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Nota per il navigante che mi chiede ulteriore aiuto (aggiornamento): ho dedicato molto del mio tempo libero alla scrittura e all'aggiornamento di questo articolo e alle risposte ai commenti (non solo quelli polemici)... Articolo con nel quale ho volentieri messo a disposizione vari consigli di cui tutti possono beneficiare gratuitamente. Se vuoi un chiarimento in più puoi chiedermelo con un commento e sarò lieto, potendo, di darti una risposta utile, che sarà visibile anche a tutti gli altri, magari con un nuovo aggiornamento all'articolo. Ciò che invece non faccio gratuitamente è una consulenza privata. Era necessaro un avvertimento del genere? Davvero esistono persone tanto sfacciate da pretendere una cosa del genere? Sì. Esiste qualsiasi cosa, fra gli stranieri come fra gli italiani (come confermato da ciò che leggerai in questo articolo e fra i commenti). Una persona ha compilato il form per i clienti del sito dedicato alla mia professione saltando la parte dedicata al suo problema e dicendo che avrebbe voluto sentirmi per telefono (con la scusa "non ho il dono della sintesi"); solo dopo è venuto fuori che appunto voleva che lavorassi per lui, salvo poi salutarmi polemicamente per il fatto che non regalo il mio tempo gratuitamente a uno sconosciuto.
Ed ecco finalmente l'articolo.
Nella documentazione dei pazienti che facevano il loro ingresso nelle varie case di riposo in cui ho lavorato, più di una volta ho letto cose del tipo "Ha cambiato 5 badanti, e neanche con una di queste si è trovato bene". Leggendo, pensavo "Ah. paziente difficile... deve avere un caratterino..."
Ma dopo aver conosciuto l'esperienza di una mia parente mi sono reso conto di quanto sono stato ingenuo coi miei giudizi affrettati.
La prima badante che questa mia parente ha avuto (rumena di origini ungheresi) era una persona che svolgeva il suo lavoro discretamente bene e dal comportamento assolutamente educato. Ma si è trattato di un'eccezione. Purtroppo un anno fa circa è dovuta tornare in Romania per assistere sua mamma. Così io e mia mamma ci siamo dati da fare per trovare un'altra persona. Ne abbiamo cambiate molte, delle quali nove erano rumene.
Una, che già conoscevamo, non era male. Solo che il suo fidanzato, a cui veniva offerto vitto e alloggio poiché senza un'abitazione e per lo più disoccupato, si permetteva di alzare la voce con lei dicendole di cambiare posto di lavoro perché secondo lui le condizioni erano vessatorie (tipo che doveva dare perfino lo straccio), al che è stato "sfrattato", e da lei volontariamente seguito dopo pochi giorni.
Un'altra di queste era gentile nei modi, ma totalmente alle prime armi e quindi incapace di prestare assistenza.
Tremendamente arroganti, nonché piene di pretese ridicole, le altre quattro, di cui una manifestamente affetta da seri problemi mentali e un'altra, quella che abbiamo adesso, odiosamente bugiarda.
Un'altra era molto brava. Purtroppo però parlava pochissimo l'italiano ed era davvero difficile comunicare con lei.
Un'altra (aggiornamento del 3 agosto 2016), di nazionalità mista rumena-ungherese, ha lavorato per 4 giorni. Il 4° giorno ha fatto la valigia e ha annunciato la sua immediata partenza per motivi di famiglia, di cui non voleva parlare perché, diceva "si trattava di cose personali" (cioè non le veniva in mente lì per lì ua bugia abbastanza credibile). Guarda caso due giorni prima aveva chiesto un anticipo che, grosso errore, le era stato concesso. Probabilmente il vero motivo era che aveva trovato un altro posto di lavoro più remunerativo.
Mi sono fatto questa idea sul problema delle badanti rumene:
...Ah, spetta un attimo... Importante: non lessarmi con commenti tipo "così tu infanghi un'intera categoria di persone, non sono tutte uguali, conosco badanti rumene bravissime / io sono una badante rumena bravissima". Grazie tante che non le conosco tutte, ovvio che qualcuna brava ci sarà, grazie, GRAZIE.
Non parlo di tutte le badanti rumene, ma dell'idea che mi son fatto sulla maggior parte di esse, avendone conosciute ben sette, con 6 delle quali ho avuto un'esperienza deludente.
E allora? Se questa è stata la mia esperienza non è detto che sia l'esperienza di tutti. LO SO. È OVVIO. E infatti io parlo della MIA esperienza. Forse sono stato sfortunato, forse è un puro caso che sia andata male 6 volte su 7, ma questo è accaduto, quindi secondo me lo scenario che ti sto per raccontare è il tipico scenario che si verifica. E visto che a raccontare una cosa del genere non ci guadagno nulla, chi legge non ha motivo di pensare che io la stia rigirando come fa comodo a me.
Va bene così?
No → visita un altro blog.
Sì → continua a leggere, e se vuoi commenta raccontando magari di tue esperienze positive o dando ulteriori consigli, il che non è certo vietato e anzi benvenuto.
