22 febbraio 2018

Webmaster e Web-marketer consigliato: Savero Scarcella

Il mio primo sito web fu messo online nel 2000. Un ragazzo che avevo conosciuto in una mailing list, e che abitava non lontanissimo da me, creò una pagina che aveva un po' la funzione che hanno oggi OPIDOS, Silver The Canaglia e il mio account Facebook, e cioè rispondere alle domande "Chi sei? Che fai? Novità?"... Ma un po' più autocelebrativa e buffa.

Da allora ne è passata acqua sotto i gatti (beh? Nelle falde acquifere scorre molta acqua, e queste si trovano sotto il livello del suolo, ove stanno i gatti).

E in tutto questo tempo, fra le tante cose che sono accadute, si sono succeduti tanti governi, compresi quelli dei miei siti. Perché questo gran turn over? Non si sa. Si sa solo che i webmaster, gratuiti o a pagamento che siano, a volte spariscono e non si fanno più trovare. A volte lo fanno in maniera cordiale, a volte in maniera decisamente più fantasmina, a volte lo fanno in modo onesto, a volte trattenendo del denaro senza completare il lavoro (una volta mi sono anche visto costretto a fare causa).

Una delle mie disavventure che è partita con un webmaster che inizialmente si dichiarava mio amico l'ho raccontata nell'articolo intitolato "Webmaster sedicente amico: non fidarti". Ti consiglio di leggere tale articolo in una giornata in cui non sei particolarmente deluso per una tua amicizia o per il comportamento di un qualche professionista fidato o fornitore di servizi, altrimenti la tua tristezza potrebbe toccare terra e anche scavare per far visita alle talpe... oppure ti consiglio di leggerlo per poterti dire "consolati, non sei l'unico a cui è successo"... insomma, dipende dal tuo carattere.

Ma usciamo dal capitolo triste della storia internettiana del sottoscritto per parlare delle cose belle.

La cosa bella è Saverio Scarcella.

Già: rivolgiti a me se necessiti di uno slogan pubblicitario in rima o assonanza o consonanza, mentre devi rivolgerti a Saverio se ti serve un sito o altri servizi web come lo spostamento di un sito da un web provider a un altro, o una ottimizzazione del codice, o una campagna pubblicitaria Adwords o Facebook, una ottimizzazione per Google Search Console, o un'ottimizzazione SEO.

Lo dico senza guadagnarci nulla e motivato unicamente dalla mia gratitudine e dalla mia stima.

Purtroppo la storia ha insegnato a me e ad altre persone che tanti webmaster sono animali strani. Ecco alcuni degli svantaggi che possono presentarsi al malcapitato utente (userò per semplicità la sola parola "webmaster" anche se quando si parla di pubblicità il termine adeguato è "web-marketer"):
  • Dopo il lavoro il webmaster non fornisce più assistenza, dicendosi troppo impegnato con altri lavori più grossi. Bisogna contattare un altro webmaster, che dice "Qui anziché maneggiare il codice si fa prima a rifare il sito da capo, perché non ho mica capito come ha impostato il lavoro il mio collega".
  • A un certo momento, senza preavviso, il webmaster abbandona il lavoro. A metà. E sparisce. 
  • Il webmaster va in ferie, magari per un mese intero e durante quel periodo non interviene su eventuali problemi, o lo lascia fare a un suo dipendente che non conosce il sito
  • Il webmaster risponde dopo 4-7 giorni alle email di richiesta di soccorso, anche se si tratta di problemi urgenti, che possono far perdere al cliente delle vendite o la fiducia da parte dei visitatori.
  • Il webmaster, che si era dichiarato esperto di Adwords o Facebook Ads, usa tali strumenti facendo una campagna pubblicitaria da principianti con le modalità proposte da Google e Facebook, che servono più che altro a far guadagnare tali compagnie, senza l'adeguata ottimizzazione (ad esempio con parametri che l'utente avrebbe potuto impostare anche stando al telefono con il consulente che Google offre gratuitamente)
  • Campagne pubblicitarie addirittura sbagliate (saverio mi ha raccontato di persone che avevano concordato campagne Adwords per determinate parole chiave e si ritrovavano pubblicizzati con  kwyword diverse)
  • Vengono fuori varie incomprensioni dovute a un linguaggio troppo tecnico da parte del consulente 
  • Non c'è chiarezza riguardo a cosa è compreso nel prezzo e cosa no (aggiornamenti del sito per un anno? Correzioni di danni fatti dal cliente? Etc)
Saverio NON ti darà mai nessuno di questi problemi.

