25 febbraio 2015

Come accordarsi con una web-agency che promette un buon posizionamento su Google

Stai valutando se affidarti a una SEO agency o a un professionista del web per promuovere la tua attività su Internet?

Devi sapere innanzi tutto cosa puoi pretendere e cosa no. Da una parte non puoi pretendere risultati inarrivabili per il tuo budget (visto che spesso non ce n'è bisogno), e dall'altra non devi accettare di spendere centinaia o migliaia di euro per un risultato magari senza alcuna garanzia o senza significativo beneficio.

RISULTATI UTILI E RAGGIUNGIBILI

Se vendi automobili a Roma sicuramente la concorrenza è enorme ed il costo di un lavoro che ti porterebbe ad essere primo per la chiave di ricerca "automobili roma" sarebbe esorbitante. Meglio avere un obiettivo meno generico e più mirato, per accaparrarsi una fetta di mercato più piccola ma in compenso più facile da raggiungere. Ad esempio darsi l'obiettivo di far comparire il tuo sito Internet fra i primi su Google per la chiave di ricerca opel astra usata 5 porte roma.

Altra cosa da sapere è che nessuno può essere sicuro con certezza che grazie al proprio lavoro potrà far salire un sito proprio al primo posto della SERP di Google, a meno che non si tratti di una ricerca molto specifica (e quella dell'esempio sopra non lo è). D'altra parte un secondo-terzo posto sono un ottimo risultato per la visibilità che danno.

Ricorda che quando si parla di prima posizione, seconda posizione etc su Google si sottintende di aver cominciato a contare dall'alto escludendo gli eventuali risultati sponsorizzati, cioè quelli preceduti dalla scritta con sfondo giallo "Ann", che sono lì perché i titolari di quei siti hanno fatto ricorso adirettamente Google Adwords (pay per clic, che non c'entra nulla col lavoro di SEO).

COSA PRETENDERE E CHIARIRE

Ecco le condizioni che ti suggerisco di stabilire, e sulle quali non devi transigere.

Se ti viene promesso un buon posizionamento su Google comunica quanto segue:

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1) Scelgo io quali sono le parole chiave per le quali voglio apparire in prima pagina su Google [si tratterà di chiavi di ricerca che verosimilmente un potenziale cliente cerca per risolvere il problema che il tuo prodotto o servizio risolve]

2) "Essere in prima pagina su Google" significa poco. Prima pagina, ok, ma in che posizione? Dalla sesta in poi è quasi come non esserci. Escludendo i risultati sponsorizzati, considero significativa una posizione fra i primi cinque.

3) Dev'essere chiaro il periodo di tempo in cui il mio sito Internet sarà nella posizione promessa.

4) Per ogni giorno del suddetto periodo in cui l'obiettivo dichiarato non verrà raggiunto, sulla cifra stabilita mi sarà fatto uno storno o un rimborso nel caso io abbia già pagato, calcolato sull'importo giornaliero del servizio, arrotondando per eccesso il centesimo di euro.
[Ad es. ammettiamo che per 1500 euro all'anno venga stabilito il tuo posizionamento fra i primi 5 risultati di Google per 12 chiavi di ricerca. In questo caso, per ogni giorno in cui non rientrerai fra i primi 5 per una di queste chiavi di ricerca, dovrà esserci uno storno della quota da pagare pari a 1500 diviso il numero di giorni in un anno, diviso 12, arrotondato per eccesso.
Quindi 1500: 365: 12 = 0,35 euro]

4 bis) In riferimento al punto precedente, siccome sarebbe una noia e una perdita di tempo stare ogni giorno a digitare su Google le 12 chiavi di ricerca per verificare il tuo posizionamento, sarebbe buona cosa se ci fosse un software che lo fa al posto mio e mi spedisse ogni giorno un report della situazione. Se non avete a disposizione questo strumento, ditemi qual è l'alternativa per un agevole monitoraggio.

5) Se il risultato promesso è il posizionamento di un certo numero di chiavi di ricerca su un gruppo più grande scelto, ad esempio il posizionamento fra i primi 5 risultati di Google di 7 fra le 12 chiavi di ricerca scelte, allora è sufficiente rifarsi al punto precedente ragionando analogamente. Continuando su questo esempio e sempre sui 1500 euro annuali, per ogni giorno in cui il sito dovesse compare fra i primi 5 risultati di Google per solamente 6 chiavi di ricerca anziché 7, ci sarà una penale di 0,35 euro; se solamente per 5, di 0,70 euro; se solamente di 4, di 1,05 euro, etc.

6) Modalità di pagamento: 30% all'inizio e saldo alla fine. Cosa significa "all'inizio?" all'inizio non significa "all'inizio dei lavori". Significa "il primo giorno in cui il sito ha raggiunto il risultato promesso", mentre "alla fine" significa "alla fine di tutto il periodo di copertura". E cioè, nell'esempio riportato sopra, dopo un anno a partire dal primo giorno in cui è stato raggiunto il risultato promesso. Un anno è troppo in là? Basta fare contratti più piccoli. Un'alternativa è stabilire un pagamento mensile, subordinato ai risultati ottenuti, cioè con eventuali penali così come descritto al punto precedente.

7) Durante il periodo di collaborazione con me non lavorerete per nessun mio concorrente.

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Se chi ti propone il contratto non è d'accordo, lascia perdere.
Il posizionamento su Google non è una scienza esatta? Certo che no. Infatti nessuno vuole incolpare il professionista del web che non è riuscito a ottenere il risultato promesso e farne una questione etica. Ciò non toglie che si paga quando si ha un risultato. Come lo si ottenga oppure no al cliente non interessa.

Sei d'accordo con quanto ho scritto? Fammelo sapere commentando l'articolo.

24 febbraio 2015

No, Fusi e Fanelli NON hanno ancora trovato una cura per i tumori

Ecco l'ennesima bufala sulla cura per i tumori.

Nel 2013 Mirco Fanelli e Vieri Fusi hanno modificato delle molecole di maltolo e con degli esperimenti in vitro hanno notato che induce la morte delle cellule tumorali. Vero o falso? Vero. Quindi la bufala dove sta?

Nel complottismo e nel legame fra diffusione web e sperimentazione.

Sta in tutto quello che qualche blogger dice con tono sensazionalistico sull'importanza di questa scoperta e sul fatto che questa notizia sia censurata dalle grandi testate giornalistiche e ostacolata dalle case farmaceutiche.

Le pagine web sensazionalistiche acchiappano i tonti molto facilmente, ma un pathos ancora maggiore ce l'hanno quei video su Facebook con una persona che parla affannosamente, come avesse appena corso in fuga dai sicari assoldati da una casa farmaceutica, fosse appena riuscito a chiudere la porta prima che gli entrassero in casa, e finalmente accendere il PC per comunicare, da vero eroe, una notizia che tutti devono sapere prima che la porta venga sfondata e che lui venga ammazzato.

