25 novembre 2014

Fisco: elusioni, evasioni... soluzioni?

Ieri sono andato al negozio di ricaricamento cartucce per stampante. Il gestore con gli ultrasuoni ha gratuitamente risolto il problema della mia cartuccia (testina sporca, non inchiostro finito). Ringrazio, esco e vengo approcciato da un guardio di finanzo che mi chiede se ho pagato qualcosa. Gli spiego l'accaduto, mi chiede se sono sicuro (che fastidio), entriamo nel negozio, rispieghiamo l'accaduto e me ne vado. Coincidenza, rimettendo a posto le cartelle vedo un documento di testo salvato 2 anni fa: ci avevo incollato il messaggio di mio zio sull'argomento "tasse". Glielo ri-invio, lo modifica leggermente e dà l'ok per la pubblicazione. Anch'io rimaneggio un po' per un maggior ordine, e...

Buona lettura.

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ELUSIONE

L’elusione è un modo legale per pagare meno tasse. E allora perché evadere? Con l’elusione è tutto regolare e alla luce del sole. Nessun rischio. Vero, ma una società fantasma (legalmente perfetta) alle Cayman costa sempre alcune migliaia di Euro, per cui se la può permettere solo chi ha in programma di evadere, anzi, eludere almeno centinaia di migliaia di euro, ovvero industriali di medio e grosso calibro; ce ne sono pochi, meno di mezzo milione in Italia e non so se la loro elusione viene conteggiata come evasione. Rimedi? Nessuno praticabile, se non quello di rendere meno appetibili i paradisi fiscali. 

E gli altri? Chi sono gli altri evasori, quelli che non si possono permettere il lusso di eludere? Vedi sotto.

EVASIONE

Gli evasori sono una grande schiera di persone di ogni ceto. Ci hanno pensato in molti a come estorcere loro il maltolto evaso. Risultati scarsi. Sembra che lo strumento più efficace l’abbia trovato l’inventore degli studi di settore… ma di questo ne parliamo dopo.

Ecco chi sono gli evasori...

1. Criminalità organizzata

Come è noto, mafia, camorra et similia fanno affari d’oro senza pagare un centesimo di tasse.

Rimedi?

Semplicissimo: basta mettere in galera i criminali e confiscare tutti i loro beni. Sembra facile a dirsi ma poi la magistratura è così…. democratica, rispettosa delle leggi e garantista! Il giro d’affari è stimato superiore ai 10 miliardi all’anno.

2. Furbetti vari

Ad esempio:
  • Commercianti, che non emettono tutti gli scontrini fiscali.
  • Liberi professionisti (avvocati, medici, ecc.), che emettono parcelle più basse e si fanno dare la differenza in nero.
  • Artigiani, che tralasciano di emettere fatture.
  • Lavoratori dipendenti statali, che avendo un sacco di tempo libero fanno una miriade di lavoretti extra, pagati ovviamente senza emettere ricevuta fiscale.
  • Pensionati, che... Idem come sopra.
  • Insegnanti, che danno ripetizioni rigorosamente pagate in nero.
Soffermiamoci sui primi tre. Con un breve calcolo cerchiamo di capire quanto evadono. Supponiamo che lavorino 200 ore al mese, a 40 euro l’ora lordi (cioè a tale cifra va sottratta quella da versare al fisco e quella da versare obbligatoriamente all'INPS o altro istituto previdenziale). Sono 8.000 euro al mese lordi. Di tale cifra la metà circa dovrebbe andare in tasse e contributi. Ma evadono per una buona metà, quindi invece di versare 2.000 euro ne versano solo 1.000. Il criminale in un anno evade quindi circa 12.000 euro. Forse un po’meno se vuole andare in vacanza e/o se si ammala. Quindi diciamo 10.000 euro.
Moltiplicando tale evasione annua di 10.000 euro per 4 milioni di evasori (all'incirca le partite IVA in Italia fra artigiani, commercianti e liberi professionisti) si ottiene l'enorme cifra di 40 miliardi di euro.