Quindi:
  • se hai bisogno di qualcuno che crei Wordpress o Joomla un sito wb aziendale, o personale, o per un'associazione, o per una rivista online
  •  se cerchi un esperto che possa creare e gestire pagine aziendali sui principali social network (Facebook, Google Plus, Linkedin, Twitter, Instagram, Pinterest)
  •  se ti serve qualcuno che crei e ottimizzi la scheda di una tua azienda per Google My Businnes, che comparità su Google Maps 
  • se hai bisogno di una persona che si occupi di SEO, cioè ottimizzazione del tuo sito per motori di ricerca per ricevere più visite da un pubblico specifico, includendo la correzione strutturale di errori e criticità 
  • se hai bisogno di pubblicità con AdWords, per promuoverti fra i risultati di Google e con banner, e di qualcuno che si occupi di tutta la trafila (progettazione, impostazione, ottimizzazione sia dal punto di vista del pubblico da raggiungere, sia dal punto di vista del miglior impiego possibile di impostazione del budget di spesa, gestione con monitoraggio conversioni), anche con remarketing mirato per prodotti specifici destinato a specifici tipi di cliente
  •  se vuoi che sia eseguita un'analisi della reputazione online tua o della tua azienda
  • se vuoi riuscire a svolgere tutte queste cose in autonomia, e per farlo ti serve una consulenza di un esperto che possa insegnarti a gestire la tua presenza online
  •  se hai bisogno di un consulente per l'email marketing
...Ti consiglio di rivolgerti a Saverio Scarcella.

Lo trovi qui:

www.sweb3.wordpress.com

13 febbraio 2018

Crea il tuo delinquente. È tutto legale!

Puoi fare un figlio. Puoi torturarlo psicologicamente, dandogli zero affetto e accontentandolo con cibo spazzatura per tenerlo buono, spiegandogli che gli altri bambini/ragazzi sono meglio di lui e che lui non sa meritare il tuo affetto; puoi chiedergli di fare cose che non riesce a fare e rimproverarlo per questo, negargli giocattoli, vacanze, sport e qualsiasi attività extra-scolastica, o concedendogli un po' di queste cose ridotte all'osso per poi negargliele per punizione appena fa un piccolissimo errore; puoi parlargli male dei suoi migliori amici e vietargli di frequentarli o criticarlo per ore quando lo fa, spiegargli che lui è per te e per sua mamma una continua e totale delusione. Poi puoi chiedergli perché è sempre imbronciato e, quando ti risponde parlando del modo in cui ti comporti con lui, puoi dirgli che è troppo permaloso e anche irriconoscente nei confronti dei genitori che lo mantengono. E poi ricominciare, trovando sempre nuovi modi per farlo sentire inadeguato per tutto, e spiegargli che lui nella sua vita non combinerà mai nulla.

Puoi andare avanti così per tanti, tanti anni.

È tutto legale. Nessuno potrebbe sottrarti la custodia del figlio, perché non ci sono prove tangibili del fatto che sei un cattivo genitore.

Fra l'altro in pubblico puoi avere con tuo figlio un comportamento impeccabile, e a chiunque incontri puoi spiegare che lui è un tipo chiuso e a modo suo, impossibile da educare nonostante il tuo disperato impegno; tutto questo, unito al fatto che hai dimostrato una certa intelligenza parlando di società e politica, ti procurerebbe un ottimo alibi morale. Pulita e specchiata rimarrebbe non solo la tua fedina penale, ma anche la tua reputazione.

E se il ragazzo diventasse violento e compiesse un grave reato, il Giudice e la gente darebbero la colpa solamente a lui.

...E compatirebbero te, povero padre che mai si sarebbe aspettato una cosa del genere da lui, colpa ovviamente delle sue cattive compagnie che certo tu non l'hai indotto a scegliere.

E se qualcuno osa supporre il contrario, puoi sfoderare alcune di quelle frasi jolly che vanno sempre bene, che guarda caso suonano bene alle orecchie di quasi tutti i genitori:

Chi sei tu per dirmi come educare mio figlio? Come ti permetti? Un po' di rispetto!
Il ragazzo ti ha parlato male di me e tu gli hai creduto? Lo sanno tutti gli adolescenti parlano male dei genitori. Avresti dovuto sentire l'altra campana! Chiedi a chi mi conosce se sono una brava persona!

(un po' la stessa cosa che dicono alcuni anti-vaccinisti ai sostenitori dell'obbligo vaccinale, con la differenza che in questo caso sembri dalla parte della ragione)

E vualà. Tanto, tanto danno, nessuna punizione.