A questo mi ha fatto pensare un video che ho visto (purtroppo) condividere su Facebook (e col cavolo che lo linko), e che mentre sto scrivendo conta 2.718.456 visualizzazioni e 176.863 condivisioni, dove un ragazzo che dice di essere un giornalista (fatico molto a crederlo) si prodiga in deliranti considerazioni e irresponsabili incitamenti, citando un articolo. Ho così ritenuto opportuno pubblicare, vedi sopra, un fermo immagine di questo video (un po' modificato per esprimere meglio quello che penso di lui), nonché le sue parole, queste qua:

Vi invito a rimandare sul web questa notizia più che potete, è molto importante, perché è già evidente che le multinazionali, il potere delle grandi case farmaceutiche fa di tutto per bloccare la divulgazione di questa notizia, ne è prova il fatto che nonostante ci sia stato un comunicato stampa nessuno ha riportato questa notizia delle grandi testate o dei grandi telegiornali. Trovata la molecola anti-tumore, una scoperta tutta italiana. Questa è una notizia già verificata, eh, da molti di noi giornalisti che però non hanno potuto pubblicarla. La ricerca italiana, nonostante crisi e tagli, ottiene l'ennesimo incredibile risultato. In pratica due ricercatori dell'Università di Urbino, due ricercatori precari, attenzione, dell'Università di Urbino, Mirko Fanelli di 45 anni di Falconara e Vieri Fusi, 48 enne fiorentino. I due studiosi hanno trovato una moelcola anti-tumore che spinge al suicidio le cellule malate; in particolare hanno modificato chimicamente una singola molecola, il maltolo, una sostanza naturale contenuta nel malto, nella cicoria e nel cocco, nel caffè e in moltissimi altri prodotti naturali, sviluppando in questo modo una nuova classe di molecole che si chiamano malten e maltonis, con attività anti-neoplastica. Tutto questo è partito in un laboratorio di patologia molecolare, spiega Fanelli, e con il gruppo di ricerca del laboratorio di chimica è stato poi possibile individuare una famiglia di composti capaci di svolgere queste funzioni desiderate, cioè sostanzialmente hanno trovato una molecola che induce le cellule tumorali al suicidio. Ora, non deve passare tempo per la sperimentazione; bisogna avere immediatamente la divulgazione di questa notizia perché chi deve faccia subito qualcosa. Questa è forse la prima volta che una notizia è di tale rilevanza [what? :-D]. Testata, verificata. Queste cellule sono in grado di essere indotte al suicidio da questa sostanza. È qualcosa di straordinario, non stiamo parlando di una medicina: parliamo di un prodotto naturale che attivato in un determinato modo spuinge le cellule tumorali a non riprodursi perché si suicidano, cioè interrompono automaticamente il loro ciclo vitale. Per favore divulgate questa notizia il più possibile. Più saremo sul web e più faremo in modo che se ne interessino le grandi testate giornalistiche, i telegiornali, i programmi televisivi, perché evidentemente c'è un interesse a far sì che questo non avvenga. Oltretutto è un prodotto praticamente naturale, anche se poi bisognerà sviluppare una medicina da questo, e immaginate cosa c'è dietro la cura del cancro a livello di interessi mondiali per quanto riguarda i farmaci, l'assistenza e tutto i resto. Mi raccomando, divulgate, divulgate, divulgate. Finalente una bella notizia, cerchiamo di renderla più possibile diffusa almeno sul web.

Alcune considerazioni:

- Nel momento della pubblicazione di questo video, risalente al 10 novembre 2014, nessun grande mezzo di informazione parlava di quella notizia? Mi pare normale, dato che la notizia era dell'anno prima.
E nel 2013? Nessuno ne aveva parlato? Proprio nessuno direi di no Ad esempio Tgcom24 (che appartiene alla Mediaset) ne aveva parlato.

- Non mi risulta che lo staff di Facebook abbia mai cancelalto qualcosa solo perché fa scomodo alle case farmaceutiche. Anzi, tutto il contrario. Le notizie contro le case farmaceutiche sul web e su Facebook girano eccome, e PURTROPPO non vengono cancellate dallo staff di Facebook neanche quando sono palesemente bufale. "Fate girare prima che sia cancellato" è un mantra è direi auto-sbufalante.

- Nello specifico, è stato lo stesso ricercatore Mirko Fanelli a frenare gli entusiasmi, come si legge nell'articolo di Healthdesk.it intitolato "Grazie a tutti ma non abbiamo trovato la cura contro il cancro".

- La ricerca, anche sul fronte del maltolo, va avanti. Quindi cosa becera questo ragazzo? O è ingenuo o semplicemente è a caccia di clic. L'importante è non assecondarlo ed evitare di condividere post sensazionalistici come questo, dunque se l'hai condiviso ti consiglio di cancellarlo dal tuo diario, e se vedi che un tuo FB-friend l'ha condiviso, commenta il suo post consigliandogli di cancellerlo.

- Non è grazie alla becera diffusione sul web che viene stabilito l'iter di una sperimentazione clinica, che risponde a una procedura ben precisa stabilita dalla legge, e per fortuna.

E mi raccomando, fai una ricerchina sul web prima di condividere roba sensazionalistica. Altrimenti c'è il GROSSO rischio di fare ciò di cui tu stesso ti lamenti, ovvero irresponsabile, dannosa disinformazione.

22 febbraio 2015

NON È romantico dire uno sfondone sull'equazione di Dirac

Dopo averne ottenuto gentile autorizzazione, pubblico un post che ho letto su Facebook, scritto da L.R., dello staff di www.Tagli.me, leggermente modificato e integrato con quanto precisato da Laserium, che ringrazio.

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In questo splendido post possiamo vedere come la fisica sia ormai diventata il moderno surrogato della supercazzola bitumata.

L'equazione in figura NON ESISTE nella fisica. Infatti:

- l'equazione di Dirac ha il meno al posto del più

- il simbolo di derivata è preceduto da una "i" e da un "gamma", e accompagnato da indici che ne rappresentano la covarianza

- il simbolo della derivata parziale dev'essere "barrato" (notazione di Feynman); la barra consente di scrivere l'equazione in modo tanto conciso, senza di essa la formula è totalmente priva di senso

- L'equazione di Dirac descrive il moto di particelle chiamate "fermioni" in sistemi relativistici, e non ha NULLA a che vedere con il fenomeno dell'entanglement

- gli stati "entangled" ("intrecciati" in italiano) non hanno NULLA a che vedere con la roba che si legge nell'immagine.

Il mondo offre un certo numero di poeti, scrittori, musicisti, pittori, commediografi, tragediografi, cantanti, scultori e architetti; alla peggio ci sono panorami romantici, cieli stellati, belvedere in cima alla collina, cioccolatini, fiori e film strappalacrime.
Tutte cose che possono aiutarvi a rispondere al desiderio di romanticismo di una partner senza far fare a Dirac le capriole nella tomba.

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Naturalmente da chi viene diffuso lo sfondone? Da chi non conosce l'equazione di Dirac e non ha chiesto conferma a un esperto di fiducia.

Al di là di tutto, Non fate i copiaincollatori su Facebook... Per due motivi:

- Se dite uno sfondone fate la figura degli ignoranti ignoranti (sì, doppiamente, perché ignorate l'argomento di cui state parlando e in più ignorate di ignorarlo o fate finta di ignorare di ignorarlo)

- Se dite un non-sfondone probabilmente si tratta di una roba che gira da così tanto tempo che è già stata vista e ri-vista.

18 febbraio 2015

Ripetete e sbufalate con me: Veronesi NON HA "riabilitato" il Metodo Di Bella

Nota: questo articolo è stato aggiornato nel 2018 dopo la sua pubblicazione del 2015.

Secondo una bufala figlia di cattivo, osceno giornalismo-giornalettismo, Veronesi avrebbe riconosciuto la validità del Metodo Di Bella per la cura contro il cancro, ideato negli anni '90 del secolo scorso dal prof. Luigi Di Bella e usata tutt'ora dal dr. Adolfo Di Bella.
La bufala continua a girare e tante persone, senza controllarne la veridicità, continuano a ricamarci sopra e a inviarla su Facebook, nonostante la cosa sia stata smentita sia da Umberto Veronesi che da Adolfo Di Bella.
La smentita di Veronesi si può leggere a questa pagina del Corriere della Sera, curata dello stesso Veronesi, mentre la smentita di Adolfo Di Bella è visionabile sul forum Dibellainsieme.org, purtroppo non indicizzato da Google; nel momento in cui sto aggiornando questo articolo è a pagina 62 quindi http://www.dibellainsieme.org/lavagna.do?pag=62, mentre al momento dello scambio di email riportato sotto era a pagina 34. Con la creazione di altri post sarà a pagine di numero sempre maggiore, in quanto le pagine sono numerate in ordine cronologico inverso.

