19 febbraio 2023

Idea di clausola anti-privacy in un prestito fra privati

Fra i dati personali che è illegale divulgare senza consenso e senza che si trovino in elenchi pubblici ci sono numero di telefono, email, patologie, orientamento sessuale. Questi sono i più noti. Un altro, meno noto, è la situazione debitoria. In altre parole se una persona ti deve del denaro, è illegale che tu, senza il suo consenso, divulghi questo fatto (maggiori informazioni vengono fornite sul sito del Garante a questa pagina). Per molto tempo ciò è stato ignorato da i riscossori di crediti, che come arma hanno usato tecniche che in modo indiretto miravano fra l'altro allo screditamento presso parenti, amici e altre persone, ma già esistono delle sentenze che su questo aspetto danno loro torto.

In modo indiretto, sì, perché altrimenti sarebbe stato troppo chiaro l'illecito di violazione della privacy o addirittura la diffamazione. Non è che mettevano online un video o una pagina dedicata al debitore descrivendo quanto poco è dignitoso il suo comportamento.
Certo che se questo fosse legale sarebbe forse una buona arma.
E fra l'altro qualcosa di simile, peraltro legale, esiste già: il registro dei cattivi pagatori, che gli istituti di credito aggiornano e consultano per sapere se è prudente o no prestare denaro a una certa persona. Perché tale registro dovrebbe essere legale e una qualsiasi altra modalità di divulgazione no? Boh.

Comunque, parlando di prestiti fra privati, mi è venuta in mente una cosa semplice semplice che potrebbe prevenire la strisciante delinquenza dei debitori volontariamente inadempienti nei confronti dei loro conoscenti o parenti che li hanno aiutati senza poi ricevere la restituzione del denaro.
In occasione di un prestito fra privati, come spiegato in vari articoli sul web, è opportuna una scrittura privata in cui si indica la data entro la quale deve essere effettuata la restituzione, la modalità di restituzione ed altre clausole. Fino a ora, che io sappia, nessuno ha mai consigliato di inserire fra queste clausole il fatto che il debitore, in caso di ritardo nella restituzione del denaro, autorizza tutto lo sputtanamento possibile immaginabile: articoli e video online, sui giornali, in TV, con volantini, etc.
Col consenso, nessun illecito sulla privacy è da considerarsi violato.

Qualcuno potrebbe dire che si tratta di una clausola vessatoria. Allora si fa così: si fa registrare all'aspirante debitore un video nel quale egli dice tipo

"Autorizzo il caricamento sul sito YouTube di questo video a partire dalla data odierna, e cioè [...], con modalità "non indicizzato". Dopo il giorno [data limite per la restituzione], se e solo se avrò adempiuto al mio dovere di restituire l'intera somma di tot euro al signor [...], questo video dovrà essere cancellato e mai più messo online.
Se invece non l'avrò fatto, autorizzo a che tale video rimanga online e che la modalità passi da "non indicizzato" a "pubblico", consapevole che cercando sul motore di ricerca di Youtube il mio nome e congome chiunque potrà trovarlo fra i risultati.
Dunque se state vedendo questo video su Youtube successivamente alla data suddetta significa che ad oggi non ho restituito l'intera somma di denaro prestatami e che quindi sono un debitore inadempiente ed è altamente sconsigliabile a chiunque fidarsi di me, perché sono una persona che inganna gli altri, anche chi ha cercato di aiutarmi. Infatti mentre sto registrando questo video sono sicurissimo che potrò e vorrò effettuare la restituzione su descritta, e che è praticamente impossibile che io sia impossibilitato a farlo per cause di forza maggiore, altrimenti non lo avrei dichiarato in questa scrittura che ho firmato [mostra il foglio con la scrittura privata]."


Possibile obiezione: in questo modo il creditore ha un potere eccessivo nei confronti del debitore, perché se nonostante la restituzione mantiene il video online, l'ex-debitore per far valere il proprio diritto dovrebbe affrontare varie lungaggini legali o connesse alla comunicazione, potenzialmente difficile, col gestore dello spazio online che ospita quel video.
Mia risposta: non stiamo parlando di istituti di credito. Stiamo parlando di amici. È molto improbabile che un amico ti aiuti prestandoti dei soldi e al tempo stesso sia un bastardo che ti rovina la reputazione senza guadagnarci nulla (pensare che mantenga il video online per avere più soldi del dovuto mi pare una fantasia davvero eccessiva: a parte il fatto che non li avrebbe mai, i truffatori hanno ben altre strategie, molto più efficaci). E comunque, se io senza guadagnarci nulla ti sto prestando del denaro e sei tu a non fidarti di me paventando improbabili illeciti da parte mia, la mia normale reazione è non farti questo favore.

Che ne pensate?
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