Ad ogni modo chiunque abbia poca esperienza è sempre libero di farsi un giro sul web facendo una ricerca con parole tipo BADANTI RUMENE ESPERIENZE e leggere racconti di molte altre persone...
Bene, adesso che ho fatto del mio meglio per evitare commenti idioti (a giudicare dai commenti anche successivi a questa aggiunta non è servito a granché, ma almeno ci ho provato), posso continuare.
Dicevo, ho idea che il problema relativo alla tipica badante rumena si possa riassumere in uno dei tre scenari descritti di seguito (o in uno scenario misto fra questi):
- È partita dal suo paese con l'idea di farsi un gruzzoletto per comprarsi una casa in Romania, ma ha dimenticato quest'obiettivo a causa del grande agio trovato in Italia, che consiste nel poter mangiare e dormire gratis anche senza lavorare. Infatti se la licenzi torna dal prete che la stava ospitando grazie ai 40 euro al giorno che il Comune gli dà. Quindi da una parte se la mandi via è anche più contenta.
- Quando è partita dalla Romania aveva in mente di venire in Italia e trovare il lusso; è venuta qua e ha trovato una roba semplicemente normale. Che l'ha delusa, innervosita e intrisa di spirito di rivalsa, che mette in atto lavorando meno possibile e ottenendo in cambio il maggior numero di € possibile.
- Quando è partita dalla Romania aveva in mente che in Italia si guadagnasse cifre altissime se paragonate al costo della vita in Romania. Non le era chiaro un piccolo particolare: per guadagnare bisogna lavorare, cosa che in vita sua non ha mai o quasi mai fatto, causa disoccupazione, causa che lavorava il marito da cui ora è divorziata, causa boh.
RISULTATO:
- La badante è educatissima e affettuosissima col cane il primo giorno di lavoro
- Il secondo giorno già ha smorzato di parecchio la sua smielosa dolcezza, ma va bene così, mica ce n'è gran bisogno; anzi era anche troppo, meglio così
- Il quarto giorno inizia a fare qualche richiesta strana; ma che vuoi fàr, accontentiamola
- Il quinto giorno si scopre che ha fatto mezze cose di quelle che doveva fare e, fattale notare la cosa, adduce motivazioni ridicole
- Il sesto giorno simula obbedienza nel fare i lavori richiesti di casa e di assistenza, ma si rivela un mezzo disastro, se non intero
- Il settimo giorno inizia a puntualizzare che ha difficoltà a svolgere il lavoro adducendo motivazioni ridicole e alza anche la voce trattando male i parenti dell'anziano/a
- Nei giorni seguenti la badante è fiscalissima sulle sue ore di pausa: ad esempio, se è stato concordato che ogni giorno è libera dalle 13.30 alle 15.30 (quindi tu devi sostituirla in quel lasso di tempo) e ti presenti con un ritardo di 5 minuti te lo fa notare. Però lei ritarda anche di 10 minuti con disinvoltura senza chiedere scusa.
- Il tuo parente assistito lamenta un dolore. Avendo problemi cognitivi, non si ricorda come è insorto. Hai il forte sospetto che sia caduto, nonostante la badante non ti abbia riferito nulla.
- ...Oppure il tuo parente assistito ha una ferita a una gamba, e non si ricorda come se l'è procurata. La badante non te l'ha segnalato. Ha lasciato correre, oppure ha tentato di arrabattare una medicazione improvvisandosi infermiera. L'hai saputo per caso, mentre facevi la risvolta ai pantaloni del tuo parente. Te ne lamenti con la badante e lei ti risponde che non è nulla, e che lei anche se non è infermiera sa come si medicano le ferite. Più tardi chiedi il parere a un infermiere, che osservando la ferita ti mette in guardia dall'affidare la medicazioni a una cialtrona del genere.
- Ti rendi conto che se prima eri impensierito per il tuo parente, adesso sei impensierito per il tuo parente e per la badante. Ma decidi di avere un po' di pazienza raccontandoti che magari il suo comportamento migliorerà, senza considerare che non c'è motivo di sperare che accada una cosa del genere, che infatti non accade. Anzi accade il contrario: la badante rumena è sempre più pretenziosa e arrogante: vuole che tu le compri quello e quell'altro cibo di quella precisa marca, quella marca di vino, quella marca di latte, etc.; quanto ai lavori da fare, poi, vuole diventare praticamente la padrona di casa e decidere lei cosa pulire e quando.
- A un certo punto pensi che così non si può andare avanti, ma non fai a tempo a dire "Mi sa che devo mettermi alla ricerca di un'altra", che la badante ti dice "Io sono stufa, non posso lavorare qui, domani o al massimo dopo domani vado via". E allora devi sospendere i tuoi impegni lavorativi e darti a corsa per trovare un'altra badante, fare un colloquio con lei, un colloquio giusto per sapere il suo nome e il suo numero di cellulare, non certo per fare selezione, perché sei in una situazione di emergenza e ti va bene una qualsiasi. La nuova badante che trovi è per fortuna disponibile e sembrerebbe una brava persona... sembrerebbe.
- Il ciclo si ripete.
