21 dicembre 2013

Movimento 5 stelle, esplulsioni, trasparenza e quattrini

Ieri sera, venerdì 20 dicembre, ero alla cena della palestra e parlavamo di politica italiana.

Un ragazzo ha detto che alcuni membri del Movimento 5 Stelle sono stati espulsi perché avevano chiesto che venissero esibite pubblicamente in maniera trasparente le spese del gruppo.

Oggi sabato 21 dicembre ho scritto al senatore Samuele Segoni (Aggiornamento: Samuele Segoni è uscito dal M5S a gennaio 2015) per chiedergli chiarimenti, e lui pochi minuti mi ha risposto spiegandomi quanto segue.

- Camera dei deputati: nessuno è stato espulso. In tre se ne sono andati di propria iniziativa, per tenersi tutti i soldi di stipendio e diaria.

- Senato: ci sono state delle espulsioni (Mastrangeli e Gambaro) proposte dai senatori e confermate online dagli iscritti.

- Trasparenza su bilancio e le spese: su www.tirendiconto.it si trovano tutte le informazioni sulla rendicontazione di deputati e senatori e delle spese del gruppo.

È stata sparata poi l'ennesima menata sui molti quattrini posseduti da Beppe Grillo, che siccome è ricco allora non è coerente con le idee che divulga.
Io davvero fatico a capacitarmi su come certi discorsi possano uscire da persone che hanno superato i 15 anni (e i 60.. senza però avvicinarsi a un'età solitamente compatibile con un deficit cognitivo).

Trovo avvilente anche solo scrivere l'ovvia risposta a osservazioni di questo tipo, e offensivo per l'intelligenza della (spero) maggior parte dei miei lettori... Ma siccome per qualcuno tanto ovvio non è, infilo anche quanto segue nel mio blog OPIDOS, il che è sempre meglio di doverlo ripetere a voce:

- Essere ricchi non è di per sé illegale né immorale. È immorale e illegale arricchirsi commettendo reati.

- Beppe Grillo ha lavorato per decenni con successo, ed è quindi normale che sia ricco; non deve dire grazie né chiedere scusa a nessuno.

- Creare un'azienda privata con cui si guadagnano dei soldi da destinarsi, completamente o in parte, a un movimento politico non solo è lecito, ma è anche lodevole, in quanto significa finanziare il proprio movimento con soldi guadagnati grazie ai propri sforzi invece che sottrarli alla collettività.

Sono un fan sfegatato di Beppe Grillo? No. Sono critico nei suoi confronti per diversi aspetti.
Ho votato per lui alle ultime elezioni? No.

Ma certe bimbominkiate non le sopporto.

12 dicembre 2013

Fornitori di energia, incaricati porta a porta: "informativa" o contratto?

Campanello.
Ragazzo "Eni Gas".
--> SubitoSbàm.
Risuona il campanello.
Apro la porta e dico "E non andare da mio fratell..."
Mi interrompe mio fratello, che è con lui
e mi dice "Perché non lo facciamo entrare, così sentiamo un po' cos'ha da dirci?"
"Perché non ho voglia di fare un filmato da mettere sul mio blog"
"No, dai, facciamolo entrare"
"Ok". Li faccio entrare e torno al PC. Li sento chiacchierare. Il fratello chiede se può chiamare Eni per chiedere se veramente ci sono persone incaricate di andare per le case a far firmare delle informative, e che si tratta di informative anziché di contratti. Il ragazzo invita alla calma, man mano si avvicina alla porta... "Comunque io questo foglio ve lo lascio.. così ve lo leggete..." saluta e sgatta.

Telefono al n. verde Eni. Mi risponde un'impiegata. Le chiedo se sia possibile che Eni paghi delle persone per far loro firmare un'informativa quando potrebbe semplicemente inviare una lettera (che, mi viene in mente ora, ha maggior probabilità di essere letta rispetto a quanto un rappresentante di essere ascoltato); le espongo il mio sospetto che, siccome il ragazzo vuole che quel foglio sia firmato, allora si tratti non di una informativa, ma di un vero e proprio contratto. Ascoltata la mia domanda, l'operatrice si ammutolisce. Pronto? Pronto? Silenzio; continuo a sentire un brusìo di fondo, e a un certo punto "va via la linea".

Riprovo.
Mi risponde un operatore. Rispiego il tutto. Mi risponde che sì, è proprio come dico io.
Forse prossima volta filmato.

05 dicembre 2013

Disparità fra RIP per VIP e non VIP e inutili polemiche

Ieri ho visto su FB una di quelle scritte che, per essere più visibile, è spappadellata su un'immagine per essere più grande, più visibile e quindi più obbligatoria da guardare in quanto più importante, stando all'opinione dell'invadente autore. Testo:

RIP al conducente che è morto con Paul Walker di cui nessuno si preoccupa perché lui non era famoso.

Ogni tanto succede. Muore una persona famosa, i mass media ne parlano, molte persone la ricordano sui social network, e altre persone polemizzano citando l'ingiusta disparità fra VIP e non VIP quanto a chiacchiere post-mortem.

Ma la maggiore attenzione ai VIP morti è qualcosa in più per i VIP, non è togliere qualcosa ai non-VIP. Che avranno comunque i loro parenti e i loro amici a ricordarli.

Ho letto in un commento:

"han rotto il cazzo di fare tutti gli addolorati x la morte di uno ke manco sanno chi è quando al mondo muoiono milioni di persone ogni giorno senza ke nessuno se ne ricordi solo xke nn sono famosi"

Paul Walker
L'attore Paul Walker, morto
in un incidente d'auto il 13
novembre 2013
Io non credo si debba decidere per gli altri chi amare e per chi piangere in caso di morte, né credo si debba criticare qualcuno per scelte del genere.

Se ad esempio io sono affezionato a un cantautore perché 30 anni fa ha scritto una canzone che mi piace tantissimo e poi non ne ha scritte altre fino a oggi, quando muore ho diritto di dispiacermi per lui più di quanto sono dispiaciuto per altre migliaia di persone che conosco zero anziché zero virgola uno.

Il fatto poi che ad es. Facebook sia uno strumento nato per socializzare e quindi fatto per parlare di sé stessi anziché degli altri (e questo errore crea inutile e rumorosa ridondanza) è un altro discorso.

E vale per i RIP-VIP, per i filmati comici, e per tutti i contenuti virali... comprese le immagini-testo che ho commentato.

In un altro commento ho letto:

"Ritengo decisamente ipocrita strapparsi i capelli per un attore che muore [...] e poi fottersene altamente del resto del mondo"

Ahinoi, come garbano la parola "ipocrisia" e derivati. Come garba schifare l'ipocrisia. Brutta l'ipocrisia, oscena. Da bruciare. E grazie tante. Chi non è d'accordo sul fatto che l'ipocrisia è sbagliata? Tutti quanti siam d'accordo. E allora dagli, all'ipocrisia, anche quando non c'entra nulla. Dare più importanza a un attore morto che a tanti altri morti com'è? È stupido? È patetico? È... boh... offensivo? Macché. È ipocrita. Ma ipocrita significa dissimulatore, praticamente bugiardo.
Quindi che ci azzecca ipocrita?
Adesso tutti quelli che non sono d'accordo con me non solo sono sbagliati. Sono ipocriti. Non gli voglio dire soltanto che hanno detto una cazzata. Gli voglio dire l'hanno fatto apposta. Mah.

Su un argomento simile: Anche le persone famose sono persone

24 novembre 2013

Il soggiorno regalo per chi abusa della mia pazienza

(Se qualcuno ti ha invitato a visitare questo articolo dicendoti che gliel'hai fatto venire in mente, salta pure il l'introduzione in verde corsivo)

Il blog OPIDOS mi vede ultimamente in azione seguendo con la più aderente coerenza lo spirito per cui è nato: scrivere una per una, e una volta per tutte, le mie varie OPinioni, IDee, OSservazioni in modo da non doverle ri-esporre in caso di discussioni telematiche (ma anche non) che le richiederebbero. Per chi si fosse sintonizzato solo ora: scrivo una sola volta, così in caso di bisogno invio il link e risparmio tempo ed energie. E gli stessi link sono a disposizione di chiunque la pensi come me e sia interessato a fare economia grazie a pochi clic e pik (sì, pik è il suono della tastiera... qualcuno prima o poi gli doveva dare un nome).

