07 gennaio 2020

Donazione di organi e paure ingiustificate

C’è chi parla di “predazione degli organi” e di esseri umani squartati ancora vivi.

Tutte stupidaggini, come spieghiamo nella puntata 27 di Malaspeak:



Nel momento stesso nel quale il cervello muore, non manda più stimoli ai polmoni che cessano di funzionare. Il che significa che, a breve, anche il cuore cessa di battere per mancanza di ossigeno. Diverso il caso nel quale il paziente con encefalogramma piatto ma intubato: in quel caso i polmoni continuerebbero ad ossigenare il sangue consentendo al cuore di sopravvivere e battere ancora. Ma il cervello comincia in circa 3 minuti ad andare in necrosi. Tecnicamente viene definita "colliquazione" del cervello. In tutti i casi nei quali un paziente è stato tenuto "in vita" artificialmente, l'autopsia ha rivelato che il cervello era in necrosi, in tutto o in parte.

La necrosi viene definita " l’insieme di alterazioni che in un organismo vivente comportano la morte di cellule o gruppi cellulari, zone di tessuto e porzioni di organo.

Si tratta di una morte “traumatica” non reversibile, caratterizzata da una serie di modificazioni della forma cellulare (morfologia)." In altri termini, muoiono, una dopo l'altra, le cellule che compongono il cervello.

Chi ha subito un ictus presenta spesso aree di necrosi nel cervello. Se l'area è particolarmente contenuta, i neuroni possono sinaptare intorno all'area stessa, costruendo nuovi "circuiti" che consentano di vicariare e tornare ad una situazione sufficientemente normali. In questi casi i danni legati ad un ictus possono essere minimi o estremamente ridotti. Ma l'area di necrosi resta. Quando un cervello muore, quando l'encefalogramma è piatto, quando il cervello incomincia a morire pur in presenza di ventilazione forzata, pur in presenza di un cuore che batte (il cuore non ha bisogno di stimoli elettrici cerebrali per contrarsi, possiede un gruppo di cellule nervose che lo stimolano, il nodo senoatriale, che è il pacemaker fisiologico), non ci troviamo più di fronte ad un paziente ma ad un cadavere.

Molto diverso è il coma, situazione reversibile (anche se non sempre), durante la quale l'elettroencefalogramma NON è piatto, il cervello NON è morto, e si è di fronte ad un paziente e non ad un cadavere.

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