OPPURE
- Tutto bene
- La badante se ne va improvvisamente o con un preavviso di pochissimi giorni, raccontando di avere un'urgenza per motivi di famiglia (nella maggior parte dei casi dice che un familiare ha problemi di salute, altre volte non ha neanche la fantasia di inventarsi una bugia, vedi su). In realtà ha semplicemente trovato un altro posto di lavoro dove la pagano di più.
Cosa fare per evitare questo tipo di esperienza? Come scegliere la badante giusta?
Intanto, patti chiari... a voce, e anche per iscritto. Redigi proprio una "carta dei servizi", che le farai leggere e approvare PRIMA di iniziare il rapporto di lavoro. Te ne parlerò poco più avanti...
Ma prima di tutto, le precauzioni sulla sicurezza e per non perdere tempo inutilmente.
Quando sei al telefono con lei per fissare il colloquio, devi dirle che al colloquio deve esibire
- un documento di identità valido
- il permesso di soggiorno (se non è residente in Italia o naturalizzata italiana)
Devi infatti prevenire il rischio che ti dia un nominativo falso (e il motivo risiede probabilmente nella volontà di commettere un qualche illecito), e prevenire il rischio di incorrere in sanzioni penali e pecuniarie per aver dato ospitalità e lavoro a persone sprovviste di permesso di soggiorno.
Se ti dice che ha dei problemi a portarti il documento di identità e/o il permesso di soggiorno, allora sposta il colloquio a una data nella quale potrà esibirli. Se ti trovi in una situazione di estrema urgenza, puoi anche fissare il colloquio senza che lei si porti dietro questi documenti, ma avvertila del fatto che il rapporto di lavoro potrà iniziare solo dopo che te li avrà mostrati.
Soprattutto se non ti ha ancora mostrato un documento, ma anche se te l'ha già mostrato, è buona cosa fare subito una foto che ritrae la badante, il tuo parente da lei assistito e, volendo, anche te; dalla foto si deve capire bene che vi trovate sul suo luogo di lavoro.
Ti do questo consiglio perché una foto è un documento grazie al quale una badante, se denunciata per furto o altri illeciti, non potrà affermare di non essere mai stata in quella casa o di non avervi mai conosciuti.
Un consiglio che ti do per non rischiare di perdere tempo in un colloquio inutile con un'aspirante badante è avvertila di eventuali animali presenti nell'abitazione. Una badante con cui avevo fatto un colloquio telefonico e poi dal vivo, arrivata nell'abitazione della persona da assistere, si rifiutò di entrare perché, avendo la fobia dei cani, era terrorizzata da farsi anche solo avvicinare dal cane della persona da assistere, nonostante fosse buonissimo, e così se ne andò.
Detto questo, veniamo alla carta dei servizi.
Se, come nella maggior parte dei casi, la badante non sa parlare l'italiano molto bene, ti consiglio di far tradurre questa carta dei servizi nella sua lingua. I vari punti dovranno essere numerati, cosicché se dovrai ricordarle uno di questi, potrai dirle ad es. "Ti ricordo il punto 4, che dice [...], prendi il foglio tradotto e rileggitelo".
Ecco cosa ti suggerisco di scrivere nella carta dei servizi:
-
Premessa: esiste un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che però non è legge. È un insieme di regole che vengono consigliate ai datori di lavoro, ma che i datori di lavoro non sono obbligati a seguire se non iscritti a un sindacato datoriale che ha sottoscritto tale CCNL. Questa cosa spesso non la sanno neanche i commercialisti. Spiegala anche a loro. Esiste la possibilità per datori di lavoro e badanti di accordarsi diversamente rispetto al CCNL. Per approfondimenti, leggi il capitolo "Efficacia del contratto collettivo e sua estensione" della
pagina di Wikipedia sul CCNL.
- Compiti nei confronti dell'assistito e abilità dell'assistito.
Nel periodo in cui erano tutt'altro che buone le condizioni generali di
una mia parente, ingaggiai una badante rumena che però se ne andò dopo
circa 3 giorni di lavoro, dichiarandosi incapace di provvedere
all'assistenza di una paziente del genere. Quindi: in cosa consiste
esattamente la cura della persona? Fai una lista dettagliata, anche
delle cose che ti sembrano ovvie. Una badante (stavolta italiana) si
rifiutava di tagliare le unghie alla mia parente, perché non lo sapeva
fare e non lo aveva mai fatto. Altra cosa: oltre ad assistere la persona
la badante deve anche fare i lavori di casa? Se sì, quali? Spazzare?
Dare lo straccio? Quante volte alla settimana? Deve lavare e stirare i
vestiti? Cucinare? Tolgliere dal giardino le foglie cadute e gli
escrementi del cane? Specifica tutto fin dall'inizio.
- Regole su chi prende le decisioni.