E che ho detto di nuovo? Per tutti i blog è così. Però aspetta: no, sì, ma io dicevo soprattutto argomenti a frequente battibeccamento. Anzi, argomenti che quasi sono di per sé battibeccanti (o anche senza quasi).

Magari ecco, per non vederti notificare una querela potresti avere la precauzione di non dire "quello che voglio dirti è scritto nell'articolo a pag...", ma piuttosto "mi hai fatto venire in mente quello che c'è scritto nell'articolo a pag...".

Vengo al sodo.

Praticamente ecco... tipo..  VAFFANCULO.

...Eh?!
Che è?

È Vaffanculo

Va beh, ma in che senso.

Nel senso che non è che sono cattivo e voglio il tuo male. È che voglio il mio bene. Infatti:

- ti dichiaro la mia volontà di scacciarti quanto prima dalla mia mente e dall'insieme di cose e persone di cui val la pena occuparsi, e confido nel fatto che collaborerai annullando o limitando al massimo la tua interazione con me

- lo so, la destinazione che ho scelto per il tuo soggiorno non è esattamente idilliaca, ma in realtà si può dire che per metà l'ho scelta io e per metà te la sei cercata e quindi meritata; capisci... ristabilire un equilibrio precedentemente turbato dando a una persona ciò che si merita mi fa sentire buono e coerente.

E perché?

Questo articolo è generico, ma può darsi che tu possa ritrovarti a capire una o più motivazioni della veemente suddetta comunicazione di servizio ripensando al tuo recente agire, aiutandoti magari con la traccia che ti offro di seguito.

Spiegazione schematica


Tuo comportamento molesto
+
Insufficiente o nessun mio vantaggio nell'avere a che fare con te
=
Buon viaggio. Alé. Vaffanculo.


Spiegazione più specifica

Il "vantaggio nell'avere a che fare con te" può essere fondamentalmente di due tipi:

- un beneficio materiale/concreto, o riconducibile a qualcosa di materiale/concreto, tipo ricevo da te una ricarica del cellulare, che fa molto babymignotta [tasto destro --> aggiungi al dizionario], o un tartufo ma solo se mi garantisci che il cane adoperato per cercarlo viene trattato bene, o l'autorizzazione a giocare a calcetto davanti a casa tua senza che tu faccia finta di nulla quando la palla arriva nella tua terrazza, o l'intermediazione per conoscere quel regista famoso che cerca proprio uno come me per il ruolo di spicco in una soap opera per casalinghe che quando mi incontreranno per la strada mi rimprovereranno per le bugie che il mio personaggio ha detto a sua moglie, o anche la continuazione dell'attività del mio negozio che i tuoi tribali picciotti non incendieranno per danzarci intorno e raccontarsi storie... Cose così.

- un beneficio immediatamente interiore, e cioè il mio piacere di fare a te un piacere (mi verrà rubato come futuro slogan del "servizio civile rilassante", progetto comunale rivolto alle ragazze cinesi per combattere la depressione maschile), come ad esempio il piacere di aiutarti in un tuo momento di difficoltà/urgenza/emergenza, oppure aiutarti a fare qualcosa che ti piacerebbe realizzare, visto che inizialmente mi hai ispirato una certa simpatia oppure pietà.

Il tuo comportamento molesto può palesarsi quando ad esempio:

a) dopo che ti ho dato un dito, ti lamenti e/o insisti fino a nausearmi per il fatto che non voglio darti tutto il braccio (che in casi come questo mi serve per imitare l'oggetto in figura dalla grande utilità, utilità nella fattispecie recante per pura coincidenza calzantissimo carattere metaforico che io, dico io, ho scoperto in data odierna)

b) ti rivolgi in maniera scorbutica a me o a una persona a me cara

c) commetti una scorrettezza nei confronti miei o di una persona a me cara (furto, frode, diffamazione, omicidio preterintenzionale, occultamento di cadavere, etc)

d) ti comporti come descritto nei punti B e C con una qualunque persona o con un qualunque animale anche a me non cari, ma lo fai con tale intensità da risultarmi una persona tanto, troppo schifosa per averci a che fare, al che considero automaticamente molesta una tua qualunque interazione con lo scrivente

Torno di nuovo alla sintesi proponendo lo schemetto in un'altra versione (coi simboli "maggiore" e "minore"):


Mio vantaggio > indice di molestia da parte tua

--> continuo ad avere a che fare con te


Mio vantaggio < indice di molestia da parte tua

--> Vaffanculo di fretta.


Come si calcola l'indice di molestia? Come si calcola il vantaggio? Non si calcolano. Avviene tutto automaticamente nel mio cervello. Fra l'altro il tutto potrebbe avere delle piccole variazioni in base a come mi sento quel giorno. Quindi non ci sono formule. Just metti dentro un tuo comportamento, ed esce un risultato. Devi destreggiarti. Non essere testa a pinolo è una roba che si impara con l'esperienza, se non si ha la fortuna di avere un minimo di buon senso. Unica regola che mi sento di dirti in questo generico articolo è: se ci tieni ad avere a che fare con me (o con la prossima persona, nel caso che con me sia troppo tardi), non spendere con incuria, così, senza neppure investirli, i punti sopportazione che ti sono stati consegnati al momento del nostro primo incontro. Altrimenti non è una truffa: hai davvero vinto... vedi titolo, adesso che l'hai capito.

23 novembre 2013

Le vie legali e lo spauracchio dell'impelagarsi

Da un'eternità sento dire e leggo frasi del tipo "Ricorrere a un avvocato? Fare causa? Non mi va di IMPELAGARMI.. rischio di spendere più soldi del risarcimento che chiedo".

Pensieri del genere sono quasi un riflesso condizionato quando si parla a qualcuno di fare causa.

Ricordo un discorso di Marco Travaglio. Parlando di come gli italiani hanno chiara l'inefficienza del sistema giudiziario italiano, disse che una volta per fare paura a qualcuno si diceva "ti faccio causa"; adesso per far paura a qualcuno gli si dice "fammi causa".

Lo sappiamo che in Italia la giustizia è lenta e funziona male (almeno nel momento in cui sto scrivendo questo articolo.. la speranza è l'ultima a morire!). Lo so che vengono emesse delle sentenze talvolta assurde.

Questo non significa che la giustizia sia da buttare in toto. A volte funziona.

Ricordati inoltre che evitare di fare causa, "lasciar perdere" significa contribuire a mettere in giro la percezione che ognuno può fare che cazzo gli pare, tanto non ti fanno causa perché la giustizia è lenta. Ognuno può offendere, ognuno può diffamare, ognuno può usare la forza col più debole, ognuno può non pagare, non risarcire, fare il "furbo", leggasi "delinquente" (un vero peccato che nel nostro paese le due parole siano usate come sinonimo). Questo vale soprattutto per le grandi aziende fornitrici di servizi abituate a condotte illegali perché coscienti del fatto che ciò conviene, visto che la maggior parte degli utenti "lasciano perdere".

Per questo ho sempre ritenuto che fare causa quando si può e quando conviene sia anche e soprattutto un dovere sociale.

Certo, mica dico di fare il kamikaze.
Bisogna saper discernere in quali casi probabilmente vale la pena appellarsi alla legge e in quali casi no (ad esempio, se si chiede un risarcimento, cercare di sapere se la controparte è solvibile). Nessuno è veggente, ovvio. Neanche gli addetti ai lavori. Ma gli addetti ai lavori hanno un po' di occhio in più, quindi non vedo per quale motivo non rivolgersi a un avvocato in caso di problemi che forse potrebbe darci una mano a risolvere.

Magari davvero è "meglio lasciar perdere". Ma fallo dire a lui.

Naturalmente parto dal presupposto che l'avvocato scelto sia competente ed onesto (a questo riguardo puoi cercare con Google tipo "come scegliere un buon avvocato" e troverai più di un articolo utile).

Prima di dire "Non mi va di impelagarmi", ricordati che il tuo legale serve proprio a far valere i tuoi diritti senza "impelagarti", e cioè ci pensa lui ad assolvere a tutti i compiti che per te sarebbero complicati e succhia-tempo.

Un buon e onesto avvocato ad esempio può fare una previsione più attendibile della tua riguardo a:

- quanto tempo ci vorrà per risolvere la questione

- qual è la probabilità che tu possa vincere una eventuale causa

- quanto denaro devi anticipargli per le spese vive

- quanto denaro devi anticipargli per il suo onorario (ricorda di avere chiara la differenza fra onorario e spese vive)

E spesso un primo colloquio per esporre il problema ed fare valutazioni del genere è gratuito.

