24 ottobre 2020

Bilancia di precisione: controlla se funziona bene!

In questo articolo parlerò dell’importanza di verificare la buona funzionalità di una bilancia che il produttore ha presentato come “di precisione”, cioè adatta a pesare frazioni di grammo.

Una bilancia del genere, se funziona male, può crare problemi se viene usata per pesare materiali preziosi oppure per dosare un medicinale o una droga. 

Un esempio di bilancia presentata come “di precisione” che funziona male è quella che comprai online l'hanno scorso. Nella pagina di vendita c’era scritto, fra l’altro: “bilancia digitale 0,1g/3 kg”. La barra era ovviamente un errore, e il venditore voleva esprimere ciò che si esprime col trattino, cioè voleva dire che con questa bilancia si possono pesare oggetti che vanno da 0,1 grammi a 3 chilogrammi.

Se viene dichiarato che può pesare oggetti a partire da 0,1 grammi, si deduce che il suo margine di errore sia di mezzo decimo di grammo. E invece no: lo stesso venditore, rispondendo a una domanda di un utente, ha detto che il margine di errore della bilancia è di mezzo grammo. Verrebbe allora da pensare che il problema è solo nell’errata dichiarazione, e che se mi serve una bilancia con un margine di errore di mezzo grammo, questa bilancia andrà bene.

Ma non è assolutamente così, perché c’è un altro problema, ancora più importante.

Se metto sul piatto della bilancia un insieme di oggetti che totalizzano un peso di molti grammi, almeno in questo caso ci si dovrebbe aspettare che la bilacia sia affidabile. È così, ma solo se questi oggetti ce li appoggio tutti insieme. Diversamente accade se li appoggio uno alla volta.
Ho provato ad appoggiare sulla bilancia dei cartoncini, ognuno del peso di circa 0,3 g, e la bilancia non percepiva nessun aumento del peso. Ho continuato ad aggiungere cartoncini; ne ho aggiunti in tutto 34, per un totale di 10 grammi, e il display della bilancia segnava sempre zero. 

Ho notato che la cosa cambia se ad esempio faccio cadere uno di questi oggetti da un’altezza maggiore, perché l’accelerazione gravitazionale aumenta la forza d’impatto, quindi il sensore viene attivato e il peso dell’oggetto viene rilevato (non so con quale precisione,  ma almeno viene rilevato). Ho anche notato una variabilità a seconda che io faccia passare alcuni secondi fra la posatura di un oggetto e l’altro oppure o no.

Ricordate che se avete una bilancia difettosa potrebbe capitarvi di pesare un insieme di oggetti o varie quanttà di sostanze ottenendo valori diversi a seconda dell’altezza da cui cui li fate cadere, oppure a seconda del fatto che quando li poggiate sul piatto della bilancia tocchiate con le dita il piatto, esercitando quindi una leggera pressione, oppue a seconda di quanti secondi o frazioni di secondo sono trascorsi dalla posatura dell’oggetto precedente e quello successivo.

Possiamo immaginare le conseguenze in termini di fraintesi o liti che potrebbero emergere nel caso di compravendita di materiali preziosi o in termini di effetti delle droghe se il drogato ad esempio crede di assumere mezzo grammo di qualcosa e invece ne assume due grammi e mezzo.

Nel caso di questa bilancia mi sono accorto che si può mettere una parziale pezza su questo problema quando si deve pesare un solo leggerissimo oggetto: lo si mette sul piatto e poi, se il display segna zero, lo si toglie, osservando che il display segna un numero negativo. Il valore assoluto di quel numero è il peso dell’oggetto.

Ma rimane il fatto che una bilancia che si comporta così non è affidabile e, quel che è peggio, l’utente può almeno inizialmente non accorgersi della sua inaffidabilità. Anche perché nel momento in cui sto scrivendo questo articolo il modello di bilancia che avevo acquistato ha avuto per la maggior parte recensioni molto positive (o forse molte di esse sono recensioni false? Boh).
Magari è un buon modello, e per puro caso ne ho ricevuto un esemplare guasto. Non voglio fare il processo al venditore o al modello di bilancia. Voglio semplicemente consigliarvi, se avete acquistato una bilancia elettrica di precisione, di testarla seguendo questi arrorgimenti:

- ponete sul piatto numerosi oggetti di peso leggermente inferiore rispetto al margine di errore dichiarato dal produttore;

- non appoggiateli sul piatto, altrimenti eserciterai con le tue dita una pressione sul piatto: falli cadere da una piccola altezza, massimo 1-2 centimetri dal piatto;

- fate passare almeno 2 secondi fra la posatura di un oggetto e l’altra.

