28 ottobre 2019

La demenziale ripicca "Mi hai cancellato, e io ti blocco" su Facebook

Dopo che ho sciacquonato via dalla lista di amici FB una persona schifosona che da un bel po' mi garbava zero per la sua tanta fatica e il nullo impegno nel capire concetti anche semplici, e che in una conversazione sul mio diario aveva esaurito la mia pazienza con digitazioni che nemmeno una scimmia appena nata, il suo commento successivo è stato

"io piangerò...by by buona vita"

[nel citare altre persone correggo le storture linguistiche, ma solo quando lo meritano]

Credo che no, non abbia pianto, cosa per altro da me non auspicata. C'è però stata eccome, una reazione figlia d'emozione. Oltre all'insulso commento, intendo. Oltre all'insulso commento, intendo. L'ho notata dal suo nominativo non più blu, ma nero: mi ha bloccato... cosa che avrebbe avuto un razionale se solo io avessi dimostrato voglia di parlarci ancora. E però ci voleva un francobollo bello grosso e saporito per spedire la testona intorno a tanto psichedelico pensiero, dato che sono stato io a spedir via la persona schifosona per i suoi reiterati interventi stupidi e inopportuni sotto a un mio post in cui parlavo di un triste evento che mi riguardava. Quindi l'unico possibile emozionale e demenziale motivo per il quale mi ha bloccato è la ripicca.

Due le conseguenze di cotanta tremenda rappresaglia (oltre a quella di natura tecnica che tutti si sa):

- la conferma della sua già sospettata impossibilità di farcela

- l'opportunità per me di scrivere un leggero articoletto su questa sorta di homo un po' meno sapiens del web.

Certo, che anche offline di sicuro sono un po' meno (o anche parecchio meno) sapiens, ma qui parlo di una roba che avviene su Facebook. È qui che certi individui sbroccati alla nascita reagiscono ripiccando per il fatto che tu, in sintesi, hai schiettamente e semplicemente detto alla piattaforma social che amici non vi si può considerare, dato che sei troppo diverso da loro, e che così come si comportano rischiano di far sbroccare pure te.

Come li chiamiamo, sti tipi?

Uhm

Blocca ripicca.

Sbrocca ripicca e blocca...

Picca Sbocca la sbrocca (sto anagrammando, no, nun se po fa)...

Dai, una roba sintetica. FaceSbroc può essere?
Ma sì. Per me vince a pari merito con l'italiofono Blocca ripicca. Non mi so decidere. Si fa che all'inizio della storiella che sto per raccontare uso la prima dicitura e poi a un certo punto uso la seconda, quando c'è il colpo di scena scema.

Al facesbroc può capitare, come può capitare a tutti, di avere una conversazione in cui nasce un qualche disaccordo, che poi si trasforma in conflitto e ostilità.

Adesso, piccolissimo facesbroc, facciamo un gioco: facciamo finta che tu non lo sia. Non sei un facesbroc, non sei un utonto, e anzi sei un utente tantissimo intelligente. Facciamo finta per un attimo che tu abbia ragione, al 100%. Il torto ce l'ha il tuo interlocutore, che tira fuori argomenti troppo difficili, astrusi, dice che non hai capito e invece boh, ma che ci sarà mai da capire; è lui che non apprezza i favolosi tuoi concetti concettuali intellettuali, che ti sono saltati in mente quando eri a metà della lettura della sua frase, che a quel punto cosa finivi di leggera a fare, visto che avevi già deciso cosa rispondere? Etc etc, ma va, va va, ah ah ah, emoticon che ride.
Facciamo finta che non sei tu che stai importunando una persona con considerazioni o battute fuori luogo: è lui, che non si vuole aprire alle tue splendide idee, è lui a non farsi una risata quando invece dovrebbe grazie alle tue battute scompiscianti, mannaggia a te, oh, peraltro l'emoticon oltre a ridere ha anche le lacrime, e quindi come si fa a non rotolarsi per terra?
Facciamo che quel professorone del tuo interlocutore, dopo averti avvertito ripetutamente, non ha affatto ragione nel ritenerti un povero imbecille... Diciamo così: è sicuramente lui ad avere qualcosa che non va, se non coglie gli stimolanti spunti che *sembra* ti siano usciti dal culo dopo aver mangiato male e fatto gli incubi, e invece no: è fine saggezza, che a confronto una sfuriata della Cipollari è una roba trash. E però macché: l'ingrato interlocutore è insofferente, proprio non vuole capire. E siccome è scomparsa non la sua pazienza, ma il suo buon gusto nel mantenerti nella sua lista di amici di Facebook, si permette addirittura di cancellarti. Pur avendo torto marcio.