Inoltre l'avvocato può anche fare da intermediario per un accordo e riuscire a risolvere il problema trovando un accordo con la controparte senza andare in giudizio (è la cosiddetta via "bonaria" o "stragiudiziale").

Quindi spendere un paio d'ore (da quando parti da casa a quando torni) per parlare col tuo legale non è tempo perso, ma ben speso. Anche perché ti fai un'idea di come agire se in futuro si presentasse lo stesso tipo di problema. Se poi, come me, dialoghi inizialmente col tuo avvocato via email, ancora meglio.

19 novembre 2013

Leggi bene, ragiona meglio.. per il bene tuo e di tutti

Si sa, Internet è una mastodontica fonte di informazioni, e con l'esperienza e la prudenza si spera che un giovane uomo o una giovane donna impari man mano a distinguere le informazioni attendibili che trova in rete da quelle non attendibili...

...MA NON SOLO.

Anche quando una fonte è attendibile, occorre saperla leggere e non travisarla.

propone ogni 3 anni un programma di valutazione degli studenti 15enni, detto PISA (Program for International Student Assessment), che consiste in prove di scienze, matematica e comprensione di un testo.
Riguardo la comprensione del testo, il punteggio conseguito dagli italiani nel 2009 era sotto la media europea e mondiale; su 23 nazioni europee partecipanti l'Italia era sedicesima, e su tutte e 34 le nazioni del mondo era 22esima.

Dato allarmante? Dato che in fondo chissenefrega non siamo poi messi così male e che sarà mai? Non lo so. Ma la mia opinione è che i ragazzi, fin dall'età di 11-13 anni dovrebbero essere educati, edotti ed allenati in logica della comunicazione (ho appena inventato il nome di una nuova materia. Problemi?) Non per cazzeggiare a vuoto. Una logica mirata, applicata. Che consente, ad esempio, di:

- sgamare un testo che, pur non contenendo bugie, è scritto con un linguaggio tendenzioso

- distinguere un'affermazione ingiuriosa da una che non lo è (ad es. "Hai detto una cosa stupida" non è lo stesso che "Sei uno stupido")

- evitare errori logici (ad es. dire "la maggior parte delle persone che hanno fatto uso di eroina hanno cominciato con uno spinello" non dice nulla su quanto l'uso dello spinello influisca sul passaggio all'eroina, quant'è vero che la maggior parte di eroinomani hanno precedentemente bevuto acqua gassata almeno una volta nella vita)

- trovare in anticipo la stupidaggine o l'ingenuità in ciò che stavi per dire o scrivere ed evitare di farlo

- altri problemi dovuti alla mancanza di comprensione? Ti vengono in mente? Scrivilo commentando questo articolo (vanno bene anche gli aneddoti, soprattutto se simpa/trash)

Credo 'sta cosa sia davvero sottovalutata. L'allenamento al ragionare correttamente nei ragazzi di tenera età, invece, inciderebbe in maniera assolutamente determinante nelle scelte su chi votare, cosa comprare, come organizzare la propria esistenza sotto vari aspetti, quale dio eventualmente adorare, come relazionarsi alle persone che non si vogliono perdere (o che si vogliono perdere al più presto), e su moltissime altre componenti che messe insieme fanno la qualità della vita individuale oltre che la vivibilità di una nazione.

Ehilà! Mi sono appena accorto che neanche un'ora prima che io pubblicassi il presente articolo è andato online questo qua sul blog taglidotme.wordpress.com [link aggiornati anni dopo la pubblicazione del presente articolo], che parla di un argomento simile. Molto interessante: La philosophy for children nelle scuole italiane.

16 novembre 2013

Scienza, non scienza e scemenza

Non credo che la scienza sia tutto. Neanche in medicina. Credo che usare solo metodi di cui è appurato il funzionamento su base scientifica (e cioè con pubblicazione su rivista scientifica, quindi con revisione peer to peer, magari in una rivista con alto impact factor) significherebbe rinunciare a una grande quantità di metodi utili e che ritengo funzionanti. Alzi la mano chi non continuerebbe a usare qualcosa di cui vede personalmente i tanti e ottimi risultati (così eclatanti da non poter essere spiegati con l'effetto placebo), anche non in presenza di una validazione scientifica.

Però non mi metto a dare spiegazioni fuffa. Se una cosa non la capisco fino in fondo magari formulo un'ipotesi su come funziona. Senza scomodare leggi della natura che riguardano altri fenomeni, non certo traslabili al fenomeno in questione con giochi di parole, e soprattutto senza usare termini di cui non conosco il significato.

Si tratta di accorgimenti che, se non usati, rendono una persona tanto più inascoltabile quanto maggiore è la convinzione con cui difendono le proprie tesi, come ho spiegato nell'articolo di Psicoperformance "Caro divulgatore un po' affrettato".

Non so quanto ti sarà utile inviare il link di questo articolo a una persona che ti ha riempito di balle pseudoscientifiche.
Se non ti seguiva, probabilmente non seguirà neanche me. Crede o si sforza di credere che siamo io e te a non capire.
A non capire ragionamenti dello stesso pregio di quello che faceva una mia compagna di scuola elementare: "io vado a casa" o "io vado ha casa"? L'acca si mette quando è "avere". Ma io la casa ce l'ho, quindi l'acca ci va.
Nel mondo dell'infanzia ciò suscita tenerezza, l'errore viene corretto e l'infante impara, perché è disposto a imparare. Suscita invece tristezza quando il soggetto è un adulto convinto della sua fesseria (sostituisci l'avere e l'acca con la natura corpuscolare/ondulatoria dell'elettrone da cui si deduce che quando esco da casa mia il mio divano cessa di esistere). Infatti molti ex-ragazzi a loro tempo allergici ai libri di scuola hanno pensato che il modo migliore di rimettersi in pari è dare una sbirciata a qualche blog o video di YouTube new-age style. Soddisfatti delle stupidaggini apprese o delle verità fraintese, sono pronti per la loro missione divulgativa.

Ho sempre pensato che il miglior modo di tentare di recuperare queste persone e convincerle a far uso della propria intelligenza e onestà intellettuale (perché in fondo lo sanno che chiacchierano del niente) sia non contraddirli sulle loro tesi, ma far loro domande su cosa intendono esattamente con quelle frasi e parole.

È possibile, nei casi più gravi, che si arrabbi subito, solo perché gli hai rivolto delle domande: potrebbe darti del bacchettone, nonostante tu, al contrario, ti sia messo in posizione di ignorante che appunto fa semplicemente domande senza contraddirlo. In questo caso, alzerei le mani.

Se invece non si arrabbia e viene incontro alla tua richiesta di una maggior chiarezza, a un certo punto emergerà la fallacia di quanto afferma, e potrà emergere in vari modi: potrà trovarsi ad affermare cose palesemente false, potrà inciampare in una sua stessa parola, che fin ora ha usato senza conoscerne il vero significato, potrà dimostrare di conoscere ai limiti dello zero il metodo scientifico, etc.
Potrebbe aprirsi una strada che ti permetterà di fargli capire alcuni concetti che riassumo di seguito.

1)

La SCIENZA non va confusa con:

- l'aneddotica
- i risultati potenzialmente alterati da effetto placebo
- l'affrettata interpretazione del risultato di esperimenti, scoperte, notizie

2)

Per DIMOSTRARE qualcosa non è sufficiente ad esempio:

- affermare che "lo sanno tutti"
- dire che è scritto su quella rivista, o libro, o sito Internet o che è stato detto in televisione
- dire che non è mai stato dimostrato il contrario
- andare "a naso"
- seguire un "ragionamento logico" (a meno che l'argomento sia matematica o statistica o logica)
- far notare poetiche analogie, metafore, similitudini

3)

Una OPINIONE merita rispetto se si differenzia dal DELIRIO, quest'ultimo riconoscibile quando la persona ad esempio:

- non ha chiara l'opinione stessa, dato che nell'esporla fa una gran supercazzola, e dato che alla richiesta di specificazioni su cosa intende esattamente si scopre che non conosce neanche il significato dei termini che stava usando
- gioca con una parola fingendo che abbia lo stesso significato in campi diversi quando così non è

4)

Si può fare diagnosi di IGNORANZA quando una persona ad esempio:

- dalla scoperta di un fatto in un dato campo deduce che senza dubbio valga lo stesso per altri campi o per tutt'altre grandezze
- fonda la propria tesi su un documento che ha letto e di cui non ha capito il significato
- nega una appurata evidenza, non riconoscendola come tale perché non ha studiato l'argomento né ha intenzione di farlo
- afferma che la statistica non è una scienza esatta
- afferma che la realtà è un'illusione

5)

La PAZIENZA CON L'IGNORANTE da parte di una persona esperta (o che si sia informata presso una persona esperta o presso una fonte scientifica) ha una qualche possibilità di potersi considerare ben spesa se l'ignorante non ne abusa, e cioè se evita di comportarsi nei seguenti modi:

- mettersi non un gradino sotto, ma un gradino sopra, trascurando l'importanza di avere delle basi culturali in quella materia per sostenere una tesi
- difendere la propria opinionie-delirio e tentare di insegnare anziché tacere ed ascoltare, aprofittando dell'occasione per imparare qualcosa
- dire che è questione di opinioni, e che ognuno la vede a modo suo
- recitare uno o più mantra complottari del tipo "tu credi a tutto quello che ti dicono" o "sei al soldo delle multinazionali" o "sei chiuso"

Comunque io sono chiuso, sì. Nei confronti di chi è allergico alla scienza.

