20 marzo 2020

Come segnalare una pubblicità ingannevole all'AGCM

Di continuo ci sono aziende che vengono sanzionate dall'Autorità Garante del Commercio e del Mercato (AGCOM). Ma le notizie delle sanzioni non vengono mai diffuse dai principali mezzi di informazione. Mi verrebbe da dire "quasi mai", perché sono abituato a un linguaggio rigoroso, ma a me pare proprio che no, informazioni di questo tipo non vengano date proprio mai.

Il motivo è di facile intuizione: dei giornali e delle televisioni quelle aziende sono clienti, e non è certo prudente far innervosire i propri clienti, se si vuole che rimangano tali. E visto che anche la televisione pubblica guadagna attraverso la pubblicità, neanche questa fa eccezione, purtroppo per i contribuenti, che avrebbero diritto a conoscere questo tipo di notizie, che ritengo assai importanti.

Le ritengo notizie importanti com'è vero che ritengo importante che, se qualcuno ti ha fatto una falsa promessa, qualcun altro ti tuteli spiegandoti che è una falsa promessa, e non semplicemente lasciando correre e zittando il bugiardo. Occorre anche una esplicita smentita e una messa in guardia dal malefico bugiardo, che in questo modo sarà dissuaso dal continuare in futuro. Già, perché le multe non sono abbastanza. Una multa viene fatta una tantum, e non può ledere una grande azienda più di tanto: lo Stato non ha intenzione di punire un'azienda mettendone in pericolo la sopravvivenza e quindi mettendo in pericolo migliaia di posti di lavoro. La reputazione, invece... quella è una cosa delicata, e fare in modo che un'azienda si assuma la responsabilità della propria reputazione, dovendo rispondere ai clienti delle eventuali bugie che racconta sarebbe qualcosa di molto più efficace, oltre che giusto.

Ritengo invece ingiusto che l'informazione per i consumatori sia unicamente delegata alle associazioni. Questo compito dovrebbe essere dello stato, che non ci deve proteggere solo dai criminali palesi. Deve difenderci anche da quelli invisibili. E deve farlo non solo punendoli alla chetichella, ma informandoci esplicitamente, proprio come fa con persone colpevoli di corruzione, truffa ai danni dello stato, etc.

Tutto questo era uno sfogo introduttivo di riempimento. Tanto non serve a nulla. Ma un pochina di consapevolezza su questa cosa non farà male al lettore che non ci aveva mai pensato. Tale consapevolezza potrebbe spingerti ad attingere appunto alle uniche fonti disponibili sulle pubblicità ingannevoli che, come dicevo, sono le associazioni. Consiglio ad esempio la newsletter dell'Unione Nazionale Consumatori, a cui puoi iscriverti dal sito www.consumatori.it.

Ok, vengo al dunque. Come segnalare una pubblicità che riteniamo ingannevole all'Autorità Garante del Commercio e del Mercato? Ci sono tre modi (il primo lo riporto giusto per completezza):
  • mandando una lettera all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma;
  • scrivendo un'email a protocollo.agcm@pec.agcm.it;
  • usando l'apposito modulo online presente sul sito dell'AGCM, a cui puoi accedere dalla pagina www.agcm.it/segnala-online/index (puoi farlo solo se ti sei registrato al sito, comunque farlo è facilissimo e richiede pochi secondi).
Il primo, il più scomodo, l'ho riportato giusto per completezza. Il terzo è quello che consiglio, almeno se è la prima volta che fai una segnalazione. Infatti dopo che avrai effettuato l'accesso (se non l'hai già fatto) alla pagina su indicata, compariranno importanti chiarimenti e istruzioni.
 
Salvo casi che verranno considerati molto importanti e urgenti, non aspettarti dall'AGCOM una grande reattività. La tua segnalazione potrebbe essere presa in considerazione dopo vari mesi. E se non avrai una risposta entro 6-7 mesi significa che l'AGCOM ha ritenuto che la tua istanza non aveva pregio. Trovi informazioni più specifiche sui tempi di risposta e sull'operatività dell'AGCOM su questo articolo della suddetta associazione.

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