No, non mi riferisco all'essere menati dalla polizia, che potrebbe anche essere possibile, ma non mi soffermo su questo: è abbastanza ovvio (ne ho parlato nell'articolo intitolato appunto "Celerini, manifestanti, violenza e ovvietà") e riguarda non specificamente questo tipo di situazione, ma in generale ogni situazione di protesta o di pericolo per l'ordine pubblico, vero oppure utilizzato come scusa.
Quindi a cosa mi riferisco? Mi riferisco alla fine che fa il messaggio che i contestatori lanciano nei confronti di destinatari diretti (le persone sul palco) e indiretti (i telespettatori, nel caso in cui i telegiornali ne parlino).
Perché chi va a contestare un politico che parla in un comizio fa il suo gioco?
Semplice semplicione.
Se quel politico ha la concessione del Comune per usufruire di quello spazio in quel punto della città in quell'orario, andare a disturbare è illegale, e anche al di là dell'illegalità dà al personaggio in questione una ghiotta occasione per argomentare la bontà delle sue tesi. Dirà che gli oppositori sono incivili, perché non vogliono che parli, perché a loro dà fastidio la verità che solo lui ha il coraggio di dire con trasparenza, e robe del genere.
Quindi sconsiglio questo tipo di autogoal, in un luogo in cui sicuramente la maggioranza dei presenti sono a favore dell'evento. Questo fra l'altro consente al politico di commentare con battute cattive, tipo "Figuriamoci se dò importanza a quattro bimbiminkia casinisti".
Lo so, la tua rabbia ti spingerebbe a organizzare un gruppetto di duri e puri, che se non saranno tanti saranno pochi ma buoni, a esprimere tutto il tuo disappunto nei confronti di un deficiente che viene nella tua città a sparare stupidaggini in palese malafede.
Ma prima di agire bisogna ragionare. Prova a immaginare, e cerca di capire quali sarebbero i risultati, alla fine, in cambio del vostro impegno e del vostro tempo.
Immagina, ad esempio, di andare, con un gruppetto di amici, o anche un grande gruppo di 19 amici racimolato grazie al tuo evento Facebook, a un convegno del Popolo della Famiglia per contestare le idee omofobe di Adinolfi e degli strani tipi che lo seguono. Quante persone pensi riuscirai a convincere coi tuoi fischi e i tuoi cartelli e i tuoi slogan fatti di parole semplici e comprensibilissime? Non le capiscono. Sono il Popolo della Famiglia. Vuoi metterti a litigare col Popolo della Famiglia? E poi che fai? Chiedi al Cane se ti presta 100 euro?
Niente. Fai la figura del disturbatore e niente più.
Tanto non preoccuparti, i comizi non servono a nulla e neanche lo scemo sul palco converte nessuno. Vanno ad ascoltarlo solo quelli che sono già d'accordo con lui.
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