Prima un po' di tempo ce lo perdevo. E però...
E tutto è energia.
E tutto è frequenza.
Cercavo di insinuare spunti di ragionamento che potessero indurre un dubbio sul metodo di indagare la realtà.
E la realtà cambia a seconda di come la osserviamo.
E gli oggetti sono onde.

E allora ho investito una volta per tutte su articolo per inviarne il link, vada come vada.

Perché prima pazientavo. Poi...
E le vibrazioni.

E allora sai, certe volte accade che ci sia bisogno di andar via, e lasciare tutto al fato...

04 novembre 2013

Minore? MINORENNE !

Parli di una persona che ha meno di 18 anni, e dici "minore".

"Minore".

Esiste la parola Minorenne, e tu dici "minore".

Pazzesca Domandona: perché? Aiutami, dimmi perché. Soffro tantissimo.

Cioè.
È gratis usare le parole giuste. Non ho capito che medaglia a forma di lampadina ci guadagni a dire "minore" invece di "minorenne". Minore di che? Non ho capito chi è che ti regala i punti del supermercato per vincere la presina a forma della Peppa in cambio di una stupidità linguistica del genere. Non ho capito perché lo fai. Disperata ragazza mia. Disperato giornalista mio. Disperata segretaria che spiega che per i MINORI il modulo lo deve firmare il genitore.

Disperato blogger o commentatore su FB, o chiacchieratore al bar che ha disimparato dal telegiornale sbrodolato da una giornalista cognata del direttore anal-fabeta. La versione beta del posto dove si devono infilzare le loro stravaganze nuove sul neo-itagliano.

Sto cazzeggiando?

STO CAZZEGGIANDO?

Un po' sì. Ma anche no. INFATTI, vuoi sapere, disperato lettore mio o lettrice mia che forse sei finito/a qui perché qualcuno ti ci ha mandato in risposta al vostro improprio e con formula immediatamente esecutiva da espropriare uso della parola "minore"... vuoi sapere nel concreto cosa è successo, ad esempio?

È successo che è finito in tribunale, il cazzo di minore (e non ho usato a caso la scurrile parola), e ci si è pure discusso sopra.

Vedi che prima o poi fai danno se non parli per bene (ad esempio se sei un legislatore)? Vedi che non costa nulla, ma ti costerà prima o poi, e te lo auguro di tutto cuore se non la smetti di giocare al giochino delle mezze parole sottintese?

Buona lettura della sentenza.


Dammi retta, se vuoi indicare una persona che ha meno di 18 anni usa minorenne, non minore. Non fare il minorato.

16 ottobre 2013

Diffamazione/molestia via web → Querela contro ignoti, anche se sai chi è stato

Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale e non parla più di ingiuria, perché dal 2016 l'ingiuria non è più illecito penale, ma solo civile, purtroppo.

Ritieni che una persona ti abbia diffamato o molestato per via telematica (internet, email, sms...) e vuoi querelarla?

Anche se hai in cuor tuo la sicurezza al 100% su chi abbia commesso il reato, non querelare quella specifica persona. Fai QUERELA CONTRO IGNOTI.

Perché?

Ecco cosa potrebbe succedere se quereli una persona ben precisa.

Metti che le autorità competenti non fanno bene il loro lavoro (es. si limitano a interrogarla e lo fanno senza chiederle se vuole un avvocato, rendendo l'interrogatorio inutilizzabile nel processo penale anche in caso di confessione, e in più non producono documenti che individuino quella persona come autrice del reato). Ti ritrovi con un colpevole "ufficialmente" non certo. Quindi ufficialmente quasi quasi passi tu da stronzo, che hai querelato proprio quel tizio, che secondo la verità giuridica potrebbe non essere l'autore del reato. In tal caso il giudice può anche emettere subito sentenza di assoluzione.

Perché? Com'è che non dispone ulteriori indagini per far luce su questo colpevole che ufficialmente non è stato individuato? Semplice: perché tu nella querela non gliel'hai chiesto. Hai voluto subito dire chi è secondo te il colpevole.

Mi spiego meglio.

Con la tua querela tu hai fatto al giudice una precisa richiesta, e lui con la sentenza ti ha dato una precisa e coerente risposta.
La tua richiesta, in pratica, è stata: "Giudice, condanneresti per favore questa persona, alla luce delle prove che abbiamo portato io e le autorità competenti (spero che lo abbiano fatto e che lo abbiano fatto correttamente, visto che sono gli unici che hanno il potere di farlo)?"
Risposta del giudice: "No. Alla luce di queste prove, che sono insufficienti, la risposta è no, non lo posso condannare". La risposta è coerente, quindi il giudice ha fatto il suo dovere, e caso è chiuso.

Lo so, ti verrebbe da dirgli "Scusi, ma se per lei il colpevole è da individuare, allora perché non dispone che siano effettuate delle indagini in merito?"
Solo che un processo non è un botta e risposta col giudice. Il processo funziona così: una richiesta, una risposta (e cioè sentenza). Con tutto quello che c'è in mezzo, ok. Ma la risposta del giudice, alla fine del salmo, è relativa alla tua richiesta. È vero, prima di emettere sentenza, il giudice può a sua discrezione disporre delle indagini per avere più informazioni che lo aiutino a formulare una sentenza giusta. Ma non è obbligato.

Mi spiego ancora meglio.

Immagina di chiedere a una persona provvista di orologio: "Sono le 14.15, vero?". Può risponderti guardando l'orologio e informandoti sull'ora precisa, come ti aspettavi. Oppure può guardare l'orologio e risponderti seccamente "No". Tutte e due sono risposte formalmente coerenti. Certo, la seconda è una risposta che non tiene conto dell'informazione di cui tu palesemente avevi bisogno. Ma non mi pare che ci sia una legge che obbliga i giudici al buon senso.
Sentendoti rispondere "No" potrebbe venirti da dire "Allora può cortesemente dirmi che ora è?". E la risposta potrebbe essere semplicemente "Sì". E potresti renderti conto per una seconda volta di quanto è importante la corretta formulazione di una domanda per ottenere una risposta sicuramente utile in un mondo che, si dice sempre, è bello perché è vario. Ci pensi bene, riprendi fiato e dici: "Per favore, mi dica che ora è". Finalmente ottieni la risposta che volevi: sono le 14.35. Notare che dall'inizio della vostra conversazione è passato circa un quarto d'ora.

Fuori di metafora, sapere l'ora rappresenta ottenere giustizia, la corretta formulazione di una domanda rappresenta la corretta formulazione della querela, assolutamente auspicabile, visto che il quarto d'ora della storiella rappresenta mesi o anni. Con in più qualche complicazione e impedimento. Infatti, come già detto, non è che lì per lì puoi replicare alla sentenza con un'altra richiesta: un'altra richiesta significa un altro processo. Ricorda, fra l'altro, che una persona non può essere processata due volte per lo stesso reato. Quindi non puoi pensare "Adesso denuncio di nuovo quel tizio per aver commesso quel reato, ma stavolta formulo adeguatamente la querela". Sì, esiste il ricorso in appello. Ma l'appello serve per dire che il giudice ha sbagliato, mentre in questo caso non è così. Tu hai fatto una richiesta, il giudice ti ha dato una risposta coerente, quindi non ha sbagliato proprio nulla. Quindi perderesti.
Altra cosa ancora è la possibilità di fare il processo civile con riferimento allo stesso reato. Questo lo puoi fare anche in caso di assoluzione, perché non si tratterebbe di processare una persona per la seconda volta: il processo civile non serve a infliggere una punizione, ma ad ottenere un risarcimento. E in questo caso, anche se può sembrarti strano, le prove raccolte con una modalità che le rende inutilizzabili in un processo penale possono essere invece utilizzate.

