27 marzo 2023

No, quel video delle due bambine sole non spiega il razzismo

Poco fa ho visto su Facebook un filmato registrato in Brasile con annessa la scritta (traduco dal portoghese come potrebbe fare qualunque italiano, dato che qui le due lingue si somigliano molto) "Come spiegare il razzismo strutturale in 30 secondi? Basta guardare questo video".

Ho cercato lo stesso video su Youtube, ed ho trovato la versione completa, commentata dal suo creatore Elcio Coronato:


Non conosco il portoghese e quindi non posso commentare ciò che hanno detto Elcio e le persone che ha intervistato. Mi limito a rispondere alla frase che ho tradotto sopra.

Credo che il messaggio di quel post su FB sia "In questo video si vede come a nessuno importi nulla della bambina marrone, mentre a molti importa della bambina rosa, e questo dimostra un diffuso razzismo".

So che in Brasile il razzismo è diffusissimo. Me l'ha spiegato un'amica brasiliana, e perciò quel video non mi stupisce. Conferma ciò che sapevo già. Se invece non lo sapessi, quel video non mi direbbe molto, e spiego perché.

Se dalle sembianze della bambina siamo persuasi che appartenga probabilmente alla nostra cultura, siamo portati a pensare che i suoi genitori si comportino in maniera simile a noi; sappiamo che nella nostra cultura è inusuale che una bambina così piccola sia sola, e quindi ci viene in mente che potrebbe essere in difficoltà, e pensiamo che probabilmente aiutandola a ritrovare i suoi genitori saremo ringraziati. Se dalle sembianze della bambina siamo persuasi che appartenga a una cultura diversa dalla nostra, siamo portati ad associare questa diversità al fatto che quella situazione sia inconsueta PER NOI e non necessariamente per persone diverse da noi; accettiamo più facilmente che magari per persone diverse da noi quella situazione sia per qualche motivo normale, e magari abbiamo anche paura che intervenire possa figurare come una ingerenza in un mondo a noi sconosciuto, ingerenza che potrebbe essere tutt'altro che apprezzata.

Se qui in Italia vedo un piccolo bambino da solo fuori, tendo ad avvicinarmi e a capire se è in difficoltà. Se mi pare un bambino ROM, da un lato vorrei fare lo stesso, ma dall'altro ho paura che se mi avvicino da un momento all'altro spunti un suo parente che mi intima di farmi gli affari miei.

Del resto non stiamo parlando di una situazione di emergenza: nel video nessuna delle due bambine piange o chiede aiuto. Stanno semplicemente lì con aria indifferente. Se la candid camera avesse messo a confronto due bambine che piangono o che chiedono aiuto per il fatto di essersi perse allora l’eventuale diversità di reazioni della gente avrebbe costituito un elemento decisamente più persuasivo sui pregiudizi legati alla razza.


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