Una volta che gli oggetti posati di sicuro avranno raggiunto abbondantemente un peso che la bilancia dovrebbe rilevare, osservate il display. Se il peso segnalato è zero, sapete già che la bilancia è difettosa. Se è diverso da zero, ripetete la prova, stavolta però mettendo sul piatto tutti quegli oggetti insieme. Se il peso che compare sul display è diverso da quello segnalato in precedenza, allora la bilancia è difettosa.

Aggiornamento: ho visitato la pagina di vendita di un’altra bilancia, anche quella presentata come "di precisione", che aveva 1235 recensioni, con una media di 4 stelle e mezzo su 5. Un commentatore fra quelli che avevano dato una stella ha lamentato lo stesso difetto di cui ho parlato qui. Mi sa che è un difetto più diffuso di quello che si pensa, e la gente non ci fa caso. A maggior ragione sono contento di aver pubblicato questo post.

23 ottobre 2020

No, quell'articolo scientifico non dice che le mascherine sono inutili

Pochi giorni fa un tizio ha pubblicato su Facebook e su un blog un commento a questo articolo scientifico, sulla base del quale affermava in sostanza l'utilità delle mascherine di qualunque tipo per la protezione dalla infezioni. Affermava che quindi secondo la scienza evidence-based, le mascherine non servono contro la diffusione del covid.

Ma è davvero così?
No.

Questo tizio, che nel momento in cui sto scrivendo purtroppo ha su Facebook 12.583 persone che lo seguono, ha tradotto in italiano la parte dell'articolo che riguarda le mascherine (beh, in realtà non tutta quella parte... vedi sotto). Ho revisionato la traduzione, corretto qualche errorino e reso meglio alcune parti; le parti che aveva evidenziato usando il maiuscolo le ho riportate in minuscolo grassetto, e ho eliminato le note, per una più comoda leggibilità.

Ecco la traduzione revisionata (e completata)...

Nella nostra analisi sistematica abbiamo identificato 10 studi controllati randomizzati che riportano la misurazione dell’efficacia delle mascherine nel ridurre le infezioni di virus influenzale confermate in laboratorio all’interno di un gruppo, basandoci sulla letteratura disponibile dal 1946 al 27 luglio 2018. Nell’insieme dei dati analizzati non abbiamo trovato una riduzione significativa nella trasmissione dell'influenza con l'uso di mascherine (RR 0.78, 95% CI 0.51–1.20; I2 = 30%, p = 0.25).
Uno studio ha misurato l'uso di mascherine tra i pellegrini provenienti dall'Australia durante il pellegrinaggio Hajj e non ha riportato differenze significative nel rischio di infezione da virus influenzale confermata in laboratorio tra il gruppo di controllo e il gruppo che usava mascherine.
Due studi in ambienti universitari hanno valutato l'efficacia delle mascherine per la protezione primaria monitorando l'incidenza dell'influenza confermata in laboratorio tra i residenti delle sale studentesche per 5 mesi. La riduzione complessiva dei casi di sindrome simil-influenzale o di influenza confermati in laboratorio nel gruppo che usava la mascherina non era significativa in nessuno degli studi.
I quadri nei 7 studi condotti su famiglie erano leggermente diversi: in 1 studio sono state forniti mascherine e respiratori P2 esclusivamente per i contatti domestici, un altro studio ha valutato l'uso della mascherina come strumento di controllo della fonte esclusivamente su persone infette e negli studi rimanenti sono state fornite mascherine sia alle persone infette che ai loro stretti contatti. Nessuno degli studi sulle famiglie ha riportato nel gruppo con mascherina una riduzione significativa delle infezioni da virus influenzali secondarie confermate in laboratorio.
 