Dopo qualche ricerca ho visto che l'articolo bufalaro originale apparteneva al sito News-24h.it, testata giornalistica registrata al Tribunale di Napoli.

Aggiornamento: Tale sito oggi (2018) non esiste più ed è sostituito dal sito "Voxitalia", che ha comunque riciclato l'articolo a firma Carmine Zamprotta; la versione originale è stata immortalata da Archive.org a questo link

Il 20 settembre 2014 scrissi alla redazione di News-24h.it e ne naque uno scambio di email che ha conosciuto una lunga pausa a partire dal mio messaggio del 4 ottobre 2014. Non avendo ricevuto una risposta per 4 mesi, scrissi di nuovo alla redazione per sollecitare. Passarono altre due settimane... nessuna risposta. E l'articolo con la notizia falsa era sempre lì. Non era stato eliminato, e continuava a girare online col passaparola da parte di lettori disattenti.
Già altri blogger avevano smentito quanto scritto da News-24.it. Purtroppo non era stato abbastanza, perché le bugie sensazionalistiche si diffondono più facilmente delle smentite.

Di qui la mia decisione di dare il mio contributo allo sbufalamento, riportando il testo delle email che io e lo staff di News-24.it ci scambiammo. Leggendole potrai renderti conto, fra l'altro, dell'atteggiamento di questa gente.

Buona lettura.

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Io, 20 settembre 2014:

Salve. Ho letto il vostro articolo a pag

http://www.news-24h.it/2012/09/umberto-veronesi-riconosce-il-metodo-di-bella-la-fine-del-boicottaggio/

Vi scrivo citando il "Dossier Di Bella" scritto dal dr. Salvo Di Grazia:

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Per un periodo, ad esempio, si è sparsa la falsa notizia di un presunto "riconoscimento" della cura da parte dell'IEO (Istituto Europeo di Oncologia) e del suo direttore prof. Veronesi. Si tratta di una falsa notizia smentita dallo stesso figlio del prof. Di Bella e naturalmente anche dal noto oncologo milanese:

<< Il Prof. Veronesi non si è "arreso" proprio a nessuno, e tantomeno al Mdb. Ognuno può dare il suo giudizio più o meno tiepido o negativo sul personaggio evocato, ma non attribuirgli dichiarazioni od ammissioni mai fatte. Titoli ad effetto portano unicamente danno alla plausibilità ed all'immagine del Mdb. E, purtroppo, anche a noi che portiamo il nome Di Bella e che abbiamo l'onore e l'onere di rappresentare e tutelare l'opera di nostro padre >>
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Adesso che sapete che quanto avete scritto nel vostro articolo, lo  cancellerete dal vostro sito per evitare di fare disinformazione?

Marco Malatesta

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News-24h.it, 21 settembre 2014:

Salve Marco, stiamo cercando la fonte in cui il figlio del Dottor Di Bella smentiva la notizia. Tempo addietro l'avevamo trovato, e pare che non fosse una reale smentita ma un esposizione che confondeva le idee rispetto al nostro articolo ripreso da un altro quotidiano dove riportiamo anche la fonte. Dal nostro pezzo non si evince il fatto che Di Bella si sia arreso. Come avrebbe potuto visto i risultati ottenuti? Tuttavia vorremo sapere se ultimamente il nostro articolo è stato linkato da qualche parte e in ogni caso vorremo metterla in contatto con il nostro responsabile della sezione Scienza.

Attendo sue

La Redazione.
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Altra email:
Errata Corrige: che Veronesi si sia "arreso" è una parola che nel nostro articolo non è stata citata. Si parla di riconoscimento. Tuttavia consulti la fonte del nostro articolo sul blog di Gioia Locati.

Con molti saluti

La redazione

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Io, 21 settembre 2014:

Salve

> Salve Marco, stiamo cercando la fonte in cui il figlio del Dottor Di
> Bella smentiva la notizia.

Dibellainsieme.org è il sito gestito da Adolfo Di Bella, fratello del dr. Giuseppe Di Bella. Al link http://www.dibellainsieme.org/lavagna.do?pag=34 c'è la lettera di un visitatore del sito e la risposta di Adolfo, che incollo sotto la mia firma.


> vorremo sapere se ultimamente il nostro articolo è
> stato linkato da qualche parte

L'ho visto linkato su Facebook.


> e in ogni caso vorremo metterla in
> contatto con il nostro responsabile della sezione Scienza.

Non so in che modo potrei essergli utile, ma fate pure.


> che Veronesi si sia "arreso" è una parola che nel nostro
> articolo non è stata citata. Si parla di riconoscimento.

Se dalla documentazione disponibile ritenete che Veronesi abbia riconosciuto come valido il metodo Di Bella, allora lasciate pure online l'articolo.

Se invece vi accorgete che si tratta di un dato falso, allora fossi in voi cancellerei l'articolo per non fare disinformazione (non credo Veronesi sia contento di sentirsi mettere in bocca riconoscimenti che non ha dichiarato, specialmente se di questa importanza...)

> Tuttavia consulti
> la fonte del nostro articolo sul blog di Gioia Locati.

Per farmene di cosa?


L'articolo l'avete pubblicato voi, e voi ne siete responsabili, indipendentemente dalla fonte.
Mica uno può dire "Beh, se abbiamo pubblicato una notizia falsa non è colpa nostra, a noi ce l'ha detto Gioia Locati, rifattela con lei".
Credo che il sito Dibellainsieme.org sia la fonte più autorevole, dato che si tratta proprio del sito su cui scrive la persona che avrebbe tutto l'interesse a scrivere il contrario di quello che ha scritto. Buona lettura...

Marco

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[lettore]
Un caro saluto a tutti ed in particolar modo allo Staff .
E' probabile che i "vecchi" iscritti come me sappiano già di questo
articolo apparso in rete.
Credo, cmq, sia una notizia direi STORICA che mi auguro possa avere
conferme e soprattutto diffusione.
Il Poeta della scienza (libro semplicemente straordinario come chi lo
ha scritto) ha finalmente avuto giustizia !!
Forza che qualcosa si muove !!!!!!!!!!!!!
VERONESI SI ARRENDE A DI BELLA: SOMATOSTATINA EFFICACE CONTRO IL
CANCROScritto da  Maria Melania Barone Giovedì, 09 Agosto 2012 00:57
A 100 anni dalla nascita del "poeta della scienza" ecco che arriva una
conferma da parte della medicina ufficiale........
La terapia Di Bella si guadagna uno studio realizzato da parte
dell'Università di Firenze dal nome (omissis) .....E' uno dei pochi
studi autorevoli in campo medico e che finalmente consegnano la
Terapia Di Bella al campo della scienza ufficiale.
Lo studio condotto dall'Università di Firenze è stato poi pubblicato
sulla rivista European Journal of Pharmacology ed ha ricevuto
l'approvazione del IEO in seguito alla guarigione di cellule tumorali
nel seno di una trentenne. Questa volta possiamo dirlo: il metodo Di
Bella è efficace contro i tumori. Il tempo delle contestazioni è ormai
lontano.


