La mia scelta di stile di vita vegano è dovuta a motivi salutistici ed etici. Riguardo ai motivi etici, ritengo importante una puntualizzazione che mi distingue dagli anti-specisti:
Essere vegano NON significa essere antispecista.
Almeno secondo la
definizione di Wikipedia di antispecismo, l'approccio antispecista, attribuendo anche agli animali le le capacità di sentire, interagire e manifestare una volontà, di intrattenere rapporti sociali, sostiene l'opportunità di
equiparare lo status etico degli animali a quello degli umani (per brevità ho evitato ed evito di solito un linguaggio che fa uso di termini del tipo "animali non umani").
Credere che tutti gli animali meritino rispetto né più, né meno che l'uomo? Quindi anche equiparare una formica a una persona?
Io per dire quanto grande o piccolo è il rispetto che si merita un essere vivente devo interrogare di volta in volta la mia sensibilità, che si basa sulla complessità dell'essere vivente, sulla simpatia che provo per lui e sul suo comportamento.
In generale si può dire che ritengo quasi sempre un essere umano come superiore a tutti gli animali (ho detto "quasi", perché purtroppo esistono molti esseri umani il cui comportamento li classifica ai miei occhi ben al di sotto di tanti simpaticissimi ed affettuosi animali).
Non sostengo ipocritamente (o pazzamente) che "
siamo tutti uguali". Sostengo che
credere di essere superiore ad un'altra creatura non mi fa sentire necessariamente autorizzato a ucciderla o a maltrattarla.
Per questo ritengo che, quando non c'è bisogno di uccidere e maltrattare gli animali, sia doveroso non farlo. Ad esempio, siccome non c'è bisogno di alimentarsi con prodotti animali, né di comprare o usare abiti o altri oggetti per fabbricare i quali è stato ucciso o maltrattato un animale, credo sia doveroso non farlo.
Sono volutamente rimasto vago dicendo "non c'è bisogno" senza specificare "bisogno di cosa", perché ognuno ha diritto di classificare qualcosa come "bisogno-diritto" o come "capriccio" a seconda della propria sensibilità.
Ad esempio, io ritengo di aver diritto a dormire sonni tranquilli, e questo mi fa sentire autorizzato ad ammazzare una zanzara, se mi ronza intorno mentre sono a letto; ritengo di aver diritto di uscire di casa anche solo per il gusto di fare una passeggiata, e questo mi fa sentire autorizzato a rischiare di pestare e quindi uccidere involontariamente qualche insetto.
L'antispecismo mi pare proprio contro natura, tant'è vero che mi rimane difficile pensare che esistano persone che oltre a dichiarare di essere antispeciste lo siano veramente.
Ogni animale ha la tendenza a difendere prima di tutto sé stesso e la propria stirpe, poi la propria specie, e poi, se gli ci rientra, le altre. Se deve scegliere chi difendere fra due animali di altra specie, sceglie quello che gli sembra somigliare di più alla propria (per motivi fisici, caratteriali o fiscali). Una persona che si professa antispecista sostiene che
"Non esistono animali di serie A e animali di serie B".
Non è difficile capire perché questa è una sciocchezza alla quale, se una persona è sana, non può credere veramente. Su Facebook ho letto un messaggio di un ragazzo che si professava antispecista. Raccontava che quando toglie le zecche dal proprio cane, cerca di farlo senza ucciderle, e che quando le uccide gli dispiace. Questa è tutt'altro che una testimonianza di antispecismo così come viene di solito definito, visto che (per fortuna) sussiste la preferenza di rischiare di uccidere le (numerose) zecche piuttosto che lasciarle addosso al proprio (singolo) cane. Seguendo l'etica antispecista, dovrebbe adoperarsi per toglierle con la maggiore probabilità possibile di salvarle, e cioè togliere al cane ogni volta un lembo di cute!
Non solo per seguire l'etica antispecista si dovrebbe evitare di uscire di casa per non rischiare di pestare una formica (osservazione che a volte gli onnivori rivolgono agli "animalisti" confondendo l'animalismo con l'antispecismo): una volta entrati nella logica secondo cui si è formato il pensiero antispecista, non si vede perché non bisognerebbe essere "anti-regnista" sostenendo che non c'è motivo per cui i regni animale, vegetale, dei funghi, cromalveolati, protisti, batteri, archei siano popolati da esseri con pari dignità e diritto di vivere. Infatti, secondo la stessa logica con cui si è arrivati a dire "Se un essere vivente è piccolo e diverso non significa che valga di meno" si potrebbe dire "Se un essere vivente è costituito da cellule di tipo diverso da quelle nostre (o da una sola cellula diversa dalle nostre) non significa meriti meno rispetto". Altro passo, perfettamente in linea con la stessa logica è l'estensione del rispetto ai virus: "Se un essere vivente non è in grado di riprodursi autonomamente non significa che non debba essere considerato vivente... è solo un vivente che ha bisogno di aiuto".
Ma anche senza spingersi così oltre e rimanendo sul rispetto degli animali, che secondo l'antispecismo avrebbero pari diritto di essere rispettati indipendentemente dalla loro specie, e ai quali dovrebbe essere riconosciuto un diritto alla vita pari a quello delle persone, l'antispecista "vero" dovrebbe sostenere che siccome è impossibile per l'intera razza umana scongiurare il rischio di uccidere accidentalmente alcuni piccoli insetti durante il cammino all'aperto (se non lo fai tu decidendo di rimanere in casa a vita deve farlo qualcun altro al posto tuo per portarti il cibo), e siccome statisticamente è chiaro che il numero di questi incidenti nel corso di una vita umana è maggiore di 1 anche se una persona sta molto attenta, allora sarebbe doveroso per l'antispecista uccidere quanti più grandi animali possibile, umani inclusi, per salvare i piccoli insetti, e rimanere in vita soltanto per poter perpetrare quest'eroico sterminio grazie al quale, a conti fatti, vengono salvate più vite di quante ne vengono eliminate.
L'utopia sarebbe riuscire a provocare la morte di tutti i grandi animali esistenti sulla terra e tutte le persone, e poi suicidarsi... Ma prima chiedendo scusa. Agli insetti che non è riuscito a salvare, intendo.
AGGIORNAMENTO del 29.01.2017
Ho appena constatato la permalosità di chi amministra la pagina FB sedicente antispecista "Veganzo" discutendo sulla sperimentazione animale. A meno che non sia stata cancellata, il link alla discussione è
questo.
Comunque sia la riporto qui sotto (clicca sull'immagine per ingrandirla):