Ma torniamo alla causa penale.

Se la sentenza del giudice (discutibile, ma formalmente coerente e corretta) non fa giustizia a causa del cattivo lavoro delle autorità che hanno raccolto le prove, che tipo di ricorso puoi fare contro tali autorità? Nessuno. Nella fiabesca ipotesi in cui ad es. la Polizia Postale dell'esempio fatto sopra abbia voglia di ammettere di aver fatto danno, avresti questo tipo di risposta: "Ops, ho interrogato l'imputato senza offrirgli la possibilità di essere assistito dal suo avvocato, e per colpa mia la sua confessione non è stata utilizzabile nel processo penale... e non ho neanche prodotto documenti che attestino la provenienza di quel messaggio email da quell'indirizzo civico... Mi dispiace davvero. Ho lavorato male e ho vanificato tutto il tempo che ha dedicato a questa causa. Non è stato bello da parte mia. Le chiedo scusa. Arrivederci".

C'è chi non è tenuto a pagare per i propri errori. Cerca almeno tu di non infoltire la lista di queste persone, scrivendo bene la tua querela.

A questo scopo devi pensare a prevenire più possibile le conseguenze di un cattivo lavoro delle altre persone coinvolte nel processo, che sommate alla frettolosità del giudice rischierebbero di dare come risultato la vanificazione del tuo tempo, la non punizione del colpevole e una strada più lunga per ottenere un risarcimento in sede civile.

Come anticipato all'inizio, la precauzione che ti consiglio nel caso tu voglia querelare una persona per diffamazione via internet o via email o sms, o comunque con un mezzo che in teoria non ti consente di avere la certezza di sapere chi ha commesso il reato è

SPORGERE QUERELA CONTRO IGNOTI.
 
Infatti sporgere querela contro ignoti significa chiedere al giudice di punire il colpevole del reato, "chiunque sia". La sua risposta non potrà essere "la persona che hai querelato potrebbe essere innocente, quindi la assolvo; il caso è chiuso", poiché tu non hai querelato nessuno in particolare. Puoi aver fornito tutti gli indizi di cui sei a conoscenza (cosa assolutamente da fare), senza però "sbilanciarti". Nella querela contro ignoti è implicito che se ci sono dubbi su chi abbia commesso il reato, è compito delle autorità competenti cercarlo finché non sarà stato trovato o finché non sarà stato dichiarato impossibile da trovare. E alla tua richiesta non potrà essere data una risposta se prima non sarà saltata fuori la verità giuridica su chi abbia commesso il reato.

Chiaramente possono esistere altri problemi, tipo "Forse quell'indirizzo email è condiviso fra tante persone, e in tal caso non si può sapere chi fra loro abbia inviato quell'insulto". Ahimè, tutto può accadere se il giudice ha abbastanza fantasia o se c'è un sufficiente numero di falsi testimoni pronti a giurare che quel giorno e a quell'ora l'imputato stava facendo rafting in Peloponneso e quindi non poteva usare un computer o un cellulare per inviare un'email.

Ma almeno il problema dell'identificazione del colpevole puoi scansarlo seguendo il mio consiglio.

Ingiuria o diffamazione telematiche --> sempre querela contro ignoti.

Una querela in cui dai tutti gli indizi che puoi dare su chi potrebbe essere il colpevole. Ma contro ignoti. Chi ha commesso il reato? Ah, beh, questo lo sapete meglio voi, io non vorrei sbagliarmi.

08 ottobre 2013

Fanatismo di regole sociali: forza uguale e contraria?

Stanotte Repubblica ha inviato su Facebook la sequenza di foto che una ragazza si è scattta allo specchio e che mostrano la progressione della sua pancia durante la sua gravidanza, fino alla foto finale col bimbo in braccio.

Fra i vari commenti ce ne sono stati alcuni negativi, che si possono riassumere così: "La gravidanza è una cosa bellissima, ma è un'esperienza intima; questo è esibizionismo e quindi non va bene".

C'è un sacco di gente che per criticarti aspramente o per offenderti ti danno di esibizionista. Dando per scontato che l'esibizionismo sia una brutta cosa. Senza spiegare perché, e secondo me senza neanche saperlo. Credo che queste persone vivano inconsciamente un conflitto fra due tendenze:

- il naturale desiderio di esprimersi liberamente
- il retaggio culturale ed educativo secondo cui esprimersi troppo liberamente è sbagliato

E qui inizia uno dei miei excursus su "seguire la propria natura VS educazione".

Dalla nascita fino a una certa età al bambino viene riconosciuto il diritto di esprimersi esattamente come vuole e secondo la sua natura; a un certo punto gli viene spiegato che è ora di cambiare: viene premiato con l'affetto, riconoscimenti e premi a patto che si comporti bene, dove comportarsi bene significa rinunciare alle proprie tendenze, obbedire e agli adulti.

Inizialmente il bambino può pensare "Vorrei comportarmi come piace a me, ma non posso perché gli adulti mi impongono delle sciocche regole da seguire". Ma sostenere questo pensiero per anni sarebbe troppo doloroso e faticoso. Per non soffrire questo conflitto al bambino nono rimane che negarne l'esistenza. "Se non puoi sconfiggerli, unisciti a loro". Il bambino non può "sconfiggere" gli adulti: sono loro che controllano la sua vita. Allora si "unisce a loro" bluffando con sé stesso, autoconvincendosi che hanno ragione e che in effetti la pensa come loro.

Questo andazzo non sussiste solamente nel periodo in cui la persona ha intorno al collo il guinzaglio del genitore o altri educatori. Continua anche dopo. Il tremendo team di educatori ha ottenuto un risultato grandioso: inizialmente obbligava a reprimere i suoi istinti il povero bambino... che, diventato ragazzo e poi adulto, "non ha più bisogno" di supervisione: è già diventato bravissimo ad auto-reprimersi da sé. Anche se apparentemente non ottiene premi in cambio, né ci sono punizioni come deterrente. Dico "apparentemente", perché nell'inconscio può sempre sussistere ad esempio il bisogno dell'approvazione del genitore (indipendentemente dal fatto che sia in vita o no).

Quindi può anche non finire mai il bisogno di un bambino, di un ragazzo, ma anche di un adulto o di un anziano di dimostrare ulteriormente a sé stesso che ha fatto sue quelle regole. Può continuare per tutta la vita a difenderle a spada tratta con varie argomentazioni ed ammonire chi non le osserva. E con più energia lo fa, più si dimostra bisognoso di opporre una forza uguale e contraria alla propria vera natura che potrebbe pericolosamente affacciarsi alla coscienza.

Sicuramente avrai notato che in molti casi più è grande un'emozione e la volontà della persona di nasconderla, più questa emozione è evidente a chi la osserva: la mancanza di autocontrollo dato dalla grande emozione e l'eccessivo impegno nel non farla notare danno come risultato un comportamento caricaturale che non convince.

Cosa analoga vale quando noti che una persona nel corso di una conversazione difende con particolare fervore una regola impostale dall'educazione: l'interlocutore è più che altro una "spalla", un'occasione per vendere le proprie tesi, più che agli altri, a sé stessa.  Delle sciocchezze, secondo la propria pericolosa voce interiore autentica. Pericoloso sarebbe infatti non solo seguire ciò che dice, ma anche solo ammettere che questa voce esiste. È quindi una voce da non ascoltare e anche da coprire con altro rumore: un devoto impegno militante in direzione opposta alle sue tesi.
Fra le varie cazzate che questa persona affermerà nel corso della conversazione, la più grossa è far passare ciò che sostiene non come risultato dell'apprendimento, ma come farina del proprio sacco: "sono fatto così". Un po' come il ragazzino represso che non vuole ammettere agli altri né a sé stesso di sottostare al bullo del quartiere: "non mi obbliga mica a lucidargli la bicicletta... sono io che mi ci diverto".