Bene. Teniamoci pure questa ipotesi, o stravagantissimo facesbroc, ipotesi che ti mette in bella luce e ti coccola in un abbraccio caldo e garantista come il vento di un'isola tropicale lontana dai doveri. Hai dunque a ragione giaciuto come una lucertola sotto al Sole dell'autocompiacimento: non sarai riuscito nell'intento di poco fa, quando nel bagno di una piscina di umorismo speravi di lasciare senza fiato gli ammirati presenti mentre propinavi incomprese perle, avvincenti come verticali subacquee quasi perfette, che il fiato lo toglievano solo a te, ma almeno puoi vantarti della tua immersione nella gelida acqua di una conversazione in cui stimolavi a cercare verità, poco importa se a occhi poco attenti ciò appariva inopportuno come l'uso di una vasca in manutenzione, motivo n. 2 per il quale nessuno ti faceva compagnia (il motivo n. 1 è la sensazione che per non percepire quel gelo tu avessi obbedito solo al tuo, di stimolo, esternando cose al cui autore non ci si avvicina volentieri)... Nessuno ti aveva fatto compagnia tranne, pur dall'alto, il gestore del luogo in cui ti esibivi, che a un ceto punto si è detto non più disponibile a seguirti. Come un ingrato bagnino, per il solo fatto di non essere obbligato a sorvegliare uno spirito libero come te, a un certo punto ti ha chiesto di uscire e non rientrare, senza impedirtelo direttamente, ma comunque con tale richiesta offendendo malamente il tuo onore, per giunta facendo presente al proprietario e ai presenti che lui con te non c'entra nulla, senza rendersi conto che così si trattano gli appestati e non le persone superganze come te.

Quand'è così, quale reazione punizione riservare al bieco mascalzone?

Quello lì, solo per averti parlato in modo pacifico e cancellato senza bloccarti crede di non aver fatto nulla di provocatorio. E invece no. Per l'ingrato bagnino, incapace di apprezzare le tue verticali quasi diritte nell'acqua, acqua che solo tu hai il coraggio di intiepidire a modo tuo, è necessaria una lezione che gli insegni cosa succede a chi ha l'impudenza di manifestare estraneità a te e alle tue geniali trovate.
Quello lì credeva di avere a che fare con uno qualsiasi. Non sapeva di avere a che fare con il Blocca Ripicca, colui che fa giustizia se gli togli l'amicizia.

Come un matto appena espulso da una piscina in manutenzione che reagisce inviando al gestore una raccomandata con su scritto "Ti diffido dal chiedermi di rientrarci", tu, blocca ripicca, ti riveli mezzo marzialista del web e mezzo personaggio western mentre pensi "Haha, Stupido! Avresti dovuto bloccarmi tu prima!", con in mano un mouse impaziente di fare il suo lavoro, che per un attimo tieni a bada... "Aspetta, bello, aspetta... fra poco lo farai... ma prima devo scrivere l'ultima cazzatina, la cui risposta non potrà raggiungermi con nessuna notifica... Uah Uah Uah! Ho vinto... HO VINTOOOoooo".

Hai vinto, ok, ma cerca di capire cosa.
Hai vinto la figura della gattara psichiatrica. La figura del bambino tardo e penosino. La figura della volpe che grida all'uva di starle lontana e non provare assolutamente ad avvicinarsi.



Se poi concludi con parole tipo "buona vita", fai venire voglia di rivolgere lo stesso augurio (però sincero) più che altro a chi ti sta intorno... perché sperare non costa nulla, e magari ci sarà qualcuno che dice di te che basta saperti prendere, perché in fondo da quelli come te nascono i fior.
Ma questo l'utente bloccato non lo saprà mai e dunque, a così immediato ridosso dal tuo eterno addio, quale adatto commiato potrà esserti rivolto, facesbroc, il cui nominativo su FB è mutato da blu a nero, mentre da sedicente dolce e cioccolatoso amico ti sei improvvisamente trasformato in qualcosa che cioccolato non è? Boh... Il pozzo nero ti sia lieve.

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