell'Interno è scaricabile un elenco delle cosiddette "Vittime del dovere", persone morte o permanentemente invalide per cause connesse al loro servizio nei confronti dello Stato, alle quali o ai familiari delle quali lo stato corrisponde un’indennità secondo la legge 466 del 1980. Fra le “vittime del dovere” ci sono membri di forze dell’ordine, vigili del fuoco, forze armate e altri corpi a servizio dello stato.
Affinché una persona venga considerata vittima del dovere, deve aver subito lesioni o essere deceduto in alcune circostanze ben specifiche: operazioni di prevenzione e di repressione dei reati, vigilanza a infrastrutture, operazioni di soccorso, attività di tutela della pubblica incolumità, altri servizi di ordine pubblico. Inoltre è necessario che la persona o un suo erede ne abbiano fatto richiesta.

Ho scaricato il documento, che annovera le vittime del dovere riconosciute dal 27 marzo 1961 al 12 aprile 2019; delle vittime elencate ho considerato solo gli agenti delle forze dell'ordine: carbinieri, poliziotti, finanzieri, agenti del Corpo Forestale dello Stato (ora soppresso e inglobato dall'Arma dei Carabinieri), vigili urbani e guardie carcerarie.
Ho notato così che nel suddetto periodo, lungo 58 anni, le vittime del dovere fra le forze dell'ordine sono state 1.902. Quindi in media circa 33 all’anno.

33 vittime all'anno su quanti agenti in totale? Ogni anno il numero totale di agenti è cambiato, e non ho i dati sulle fluttuazioni del numero di agenti dal 1961 a oggi. Esse sono comunque poco importanti di fronte ai grandi numeri che scaturiscono dal confronto che è oggetto di questo articolo, per cui possiamo tranquillamente approssimare come se il numero degli agenti fosse sempre stato quello di oggi.

Dunque, quanti sono gli agenti dei suddetti gruppi in totale?

Più di 350.000.

Confrontiamo la situazione con quella degli operai e facciamo conto che essi siano la totalità dei morti sul lavoro (è una buona approssimazione). Ogni anno i morti sul lavoro in Italia sono più di 1.200 e gli invalidi permanenti per motivi di lavoro quasi 25.000. Totale diciamo 26.000.

Su quanti operai?

Circa 8.500.000.

Ecco che ogni anno la probabilità di morire o avere un'invalidità permanente per cause lavorative è, per un agente delle forze dell'ordine, una su 10.000; per un operaio, una su 330. Trenta volte maggiore.

Alla luce di questo, i discorsi dei politici di destra sugli agenti delle forze dell'ordine che "ogni giorno rischiano la vita per noi" appare come pura retorica, che fa presa solo su chi non conosce i numeri.
Questi politici fra l'altro hanno dalla loro parte il fatto che un agente delle forze dell'ordine morto fa più notizia e impressiona di più rispetto a un operaio morto.

Pura retorica è anche la narrazione, da parte degli stessi omuncoli ansiosi di ingraziarsi fascisti e fascistelli, che descrive gli agenti delle forze dell'ordine come se fossero eroi quotidiani che vogliono bene ai cittadini. La percentuale di agenti che fanno il loro lavoro per vocazione è verosimilmente la stessa di qualsiasi altra categoria di lavoratori (con la differenza che per le forze dell'ordine può esistere una vocazione distorta*).

Non c'è motivo di pensare che gli agenti delle forze dell'ordine svolgano il loro lavoro per motivi diversi da quelli per cui lo svolgono gli altri, e cioè principalmente per portare a casa uno stipendio, che è uno stipendio normalissimo, con una pensione normalissima, in linea con la maggior parte degli stipendi di dipendenti pubblici. Io sono grato a un carabiniere che fa il suo dovere, ma non più di quanto sono grato al muratore che ha costruito il muro di cartongesso che gli ho commissionato e pagato.

Poi sarei curoso di raccogliere qualche testimonianza su quanto carabineri e polizia siano scattanti nell'intervenire quando vengono chiamati, dato che più di una volta ho sentito e letto testimonianze secondo cui arrivano volutamente in ritardo per evitare di avere a che fare direttamente coi delinquenti (esattamente il contrario di quello che accade nei film e nei telefilm, che credo abbiano fatto la loro parte nell'indottrinare milioni di casalinghe poi riscopertesi leghiste)... ma chissà, magari anche quelle erano mele marce.

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* Con "vocazione distorta" mi riferisco a quella di soddisfare la smania di potere, potere di menare e minacciare chiunque impunemente; e sì, anche la storia dei poliziotti che hanno le mani legate e se torcono un capello a un criminale rischiano una condanna è una bufala, altrimenti non continuerebbero a farlo con criminali e non; e anche la storia delle mele marce sta in piedi a fatica.
In particolare, sulle cosiddette mele marce consiglio due articoli:
Le forze dell'ordine sono tutte così? Tutte no, ma quasi, di questo blog
e
Mele marce is back, di Uriel Fanelli
Ritengo quest'ultimo articolo interessante, ma non mi trova molto d'accordo su due cose:
- Dice l'autore che "con 23 milioni di telecamere/microfono in Italia, dette anche telefoni cellulari, prima o poi scoppiera’ il merdone vero". Ma. Se non è scoppiato un bel niente (tranne casi isolati) fino adesso, non vedo perché dovrebbe scoppiare qualcosa "prima o poi". Non mi pare che per i delinquenti i cellulari siano un pericolo maggiore rispetto ai registratori a cassette che c'erano una volta. Questo per quanto riguarda l'audio. Per quanto riguarda i video, invece, rcordiamoci che i cellulari non sono videocamere nascoste in un bottone della camicia. Nela maggioranza dei casi se filmi un delinquente lui si accorge che lo stai filmando, quindi prende il provvedimento di spaccare te e il cellulare stesso.
Non sto parlando dell'episodio in cui il carabiniere pesta una persona all'aperto, da cui si evince non solo che quell'agente è un delinquente, ma anche uno stupido che non sa controlare i suoi istinti e sa bene di mettersi in pericolo dal momento che potrebbe essere filmato senza saperlo. Parlo piuttosto della delinquenza un capellino più sofisticata. E con "capellino" non sono ironico, intendo davvero solo un capellino in più, come aspettare di aver portato in caserma quella persona prima di menarla.
- Non mi pare in Italia qualcuno abbia parlato di questi "anticorpi". I fan a oltranza delle forze dell'ordine semplicemente affermano che non ce n'è bisogno.

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