*****

[Adolfo Di Bella]
La ringrazio del saluto affettuoso e delle gentili espressioni nei confronti del sottoscritto con cui ha aperto il suo commento. Debbo però raffreddare - per non dire gelare - il suo entusiasmo. L'articolo richiamato, dei cui fini benevoli non ho dubbi, costituisce una forzatura della realtà e, purtroppo, cade in grossi equivoci. Il Prof. Veronesi non si è "arreso" proprio a nessuno, e tantomeno al Mdb. Ognuno può dare il suo giudizio più o meno tiepido o negativo sul personaggio evocato, ma non attribuirgli dichiarazioni od ammissioni mai fatte. Titoli ad effetto portano unicamente danno alla  plausibilità ed all'immagine del Mdb. E, purtroppo, anche a noi che portiamo il nome Di Bella e che abbiamo l'onore e l'onere di rappresentare e tutelare l'opera di nostro padre.
L'articolo vira a poi a livelli surreali quando cita uno studio di modesto significato scientifico del quale ci siamo già occupati sul DiBellaInsieme e del quale si è occupata anche la Sig.ra Locati, e che non ha spostato né sposterà di un micron né la situazione nè l'opinione corrente (lasciamo stare se in buona o cattiva fede) sul Metodo Di Bella; per cui ci auguriamo di non dover più tornare sull'argomento.
Di studi sperimentali su sostanze recepite dal Mdb, anche associate, se ne annoverano a migliaia, da anni o decenni. E non si tratta solo di articoli apparsi su riviste scientifiche, ma - cosa di maggior spessore ed importanza - di poderosissime monografie, eccezionalmente particolareggiate sotto ogni punto di vista e di assoluta
autorevolezza, tuttora conservate nelle librerie del Laboratorio di via Marianini (ovviamente, il Prof. Luigi Di Bella le aveva lette e studiate tutte).
Dire che somatostatina, retinoidi e melatonina hanno un sicuro effetto anticancerogeno su cellule tumorali è pleonastico. Lo sappiamo già da decenni. Che poi determinati ambienti facciano spallucce, è cosa che non riguarda noi, ma i proprietari delle spallucce, che in futuro saranno pesantemente giudicati dalla storia umana, oltre che da quella della medicina.
L'omissione di ogni riferimento, anche bibliografico, al Prof. Luigi Di Bella, è stata azione scorretta e inammissibile nell'ottica dell'etica scientifica. I lavori clinici apparsi su cinque riviste accreditate diverse, tutti recanti la citazione bibliografica dei
lavori dello scienziato (quando non nel testo, esplicitamente), contraddicono certe impacciate spiegazioni, che non meritano nemmeno replica: non è il nome Di Bella a creare ostacoli (comunque superabili!), ma tutta una serie di presìdi terapeutici che
recherebbero beneficio ai pazienti ma danno ai produttori di farmaci.
Basta fare il nome della somatostatina, della Melatonina ecc. per rendersene conto. Non occorrono stratosferiche doti di acume per  comprenderlo.
SONO I LAVORI CLINICI che possono "sdoganare" il MDB. Quelli di natura  sperimentale - ovviamente - sono un presupposto necessario, una fase preliminare; che c'è stata, dato che, come prima accennato, abbondano a tal punto da consentirci di affermare che mai, nella storia della ricerca, un orientamento terapeutico è stato supportato da un tal numero di riscontri sperimentali. Oggi, risultano quindi pletorici. I
pazienti, poi, non potrebbero certo aspettare qualche altra decina d'anni, se la realtà fosse quella, pretestuosa, raffigurata da alcuni: la fase sperimentale in vitro precede tipicamente di anni se non di decenni quella dell'applicazione clinica! Avrebbe potuto comunque avere un senso parziale impiegare la Soluzione di retinoidi e non, genericamente, i retinoidi e, soprattutto, spiegare il PERCHE' dettagliato di questa azione farmacologica, sotto ogni profilo. Ma questo, non consentito dalla mancanza di specifica formazione medica dei coautori del lavoro sperimentale, avrebbe obbligato a citare per forza Luigi Di Bella, cosa che evidentemente non si voleva fare.
IN CONCLUSIONE: è veramente marziano voler attribuire ad un articolo sperimentale tutt'altro che significativo meriti e valenze inesistenti, ed IGNORARE grottescamente lavoriclinici pubblicati su riviste scientifiche recepite da Medline. Si parla di tumore al seno e non si cita il lavoro del Dr. Giuseppe Di Bella che PER LA PRIMA VOLTA
documenta, anche statisticamente, i risultati del Metodo Di Bella su 122 pazienti???? Direi che è una cosa pazzesca, insensata e faziosa. O che ha, in certi condivisori, ragioni poco confessabili. Questa è la realtà. Aggiungo, per conforto dei pazienti, che il lavoro sui carcinomi mammari, come altri pubblicati, non ha mancato di suscitare
interesse in ambienti che, in un futuro non remoto......, potranno consentirci di avere ragione della criminale omertà finora registratasi.
Non se la prenda Marco, perché questa "tirata" a tutti può essere rivolta tranne che a lei, che con entusiasmo ed amicizia ha gioito per una notizia (notizia-non-notizia) inopportunamente diffusa e colpevolmente rilanciata, che lei ha innocentemente preso per valida.
Un caro saluto
Adolfo Di Bella


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News-24h.it, 21 settembre 2014:

Gentilissimo Marco,

grazie per la sua disponibilità. 
In primis se le abbiamo segnalato la fonte è  per consentire a lei di avere un quadro della situazioni più chiaro, con più dati alla mano. Non può screditarci facendoci passare come dei negligenti. In secundis, tuttavia, non può tacciare il giornale di fornire "notizie false" come lei stesso ha dichiarato nella sua prima mail! Potremo definire la notizia come inesatta e non come falsa. Non è frutto della nostra fantasia. La invitiamo a fare una ricerca più approfondita anche su altri giornali sia cartacei che on line. Veronesi non si è arreso al Metodo Di Bella, è una cosa che il nostro caporedattore non ha mai scritto. Si parla di "riconoscimento" in termini di "riabilitazione" del MDB. 
Ad ogni modo verificheremo quanto da lei gentilmente segnalatoci visto che i nostri pezzi sul Metodo Di Bella rientrano nella loro rassegna stampa e ci sembra strano questo suo ultimo appunto. Un'altra cosa strana è che una simile email arrivi dopo quasi un anno dall'uscita del nostro pezzo, condiviso da circa 25mila persone sul web. Se fosse stata una notizia clamorosamente sbagliata sarebbero stati i diretti interessati a richiedere rettifiche o cancellazione dell'articolo visto che abbiamo avuto anche la premura di segnalarlo alla pagina facebook della fondazione di Veronesi. 
Cercheremo in tutti modi di trovare l'audio o il video dell'intervista così da linkarlo nel nostro pezzo e verificare il tutto! 
Con molti saluti
La Redazione.

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Io, 22 settembre 2014:

> grazie per la sua disponibilità.

Prego

> In primis se le abbiamo segnalato la fonte è  per consentire a lei di avere
> un quadro della situazioni più chiaro, con più dati alla mano.

Il mio tempo a disposizione è limitato... Quando leggo che il diretto
interessato smentisce, del resto, credo di potermi fidare.

> Non può
> screditarci facendoci passare come dei negligenti.

Screditarvi?
Farvi passare da?
Vi ho scritto privatamente.

> In secundis, tuttavia,
> non può tacciare il giornale di fornire "notizie false" come lei stesso ha
> dichiarato nella sua prima mail! Potremo definire la notizia come inesatta e
> non come falsa.