[Qui c'era una frase che il tizio ha saltato (vedi più avanti), passando direttamente al paragrafo successivo]
 
Le mascherine mediche monouso (note anche come mascherine chirurgiche) sono strumenti poco aderenti studiati per essere indossate da personale medico per evitare contaminazione accidentale delle ferite dei pazienti e per proteggere chi la indossa da spruzzi di fluidi corporei. Vi sono pochi studi sulla loro efficacia nel limitare la trasmissione del virus influenzale sia se indossate da persona infetta per controllo della fonte o indossata da persona non infetta per ridurre l’esposizione. La nostra revisione sistematica non ha rilevato alcun effetto significativo delle maschere per il viso sulla trasmissione dell'influenza confermata in laboratorio.
 
Quanto alla suddetta frase saltata, dato che non l'ha tradotta lui lo faccio io di seguito:

La maggior parte di studi erano limitati per via della limitata dimensione del campione, ed inoltre alcuni studi hanno riportato scarsa aderenza nel gruppo di chi usava la mascherina.

Inoltre la parte dell'articolo che parla delle mascherine, a differenza della traduzione del tizio, non finisce qui. E visto che non l'ha tradotta lui, la traduco io, evidenziando in grassetto le parti riguardanti il tema in esame:

Non abbiamo considerato l'uso dei respiratori nella comunità. I respiratori sono maschere dalla tenuta stretta in grado di proteggere dalle particelle fini e dovrebbero fornire una migliore protezione dall'esposizione al virus dell'influenza quando indossate propriamente, per via di una maggiore efficienza di filtraggio. Comunque i respiratori, come le mascherine N95 e P2, funzionano al meglio quando viene fatto il test per la tenuta, e queste maschere saranno fornite in numero limitato nel corso della prossima pandemia. Questi dispositivi specialistici dovrebbero essere riservati, per quello che le forniture consentono, all'uso negli ambienti sanitari o a particolari sottogruppi della popolazione come immunodepressi, operatori di primo soccorso e persone che lavorano per la comunità in situazioni critiche.

In ambienti economicamente non agiati è più probabile che vengano usate le maschere in tessuto riutilizzabili che quelle chirurgiche per via del costo e della disponibilità. Comunque ci sono pochi dubbi sull'uso delle mascherine, ad esempio su chi dovrebbe usarle e quanto a lungo dovrebbero essere usate. In teoria il contagio dovrebbe essere ridotto al massimo se indossano la mascherina sia le persone infette che coloro che le circondano, ma il problema potrebbe essere l'aderenza di queste ultime. L'uso appropriato delle mascherine è essenziale in quanto l'uso improprio potrebbe aumentare il rischio di contagio. Perciò sono anche necessari l'educazione all'appropriato uso delle mascherine e all'appropriato smaltimento dopo che sono state usate, inclusa l'igiene delle mani.

Ho anche chiesto un commento nella pagina Facebook "A favore della scienza". Riporto i punti importanti delle risposte che ho ricevuto, e di cui ti invito a tenere conto non solo per l'argomento in questione:
 
Spesso review e metanalisi sono basate su pochi lavori (anche se ciascuno di essi può riportare molti dati) perchè ci si trova all'inizio degli studi di settore, come nel caso in esame, e ci si limita a prendere i pochi disponibili. A sua volta la review o la metanalisi guidano nelle ricerche successive.
  • Se in un articolo viene scritto che non è stata trovata una data efficienza per un dispositivo perchè lo stesso viene usato male, ciò implica che non è il dispositivo che non va bene, ma l'uso che se ne fa.
  • Se poi anche le misure hanno qualche bias (es. nel caso in esame sono state fatte in larga parte in un gruppo di individui non infetti), a maggior ragione non stupisce che l'effetto osservato sia nullo o modesto. Questo non significa che quel dispositivo non serva.
  • Gli studi della metanalisi in questione non rappresentano minimamente la situazione attuale, cioè quella di una pandemia con cui è necessario convivere per un paio d'anni, una pandemia di un virus particolarmente contagioso. 
  • È sempre bene controllare chi condivide certe cose. Spesso chi ha interesse a riportare una certa narrazione, anche se è infondata, fa volontariamente o involontariamente delle traduzioni erronee o parziali.
La validità di quest'ultimo punto è particolarmente evidente nel caso del tizio che ha effetuato la parziale traduzione, considerata la stupida quanto pericolosa deduzione su riportata e l'irresponsabile conclusione (ha detto che le mascherine non contrastano per niente il contagio dei virus influenzali e non servono per proteggere sé stessi né gli altri, e che possiamo mettercele perché siamo obbligati, per paura o per gusto estetico, ma sono inutili per il covid).
 