Chiarisci fin da subito chi sono le persone a cui deve aprire la porta
di casa e chi no, a quali altri parenti deve obbedire e a quali deve
rispondere che essendo tu il referente, è a te che deve chiedere
conferma per obbedire a un certo ordine. Nel caso in cui l'assistito
manchi in tutto o in parte della capacità di prendere decisioni relative
alla propria salute e al proprio benessere, e anche relative
all'opportunità di contattarti, specifica in quali casi deve attenersi a
ciò che hai detto tu e non a ciò che chiede lui. Ad es. puoi dirle che,
indipendentemente dalle sue richieste, non deve dargli più di 3
sigarette al dì, o che non deve lasciarlo a letto tutto il giorno, o che
salvo emergenze non può chiamarti mentre sei al lavoro. È allo stesso
tempo importante chiarire che al di là di questi casi, se ci sono delle
richieste dell'assistito a cui non vuole attenersi, deve contattarti e
parlarne con te prima possibile e non semplicemetne fare ciò che vuole
tralasciando di avvisarti.
-
Regole sulla somministrazione di farmaci. Una delle badanti che ho ingaggiato variava con disinvoltura la terapia somministrata dal medico!!!
-
Il menù e come si cucina. Ahimè, molte badanti non sanno come
si cucina. Va loro insegnato. Non stupisce quindi che molte badanti non
abbiano la necessaria fantasia per fare un menù settimanale variato.
Quindi fai tu un menù e affiggilo in cucina. In aggiunta, il top sarebbe
darle un quaderno con le ricette dei pasti da preparare.
-
Dormire o no nella stessa stanza.
Nonostante la mia parente assistita avesse una voce flebile, udibile
quindi solo da chi le sarebbe stato vicino, una delle badanti che avevo
ingaggiato pretendeva di dormire in una stanza separata. Disse proprio
che lei di notte voleva dormire! E se la persona assistita di notte ha
bisogno di qualcosa che fai, la ignori??! Il
Nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Colf e Badanti
dice che l'orario giornaliero di una badante dev'essere al massimo di
10 ore giornaliere non consecutive, e che le ore lavorative notturne
discontinue (cioè le ore in cui può dormire se la persona assistita non
ha bisogno) sono considerate straordinari, e devono essere pagate con
una maggiorazione del 20% rispetto alleore normali. Se ci si dovesse
attenere a queste regole, per molte famiglie che già faticano a pagare
il lavoro diurno della badante oltre che al suo vitto, contributi e
ferie, sarebbe impossibile chiedere alla badante di intervenire di notte
in caso di bisogno, anche se l'assistito non ha
quasi mai
bisogno di assistenza notturna. Sulla carta, quel "quasi" dovrebbe
trasformare tutte le ore di sonno in ore lavorative straordinarie!!! Per
fortuna ogni badante e ogni datore di lavoro dotati di buon senso
possono negoziare questo aspetto a seconda dei casi, anche perché, come
ho già detto, attenersi al CCNL non è obbligatorio per legge.
- Regole di economia domestica.
È doveroso prevenire gli sprechi, come lasciare la luce accesa o alzare
eccessivamente il riscaldamento. Accordati in particolare per
quest'ultimo aspetto: quanti gradi dovranno esserci in casa, e le ore
del giorno in cui il riscaldamento dovrà essere acceso e spento. Quante
volte alla settimana deve fare la lavatrice, affinché la spesa non sia
eccessiva? Accordati anche su questi aspetti e non dare per scontato
nulla. Attenzione alla conservazione dei cibi: quali vanno conservati in
frigorifero e quali no. Attenzione al fatto che il cibo avanzato e
consumabile nei pasti successivi non venga buttato via, ma conservato. E
viceversa attenzione al fatto che un certo tipo di cibo NON debba
essere conservato più di tanto, e a un certo punto buttato via anziché
riutilizzato.
- Regole di igiene.
Una badante rumena che assisteva la mia parente, con la stessa spugna
puliva i piatti e mobili. Chiarisci cosa usare e per cosa.
- Routine.
Descrivi accuratamente la routine della persona assistita, che
dev'essere rispettata e non cambiata a seconda del parere della badante.
Ad esempio a che ora si alza la mattina, a che ora va a letto la sera,
se fa o no un sonnellino pomeridiano, a che ora mangia, eventuali orari
fissi per andare al bagno.
- Regole sull'assistenza nella giusta misura.
Una persona disabile deve esercitare le sue capacità residue; non
consentirlo significa privarlo di una soddisfazione e dell'allenamento
muscolare e neurologico, peggiorando così la sua situazione. Ad.
esempio, se l'assistito può camminare agevolmente con bastone e aiuto,
la badante non deve usare la carrozzina salvo reale necessità. Se
l'assistito può e vuole tagliare il cibo col coltello e metterlo dalla
pentola al piatto, la badante deve lasciarglielo fare e non fare tutto
al posto suo. Per molti aspetti lasciar esercitare le capacità residue
dell'assistito è meno comodo per la badante, perché il compito viene
svolto più lentamente ed è necessaria la supervisione. Ma questo
dev'esser fatto.
- Regole su chi chiamare in caso di necessità.
In quali casi chiamare il 118? In quali casi chiamare il medico di
famiglia? In quali casi chiamare il parente, e cosa fare se non è
raggiungibile? Vedi anche punto successivo.
- Regole sul riferire accadimenti importanti.
Se ci sono variazioni sullo stato di salute della persona assistita, la
badante deve dirtelo appena ti vede; se si tratta di qualcosa di molto
rilevante o se tu fai visita raramente alla persona assistita, deve
dirtelo contattandoti in un orario in cui sei di solito libero. Ovvio?