Una notizia inesatta è una notizia falsa.

> Non è frutto della nostra fantasia.

Non ha importanza di cosa è frutto. E' falsa, e questo basta.

> La invitiamo a fare una
> ricerca più approfondita anche su altri giornali sia cartacei che on line.

Scusate, ma la notizia chi la pubblica, io o voi?
Voi. Allora il compito di accertare se è vera è il vostro, mica il mio!
Io credo di aver già fatto tanto a scrivervi. Non ce ne sarebbe dovuto essere bisogno. Anche perché ciò che vi ho scritto ve l'ha gà detto una persona che ha commentato il vostro articolo. Cosa li abilitate a fare i commenti, se non li leggete?

> Veronesi non si è arreso al Metodo Di Bella, è una cosa che il nostro
> caporedattore non ha mai scritto. Si parla di "riconoscimento" in termini di
> "riabilitazione" del MDB.

Veronesi non ha neanche riconosciuto il MDB, né "riabilitato".
Leggendo quanto ho copiato e incollato sotto la mia firma nell'articolo scorso lo si capisce, credo.

> Ad ogni modo verificheremo quanto da lei gentilmente segnalatoci visto che i
> nostri pezzi sul Metodo Di Bella rientrano nella loro rassegna stampa e ci
> sembra strano questo suo ultimo appunto.

Nota: non ho mai detto che voi avete detto "si arrende".
Ho citato un pezzo che usa quella parola in risposta ad articoli che hanno un contenuto simile a quello da voi pubblicato, anche se hanno usato parole diverse.

> Un'altra cosa strana è che una
> simile email arrivi dopo quasi un anno dall'uscita del nostro pezzo,
> condiviso da circa 25mila persone sul web. Se fosse stata una notizia
> clamorosamente sbagliata sarebbero stati i diretti interessati a richiedere
> rettifiche o cancellazione dell'articolo visto che abbiamo avuto anche la
> premura di segnalarlo alla pagina facebook della fondazione di Veronesi.

Purtroppo un sacco di addetti ai siti web e pagine FB ignorano i messaggi. Forse perché sono tanti, forse per distrazione...

> Cercheremo in tutti modi di trovare l'audio o il video dell'intervista così
> da linkarlo nel nostro pezzo e verificare il tutto!

Bene. Buon lavoro...

Marco

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...PASSANO 2 SETTIMANE. TUTTO TACE...

Di nuovo io, 4 ottobre 2014:

Buon giorno.

Vi scrivo per farvi notare che nonostante la mia segnalazione è ancora online ed è rimasto invariato il vostro articolo dove affermate "Umberto Veronesi riconosce il ‘Metodo Di Bella’" e "la comunità scientifica sembra si stia decidendo a promuovere il metodo Di Bella", notizie false, come spiegato sul sito gestito da Adolfo Di Bella.
Che ne dite di rimuoverlo?

Marco


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News-24h.it, 4 ottobre 2014:

Gentile Marco Malatesta,
non può farci pressione sulla rimozione dell'articolo. Abbiamo inoltrato comunicato allo staff di Di Bella e Veronesi. Lo staff della cura Di Bella ci ha inserito nella sua UFFICIALE rassegna stampa. Non possiamo decidere di eliminare notizie perché a chiederlo è un lettore. Il nostro dovere è verificare e lo stiamo facendo. Attendiamo repliche dagli staff UFFICIALI.
Cordialmente 
Lo staff.

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Io, 4 ottobre 2014:

Sarà pure vero che non vi è arrivata una risposta, ma visto che ho citato e linkato le parole di Adolfo Di Bella, ciò che vi ho segnalato è "probabilmente" affidabile.
Si potrebbe dubitare di una cosa del genere pensando che il sito www.dibellainsieme.org non appartenga in realtà a Adolfo Di Bella, ma a un impostore che si finge lui, e di conseguenza neanche il sito www.metododibella.org appartenga a Giuseppe Di Bella, visto che lo linka.
E visto che ipotesi del genere sono estremamente improbabili, allora la cosa più responsabile da fare da parte vostra è rimuovere il vostro articolo e caso mai rimetterlo online qualora da una futura interlocuzione con lo staff che avete interrogato emerga (come? Boh!!) l'opportunità contaria.
Quando si dà pubblicamente un'informazione la procedura etica non è nel dubbio pubblicarla per poi cancellarla nel caso in cui venga smentita, accettando che nel frattempo migliaia di persone possano leggere e diffondere dati falsi, e accettando anche il fatto che decine di bimbiminchia possano sul loro blog copiarla e incollarla oppure riassumerla* (cosa che purtroppo è quasi scontato accada quando si danno informazioni sensazionalistiche) e che non cancelleranno la notizia neanche dopo che sarà stata cancellata e smentita dal sito originale.
Nel dubbio sulla veridicità di un'affermazione è etico NON pubblicarla o, se lo si è fatto, cancellarla per eventualmente ripubblicarla dopo le opportune verifiche.
Questo è giornalismo responsabile, specialmente quando si tratta di informazioni sulla salute.

Marco

P.S.: * Ad esempio anche stamattina su Facebook una persona ha linkato questo articolo: http://jedasupport.altervista.org/blog/attualita/sanita/veronesi-si-metodo-di-bella/

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...4 MESI DI SILENZIO...

Io, (3 e) 4 febbraio 2015:

Dopo 4 mesi dal vostro messaggio in cui dicevate "Il nostro dovere è verificare e lo stiamo facendo", mi sembra opportuno farmi vivo di nuovo. Ieri ho scritto allo stesso indirizzo email usato per il precedente scambio di messaggio, lo stesso che tutt'ora è riportato nel footer del vostro sito, ma il messaggio mi è tornato indietro con la dicitura "550 sorry, no mailbox here by that name (#5.1.1)". Quindi adesso per scrivervi sto usando il form della vostra pagina dei contatti. Incollo il mio messaggio di ieri:

Buon giorno.
L'articolo a pag www.news-24h.it/2012/09/umberto-veronesi-riconosce-il-metodo-di-bella-la-fine-del-boicottaggio
non è ancora stato cancellato.Come saprete girano varie fotocopie di questa bufala che avete messo online. Anche offi su Facebook ho notato che un'utente l'ha linkata.
Sono passati quattro mesi da quando avete scritto: "Il nostro dovere è verificare e lo stiamo facendo. Attendiamo repliche dagli staff UFFICIALI"; quasi cinque da quando vi ho segnalato la falsità della notizia riportandovi come fonte un sito che appartiene inequivocabilmente ad Adolfo Di Bella.
Intanto la gente continua a linkare disinformazione a causa vostra.
Vi sembra responsabile?
Cancellate quell'articolo. Vi porta tanti clic, lo so. Ma non è giusto. CANCELLATELO ADESSO.
Marco

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Nessuna risposta. A te le conclusioni sulla qualità del giornalismo di News-24h.it, ora Italiavox.it, e sullo spirito di responsabilità della sua redazione.

Aggiornamento 2018:

Dato che anche nella versione odierna dell'articolo bufalaro viene citata come fonte il blog di Gioia Locati su ilgiornale.it, ho deciso di scrivere alla giornalista per avvertirla della cosa. Mi ha confermato che si tratta di una menzogna.

16 febbraio 2015

Cosa NON È spam - 1ª parte: email

Poiché fra le cose che odio, oltre che lo spam, c'è anche la diffamazione, scrivo questo articolo per chiarire cosa non è spam, e consigliando a chiunque di non accusare di tale illecito una persona che fa un uso corretto dei dati personali forniti dagli utenti.

Ricevere un messaggio pubblicitario via email significa sempre ricevere spam? No.