E i lavoratori dipendenti (17 milioni in totale) che hanno un lavoro extra in nero? Sono oltre 3 milioni. Che, sommati ad almeno altri 2 milioni di pensionati extra-lavoratori in nero, fanno 5 milioni.
Cinque milioni di persone che evadono pochi spiccioli a testa, in media solo 4000 euro l'anno. Totale 20 miliardi di evaso. Più della criminalità.

E chi paga tutte le tasse?

Non di rado i dipendenti dicono: “A me le tolgono direttamente in busta paga! Pago fino all’ultimo centesimo!”

D’accordo, però quando dici che guadagni 1.000 euro al mese sei un bugiardo: la verità è che ti danno 2.000 euro e poi tu ne paghi la metà fra tasse e contributi. Quindi comincia a dire che il tuo stipendio è di 1.700 euro mensili lordi.

QUINDI?

“Pagare tutti, pagare meno” diceva un noto sindacalista. Allora ci siamo di già! L’evasione è spalmata abbastanza equamente fra i vari ceti sociali. Però ci sono almeno due categorie che risultano particolarmente penalizzate:

- lavoratori dipendenti che non hanno un secondo lavoro in nero
- disoccupati e sottoccupati senza sussidi e senza ammortizzatori sociali

Questi ultimi però costituiscono una minoranza (non arrivano a due milioni complessivamente), ce ne possiamo anche fregare, tanto mica possono fare sciopero, al massimo bruciano qualche cassonetto dell’immondizia.

In definitiva, oltre la metà della popolazione attiva evade le tasse o comunque trae un qualche beneficio dall’evasione fiscale.

Non dimentichiamoci che il beneficio dell'evasione va anche a una qualunque persona che sia cliente di un evasore fiscale, che abbassa il prezzo del prodotto o servizio e in compenso non emetto scontrino o fattura!

Studi di settore

Secondo la normativa, un libero professionista o un imprenditore deve guadagnare una certa cifra minima desunta in modo induttivo. Se paga le tasse calcolate su questa cifra minima, allora è in regola. Se, al contrario, si ammala, i suoi clienti falliscono e quindi non possono pagare, oppure subisce un tracollo di mercato, allora… può scegliere se pagare lo stesso (magari si fa prestare i soldi) oppure essere considerato evasore fiscale.

Potrebbe essere un modo per risolvere i problemi della disoccupazione: sarebbe sufficiente obbligare tutti i disoccupati a diventare imprenditori, o almeno a prendere la partita IVA. Dopodiché applicare loro gli studi di settore e tassarli di conseguenza. Niente più disoccupati, ma soltanto evasori fiscali da perseguire come autentici criminali.

E va bene, scherzi a parte, propongo una soluzione vera. Una soluzione a bassa tecnologia, anche se a prima vista sembrerebbe il contrario. Si chiama Anagrafe delle transazioni. Tutte le transazioni, acquisti, spese, versamenti, pagamenti, di qualunque cifra (e non sopra i 1.000 euro, come di normativa vigente) devono avvenire in modo elettronico, con causale, ordinante e beneficiario identificati. Non è complicato, anzi, eliminerebbe una certa criminalità tipo furtarelli e borseggi: la tecnologia esiste già. Basta che i soldi prelevati in banca (o al casinò) vengano messi non in tasca, ma... nel telefonino! Per pagare è sufficiente avvicinare il cellulare al POS, digitare il PIN e la cifra e zac! Più veloce della luce (o quasi!). Il resto lo fa un banalissimo (o quasi) software di analisi. Poi, chi spende il doppio di quanto incassa…. ci deve spiegare come fa.

Obiezione: chissà quanto costa un’attrezzatura del genere. Bene, la faccio io gratis, salvo chiedere la percentuale dello 0,001 % dell’evasione recuperata.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma se è così semplice perché non lo si fa? mi rispondo da solo: perché chi lo potrebbe fare non ha nessun interesse a farlo!

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