Spesso si dice che la beneficenza va fatta in segreto, perché è brutto vantarsi di essere buoni, altrimenti sembra che la si sia fatta solo per apparire, perché farlo sapere è una caduta di stile, o robe del genere...
Ho sentito più volte parlare di persone che nella loro vita avevano aiutato il prossimo con donazioni in denaro o altro, di cui solo dopo la morte è stata resa nota la generosità, generosità di cui non avevano mai parlato con nessuno. Quando ci vengono raccontate queste storie che riguardano il far del bene in segreto si viene affascinati più dalla segretezza che dal bene. Ok, una notizia che stupisce può affascinare, ma non dimentichiamoci che quello che conta alla fine è non tanto ciò che abbiamo taciuto, ma ciò che abbiamo fatto.
Per come talvolta l'argomento viene trattato sembra quasi che fare beneficenza e dirlo in giro sia peggio che non farla.
Io non ho una visone così fondamentalista. Certo, c'è modo e modo di comunicare qualcosa, e c'è anche motivo e motivo. Se doni dei soldi per una giusta causa e lo dici con lo scopo di apparire migliore di qualcun altro, o con lo scopo di forzarlo moralmente a fare lo stesso, risulterai inopportuno e pure importuno. Stessa cosa se fai spam telefonando, scrivendo email, SMS o simili alla gente per chiedere soldi per un'associazione di carità o simili senza avere il loro consenso.
Se invece, senza intenzione di farti bello o di cambiare il budget degli altri destinato alle buone cause, parli con l'intenzione di condividere la tua esperienza in quanto ti ha fatto sentire bene, anche magari aggiungendo un gentile invito a fare lo stesso, senza nessuna insistenza, non ci vedo nulla di male né di antipatico.
Dare il buon esempio è uno dei modi efficaci per far sì che il mondo cambi in meglio.
Pensa ai tanti personaggi famosi che fanno grandi donazioni. Personaggi di enorme fama, che non hanno bisogno di gesti del genere per conservare la propria popolarità (e se si trattasse di soldi investiti a tale scopo sarebbe insensato, dato che esistono metodi ben più efficaci a parità di spesa!). Non è che siccome la notizia viene diffusa, allora quel personaggio viene biasimato. Anzi, si sa che questo è un bene, perché può spingere migliaia di altre persone a fare lo stesso.
Non vedo perché dovrebbe essere diverso per i non-VIP. Far sapere col giusto atteggiamento che si è donato soldi per una buona causa, invitando implicitamente o esplicitamente a fare lo stesso, è un buon modo per diffondere la solidarietà.
Certo non bisogna rimanere troppo delusi se la nostra iniziativa non viene imitata: le buone cause sono tante, e purtroppo fanno a gara fra loro. Aiutarle tutte è impossibile, ed è normale che ognuno scelga in base ai propri valori quali finanziare e quali no (ne ho parlato nell'articolo "Spam da associazioni di beneficenza").
Buona cosa è, comunque, far sapere a che non lo sapeva ancora che fra le altre buone cause esiste anche quella che ha catturato la nostra attenzione e suscitato la nostra generosità.
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