E dato che può non essere facile come sembra interpretare i risultati di un articolo scientifico, se una notizia scientifica vi pare troppo rivoluzionaria fatevi venire un dubbio. Chiedete, come ho fatto io, a persone in grado di leggere una ricerca e trarne le corrette conclusioni. Non a sedicenti scienziati solitari contro la dittatura sanitaria cattiva, non a pagliacci complottari, non a tizi che di continuo tuonano contro la medicina ufficiale, o mainstreem, che poi è l'imperfetta ma almeno metodica medicina scientifica.

21 ottobre 2020

Se il papa è tardo va tutto bene, lui può (su unioni civili dei gay e su qualsiasi cosa)

Attenzione: consiglio di leggere l'articolo a partire dall'aggiornamento in fondo. Oppure di tenere conto che tutto questo è frutto di un frainteso. In altre parole è una bufala. E anche se non fosse una bufala direi che... (buona lettura)...

Poco fa ho visto condividere da una mia amica su Facebook il link di un post della pagina "Che tempo che fa", che riportava le seguenti dichiarazioni che Papa Bergoglio ha detto oggi:

"Le persone omosessuali nel mondo hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo.
Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo".
 
Siccome nutro grandi dubbi che il Papa abbia cambiato idea sull'argomento proprio oggi, e immagino pensasse tutto questo da molto tempo, tipo da sempre, ho commentato così:
 
Diventato papa: 2013
Chiesto legge su unioni civili: 2020 (a 4 anni da quando è stata varata)
 
L'amica ha risposto così:
 
Meglio tardi che mai, diciamo così. Siamo tutti figli dello stesso mondo
 
Colgo l'occasione per dire cosa penso della prima di queste due frasi (sorvolo sulla seconda, che... eeeh?!), riferendomi non solo alla questione del giorno (beh, "del giorno" secondo Bergoglio), ma su qualsiasi questione su cui lui o qualunque papa passato o futuro ha rilasciato o rilascerà aggiornamenti su cosa piace e cosa non piace a Dio.

Se senza avvertire e senza un valido motivo un dipendente di una qualunque ditta ritarda nel presentarsi sul posto di lavoro di 2 ore, normalmente viene redarguito. Poco importa se si tratta di una ditta piccola, poco importa se il lavoro di quel dipendente ha un impatto su un numero minimo di persone, e poco importa se il suo stipendio è basso.

Invece se il Papa, che ha un impatto sulle convinzioni e quindi sulla vita di milioni di persone, che riceve milioni di euro all'anno, può ritardare 7 anni non dico a mettersi in macchina e fare 15 km per andare a lavorare, ma accendere il microfono e dire una o due frasi per un totale di 30 secondi scarsi (mi sono cronometrato mentre leggevo il testo su riportato, imitando il Papa con la sua voce lenta e le pause che fa di solito).

E tutti ad applaudirlo perché ha detto una cosa che si sapeva già, tutti ad applaudirlo perché finalmente quella cosa l'ha capita pure lui. Il commento più severo che può fare un suo simpatizzante è "meglio tardi che mai".

Devo dire che il modo in cui molte persone si rapporta al Papa somiglia al modo in cui si rapporta a Dio, che somiglia al modo in cui i tifosi si rapportano alla loro squadra di calcio, ma ancora di più a come si comporta una persona rapita colpita dalla sindrome di Stoccolma. Difesa a oltranza senza se e senza ma. O con dei "se" e dei "ma" che farebbero vergognare il più supercazzolaro dei politici.

Tutto questo da un lato fa pensare a un grande amore o attaccamento, ma dall'altro ricorda un film in cui i personaggi fanno un compassionevole complimento di circostanza a un disabile mentale.

Ho detto "film" perché è ovvio che il disabile mentale non lo è affatto, sta solo recitando, e il suo essere ritardato è una strategia politica che di religioso non ha nulla, assolutamente nulla, mai.

Ah, dimenticavo...

Fatto legge che consente le unioni civili nello Stato Vaticano: mai.