Prima di fare una deduzione del genere, prima di segnalare quel messaggio, prima di inveire contro il mittente e soprattutto prima di screditarlo pubblicamente, ti consiglio di:

- visitare il sito Internet del mittente e cercare di ricordare se, magari molto tempo addietro, ti sei iscritto volontariamente alla relativa newsletter, o hai accettato di ricevere messaggi contestualmente all'accesso a un file di testo, un video, etc

- rispondere al mittente chiedendo come ha avuto il tuo indirizzo email

- se hai verificato che l'uso della tua email è stato illegittimo ma ritieni che il mittente fosse in buona fede, valuta le opzioni descritte nell'articolo "Da spedire a spammer in buona fede" :-)

Scrivo questo articolo in seguito a un commento all'articolo "Spam nello sviluppo personale: una piaga sociale molto trash", commento che ho deciso di cancellare, scritto da una persona (che, nota bene, è voluta rimanere anonima) che accusava di spamming un trainer di sviluppo personale (nota bene, nominandolo). Siccome lo conosco e so che non è così, mi preme suggerire a chi mi legge di fare attenzione all'uso del potente strumento che è Internet. In particolare:

- A volte parlare male di una persona o di un'azienda e rovinarne la reputazione a causa di un malinteso è un attimo. Un esempio: una ragazza recensì nel suo blog un ristorante spiegando che non ne era stata granché soddisfatta (non ne parlò neanche malissimo), e poiché il suo blog era indicizzato su Google molto meglio del ristorante stesso, questo ebbe un grave improvviso calo di clienti.

- Può provocare gravi danni a un'azienda che si promuove telematicamente cliccare sul link per la segnalazione di spam (es. su Gmail il bottone col punto esclamativo), in quanto rischiano di finire nella cartella "spam" anche i suoi futuri messaggi diretti a persone interessate. Quindi, se tu dai il consenso a ricevere newsletter/pubblicità e quando ti arriva clicchi su spam, TU SEI IMBECILLE.
E visto che nessun servizio web-based o client di posta è perfetto: se vedi un'email nella cartella spam e ti rendi conto che spam non è (ed accade spesso), hai il dovere morale di selezionarla e cliccare nell'apposito bottone "NON SPAM" o simili, visto che non ti costa nulla.

- Se non si hanno prove del fatto che una precisa persona abbia commesso un illecito o comunque qualcosa di disdicevole si rischia di essere (giustamente) querelati per diffamazione.

- Il semplice fatto di commentare anonimamente non garantisce che non si possa risalire alla provenienza del messaggio.

Per quanto riguarda Facebook, di cosa è o non è spam su tale piattaforma (ma vale un po' lo stesso su tutti i social network) ho parlato nell'articolo "Cosa non è spam - 2ª parte: Facebook".

15 febbraio 2015

Come segnalare una notizia falsa su Facebook?

(articolo aggiornato al 1 agosto 2020)

Siccome ogni pochino c'è qualcuno che diffonde su Facebook una notizia falsa (es. "Corona è andato in galera per 4 foto e 2 banconote false", oppure "Veronesi ha riabilitato il Metodo Di Bella"), è bene aver presente che esiste la possibilità di segnalare la cosa a Facebook in modo abbastanza veloce affinché tale notizia smetta di essere diffusa. Spiego in questo breve articolo come fare.

A differenza che in passato, la procedura è valida per qualunque tipo di pubblicazione:

- semplice post sul diario di un utente con testo, foto o video
- post con condivisione di un link esterno a FB o di un altro post di un altro utente o di una pagina o gruppo

...Ed è eseguibile dalla propria baceca, dal diario dell'autore o dalla pagina o gruppo in cui la notizia falsa è stata pubblicata.

I passi da compiere sono 4:

1) Clicca sui tre punti che compaiono in alto a destra del post (vedi freccia rossa nell'immagine sottostante)

2) Nel menù a tendina che compare, clicca su "Trova assistenza o segnala il post"

3) Nel riquadro che compare clicca su "Notizia falsa"

4) Nel successivo riquadro (che ti dà anche la possibilità di non ricevere più post di quella persona, pagina o gruppo) clicca su "Fine".


Concludo citando questo articolo di Ilpost.it:

Quali saranno le conseguenze della nuova funzione? La stragrande maggioranza degli utenti di Facebook non subirà conseguenze. Un piccolo gruppo di utenti che posta di frequente bufale e post-truffa vedrà ridotta la circolazione dei propri post.

Blogger: problemi con l'inserimento di immagini? Inserisci l'HTML manualmente

A volte Blogger fa i capricci con l'inserimento di un'immagine in un articolo: in modalità "scrivi" clicchi sull'apposita icona, scegli un'immagine dal tuo HD, da Picasa o inserendo una URL, poi clicchi su "Aggiungi selezionate", e... niente. Nell'articolo non viene inserita nessuna immagine.

Motivo?
Boh.

Fatto sta che è più veloce ricorrere alla soluzione che chiedersi perché c'è il problema (che va e viene senza apparente motivo anche per lo stesso articolo, ho notato)

Ecco come risolvere, seppur in maniera meno comoda:

Vai in modalità "HTML" e incolla il seguente codice:

<a href="URL_IMMAGINE" imageanchor="1" ><img border="0" src="URL_IMMAGINE" /></a>

Sostituisci ad entrambe le scritte rosse l'url dell'immagine che vuoi inserire (se hai appena tentato di inserire un'immagine caricandola dal tuo HD sicuramente a quest'or asi troverà su Picasa, nella cartella-album relativa al blog in cui stai scrivendo).

Poi torna in modalità "Scrivi", e troverai finalmente l'immagine, che potrai posizionare e ridimensionare come sempre.

14 febbraio 2015

Spam nello sviluppo personale: una piaga sociale molto trash

Ti racconto di una delle tante email che ho ricevuto. E che ho trovato nella cartella “spam” dove giustamente Gmail l’aveva collocata e dalla quale non ho avuto motivo di tirarla fuori. Te ne riporto una versione modificata: ho cambiato i nomi delle persone e delle tecniche pubblicizzate, e anche il sito. E anche ho corretto un errore di sintassi, non volendo infierire eccessivamente.
Mi chiamo Zuzza Baruzza e rappresento in Italia Mister BrulloStrullo e la sua tecnica portentosa (www.strullo-internetional.com).
Vorrei proporle questo sistema ad integrazione della sua attuale offerta.
Il sistema di PappaPupping è uno strumento estremamente semplice che sviluppa la naturale capacità innata di ognuno di manifestare. [nota: nel campo dell’evoluzione personale per “manifestare” si intende di solito “far accadere nella realtà ciò che si è immaginato”]
Insegno questo strumento in una giornata di lavoro oppure in sessioni private.
Abbinato al PappaPupping, Mister BrulloStrullo ha sviluppato anche LifePupping e il SelfPupping, che fanno lavorare sull'essere, affinché le proprie risorse siano focalizzate sulla versione migliore di sé e verso il sé superiore.
Questi due strumenti necessitano di un coaching individuale.
Le mando una presentazione di Mister BrulloStrullo ed il suo sistema per visionarla e valutare se è possibile offrire questo prezioso strumento ai suoi follower.
Nel caso in cui fosse interessato, ma non volesse offrire questo strumento tramite il mio supporto, a maggio 2015 ci sarà la formazione ad hoc per diventare Practitioner Certificato.
La ringrazio per l'attenzione e le porgo i miei più cordiali saluti

Zuzza Baruzza
Orbene, la Zuzza Baruzza che senza il mio consenso mi scrive per offrirmi la tecnica portentosa PappaPupping per manifestare, l’unica cosa che ha manifestato per ora è illegalità e non rispetto della netiquette.
Infatti è illegale oltre che maleducato inviare messaggi pubblicitari senza previo consenso del destinatario (no, senza autorizzazione non si può inviare neanche un solo primo messaggio, neanche se c’è il link per la cancellazione, altrimenti si chiama spam, che come purtroppo non tutti sanno è un illecito penale).