Per te probabilmente sì. Per le badanti non è detto che lo sia. Anzi,
potrebbe essere il contrario. Cioè la badante potrebbe cercare di
nasconderti quello che è successo. Esempio realmente accaduto con una
badante rumena: la persona assistita ha una ferita a una gamba. Sua
figlia se ne accorge dopo giorni. Nel frattempo la badante aveva cercato
di nascondere la cosa, improvvisando una medicazione con risultati
peggiorativi (le medicazioni non si improvvisano e vanno fatte fare da
un infermiere, che magari poi insegna come eseguirle); la figlia se ne
accorge solo dopo aver scoperto il calzino e sentendo un odore tremendo.
- Regole sull'educazione.
Una persona anziana va trattata con la dovuta educazione, ad esempio,
non si deve essere prepotenti alzando la voce, o trasportandola o
svestendola/vestendola con movimenti bruschi. È triste che ci sia
bisogno di specificarlo, ma tant'è. Addirittura una badante rumena,
quando la mia parente assistita gli chiese, tanto per parlare, dove
lavora la sua amica, le rispose tipo "A te che t'interessa?". La
badante, oltre che essere educata e cordiale con l'assistita, deve
esserlo anche coi parenti che vanno a trovare l'assistito, portando lo
stesso rispetto che riceve.
-
Orario lavorativo. In particolare fai chiarezza sulle ore lavorative dei giorni prefestivi, festivi e superfestivi (Capodanno, Epifania, 1° maggio, 2 giugno, 25 aprile, Pasqua,
Ferragosto, etc). Ti consiglio di informarti cercando in rete le varie
feste nazionali per non scordarne neanche una e quindi non avere
sorprese. Puoi anche stabilire che dei cosiddetti "superfestivi" non si tiene conto, e che
cioè saranno giornate lavorative se non cadono di domenica o altri
giorni liberi stabiliti. Oppure puoi stabilire che in ogni caso vengono considerati al pari delle domeniche.
-
A che ora scatta il giorno successivo.
Se è stabilito che una badante "lavora fino al giorno X", cosa
significa esattamente? Giorno X, ma a che ora? Stabilite dall'inizio una
regola: la giornata lavorativa successiva inizia a un preciso
orario di scatto
da concordare. Per quanto riguarda l'ultimo giorno di lavoro (prima
della cessazione o sospensione provvisoria del rapporto), potrete
accordarvi e decidere che la badante lavorerà fino al giorno X e qualche
ora in più rispetto all'orario di scatto; in questo caso queste ore in
più verranno pagate a parte e non come giornata intera.
- Importo della paga mensile. Una badante che ho ingaggiato, quando è arrivato il momento di farsi pagare il primo mese di lavoro ha detto a mia mamma che si era accordata con me per una cifra di 50 euro maggiore. Il fatto che fosse in malafede era evidente, visto che per zittirla e non farla insistere è bastato semplicemente che mia mamma le rispondesse tipo "No no, la cifra concordata era quest'altra" senza che io sia stato chiamato da nessuna delle due a intervenire per un chiarimento. Importante: specificare fin da subito (magari anche per telefono, prima del colloquio dal vivo, per evitare fraintesi e perdite di tempo) se nella cifra ci cui si sta parlando sono compresi oppure no il TFR, la tredicesima e le ferie. Puoi fare alcuni conti per stabilire una paga a seconda che il mese sia di 28 o 30 o 31 giorni, oppure stabilire una paga mensile media.
- Il budget per vitto. La scelta del cibo (ad es. per quanto
riguarda la marca dei prodotti) influisce molto sul bilancio mensile e
può farlo variare anche di 50-100 euro. Purtroppo è facile che una
badante, sapendo di avere il "vitto compreso", avanzi richieste che
comportano una spesa eccessiva. Ad esempio una badante rumena che ha
lavorato per la mia parente voleva mangiare la carne tutti i giorni,
voleva il latte di una certa marca, i biscotti di una certa marca...
Puoi
chiedere alla badante cosa devi comprare, specificando quale budget
settimanale non sei disposto a superare. Puoi dirle che c'è la
possibilità di superare tale budget detraendo l'eccedenza dalla sua
paga. Se il vitto della badante e quello dell'assistito vengono
acquistati insieme, abbi chiaro tipo e quantità di cibo che l'assistito è
abituato a mangiare e in ragione di ciò esponi questi dati alla
badante.
Il mio consiglio è acquistare solo cibo per l'assistito,
chiarendo che deve essere mangiato solamente dall'assistito e non dalla
badante, e dare a quest'ultima una precisa somma di denaro ogni
settimana affinché lo acquisti da sé. Ad esempio il Contratto Collettivo
Nazionale di Lavoro prevede per il vitto un budget minimo di 3,28 € al
giorno.
Altro consiglio è suddividere fisicamente in maniera
inequivocabile il cibo per l'assistito e cibo per la badante,
collocandoli in posti diversi (ad es. armadi diversi e scompartimenti
del frigorifero diversi).
- Importo della paga oraria, magari con distinzione fra quella diurna e quella notturna.