Aggiornamento: il Vaticano ha fatto sapere che le parole del Papa considerate rivoluzionarie sono state fraintese in quanto estrapolate da un'intervista e incollate insieme a sproposito. Il Papa no, non auspica leggi che permettano il matrimonio omosessuale.

14 ottobre 2020

I titoli più scemi? Sono quelli che iniziano con domande insensate.

Penso il concetto sia chiaro.

Ma chiarisco ulteriormente. Una domanda può essere abbreviata. Tipo: "Un caffè?" significa "Vuoi un caffè?".

E si capisce. Se mi chiedi "Un caffè?" io capisco che c'è il "vuoi" sottinteso.

Ma i titolisti dei giornali, colpevoli di scrivere titoli come quello di questo articolo, scrivono domande che sottintendono qualcosa che non si capisce. Lo si capisce solo quando leggiamo la risposta.

Tipo: 

"Le banane? Vengono dal sud-est asiatico."

Finché non leggi la risposta non capisci la domanda. Quindi è una domanda che fa montare la rabbia.

"Le banane?"

Eh. Le banane. E allora, che ti devo rispondere? Sono gialle. Si mangiano. Si rubano infilandole nelle maniche. Le banane cosa? Non so che diamine vuoi sapere. Spiegati meglio. Ah, volevi sapere da dove vengono. Bene. L'ho capito dalla tua risposta.

So già che qualcuno muore dalla voglia di dirmi "Ma è una domanda che non abbisogna di una risposta! Si chiama domanda retorica!".

No, non è una domanda retorica. La domanda è retorica quando dalla domanda l'interlocutore capisce la risposta. Nel caso di fattispecie non si capisce un bel niente. C'è uno che fa le domande senza senso, si dà una risposta e pensando di esser fantasimpa e invece è uno che stimola la voglia di prenderlo a pedate nel sedere fino alla scuola primaria.

Ma non è che questa formula serve per  abbreviare?

Ma abbreviare cosa?

"Le banane vengono dal sud-est asiatico"

Se ci aggiungi un punto interrogativo e una lettera maiuscola non accorci. Allunghi. Fra l'altro i titoli scritti dalle persone normodotate non hanno il punto in fondo. E invece quelli che iniziano con le domande insensate spesso hanno il punto in fondo, tanto per dare l'idea che stiamo leggendo un discorsetto (mentre il titolo dovrebbe solo indicare l'argomento dei discorsetti che stanno sotto), quindi altro allungamento.

E insomma questa è uno dei sintomi della pseudo-titolosi diffusa fra i titolisti degli ultimi anni. Sì, ci sono altri sintomi, anche più gravi (ho detto nel titolo "i titoli più scemi", ma ho mentito... così mi sono ancor più immedesimato nel titolista-spazzatura). Forse ne parlerò in futuro. O forse no. Chi può saperlo? Non lo so chi può saperlo. Te lo sai? No. Io nemmeno. Via, ciao.

10 ottobre 2020

Se parliamo di pena di morte e tiri fuori l'aborto sei fuori tema

Ieri sulla pagina FB Amnesty International Italia ho visto questo post contro la pena di morte. Si trattava di una piccola infografica, eccola:

Una utente, Jessica, ha commentato dicendo "Anche l'aborto è pena di morte. Una vita muore per mano di terzi. Ed è sempre la vita del più debole e dell'unico veramente innocente", e postando questa infografica modificata:

Si sono succeduti molti altri commenti di altri utenti, la stragrande maggioranza dei quali contrari al pensiero di Jessica, e vari altri commenti di Jessica a difesa della propria posizione.

A un certo punto è intervenuto un amministratore della pagina, che ha scritto il seguente commento:

Hai espresso chiaramente la tua posizione così come hanno fatto altri. Ora invitiamo tutti e tutte a continuare la discussione, se si ritiene necessario e utile, in gruppi o post pertinenti. Grazie

Ma non gli è stata data retta. Sia Jessica che altri utenti hanno continuato. Allora l'amministratore è intervenuto di nuovo, scrivendo:

Spiace molto vedere come il senso di questo post sia stato completamente deviato a vantaggio di una discussione su un altro tema. I due temi non sono legati, per quanto ciclicamente qualcuno tiri fuori il parallelismo strumentale tra pena di morte e aborto. Anche se off topic, ci teniamo a chiarire che secondo la nostra organizzazione l’accesso a servizi di aborto sicuro è un diritto umano. Il diritto internazionale dei diritti umani chiarisce che le decisioni sul proprio corpo devono essere fatte dal singolo nel rispetto del diritto all’autonomia e all’integrità corporea. Costringere qualcuno a condurre una gravidanza indesiderata, o costringerlo a cercare un aborto non sicuro, è una violazione dei diritti umani, inclusi i diritti alla privacy, all’autonomia e all’integrità corporea. In molte circostanze, coloro che non hanno altra scelta che ricorrere ad aborti non sicuri rischiano anche di essere perseguiti e puniti, inclusa la reclusione, e possono affrontare trattamenti crudeli, disumani e degradanti, discriminazioni e l’esclusione dall’assistenza sanitaria post-aborto. L’accesso all’aborto è quindi collegato alla protezione e al rispetto dei diritti umani di donne, ragazze e altre persone che possono rimanere incinte, al fine del raggiungimento della giustizia sociale e di genere. Visto che riteniamo l'argomento off topic chiudiamo qui il nostro intervento e invitiamo chi fosse interessato/a ad approfondire la nostra posizione in merito a visitare la pagina di domande e risposte sul tema https://j.mp/34Bz018.

Niente da fare: il dibattito è continuato e anche mentre stavo scrivendo la prima stesura di questo articolo vedevo in fondo "Qualcuno sta scrivendo un commento...". E l'ultimo commento che ho visto è di tre ore fa.

Io qui, anziché argomentare sul diritto all'aborto, sui diritti del feto, sul male minore, etc, come di solito si fa e come è stato fatto anche stavolta, mi soffermo su quanto l'amministratore ha detto non nel suo secondo commento, ma nel primo. E cioè

tirare fuori l'aborto mentre si sta parlando di pena di morte è andare fuori tema, perché le posizioni sull'una e sull'altra cosa sono risposte a domande valoriali diverse.

Lo si capisce bene dal fatto che esistono:

- persone contrarie alla pena di morte e  favorevoli all'aborto
- persone contrarie all'aborto e favorevoli alla pena di morte
- persone contrarie a entrambe le pratiche
- persone favorevoli a entrambe le pratiche

Non si tratta di "doppia morale", come ho letto. Molto più semplicemente i due argomenti non sono abbastanza simili da costringere una persona coerente a dire di sì a entrambe le pratiche o a nessuna delle due obbligatoriamente.
Lo so, entrambi gli argomenti riguardano il porre fine a una vita, ma non è abbastanza, dato che le circostanze sono molto diverse. Ma certi antiabortisti hanno il coraggio di piegare una discussione in modo davvero improbabile (un caso simile, e anzi ancora più pazzesco, è stato quello di una persona che ho sentito parlare alla radio, che sosteneva che la pena di morte era più legittima dell'eutanasia, perché con quest'ultima si uccide un innocente, mentre con la pena di morte si uccide un colpevole).

Di seguito spiego brevemente perché in una discussione sulla pena di morte il diritto all'aborto è fuori argomento, descrivendo le diverse domande valoriali dell'uno e dell'altro tema.

Per stabilire se la pena di morte è giusta o sbagliata una persona si chiede:

- Esistono situazioni in cui è etico ammazzare una persona nata che ha commesso un certo reato?
- L'istituzione della pena di morte è un deterrente efficace per prevenire i reati per i quali viene applicata?
- È giusto rischiare di ammazzare un innocente in caso di un errore giudiziario, visto che è un atto irreversibile?

Invece per stabilire se il diritto all'aborto va garantito le domande sono queste altre:

- Esistono situazioni in cui è lecito ammazzare un embrione?
- Esistono situazioni in cui è lecito ammazzare un feto?
- Se una donna è rimasta incinta in seguito a una violenza sessuale o perché un anticoncezionale non ha funzionato, è giusto obbligarla a portare a termine la gravidanza per far sì che il feto/embrione diventi un bambino e nasca?
- Cosa ci insegna la storia sulle donne incinte che volevano abortire ma vivevano in un paese in cui era illegale?
- Cosa ci insegna la storia sul potere persuasivo dei consultori in cui si cerca di convincere le donne e non abortire?