Zuzza vuole insegnare ad ottenere la versione migliore di sé stessi. Se la versione migliore di lei è delinquere, quella peggiore cos’è? Fare le messe nere vestita da Hello Kitty?
E in che stato ridurrà le persone che abboccano, quelle che partono già talmente socio-ignoranti e sprovvedute da accettare offerte spam?

Già, perché i prodotti e i servizi pubblicizzati illegalmente NON si comprano. A parte che chi te li offre è ovviamente uno che non lavora bene, perché a quanto pare è costretto a comportarsi illegalmente per farsi strada… anche se si trattasse di un prodotto o un servizio ottimo NON lo si dovrebbe comunque acquistare. Perché acquistarlo significa dire a chi lo vende “Bene, continua a importunare la gente. Continua a sparare nel mucchio facendo perdere tempo a centinaia o migliaia di persone non interessate; va benissimo che loro ci perdano e tu ci guadagni”.
Spammer della malora, devi fare lead generation regolarmente. Devi farti trovare da chi cerca qualcosa, non tu andare a disturbare. Puoi:

- spendere del tempo per creare un blog + scrivere articoli sul blog maniera da farti trovare con Google per determinate chiavi di ricerca + strutturare il blog in modo che persuada il lettore a iscriversi alla tua mailing list

- spendere del denaro per delegare queste cose a qualcun altro

- pagare Google Adwords o simili per pubblicizzare il tuo sito

…e così avrai degli indirizzi email a cui inviare la tua pubblicità legalmente.
Oppure puoi sempre acquistare da una apposita società di marketing una lista di email i cui titolari hanno dato il consenso a farsi inviare pubblicità.

Tutte cose che costano tempo e/o denaro, lo so.
Ma non per questo gli altri (onesti) devono farlo e tu no.
Non hai il fiocco rosso.

Quindi fai marketing legalmente come gli altri oppure cambia mestiere. Perché se qualcuno dei tuoi destinatari si è svegliato male rischi di passare il brutto quarto d'ora che ti meriti col Garante della Privacy. Questa è la dura verità. E gli spammer non la vogliono accettare. Gliel’ho spiegato alla Zuzza Baruzza e lei m’ha risposto “sei fuori di testa”. No, non sono io fuori di testa. Sei tu che devi andare fuori dai piedi, che è grazia se non t’hanno preso a calci. Spammer e pure capra che non capisce di avere torto marcio.

Non dare un centesimo agli spammer. Per nessun motivo.

Cosa ti consiglio di fare invece? Rispondere al messaggio? Sta a te decidere.

Quando lo spam è organizzato per delinquere pesantamente funziona così: rispondere significa comunicare che il tuo indirizzo email è funzionante, e quindi sei un buon bersaglio per altri messaggi pubblicitari.
Se ritieni che si tratti di invece spam artigianale perpetrato da gente poveretta, come di solito è in Italia, allora ti invito a rispondere inviando il link a questo articolo…

…che chiudo riassumendo-riassumendo con un paio di similitudini:

- Scegliere un insegnante di sviluppo personale che si riduce a mezzucci spammucci per racimolare clienti è come scegliere un insegnante di pittura fra i teppistelli che imbrattano i muri con sconci disegnini.

- Affidarsi a uno spammer per avere più clienti è come affidarsi a uno spacciatore di eroina per risolvere i propri problemi di ansia.

Aggiornamento: Occhio, ché non necessariamente tutte le pubblicità e le newsletter sono spam. Ne parlo in quest'altro articolo.

09 febbraio 2015

Articolo sensazionalista sul web? Leggi i commenti.

Stamattina ho visto condividere su Facebook questo articolo di Eticamente.net intitolato "Riconosciuta la correlazione tra autismo e vaccino trivalente". Parla di una coppia che ha vinto una causa sostenendo che una vaccinazione aveva provocato l'autismo del loro figlio.

L'articolo sui vaccini dell'allora medico inglese Andrew Wakefield pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet, sul quale i giudici si sono bassati per emettere quella sentenza è stato sbugiardato e ritirato dalla stessa The Lancet. Wakefield fu radiato dal Medical Register nel 2010 poiché tale studio da lui condotto risultò una frode. Aveva usava solo i dati che confermavano la sua tesi ignorando quelli che la contrastavano. Maggiori informazioni sono disponibili a questa pagiona di Wikipedia dedicata all'ormai ex-medico.

Giusto un esempio per dirti: di solito l'utente medio cosa fa? Legge solo l'articolo, o peggio ancora legge solo il titolo dell'articolo e si fa suggestionare dall'immagine che lo accompagna nell'anteprima su Facebook.

Cosa sbagliatissima.

Sul web, come saprai, ci sono un sacco di:

- articoli che dicono la verità, ma la dicono in maniera tendenziosa e che rischia di essere mal interpretata da un lettore poco attento

- articoli che riportano la verità, ma tacciono altri aspetti importanti del tema trattato, in maniera da farsi mal interpretare anche da un lettore attento

- sentenze di processi che vengono criticate dall'articolista riportando solo una parte della verità

- sentenze di processi riportate in maniera acritica, quando ci sarebbero degli aspetti peculiari degni di essere specificati per consentire al lettore di farsi un'idea sulla giustezza della sentenza.

- citazioni troncate o distorte di dichiarazioni che stravolgono il loro reale significato

- notizie completamente false, e che non vengono smentite dall'articolista neppure quando la loro falsità viene inequivocabilmente dimostrata da una persona che commenta o scrive alla redazione

Riguardo quest'ultimo punto, puoi trovare un triste esempio nell'articolo Ripetete e sbufalate con me: Veronesi NON HA "riabilitato" il metodo Di Bella.

Allora, preso coscienza di quanta spazzatura c'è sul web, ti renderai conto della validità del seguente consiglio:

Ogni volta che ti trovi di fronte a un articolo sensazionalista, leggi i commenti.

Sono tantissimi e non hai tempo? Dai una scorsa veloce. Ci vogliono pochi secondi. Con un po' di allenamento non dico che saprai riconoscere chi ha ragione, ma almeno potrai renderti conto che vale la pena non prendere per oro colato l'articolo e sospenderai il tuo giudizio fino al momento in cui potrai dedicarti ad indagare davvero sulla cosa.

Certo, ci potranno essere stupidaggini anche fra i commenti. Ma sono voci in più. Fra quelle molte scritte piccole, molto più piccole di un titolone e di una foto suggestiva potresti trovare chi parla con cognizione di causa, a differenza magari dell'articolista fazioso, poco animato da spirito di responsabilità e molto affamato di clic.

Nota: vale non solo per gli articoli dei blog, ma anche per gli aggiornamenti di stato su Facebook  costituiti da scritte o immagini con scritte, anch'esse girellanti come trottole a suon di condivisioni superficiali.