Dalla paga mensile stabilita e dalle ore di lavoro diurne e notturne
previste potrai estrapolare la paga oraria, utile per diminuire o
aumentare della giusta cifra eventuali ore di lavoro in meno o in più in
caso di variazioni.
- Paga in più/meno in caso di ore di lavoro in più o in meno rispetto all'orario usuale, eventualmente differenziata a seconda che il giorno sia feriale, prefestivo, festivo o superfestivo. È necessario parlarne fin dall'inizio perché ci potranno essere dei momenti in cui avrai bisogno che la badante
lavori nonostante sia prevista per lei una pausa, e viceversa ci
potranno essere dei momenti in cui la badante avrà bisogno di ore libere
in momenti durante i quali, secondo l'orario stabilito, dovrebbe essere
in servizio. Nota: quando di comune accordo, le variazioni di orario
lavorativo potranno consistere anche semplicemente in uno spostamento delle ore, senza variazioni di paga.
- Regole sulle variazioni degli orari di pausa.
È possibile, come è successo nella mia famiglia, che la badante ti dica
"Oggi nell'orario di pausa sto comunque in casa, perché piove".
Dev'essere chiaro che comunque sia quello conta come orario di pausa,
perché è lei a decidere di non uscire, a meno che non vi siate accordati
per spostare quella pausa. Inoltre, se tu hai acconsentito a che quelle
ore di pausa possa sfruttarle in un altro momento, dovete accordarvi su
quando esattamente. Te lo dico perché una badante aveva dichiarato che
sarebbe rientrata alle 19.00 e invece, senza neanche avvertire (e senza
rispondere al telefono) rientrò alle 21, e si giustificò dicendo che
doveva recuperare le ore di pausa non sfruttate il giorno prima perché
era piovuta e non era uscita.
Se un giorno la badante ha necessità
di uscire in un orario diverso da quello di pausa, deve chiedertene il
permesso, e se la tua risposta è no, deve rinunciare. Deve fra l'altro
capire che è più probabile la tua risposta sia "sì" se avverte 2-3
giorni prima affinché tu ti possa organizzare, e che comunque non è
obbligatorio per te acconsentire.
- Precedenza in caso di conflitto di necessità. Le richieste di variazione di orario possono essere più o meno giustificate da bisogni urgenti, che nella peggiore delle ipotesi potrebbero essere simulati; oppure potrebbe capitare una richiesta di variazione per un bisogno realmente urgente, che non può comunque essere accolta a causa di necessità altrettanto importanti della controparte. Fin dall'inizio deve essere chiaro chi, fra te e la badante, ha l'ultima parola in questi casi conflittuali. Puoi stabilire che in caso di indisponibilità di entrambi l'ultima parola ce l'avrai tu, o ce l'avrà chi dei due vuole mantenere l'orario regolare.
- Rigorosità sugli orari.
Se qualche volta tu ritardi di 5 minuti per sostituirla e lei te lo fa
notare indispettita, da quel momento in poi sii puntualissimo,
sincronizza il tuo orologio col suo, o ancora meglio stabilisci come
riferimento un orologio affisso al muro e, ogni volta che ritarda lei,
immediatamente in sua presenza scrivi su un foglio di quanti minuti ha
ritardato, che verranno sottratti dalle sue successive pause. Con lo
stesso sistema aggiungerai minuti alle sue pause nel fortuito caso di
tuoi ritardi.
- Penale sull'assenteismo. Qui si parla di scorrettezze di entità ben maggiore del punto precedente. Se la badante, senza avvertire,
ritarda la sua entrata in servizio oppure anticipa la cessazione
dell'attività assistenziale prima dell'orario previsto, avrà una penale,
così come ce l'avrai tu se a causa di un tuo ritardo la costringerai a
rimanere in servizio. Anche questa penale è da stabilire fin dall'inizio
con precisione.
- Preavviso prima di concludere il rapporto di lavoro. Non è lecito da parte di una badante annunciare la fine del rapporto di lavoro il giorno prima o addirittura il giorno stesso. Neanche se secondo lei si tratta di un'emergenza. Infatti andando via improvvisamente, l'emergenza la crea alla persona che stava assistendo. Stabilisci che deve dare un preavviso, e quanti giorni prima deve farlo, affinché eventualmente tu possa accordarti con una sostituta. Nel caso in cui lei violi questa regola, le verrà applicata una penale.
Ad esempio secondo il CCNL la badante deve dare un preavviso di 7 giorni, altrimenti viene pagata come se avesse lavorato 7 giorni in meno rispetto a quelli in cui ha effettivamente lavorato.
Io suggerisco la penale consista nella detrazione dalla paga di una somma equivalente alla paga di tanti giorni lavorativi quanti sono quelli di ingiusto anticipo di interruzione lavorativa. Ad esempio, se avete stabilito un preavviso di 7 giorni ma lei viola questa regola dicendo all'improvviso che se ne andrà fra 3 giorni, le sarà detratto dalla paga una somma pari a 4 giorni lavorativi.
Problema: e se "domani vado via" te lo dice il primo del mese? Come applichi la penale, dato che i soldi che le dovevi per il mese precedente ormai glieli hai già dati tutti? Certo non ti restituirà la somma corrispondente ai giorni di anticipo ingiusto, e non puoi sottrargli i soldi con la forza. Per questo motivo suggerisco la regola successiva.