Conclusione: quando una persona è particolarmente accanita nel difendere una regola comportamentale non innata, ma appresa (e spesso non ammette che lo sia), puoi dedurre che molto probabilmente il suo vero scopo, più che convertire gli altri, è auto-confermare la sua solida convinzione... mentre in realtà non ha una solida convinzione, ma una tremante fifa: "se mi accorgo che nel profondo i miei valori sono diversi è un guaio".

Alcuni esempi:

- Se una donna si impegna con particolare fervore nell'evidenziare quanto sia doveroso e/o etico e/o opportuno conoscere bene un uomo prima di fare sesso con lui, probabilmente ha o ha avuto un represso desiderio di scopare liberamente senza tanti cerimoniali.

- Se senti usare la parola "esibizionista" come un'offesa, probabilmente il mittente (che dà per scontato e assume che gli altri diano per scontato che essere esibizionisti sia negativo e sbagliato) ha o ha avuto una gran voglia di esibirsi che ha dovuto reprimere.

Comunque... ho scritto questo articolo oggi pomeriggio (basandomi sulla mia intuizione), ma rileggendo... sinceramente non sono mica più tanto convinto di aver scritto tutto giusto. Però ormai lo pubblico. Magari qualcosa di giusto c'è. So stanco. Pubblico. Tu che ne pensi? Scrivilo nei commenti... Commenti utili però. Buona notte.

04 ottobre 2013

Doppio incarico a Imola? Un'altra balla sul Movimento 5 Stelle...

Qualche giorno fa un video postato su Facebook da "Il Fatto Quotidiano" riguardante un'intervista a Beppe Grillo è stato commentato da una marea di persone, fra cui un utente, Lucio, che ha scritto:

A Imola un assessore grillino ha doppio incarico e doppio stipendio. Così fan tutti.

E io:

Potrei rispondere "A Lucio piace sparare notizie a caso pur sapendo che sono false per il gusto di screditare un movimento politico verso cui non è simpatizzante". E invece, a differenza tua, invece di agire di impulso preferisco verificare. Magari non è così come d'impulso si potrebbe credere. Magari hai ingenuamente creduto a qualcuno di cui ti fidavi. Quindi ti chiedo: da chi hai saputo questa notizia falsa? Ti ringrazio anticipatamente se vorrai rispondermi, a testimonianza della tua buona fede (ma ricordati di verificare prima di dare pubblicamente una notizia.. la viralità su Internet c'è per le notizie vere come per quelle false).

Ho potuto dare questa risposta smentendo quella fantasiosa affermazione dopo aver contattato il deputato del M5S Samuele Segoni (Aggiornamento: Samuele Segoni è uscito dal M5S a gennaio 2015).

Riporto di seguito il nostro dialogo via email.

Io:

In un commento su FB ho letto che a Imola un assessore grillino ha doppio incarico e doppio stipendio [...]

Samuele:

Grazie della segnalazione, domani sento gli emiliani...

Io:

Figurati. E per favore fammi sapere, in qualunque modo si sia risolta la cosa (smentita, calcio in culo, etc).
Sarà una buona occasione affinché io scriva un articolo sul mio blog; un'occasione per far capire che non bisogna scrivere su FB lamentandosi in questo modo e limitarsi a dire "Così fan tutti" (questa era stata la prosecuzione del commento) [...].
Ciao a presto e grazie a te

Samuele, il giorno dopo:

Allora, mentre dormivo la verità è venuta a me. Appena mi sono svegliato, ho pensato: ma noi mica abbiamo vinto le lezioni ad Imola! Il PD, con l'aiuto di una coalizione di centrosinistra, ha vinto ampiamente (53.66%)
http://elezioni.comune.imola.bo.it/definitivi/Candidati_e_liste.cfm
Quindi impossibile che abbiano dato un assessorato al M5S!!!!!!
Andando sul sito del comune di Imola si verificano i nomi degli assessori; cercando tra le liste elettorali (e sulle loro bio) si verifica agevolmente che sono tutti del PD ed uno di SEL. Cari piddini e sellini, avete fatto autogol: il doppio incarico, se c'è, lo avete (per l'ennesima volta) voi!!! Vi siete ridotti peggio dei berlusconiani, siete alla frutta!!!

Io:

Perfetto. Grazie. Vado e riferisco :-D

Ecco, ho riferito.

AGGIORNAMENTO:

Lucio (e non "Luciano", come distrattamente avevo scritto, e gli sono grato per avermi fatto notare che "molte sentenze in cassazione dicono che storpiare il nome di qualcuno è un reato civile, meritevole di risarcimento pecuniario") ha tentato di contattarmi via FB senza riuscirci (e per questo mi ha chiesto se ho qualcosa da nascondere dato che, dice, ho i messaggi "chiusi", ma ho appena verificato il contrario togliendo l'amicizia a mio fratello e chiedendogli di inviarmi un messaggio, che ho ricevuto). Scrivendo un commento a questo articolo (che non pubblico per evitare ridondanza) mi ha informato della sua risposta su FB (meno male me l'ha scritto qui: non potevo averne ricevuta notifica perché anziché nell'apposito spazio sotto al mio commento, aveva scritto nella "root"). Comunque, ecco la sua risposta:

Solo ora mi è venuta la notifica che ti rivolgevi a me. Per questo non ti ho risposto prima. A parte che storpiare i nomi delle persone è offensivo, odio i soprannomi, gradirei che correggessi l'articolo. Ora ti dico chi ha riferito e messo in rete con le dovute prove. E stato Andrea zucchini. Siccome sei tanto corretto, cerca di modificare e completare l'articolo nei miei confronti. Grazie.
[altro commento] A proposito, Andrea zucchini è un indipendente eletto nel comune. Quindi, caro Marco Malatesta, il tuo articolo è fuorviante come la mia precedente affermazione. Io ho sbagliato credendo a zucchini. Tu nell' articolo, per aver attaccato pd e sel. Vedi anche tu ti sei mezzo informato. Infatti leggendo l'articolo, la risposta ti è arrivata a lume di naso, ovvero la notte porta consiglio ecc..., e non l'hai verificata perché attaccava il tuo nemico.

Lascio ai lettori il compito di giudicare... o ridacchiare, o schiaffeggiarsi la fronte.

Ah, dimenticavo... Non per sbeffeggiare Lucio, ma mi pare utile riportare alcune parole che mi ha scritto: "a quanto pare, pur di dare addosso al pd o a del non ci si informa. potevi mandarmi un messaggio privato su Facebook"

Notare: anziché rispondere pubblicamente, secondo Lucio io avrei dovuto inviargli un msg privato (e non l'ho fatto perché non essendo suo FB-friend sarebbe stato recapitato nella cartella "Altro", dove molti utenti guardano di rado). Ma Lucio stesso, per denunciare il presunto doppio incarico, non ha scritto direttamente a una qualsiasi persone del M5S. Ripeto, non lo dico per accentuare la ridicolezza di questo atteggiamento, ma per far notare che non sempre scrivere a un politico è inutile. Di solito si pensa che noi siamo una cosa (e ci possiamo scrivere in privato) e i politici un'altra (hanno altro da fare e di sicuro non ci risponderanno). Invece quelli del Movimento 5 Stelle RISPONDONO. A me ha risposto in poche ore Samuele Segoni e lo stesso aveva fatto in passato Davide Barillari.

Hai
qualcosa da contestare a un politico? SCRIVIGLI UN MESSAGGIO. Almeno prova.

ALTRO AGGIORNAMENTO:

A distanza di più di 2 mesi e mezzo dal fatto, Lucio mi chiede l'amicizia. Non interessato, non l'accetto. Mi scrive:

Classico esempio di come sono i grillini, si discute solo con chi pensa come loro. Gli altri sono merda. Complimenti per essere appartenente alla setta.

E però..
Sorpresa! Non ho votato Movimento 5 Stelle. Inoltre non posso dedicare tutto il mio tempo alla politica; ho scritto un articolo in cui faccio un esempio di come si possa affrettatamente mettere in rete una cosa sbagliata. Come vedi, sei di nuovo affrettato nelle tue conclusioni. Perdonami ma non mi pare ci sia spazio per l'amicizia fra di noi.

Purtroppo spesso non basta far notare a qualcuno che ha giudicato senza sapere e sta continuando a farlo. Se questo atteggiamento è molto radicato nella sua indole, difficilmente cambierà. Certo la speranza è l'ultima a morire. Ma mica devo per forza essere io a dare una mano... specialmente se i toni sono questi!