07 febbraio 2015

Lo spam in stile Fantozziano

L'angolo dello spam.
Messaggio email di pochi giorni fa di una rappresentante:

Buonasera Egr. Dott. MALATESTA,
scrivo da una società di ricerca & sviluppo, fondata con lo scopo di produrre dispositivi innovativi in Italia, con questo messaggio le domando la cortesia di ricevere la sua autorizzazione ad inviarle a mezzo e-mail per una sola volta le informazioni sul prodotto che produciamo perché penso che possa essere un utile supporto per le attività professionali e quotidiane.
Il dispositivo garantisce sicurezza nell’uso di password, codici, pin e altri dati, grazie al sensore biometrico di riconoscimento dell’impronta digitale.
Mi scusi tanto se le ho arrecato disturbo e la ringrazio comunque per l’attenzione, non era mia intenzione, desideravo solo chiederle la possibilità di presentare il nostro dispositivo.
Distinti Saluti.
[firma]

Questo spammaggio almeno m'ha fatto un po' ridicchiare sotto i baffi per l'esordio in convinto aziendalese cortesese che già sarebbe tremendo di suo e qui si presenta in versione maccheronica ("Buonasera" insieme a "Egr." e il cognome del destinatario in maiuscolo), per il piglio ammerigheno con cui la rappresentante scrive della "società ricerca & sviluppo", ma soprattutto per lo stile che ricorda al contempo Fantozzi e anche Saverio e Mario nell'epica scrittura della lettera a Savonarola "ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi senza chiederti nemmeno di stare fermo".



Che brutto adesso doversi di nuovo incupire e spiegare il lato serio della faccenda.
E va beh... Bah. Orsù.

Ecco il messaggio che la tipa avrebbe meritato di ricevere (il dott. MALATESTA destinatario dello spam ha preferito tacere; questo perché non si trattava del MALATESTA sottoscritto, ma di quello più grande. Ehi, sarà mica per questo che è stato scritto in maiuscolo?)... Dicevo, di seguito riporto il messaggio che la tipa avrebbe meritato di ricevere come risposta; ti raccomando perciò di inviare il link di questo articolo agli analoghi mittenti da cui riceverai spammaggio fantozziano; se invece ne sei l'autore, ti raccomando di leggere attentamente e non peccare più, altrimenti...

Chiedere scusa per un reato mentre lo si sta commettendo (nella fattispecie la violazione della legge sulla privacy) non giustifica il reato stesso. Può darsi che il vostro prodotto sia ottimo, ma non acquisto da chi fa spam (già, se non si ha l'autorizzazione a inviare pubblicità è spam anche inviare un'email per chiederla) perché avrei in questo la grave responsabilità di incentivarlo. Fra l'altro il fatto che vi sentiate costretti a violare la legge per promuovervi non fa certo ben sperare sull'affidabilità della vostra azienda.
...Hai capito e non peccherai più, vero? Altrimenti il tuo posto è sotto i piedi di Savonarola e speriamo che si muova parecchio.

06 febbraio 2015

L'egregio cliente e le psichedeliche fantasie aziendali

ESEMPIO DI SIGNORE
ALQUANTO EGREGIO
Molte lettere inviate dalle aziende ai potenziali clienti iniziano elogiando il destinatario maschio con l'epiteto "egregio" (per motivi su cui ho il terrore di indagare, le destinatarie donne non hanno questa sfortuna).

Oggi ho voluto cercare il significato di "egregio". Ho cercato in rete e ho scoperto che "Egregio" significa "fuori dal comune per qualità e pregi".

Allora è una delle parole più ipocrite per definire chi non si è mai conosciuto, ad esempio un potenziale cliente. Che, se legge una lettera intuendo che a una grande quantità di persone è stata spedita una lettera identica eccezion fatta per indirizzo e nome all'inizio, dovrebbe capire che lui è fuori dal comune per qualità e pregi proprio come tutti gli altri".

Ma cosa vuoi, è il linguaggio aziendale.

È IL LINGUAGGIO AZIENDALE.

Se fossi un re chiederei la testa di chi l'ha inventato, il linguaggio aziendale. Va beh, ormai chi l'ha inventato è sicuramente morto. Allora chiederei il suo cadavere per farlo deturpare e ridicolizzare. Sì, lo farei mangiare dai maiali, come in The Snatch, uno dei miei film preferiti (lo è anche e soprattutto grazie alla scena della spiegazione sui maiali che mangiano i cadaveri).

Comunque, nonostante io nutra un odio e disprezzo profondo per questo spregevole inventore, devo ammettere che in qualche modo è stato un genio. Infatti ha tirato fuori una serie di castronerie chiamate "formule di cortesia" sostenendo che il lettore si sente compiaciuto leggendole, e quasi tutte le aziende gli hanno creduto. Senza nessuna prova tangibile. Nessun riscontro. Hai presente il fenomeno della sospensione dell'incredulità che necessariamente deve albergare nella testa dello spettatore di un film di fantascienza affinché il suo spirito critico non debba disturbare ogni 2-3 secondi e gli lasci godere la divertente storia in cui Supermen vola? Uguale.

Certo, le lettere aziendali non sono proprio divertentissime di solito.

In compenso può essere divertente notare cosa, secondo il galateo su cui sono basate, dovrebbe avvenire per dare plausibilità a questa strana storia. Una storia i cui strambi protagonisti, mittente e destinatario della lettera, sono accomunati da caratteristiche che farebbero sembrare roba di tutti i giorni i giochetti di T1000 di Terminator 2.
Praticamente le aziende e la clientela sono formate non da persone in carne e ossa (e tanto meno neuroni), ma da fantomatiche unità aziendali e clientelari dalle sembianze umane, ma costituite da un materiale segreto.  Funziona così: subito prima che un umano varchi la soglia per entrare nel proprio ufficio o da casa sua legga una qualunque comunicazione inviata da un'azienda, Miwa gli lancia i componenti del suddetto materiale segreto che lo fanno diventare spettabile, pregiatissimo, egregio, mentre i tessuti organici sottostanti si liquefanno e dall'unghia del mignolo sinistro scendono nelle fogne dove le Tartarughe Ninja lo usano come condimento per la pizza. L'egregio potenziale cliente e il venditore della pregiatissima azienda vivono da quel momento in poi un trip mentale alternativo nel quale alcune parole mai usate nella realtà sono fonte di agio, di gioia e compiacimento. Una realtà alternativa che ricorda un po' l'atteggiamento dei personaggi femminili di certi film sconci.
All'uscita dell'ufficio o alla fine della lettera, i componenti cadono a terra e, per non dare nell'occhio, formano un portacenere da corridoio, considerato da nessuno perché in qualsiasi ufficio è vietato fumare, oppure, nel caso dell'abitazione, si trasformeranno in uno scatolone di Amazon con su scritto marca e modello dell'ultimo estrattore di succo da 660 euro, che è normale acquistare quotidianamente e che quindi passerà parimenti inosservato. Nel frattempo Donatello, Raffaello, Michelangelo e Leonardo hanno già mangiato la pizza, digerito e usato la toilette, la cui tubatura porta alla piscina di Mazinga Z che si apre e da cui prontamente escono le sostanze organiche che vanno a ricomporre l'umano di prima. Che non si è accorto di nulla e si sente un po' strano, ma dà la colpa alla ribollita di cui si è strafogato ieri sera.
Questo più o meno il fantasioso mondo degli aziendalesi, che nel trattarti da grande uomo ti considerano di fatto il concime del loro portafoglio, illudendosi misteriosamente che certi epiteti palesemente acidi (nel senso psichedelico del termine) possano indurti maggiormente a comprare.

Domanda: ma cosa ci vuole per svegliarvi e mettervi nei panni del cliente che legge?
Beh, nel frattempo voglio sognare anch'io. Sogno i maiali che mangiano l'inventore dell'aziendalese. Mi piace pensare che sia il suo turbinoso ruttone di fine banchetto a svegliarvi nel mondo delle persone che danno un significato alle parole.