- Regole su tempi e modalità di pagamento. Ti consiglio di stabilire che alla fine di ogni mese il pagamento verrà effettuato con detrazione di una somma corrispondente ad esempio alla paga per una settimana di lavoro; le darai questa somma alla fine della prima settimana del mese successivo. In questo modo sarai sempre indietro col pagamento di almeno una settimana, il che equivale a trattenere un fondo di garanzia da cui detrarre le varie somme in caso di penale che la badante ti dovrà. Farà eccezione il momento in cui il rapporto di lavoro si conclude, momento in cui verrà pagato tutto ciò che rimane da pagare, sottraendo eventuali penali.
E naturalmente ti consiglio di avvertire la badante fin dall'inizio che a questa regola non ci saranno eccezioni.
Nota sulla modalità di pagamento: nel momento in cui sto scrivendo, secondo la legge il pagamento in contanti è consentito se sotto i 1000 euro. È comunque legale eseguire un pagamento composto da una parte di contanti e una parte in forma di bonifico o assegno. Quindi se ad es. il compenso di un mese è di 1200 euro, puoi pagare dando alla badante 900 euro in contanti e 300 euro con bonifico.
- Chi fa danno paga. Se la badante crea un danno, dovrà risarcirlo con un rimborso per la riparazione o altro, oppure facendosi detrarre l'importo dalla paga lavorativa. Questo vale anche e soprattutto se si sono verificate delle lesioni da decubito perché la badante non ha avvertito sugli iniziali arrossamenti cutanei o sul loro aggravamento.
- Anticipi di pagamento? Non di rado le badanti (non solo rumene)
chiedono degli anticipi. Nella mia esperienza ho notato che si trattava
di anticipi che con tutta evidenza non erano necessari. L'episodio più
spiacevole a riguardo fu questo: una badante rumena mi chiese anticipo
per motivi strategici, dato che aveva in mente di andarsene. Lo capii
perché guarda caso i soldi che aveva chiesto e da me ottenuto erano
esattamente quelli corrispondenti alle ore di servizio prestato fino al
momento della "fuga" preceduta da nessun preavviso (al limite del reato
per abbandono di incapace). Questo dunque il mio consiglio: chiarisci
fin da prima dell'inizio del rapporto di lavoro che alla badante non
sarà concesso nessun anticipo, per nessun motivo, e che quindi non dovrà
chiedertelo. Poi, se in futuro ti sembrerà di vedere un reale e
inequivocabile suo bisogno (ma occhio alle recite, ché sono bravissime a
mentire e a farsi compatire), potrai cambiare idea e fare un'eccezione,
curandoti di farglielo pesare in maniera da farle capire che
difficilmente la cosa si ripeterà.
- Altre regole suggerite dalla tua esperienza. Siccome la realtà spesso supera l'immaginazione, può darsi benissimo che scervellarsi nel capire quali sono i possibili fraintesi sugli accordi iniziali e scrivere tutte le regole chiarificatrici possibili non sia sufficiente. Può darsi benissimo che, nonostante tutto, a un certo punto la badante rumena se ne esca con una nuova pretesa come un fulmine a ciel sereno. Cosa puoi fare? In questo caso puoi discuterci e trovare un accordo (o semplicemente ricordarle che se quella pretesa in più non rientrava negli accordi, non è tuo dovere a venirle incontro), e soprattutto aggiungere un punto alla nuova versione della "carta dei servizi" che proporrai alla badante successiva.
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Note (aggiunte il 21.12.2015): scrivo di seguito alcuni chiarimenti di cui ho rilevato la necessità leggendo vari commenti di chi ha letto con poca attenzione e/o con coda di paglia.
- Scopo di questo articolo è riportare consigli pratici motivati da quello che è successo. Il "perché le badanti rumene sono così" è un altro argomento che non ho trattato, il che non significa che io l'abbia censurato. Stessa cosa per i temi "gli italiani sono datori di lavoro dispotici". Se ti stanno a cuore argomenti correlati a quelli trattati qui, scrivi pure il tuo articolo e io, se lo riterrò interessante, lo linkerò volentieri.
- Da notare che i consigli che ho dato non parlano di condizioni migliori o peggiori per la badante. Lo dico perché mi pare che la maggior parte delle persone che ha commentato, quando legge "stabilire la paga oraria", capisce "stabilire la paga oraria bassa". Io ti dico di stabilire una paga *chiara*.
- Nessun articolo fa trasformare un datore di lavoro da permissivo a severo. Semmai può far diventare accorto un datore di lavoro senza esperienza. Se il datore di lavoro legge la regola del recuperare i minuti di ritardo, questo non significa che io sono lì e cerchi ogni volta di convincerlo ad applicarla; magari datore di lavoro e lavoratrice hanno un buon rapporto e di quella regola non c'è bisogno. Io dico la mia opinione: siccome non è possibile sapere nelle prime settimane di che pasta è fatta quella badante (talvolta neanche nei primi mesi), allora è bene farle accettare un regolamento ben preciso e severo che dopo si può "allentare" quando la si conosce abbastanza. È un casino fare il contrario, e cioè all'inizio essere permissivi per poi, visto il comportamento negligente della badante, cercare di mettere delle regole nuove. No. Vanno dette fin dall'inizio. Poi sei sempre a tempo a toglierle. Questo non è cercare il conflitto, anzi è evitarlo, e al tempo stesso tutelarsi (per la mia esperienza, a cercare il conflitto fin ora sono state le badanti).