So che adesso il lettore antiabortista penserà: "Ma certo che posso legare i due argomenti! Ad esempio posso dire che se sei contrario a ammazzare una persona che ha commesso un reato, figuriamoci se puoi permettre l'omicidio di una persona che non ha nessuna colpa!".

E così facendo il lettore antiabortista dà per scontato questo assunto:

"una persona non nata ha pari diritti rispetto a una persona nata".

E questo assunto non è scontato. Vuoi forse discuterne? Possiamo farlo, ma non adesso, perché discuterne è andare fuori argomento rispetto alla discussione sulla pena di morte.

Faccio un esempio facile per chi ancora non avesse capito. Una volta, soddisfatto per aver ammazzato una zanzara, pubblicai su FB la foto del mio dito su cui era rimasta la sua impronta. Una mi disse che ero "incoerente, come tutti gli animalisti". Siccome avevo un'alimentazione rispettosa degli animali CHE NON MI IMPORTUNANO, e cioè galline, mucche, conigli, e altri animali che di solito gli onnivori mangiano, lei aveva dato per scontato che io fossi un animalista, con ciò intendendo che mettessi tutti gli animali allo stesso pari. Ovviamente no, non ho mai messo tutti gli animali allo stesso pari, e giudico malato di mente chi mette una zanzara al pari del proprio animale domestico. Non ci si può illudere di aver ragione appiccicando una grande etichetta a qualcosa, ad esempio dicendo "ma è comunque un animale" quando io non ho mai detto di difendere tutti gli esseri che sono "comunque animali". Non l'ho mai detto. Se vuoi discutere con me sull'uguaglianza di diritti fra animali possiamo farlo. Ma finché non lo abbiamo fatto (ed è un altro argomento) tu non puoi dirmi che sono incoerente se ho deciso di rispettare un sottogruppo di esseri (e cioè tutti gli animali che non mi importunano) solo perché a te questo sottogruppo di esseri non era venuto in mente.

Altro esempio: un medico, nella sua pagina Facebook dedicata alle malattie respiratorie, pubblica un post sui benefici che si ottengono smettendo di fumare. Un tizio scrive un commento dicendo che questo medico è incoerente, perché difende la salute, però giorni addietro aveva iniziato un post dicendo per inciso che aveva cenato mangiando una bistecca e patatine fritte.
Fanno male la carne rossa e le patatine fritte? Sì (se mangiate in eccesso). È stato incoerente il comportamento di quel medico? No. È stato scemo quel commento, che col tema della pagina, dedicata alle malattie respiratorie, non c'entra nulla. E allora l'importanza dell'alimentazione? L'importanza dell'alimentazione cercala su FB e troverai un sacco di altre pagine che ne parlano. E il povero animale ammazzato per diventare bistecca? Storia tristissima: chi ha a cuore la salute degli esseri umani dovrebbe soffermarsi a guardare negli occhi una mucca o un bove e accorgersi che anche loro hanno qualcosa che ricorda l'affetto umano. E però non c'incastra nulla.

Amnesty International difende il sottogruppo umano delle persone nate.

E allora gli embrioni?

Secondo Amnesty International sono meno importanti della vita e della qualità di vita delle persone nate. È un'opinione sbagliata? Può darsi. Si tratta di doppia morale? No. Dire che si tratta di doppia morale è una forzatura. Se per criticare Amnesty vuoi scrivere un commento difendendo embrioni e feti puoi farlo sotto a un post in cui Amnesty parla del diritto all'aborto. Mettersi a parlare di aborto in risposta a una campagna contro la pena di morte significa andare fuori tema.

Nota: io ritengo che sia opportuna la pena di morte in alcuni casi, e cioè nei casi in cui sia stato catturato un leader di un movimento di terroristi, perché se non viene ammazzato i suoi seguaci potrebbero fare degli attentati per chiederne la liberazione. Quanto all'aborto, mi dà molto fastidio che alcune donne lo usino come metodo contraccettivo (molte sono al terzo o quarto aborto) e ritengo sarebbe buona cosa limitare il numero di aborti per ogni donna e condizionare alla sterilizzazione il terzo aborto (senza conteggiare quelli contestuali a gravidanze causate da una violenza sessuale).