E allora crea anche tu il tuo delinquente. Bastano qualche grammo di liquidi biologici, un pizzico di furbizia e qualche anno di attesa.

Un po' costoso, come ogni hobby chic, ma vuoi mettere la soddisfazione?

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Dedicato alle invisibili migliaia di bambini poveri... poveri di affetto. Di cui non è politicamente corretto ammettere l'esistenza, e per questo ancora più poveri.
Dedicato a tutti loro, ma in particolar modo a quelli di loro che, nonostante tutto, riescono a diventare buone persone e non dei delinquenti dal punto di vista legale... e neanche morale.

10 febbraio 2018

Come decidere chi votare alle elezioni politiche

Spiegherò qui, in maniera neutrale e apolitica, perché faremmo bene ad andare a votare anziché astenerci, e perché dobbiamo votare semplicemente il partito che crediamo il migliore, senza architettare cosiddetti "voti strategici" di alcun tipo (per la precisione dovrei dire "lista" anziché "partito", ma userò quest'ultimo termine perché alla maggior parte di persone suona più familiare in questo ambito).

Se concordi con la spiegazione che stai per leggere, ti invito a condividere questo articolo.

Ordunque...

VOLENDO ESPRIMERE PROTESTA E DISGUSTO, PERCHÉ NON VA BENE ASTENERMI O ANNULLARE LA SCHEDA?

Stare a casa può anche essere interpretato come "La politica non mi interessa, fate voi"; rendere nulla la scheda scrivendo qualcosa, o sporcandola, etc, è altrettanto inefficace, infatti la presenza di un certo numero di schede nulle viene interpretata così: "Un certo numero di persone non ha capito come votare e ha sbagliato".

Se vuoi inviare un messaggio di protesta che risulti inequivoco, devi votare scheda bianca: in questo modo risulta chiaro che volevi esprimerti, perché hai alzato il sedere e sei andato alle urne, e risulta chiaro cosa volevi dire, perché hai riconsegnato la scheda senza nessuna croce, quindi "Non mi fido di nessun partito".

Detto questo, prima di decidere di non votare nssun partito perché "nessuno dei 7 partiti mi piace", ricorda che non sono 7, ma molti di più. Decidi dopo averli analizzati tutti, compresi quelli piccoli. Dare il voto a un partito piccolo non è proprio la stessa cosa che non darlo a nessuno: se non dai il voto a nessuno, lasci invariata la percentuale di votanti in favore di chi vincerà. Se invece voti un partito piccolo, che magari non supererà lo sbarramento, abbassi la percentuale di consensi che il vincitore si vanterà di aver ricevuto.

COME SCEGLIERE CHI VOTARE?

Analizza il programma dei partiti e, se reperibile, la storia delle persone che lo dirigono.
Escludi i partiti formati da persone che sai avere una storia che li rende inaffidabili. Fra i partiti rimasti, vota quello col programma che ritieni più giusto e al tempo stesso realizzabile.

Se, fatta questa analisi, hai deciso di votare un partito che sai già che supererà la soglia di sbarramento, puoi non leggere oltre.

In caso contrario, forse potresti obiettare "Voterei l'ottimo Pinco Pallino, ma ho paura che non superi lo sbarramento e che quindi il mio voto vada sprecato; meglio votare quel partito grande che mi fa schifo, per limitare il potere di quell'altro partito grande che mi fa ancora più schifo".

Un voto è sprecato, e anzi dannoso, se lo dai a un partito che ritieni immeritevole: sarà anche per colpa tua che, travisando i fatti, il leader di quel partito si vanterà di quella percentuale di votanti "che si fidano di lui perché lo hanno votato".

Se ritieni valido un partito, votalo. Tutto qui.
È piccolo? Pazienza. Magari non andrà al governo in questa legislatura, ma lo aiuterai a crescere per quella che ci sarà fra 5 anni o fra 10, o fra 30.
Purtroppo a volte le cose giuste sono lente.
Ignorare questo significa non avere un buon governo né ora né fra X anni.
Questa è senz'altro una buona idea che puoi diffondere (oltre a promuovere magari il partito che preferisci): a volte se vogliamo un cambiamento dobbiamo "osare" e accettare di perdere oggi, non superando lo sbarramento, ma almeno contribuendo a far capire alle persone di quel partito che è buona cosa continuare a provarci.
Del resto facendo le stesse cose si ottengono gli stessi risultati. Ricorrendo a dei mezzi lenti ma utili e rifiutando quelli veloci e "meno peggio", che poi significa dannosi, è possibile, almeno alla lunga, ottenere un risultato.
Questo concetto è spiegato diffusamente, e senza specifico riferimento alla politica, nell'articolo di Bubà "Vogliamo cambiamenti? Cambiamo lenti".