Per i vegetariani: occhio al caglio estratto dai cadaveri e alle gelatine!

Lasciamo stare i casi demenziali del tipo "Sono vegetariano, ma mangio il pesce", o bacchettamenti vegani già sentiti come "Chi è vegetariano per rispetto degli animali anziché vegano dovrebbe informarsi sulla sofferenza legata alla produzione di latte e uova".

In questo articolo do un'informazione ai molti vegetariani mangiatori di formaggio, che ho appena appreso da un utente di Facebook.

Riguarda un collegamento molto DIRETTO fra le produzione di certi formaggi e l'uccisione di animali (ammesso che gli altri riguardanti la produzione di latte non lo siano).

Per fare il formaggio ci vuole il caglio. Che origine ha il caglio?

Cito da Wikipedia:

Il caglio può avere origine animale, vegetale e microbica, mentre gli altri coagulanti non possono essere considerati "caglio" ma solo coagulanti

È considerato qualitativamente il migliore di tutti il caglio estratto dallo stomaco di vitelli, maiali o cuccioli di pecora o di capra. È con questo tipo di caglio che vengono prodotti tutti i formaggi DOP come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Caciocavallo Silano, Pecorino Romano e il Castelmagno e il Pecorino di Farindola.

Aggiornamento sulle gelatine

E le gelatine?
Se fra gli ingredienti di caramelle, gelati o altro leggete "gelatine", come fate a sapere se si tratta di gelatine animali o vegetali?
Se non è specificato, si tratta di gelatine animali.
Come lo so?
Da una conversazione su Facebook in cui si parlava di gelati vegani.
Una persona ha consigliato i Sammontana fatti con latte di mandorla. Un'altra ha risposto che gli stecchi hanno gelatina animale, cosa confermata dall'azienda.
Sigh.

03 ottobre 2013

Preservativi vegani (e cioè senza caseina)

Sei vegan?

Bene. Non ti va a genio l'idea di acquistare ed usare prodotti che contengano sostanze di origine animale. Pensando a questo la mente va di solito all'alimentazione, al vestiario, alle scarpe, alle trapunte, alle poltrone.

Purtroppo ai più sfugge che la caseina, proteina del latte, si trova nella maggior parte dei preservativi.

Fortunatamente esistono i cappucci vegani, delle segueti marche:

Glyde

ESP - Enjoyable Safe Pleasure

Pasante

Rfsu - Riksförbundet För Sexuell Upplysning

Questi profilattici per fare sesso vegano sono distribuiti fra l'altro dal noto sito Internet Comodo.it.

Li vuoi?


Nota: per ordini superiori a 44,90 euro le spese di spedizione sono gratuite.

02 ottobre 2013

Sei vegan per motivi etici? Occhio a questi alimenti

A molte persone che si dicono rispettose degli animali, vegan compresi, sfugge qualche "particolare" che puntualizzo quindi in questo articolo.

MIELE

Non mi risulta sia un cattivo alimento ed è possibile produrlo senza nuocere alle api, ma purtroppo nella produzione industriale di miele le api vengono trattate in maniera inumana, ad esempio con l'affumicamento.

OLIO DI PALMA

Attualmente produzione di olio di palma è sinonimo di enorme danno ecologico in Indonesia: per far posto alle piantagioni di palma da cui ricavare questo olio (usatissimo perché costa poco) vengono abbattute enormi quantità di foreste, con conseguente rischio di estinzione di scimmie ed altre specie animali. A tal proposito puoi guardare il documentario "Green" di Patrick Rouxell.
Esistono anche piantagioni di olio di palma gestite in maniera responsabile, ma si tratta di rare eccezioni. Nota: poiché questa notizia grazie al web si sta diffondendo, la dicitura usata dalle case produttrici di alimenti nell'elenco di ingredienti in sostituzione di "olio di palma" è "olio vegetale" o "grassi vegetali". Dunque se fra gli ingredienti leggi tali voci, hai la sicurezza che si tratti di olio di palma, altrimenti il tipo di pianta sarebbe stato specificato.

TARTUFO

La maggior parte dei tartufi vengono trovati grazie ai cani. E non sappiamo in che condizioni questi cani sono tenuti. È ragionevole pensare che, analogamente ai cacciatori che trattano i loro cani come oggetti, molti cercatori di tartufo facciano lo stesso, tenendoli a stecchetto in maniera da aumentare la loro voglia di cercare del cibo. Vedi inoltre l'articolo del blog Verona Animalista "La strage silenziosa. Centinaia di cani da tartufo vittime ogni anno del veleno".

01 ottobre 2013

Le forze dell'ordine sono tutte così? Tutte no, ma quasi

Una settimana fa la trasmissione televisiva Le Iene ha mostrato un servizio realizzato l'8 giugno 2013 da Matteo Viviani su Andrea Mavilla, blogger di Milano che dopo aver filmato e messo online un'infrazione al Codice della Strada da parte dei Carabinieri (no, non si trattava di un'emergenza) ha subito il giorno dopo una perquisizione senza mandato e il sequestro del suo materiale informatico, è stato minacciato, portato in caserma, costretto a spogliarsi, insultato e deriso.
Dopo che il Giudice ha disposto la restituzione di smartphone e computer Mac, dal record di quest'ultimo un esperto informatico ha verificato che erano stati cancellati tutti i filmati e le foto (compresi i ricordi di famiglia).

Ecco il servizio:



Dopo aver visto una roba come questa, cosa si dice di solito in televisione per essere politicamente corretti?
Si dice che è stato commesso un abuso di potere e che episodi del genere sono da condannare, e subito dopo ci si precipita a puntualizzare che si tratta di casi isolati, poche mele marce in un gran cesto di mele buone; si dice che la maggior parte delle Forze dell'Ordine sono persone perbene. E già che ci siamo, si coglie l'occasione per ringraziarle per svolgere ogni giorno il loro rischioso mestiere.

Ah sì? Davvero vogliamo fare dei distinguo e parlare di statistiche?

Tutti gli abusi di potere di cui ho avuto notizia sono stati commessi dalle forze dell'ordine in gruppo. Questo certo non induce a pensare ad una "eccezione". Infatti:

- Se un agente che fa abuso di potere fosse un'eccezione, sarebbe un problema da poco: trovandosi a lavorare insieme ai colleghi corretti verrebbe da essi isolato e denunciato, quindi in breve costretto a cambiare condotta oppure mestiere. O semplicemente, sapendo di trovarsi in mezzo a colleghi corretti, saprebbe di non aver vita facile nel commettere abusi e semplicemente non li commetterebbe. Vedi ad esempio l'articolo "Non è omertoso: l'Arma perseguita un carabiniere" sul sito Malagiustizia.org.

- Se fosse una rarità il fatto che un agente commetta o appoggi un abuso di potere, allora sarebbe ANCORA PIU' IMPROBABILE, anzi praticamente impossibile che MOLTI agenti delle forze dell'ordine CASUALMENTE siano capitati a lavorare tutti nella stessa caserma, cosa che invece si verifica in TUTTI i casi di abuso di potere. Aggiornamento 2016: ad esempio, cito da un articolo di Today.it: "Gli agenti di polizia, subito intervenuti sul luogo del tentato omicidio, sono andati a prendere un caffè con il collega [autore del pestaggio]. Non ne hanno subito ispezionato la casa o la macchina, dando eventualmente tempo a lui o a suoi sodali di far sparire arma del delitto e prove, lavare la biancheria sporca di sangue e così via".
 
E allora? Significa che gli agenti delle forze dell'ordine scorretti sono la maggior parte? Non ho detto questo e non potrei dirlo per due motivi. Primo, perché la mia esperienza diretta in merito è poca cosa; secondo, perché per rispondere a questa domanda si dovrebbe stabilire il significato di "scorrettezza", cosa non facile.

Se non conosco la percentuale di agenti delle forze dell'ordine che reagiscono come nel caso di specie a un blogger che li filma o a uno stupidino che li provoca, su un altro tipo di... diciamo condotta non proprio virtuosa posso essere sicuro di potermi pronunciare: 100% circa. Mi riferisco all'omertà a cui accennavo prima.

Ma se un agente delle forze dell'ordine testimonia contro un collega, per il resto della sua carriera lavorativa gli rendono la vita impossibile!

Lo so, lo so. L'ho detto anche prima.

