Quando vieni a conoscenza di un fatto che ti stupisce e/o ti entusiasma tanto tanto tanto, prima di crederci e divulgare la notizia è consigliabile fare una ricerca per accertarsi che sia vera, o che almeno abbia qualche probabilità di esser vera. Spesso basta digitare su un motore di ricerca qualche parola inerente al fatto e aggiungere "bufala" per dire "Uh, che sciocchino... E io che ci avevo quasi creduto...", e la storia finisce lì, e non dura chissà quanto per diventare un giorno "Cavolo, che imbecille, e io che ho creduto per anni che fosse vero, e l'ho pure ridetto in giro!"
Alcune bufale purtroppo vengono diffuse anche nel mondo dello sviluppo personale come metafora utile a dare insegnamenti sulla vita.
Ed è una cosa tremenda. Immagina se in un corso di motivazione, autostima, etc, l'insegnante, per spiegare l'importanza di focalizzarsi sugli obiettivi e non sugli ostacoli che si incontrano nella vita, propinasse come vera la storia del calabrone. Sì, il famoso calabrone (in altre versioni il bombo) che, dato il peso del suo corpo e lo spessore delle sue ali, non potrebbe volare ma che, non sapendolo, vola lo stesso. Se una persona in quel momento prendesse la parola e gli spiegasse che si tratta di una bufala, come in effetti è, immagina quale sarebbe l'effetto psicologico sui partecipanti. L'efficace metafora infonde nel cuore la fiducia nelle proprie possibilità e una sensazione di magia nella propria vita, e... CRACK. Il sogno si spezza.
Quindi... vuoi non fare danno quando vuoi insegnare qualcosa o sostenere una certa tesi? Verifica sempre gli aneddoti e i vari fatti da usare come argomentazioni... ricordando che più sono strani, più è improbabile che siano veri, peggiore è la figura del credulone che ci fai quando verrai smentito se li hai incautamente diffusi!
Di seguito, la spiegazione (lievemente riadattata) e la smentita della bufala del calabrone/bombo, scritta nel 2004 all'interno di una discussione nella list Yahoogroups "mente" dello zio Hack. L'autore, che ringrazio, è Red Death.
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Credo sia almeno la terza volta che questa storiella compare da quando sono in lista... ricolgo l'occasione per raccontare la storia* dietro il divertente aforisma che citi ["Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica Aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare"], sia perché la trovo interessante, sia perché alcuni gruppi di persone hanno fatto girare su Internet una versione del tutto falsata.
Precisazione importante: Sikorsky non c'entra nulla**.
Tutto nasce da un libro del 1934, "Le Vol Des Insects" dell'entomologo francese Antoine Magnan, nel quale egli riferisce dei calcoli fatti dal suo assistente di laboratorio André Sainte-Lague relativamente alla forza di
portanza che si esplicherebbe sulle ali di un bombo. Tali calcoli indicavano una forza pari a +o- la metà del peso del bombo. Peccato che Sainte-Lague avesse usato dei teoremi validi nelle ipotesi di stazionarietà, fluido perfetto, irrotazionalità, ecc.: queste ipotesi non sono soddisfatte mai a rigore (per es. non esistono fluidi perfetti), ma, per numeri di Reynolds elevatissimi e angoli d' incidenza piccoli, vanno benone. Ora:
- per molti aerei, Re > 10^7 e alfa < 15 °;
- per api, bombi, ecc. ad ogni battuta Re varia fra 100 e 1000 e alfa
arriva a quasi 90°;
Quindi il suddetto aforisma originariamente serviva solo a scherzare un po' e a ricordare che molta strada andava ancora fatta nella teoria dell'aerodinamica instazionaria (e ci mancava che non fosse stato così, dato che siamo negli anni '30 e quella stazionaria aveva iniziato a fare sul serio negli anni '20***). Col tempo, però, l'aneddoto andò assumendo il tono di un' effettiva "magra" della scienza, o almeno così l'intendeva John Kenneth Galbraith nel suo "American Capitalism", dove scomoda addirittura Newton, al quale, poverello, davvero non si possono imputare questi (falsi) errori dell'aerodinamica.
Le cose son diventate però più sgradevoli negli ultimi anni, quando alcuni creazionisti e dei sedicenti "filosofi", indegni di tale nome, hanno provato a contrabbandare il solo aforisma (ovviamente senza la storia reale) come dato di fatto dimostrante l'inaffidabilità della scienza.
Ciliegina sulla torta di tutto ciò è stata la falsa attribuzione della frase a Sikorsky. Secondo questa versione moderna della storia, Sikorsky sarebbe stato osteggiato nella sua ricerca sugli elicotteri dagli "scienziati ufficiali", i quali avrebbero dimostrato che l'elicottero era un'impossibilità teorica. Al che Sikorsky, a mo' di vecchio Yoda di "Guerre Stellari" avrebbe detto che "il calabrone... ecc.". In realtà Sikorsky, che aveva provato senza successo a costruire elicotteri nel 1909-1910, tornò sul problema solo dopo trent'anni, quando la ricerca e l'interesse generale sull'argomento erano altissimi, ergo non certo in opposizione col mondo accademico del tempo. Addirittura in Europa vari elicotteri erano già stati costruiti e volavano tranquillamente, prima che Sikorsky realizzasse il suo VS-300.
Bye
Red
* Fonti : l'articolo di Michael Dikinson, dell' Università di Berkeley, sul numero di giugno 2001 di "Scientific American", John McMasters, della Boeing, e Charles Elligton, professore all'Università di Cambridge.
** E difatti negli Igor I. Sikorsky Historical Archives non si trova alcun riferimento a ciò.
*** Oggi sia per via teorica che sperimentale che numerica il volo degli insetti "torna" benissimo, e anche se le ricerche proseguono, si sono già ottenuti valori della portanza fino al doppio del peso, in perfetto accordo
coi valori necessari agli insetti più agili per effettuare le loro manovre.
2 commenti:
Partendo dalla considerazione che ogni postulato scientifico parte da quelli che sono i presuposti teorici di quel momento, suscettibili di variazioni e quindi soggetti a smentite future, si arriverebbe a sostenere che la "Scienza" è sempre esatta o quantomeno non è mai in errore.
Procedimento che al pari dell'aforisma della bufala calabrona mira a screditare chi della scienza scredita determinati assolutismi.
Che dire oltre? Pessima dimostrazione che sostiene vera una affermazione che anche solo "temporaneamente" risulta smentita da quelle che sono le conoscenze allora contemporanee.
(poi magari chissà)
Tre brutte cose:
- Hai postato come "Anonimo" nonostante la mia richiesta di non farlo
- Hai detto "postulato scientifico", due parole che fanno a cazzotti fra loro
- Hai supercazzolato invece di esporre chiaramente qualcosa.
Molto male.
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