06 febbraio 2018

Contestare un politico che fa un comizio è controproducente

Proteste contro un politico sul palco
No, non mi riferisco all'essere menati dalla polizia, che potrebbe anche essere possibile, ma non mi soffermo su questo: è abbastanza ovvio (ne ho parlato nell'articolo intitolato appunto "Celerini, manifestanti, violenza e ovvietà") e riguarda non specificamente questo tipo di situazione, ma in generale ogni situazione di protesta o di pericolo per l'ordine pubblico, vero oppure utilizzato come scusa.

Quindi a cosa mi riferisco? Mi riferisco alla fine che fa il messaggio che i contestatori lanciano nei confronti di destinatari diretti (le persone sul palco) e indiretti (i telespettatori, nel caso in cui i telegiornali ne parlino).

Perché chi va a contestare un politico che parla in un comizio fa il suo gioco?

Semplice semplicione.
 
Se quel politico ha la concessione del Comune per usufruire di quello spazio in quel punto della città in quell'orario, andare a disturbare è illegale, e anche al di là dell'illegalità dà al personaggio in questione una ghiotta occasione per argomentare la bontà delle sue tesi. Dirà che gli oppositori sono incivili, perché non vogliono che parli, perché a loro dà fastidio la verità che solo lui ha il coraggio di dire con trasparenza, e robe del genere.

Quindi sconsiglio questo tipo di autogoal, in un luogo in cui sicuramente la maggioranza dei presenti sono a favore dell'evento. Questo fra l'altro consente al politico di commentare con battute cattive, tipo "Figuriamoci se dò importanza a quattro bimbiminkia casinisti".

Lo so, la tua rabbia ti spingerebbe a organizzare un gruppetto di duri e puri, che se non saranno tanti saranno pochi ma buoni, a esprimere tutto il tuo disappunto nei confronti di un deficiente che viene nella tua città a sparare stupidaggini in palese malafede.
 
Ma prima di agire bisogna ragionare. Prova a immaginare, e cerca di capire quali sarebbero i risultati, alla fine, in cambio del vostro impegno e del vostro tempo.
 
Immagina, ad esempio, di andare, con un gruppetto di amici, o anche un grande gruppo di 19 amici racimolato grazie al tuo evento Facebook, a un convegno del Popolo della Famiglia per contestare le idee omofobe di Adinolfi e degli strani tipi che lo seguono. Quante persone pensi riuscirai a convincere coi tuoi fischi e i tuoi cartelli e i tuoi slogan fatti di parole semplici e comprensibilissime? Non le capiscono. Sono il Popolo della Famiglia. Vuoi metterti a litigare col Popolo della Famiglia? E poi che fai? Chiedi al Cane se ti presta 100 euro?

Niente. Fai la figura del disturbatore e niente più.

Tanto non preoccuparti, i comizi non servono a nulla e neanche lo scemo sul palco converte nessuno. Vanno ad ascoltarlo solo quelli che sono già d'accordo con lui.

01 febbraio 2018

Per nascondere le lunghe code si fanno stare in piedi i clienti

Biglietto dell'elimina-codePochi minuti fa su Facebook Piernicola ha raccontato di essere andato all'ufficio di Poste Italiane di Luino (VA).
Ha visto una coda enorme di persone (fra cui una donna incinta e vari pensionati) davanti al cosiddetto elimina-code (!).

Credendo che l'apparecchio fosse rotto ha atteso alcuni minuti. Poi l'impiegata ha estratto un bigliettino e l'ha dato a una persona, e a un'altra ha detto "quando arriva il suo turno le stampo il suo".

Le ha chiesto perché dovessero aspettare per far stampare i numeri dal distributore.

Risposta dell'impiegata: "stiamo gestendo le code".

Che tradotto dal furbacchiostronzonico significa "vogliamo che nelle statistiche figuri meno tempo di attesa fra quando i clienti prendono il biglietto a quando vengono serviti allo sportello".

Insomma, per non far figurare il ritardo, questo viene trasformato da attesa a sedere ad attesa in piedi davanti all'elimina-code.

Da due commenti apprendo che stessa cosa è accaduta in una filiale di Poste Italiane di Bologna e in un ufficio anagrafe di Milano.

Da un altro commento apprendo che l'emoticon stampata sul biglietto serve a farsi perdonare.