È per questo, credo, che il poliziotto o carabiniere o finanziere omertoso non si sente neanche in colpa più di tanto: testimoniare dicendo la verità su un abuso di potere o intervenire per impedirlo si rivelerebbe un temerario e inutile atto pseudo-eroico: il poliziotto potrebbe subire in futuro pressioni tali dai suoi superiori e colleghi da essere indotto a scegliere fra il licenziamento e l'esaurimento nervoso; nessuno vorrebbe trovarsi davanti a una scelta del genere, soprattutto se ha un affitto da pagare e figli da mantenere. Quindi l'omertà è giustificata. È una scorrettezza veniale. La coscienza è quasi a posto. "Del resto non l'ho mica commesso io il pestaggio o altra prevaricazione. Inoltre ormai è fatta. Passiamoci sopra. La mia omertà c'entra poco in tutta questa storia. Il mio ruolo è marginale".

Peccato che invece l'omertà sia proprio la "scorrettezza veniale" CHE CONSENTE IL FUTURO VERIFICARSI degli abusi di potere.

Perché gli abusi di potere si reggono su questo.

E allora che fare? C'è il posto di lavoro, c'è la famiglia. Sono una giustificazione? Qualcuno penserà di sì, qualcuno penserà di no; diciamo comunque che se non altro si tratta di un'attenuante: se sei un poliziotto e non commetti abuso di potere, ma semplicemente assisti senza impedirlo, o testimoni falsamente a favore di un tuo collega in tribunale, la tua omertà ha l'attenuante di "intenzione di difendere il tuo sistema nervoso nel posto di lavoro e difendere il sostentamento della tua famiglia".

Ok?

Quindi va bene così?
Ok, va bene così.
Continua.
Per tutta la tua carriera.
Tranquillo.

A patto, però, che la stessa cosa si possa dire dei mafiosi. Sono perennemente sotto minaccia, loro e la loro famiglia. Quindi vanno bene così. E non condanniamo i mafiosi in toto, non facciamo di tutta l'erba un fascio. Sono pochi quelli che commissionano o commettono gli omicidi. Sono pochi quelli che decidono corruzioni e minacce. La maggior parte in fondo sono brave persone che svolgono ogni giorno il loro rischioso mestiere.

Ma bando alle elucubrazioni. Copio e incollo qualche commento al video da parte di utenti che hanno raccontato le loro esperienze (qualche difensore a oltranza delle forze dell'ordine potrebbe dire che si tratta di racconti inventati... a me sembra alquanto improbabile).

Prima, però, un promemoria per le brave persone intenzionate a arruolarsi nelle forze dell'ordine:

Ricorda che se entri nelle forze dell'ordine e vuoi vivere una vita tranquilla, se assisti a un inutile pestaggio da parte di tuoi colleghi ai danni della persona più indifesa di questo mondo, tu dovrai difenderli a spada tratta, anche se dentro di te penserai che sono delle assolute schifezze umane. Questo dall'inizio alla fine della tua carriera, quando andrai in pensione. E anche se, come c'è da augurarsi, tutto questo non succederà, avrai comunque sulle tue spalle il peso dell'aver accettato questo compromesso. Ci stai? Ti arruoli?

Buona lettura.

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ank io ho avuto la sfortuna di incappare in Carabinieri un pò anti-cittadino, soprattutto quando ho avuto uno stalker, mi hanno ank preso in giro velatamente x molte cose e mi sn sentito umiliato.. quindi neank io ho una buona considerazione dell'arma...

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vi racconto la mia allora... sono stato multato ad un posto di blocco x aver ei vetri oscurati nell'auto, l'appuntato diceva che dovevo averlo scritto su libretto... io ho detto ma ne è sicuro??? e lui insisteva.. tutto è stato filmato ovviamente, e il giorno dopo è partito il ricorso prima dal giudice di pace per annullare il verbale (che ho ottenuto tra l'altro) poi ho fatto partire una causa contro la procura.... risultato??? gli appuntati in questione hanno ricevuto una lettera di richiamo obbligati a pagare spese processuali e adesso quando sono in servizio loro mi fermano ogni sera

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Conosco bene questo ambiente e posso affermare che l'abuso di potere è assurdo! Non ci sono controlli, è tutto allo sbaraglio e i cittadini di fronte a questi elementi perdono ogni diritto. Purtroppo i media invece di denunciare questi fatti tendono a nascondere questi eventi con telefilm "Carabinieri, Don Matteo etc per confondere le idee facendoli figurare come Angeli e protettori, persone che invece succhiano soldi allora stato, ignoranti e che fanno quotidianamente abuso di potere

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conoscevo un capobullo che è entrato poi nelle forze dell'ordine. E tutti i test psicologici? a cosa sono serviti? Secondo me li scelgono proprio così, senza scrupoli per manganellare la gente.

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a None in provincia di torino ci sono Carabinieri che frequentano alla luce del sole, gente che in Volvera spacia droga, e guarda caso quando gli arivano le perquisizioni, non le trovano nulla...

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ho conosciuti alcuni carabinieri veramente bravi, si sono dimessi tutti, gli altri sono restati.

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ed io che ho denunciato un Carabiniere e le indagini sono state affidate al carabiniere da me denunciato...fantascenza? No...immaginate come è andata a finire!

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quando ho fatto il militare ho lavorato anche con i carabinieri e devo dire che non tutti sono così, però ci sono tanti che se la tirano, avendo una divisa addosso credono di comandare il mondo

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anke al mio paese dei militari dell'arma dei carabinieri anno abusato della loro divisa verso un titolare di un bar l'anno ridotto in moda da mandarlo in ospedale ....con tanti di testimoni alla fine sono solo stati trasferiti..........questa e l'italia

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purtroppo è cosi nel quotidiano!! È prassi... [...] spiace dire cosi perche ho fatto parte anch'io di questo corpo che tra l'altro vanta di eccellenze nei reparti operativi!! Spiace veramente

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Io tempo fa ho fatto un incidente con la makkina a causa di una volante dei carabinieri ke mi ha tagliato la strada all'improvviso.... Nonostante andassi a 40 km/h e indossassi la cintura mi sono beccato una multa perke "la mia velocita non era idonea alle condizioni del manto stradale" e perke nn indossavo la cintura!!!!!.

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Io non mi stupisco più di niente. A me un poliziotto in divisa ha mostrato il dito medio [...] ho subito girato il furgone e sono tornato indietro per chiedere a lui il motivo di quel gesto. La sua risposta è stata: "Non ti ho mostrato il medio hai visto male... io ti stavo salutando", ha esclamato! Ne è nato un acceso diverbio durato un paio di minuti; lui mi ha ricordato di quanto ero io fortunato che indossasse la divisa.... io la divisa nemmeno la vedevo, io parlavo ad un uomo che si è rivelato un vigliacco. Sotto la divisa un bel niente.

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I carabinieri di Bagni di Tivoli, provincia di Roma, che si trovano nella Lottizzazione Antonelli addirittura hanno sconsigliato di denunciare un tale che qui a Villalba spaccia e lo fa da tempo dicendo di non avanzare nulla poiché quel tale è meglio lasciarlo perdere .... bleah

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A me 2 carabba han fatto una querela falsa e fottuto dal giudice 3000 euro. La mia parola di incensurato contro la loro: perso.

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essendo stato schiaffeggiato da loro a soli 14 anni, ho capito subito che possono fare quello che vogliono e non si puo' metterseli contro. la divisa e' la divisa!!!!

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io credo a tutto quello che ha detto io le ho passate sulla mia pelle e quella dei miei amici, quando eravamo più giovani non si facevano problemi nemmeno a menare le mani su dei ragazzi di 14/16 aqnni.

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A me è accaduta una cosa del genere con la polizia... scambiandomi per un'altra persona (tossicodipendente ed altro) mi hanno perquisito per strada, facendomi spogliare in una pensilina dei pullman mentre um sacco di automobilisti si fermavano per vedere incuriositi. Che vergogna ho provato!!!!! Gli ho domandato quasi piangendo di perqursirmi almeno im caserma e mi hanno risposto: "IL NOSTRO LAVORO LO CONOSCIAMO NOI, LEI ESEGUA GLI ORDINI E BASTA". Quando si sono accorti di avermi scambiato per un altro non mi hanno nemmeno chiesto scusa!

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Pensate in un contesto militare dove il potere delle gerarchie è assoluto cosa può accadere. Leggete sui forum dei cc e leggerete storie assurde dove le vittime sono gli stessi carabinieri.