A causa dell'idea sulla produzione del latte che viene diffusa dalle pubblicità, nell'immaginario di molte persone le mucche pascolano serene sui prati, vengono munte a mano e trattate con rispetto.
Molto più triste e ingiusta, purtroppo, è il trattamento riservato alla stragrande maggioranza di mucche "da latte" (nota: questo è un tipico caso in cui la parola "da" indica che qualcuno ha arbitrariamente attribuito una cosa, a un persona o a un animle un certo destino, come se non fosse colpa di nessuno).
La stragrande maggioranza delle mucche, infatti, sono costrette a trascorrere la loro vita negli allevamenti intensivi. Una vita di inferno da quando nascono a quando muoiono.
A differenza di quello che gli allevatori vogliono farci credere, queste mucche non hanno mai la possibilità di pascolare su un prato, non sperimentano la libertà neanche per un secondo della loro vita. Vivono in piccolissimi spazi chiusi
In 10 mesi a una singola mucca vengono fatti produrre fino a 60 litri di latte al giorno; produrrebbe invece solo 4 litri al giorno se fosse lasciata libera di vivere secondo natura.
Per una produzione costante di latte, le mucche vengono ingravidate appena possibile.
Il loro organismo viene sfruttato in modo abnorme, tanto che la loro vita media, secondo natura 25 anni, si riduce a 5 anni.
La produzione intensiva e l'incessante mungitura spesso provocano alle mucche una dolorosa mastite, cioè l'infiammazione delle mammelle.
Le mucche sono piene di ferite, infezioni e danni alle zampe. Molto spesso le pratiche preventive e le cure vengono effettute dagli allevatori, in violazione della legge, che attribuisce questi compiti l veterinario.
Le mucche sono piene di ferite, infezioni e danni alle zampe. Molto spesso le pratiche preventive e le cure vengono effettute dagli allevatori, in violazione della legge, che attribuisce questi compiti l veterinario.
Ogni vitello subito dopo il parto, viene strappato alla madre, che non rivedrà mai più (e una mucca può manifestare anche per tre mesi la propria sofferenza per il distacco dal suo piccolo). Il cucciolo viene tenuto isolato in un piccolo box, spesso in condizioni igieniche terribili; per prevenire la comparsa delle corna, sulla sua testa viene applicata la pasta caustica, che provoca un forte dolore. Il destino del vitello è essere macellato da adulto oppure dopo poco tempo; diverso può essere il destino di una femmina. Se è fortunata sarà macellata subito, altrimenti le spetterà la stessa vita di inferno di sua mamma.
Quando in TV si parla delle sofferenze negli allevamenti intensivi (ad es. grazie a Animal Equality), gli allevatori o i politici alla ricerca del loro voto dicono che si tratta di casi isolati. Ovviamente mentono sapendo di mentire.
Non è l'eccezione, è la regola.
Le mucche che pascolano all'aperto, quelli sì, sono casi rarissimi rispetto alla totalità. Per il resto, l'allevamento intensivo è la triste vita quotidiana che questi animali sono costretti a vivere per la produzione di latte. Un'esistenza scandita da automatismi, dalla separazione dai propri cuccioli e soprattutto dal disagio e dal dolore.
Fai la tua parte per eliminare questa ingiustizia, subita da creature in grado di percepire dolore come noi umani, che possono soffrire psicologicamente e dare affetto esattamente come un cane. Elimina dalla tua alimentazione e dalla tua spesa i prodotti degli allevamenti intensivi. Il latte è uno di questi. Ricordalo quando compri cibi, bevande, prodotti per l'igiene personale e cosmetici.
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