Nei primi anni 2000 conobbi un gruppo di discussione che parlava di come fare ricorso al garante per la Privacy (allora Stefano Rodotà).
Parlavamo quasi esclusivamente di ricorsi fatti in seguito a spam via email. Funzionava così: bisognava
- Scovare la sede legale del mittente dell'email
- Inviargli una raccomandata con la richiesta di conoscere come aveva avuto l'indirizzo email, quali fossero le modalità di trattamento del dato personale, e altri dati che la legge obbliga in questo caso a fornire
- Aspettare 10-15 giorni: se entro quella data si riceveva una risposta soddisfacente, non si poteva fare nulla
- In caso di mancata risposta o risposta non soddisfacente, ricorso al Garante, che al tempo costava 25 euro
- Il Garante, verificato l'accaduto, stabiliva un rimborso spese forfettario di 500 euro o un compenso minore nel caso riconoscesse delle attenuanti per lo spammer
Il forum ebbe un discreto successo, nel senso che qualche decina di persone si erano messe a studiare come fare ricorso, farsi dare consigli su come ovviare ad alcuni intoppi, e soprattuto a mettere in pratica la cosa, ottenendo spesso il rimborso.
Ma a un certo punto probabilmente il personale dell'ufficio del Garante si stufò di lavorare così tanto per un gruppo di ragazzetti che volevano insegnare l'educazione e la legalità a degli imprenditori, e così decise di metterci i bastoni fra le ruote: alzò il prezzo del ricorso a 250 euro e stabilì l'obbligo di servirsi di un avvocato. In compenso stabilì che il rimborso forfettario in caso di vittoria sarebbe stato di 1000 euro.
Inoltre i ricorsi iniziarono ad avere esiti sempre meno a favore dei ricorrenti, e così in tanti, me compreso, decisero che non avrebbero mai più fatto ricorso al Garante della Privacy, salvo magari i casi in cui lo spammer si rivela un multi-recidivo.
E oggi (cioè vedi data dell'articolo)?
Oggi c'è poco da parlare di tendenze del Garante. Semplicemente non viene riconosciuto nessun rimborso o risarcimento.
...Dove sono descritte due pratiche: la semplice senalazione e il reclamo, entrambi fattibili anche senza avvocato, e viene giusto nominata la possibilità di rivolgersi a un'altro istituto, e cioò l'autorità giudiziaria (lo si può fare se ad esempio si ritiene che lo spammer sia incorso nel reato di molestie, ma ti avverto: messaggi testuali non vengono considerati molestie).
È efficace rivolgersi al Garante? In altre parole, il Garante punisce adeguatamente lo spammer?
Io nel 2015 feci una segnalazione; non ebbi la possibilità di conoscere gli eventuali provvedimenti presi dal Garante nei confronti dell'azienda comportatasi illegalmente, però ho ricevuto una risposta del tipo "Grazie, provvederemo".
...Il che mi fece sospettare esattamente che a differenza che un tempo, lo scenario di oggi sia più o meno questo:
Garante: "Non lo fare più, va bene?"
Spammer: "Prrr"
Garante: "Eddai, su, la vuoi smettere?"
Spammer: "Ma vaffanculo, deficiente!"
Garante "Bah, non cambierà mai. Che posso farci? So ragazzi"
Ho chiesto a un avvocato conferma, e non volendosi sbilanciare mi ha risposto "Più o meno".