- Quanto all'atteggiamento, ho letto in un commento che le regole vanno bene ma non vanno "buttate in faccia". Qualunque cosa significhi, da nessuna parte in questo articolo consiglio di "buttare in faccia" nulla. Consiglio di leggere le regole, consegnare il foglio e farlo firmare, e non dovrebbe esserci bisogno di specificare che questo, come tutte le cose, va fatto con educazione e rispetto. Da nessuna parte nell'articolo si legge il contrario.
- Essere molto chiari e specifici lo so, può indurre chi legge a far pensare "Questo lo immaginavo, mica sono scema!". Ma è altrettanto immaginabile che quelle cose sono state scritte prima di conoscere la badante, quindi nulla di personale; se certe regole le sembrano ovvie, tanto meglio. Non è colpa mia se per altre badanti ovvie non erano. Se la rifaccia con loro.
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Consigli anti-crimine: è possibile che qualcosa non ti torni nei racconti relativi alla memoria del tuo parente "che inizia a fare cilecca". Devi sapere che molte badanti intenzionate a rubare inizialmente convincono l'anziano che la sua memoria sta traballando con la seguente tecnica: nascondono i suoi oggetti, poi fingono di ritrovarli per caso in altri posti, inducendolo a pensare "Com'è possibile? Non ricordo di averlo messo lì... la mia memoria mi sta davvero lasciando...". Così, senza che l'anziano smentisca, raccontano questi fattarielli ai parenti, convincendoli della sua non attendibilità, e da quel momento in poi avranno campo libero nel rubare, sicure del fatto che "sì, ti sembrava che ci fossero 30 euro in più nel borsello, ma non è così.... come sai bene, la tua memoria non funziona più come una volta...".
Ecco come evitare questo genere di truffa: quando la badante o lo stesso assistito ti riferiscono problematiche di memoria, testa anche tu la sua memoria. Raccontagli delle cose, richiedigliele il giorno dopo o due giorni dopo. Se noterai una significativa discrepanza fra i racconti dei fatti avvenuti in tua assenza e i tuoi "test", cambia questa badante prima possibile.
In ogni caso tieni sempre a casa tua gli oggetti di valore dell'assistito e i suoi contanti.
La cosa migliore è installare delle videocamere nascoste che creino filmati con orario sovraimpresso, per poter verificare eventuali furti o atti di violenza, o semplicemetne la veridicità di quanto una badante ti racconta (ad esempio sull'orario a cui porta a letto la persona assistita).
Consiglio anti-emergenza: è bene essere sempre preparati a un abbandono improvviso da parte della lavoratrice (o licenziamento resosi necessario per cause gravi). Ovvero è buona cosa avere a disposizione il numero di telefono di altre badanti pronte a sostituirla. Ogni mese, quindi, ti consiglio di fare qualche colloquio con altre badanti cercando, per quanto possibile, di farti un'idea sulla loro indole, e facendole leggere la tua carta dei servizi. Ripeto, altre badanti, e non semplicemente un'altra badante. Infatti se adesso una badante di scorta è disponibile, fra 2 settimane o fra un mese è probabile che abbia già trovato lavoro e debba dirti di no. Dato il grande turn-over, quindi è quindi necessario fare colloqui frequentemente per aggiornare la schiera di persone che con maggiore probabilità saranno disponibili a breve termine.
E che dire delle ucraine? E delle moldave? E delle polacche? E delle italiane? Non ho abbastanza esperienza con badanti di tali nazionalità. Ma comunque, indipendentemente dalla nazionalità di una badante, seguire i consigli che ti ho dato male non può fare.
Fine dell'articolo. Che, essendo lunghino, potrebbe averti fatto dimenticare una cosa importante che ho scritto all'inizio (questo deduco dai molti dei commenti di cui ho ricevuto notifica, alcuni dei quali non ho approvato). Ti invito a rileggerla, la parte iniziale. È importante. In particolare, ripeto:
per motivi di praticità, non commentare come "Anonimo". Usa il tuo nome oppure un nick. Altrimenti mi riservo di non approvare il commento.
Hai difficoltà in merito? Consulta la pagina "
Come commentare questo blog (e in generale i post di Blogger)".
Aggiornamento del 30 giugno 2019 (copiato e incollato da un mio commento in risposta a un anonimo): E nonostante ci sia all'inizio dell'articolo, alla fine dell'articolo, e nelle avvertenze subito prima dello spazio dedicato ai commenti, un invito a non commentare come "Anonimo", c'è chi continua a commentare come anonimo. E fra questi ci sono anche italiani.
Aggiornamento del 31 luglio 2019
E niente, siete senza speranze. Continuate a commentare come anonimi. E io non vi autorizzo la pubblicazione del commento.