Gli Animal Sanctuary sono riserve per animali che non rientrano nella categoria degli animali protetti.
Si tratta di animali che purtroppo sono per la maggior parte schiavizzati e uccisi dall'uomo... il cosiddetto "bestiame": buoi e mucche, capre, pecore, cavalli, maiali, asini, polli, tacchini...
Qualche giorno fa mi è stato chiesto cosa si dovrebbe fare di tutti questi animali: se smettiamo di sfruttarli cesserebbero gli allevamenti, quindi... in quale ambiente metterli? In un ambiente organizzato e gestito comunque dall'uomo o liberi nei boschi e in campagna? Rischierebbero l'estinzione? Oppure, al contrario, si riprodurrebbero a dismisura, raggiungendo le coltivazioni e danneggiandole, o addirittura invadendo i centri abitati?
So rispondere solo parzialmente a queste domande.
Una risposta sono appunto le aree il cui nome, tradotto letteralmente dall'inglese, è "santuari animali", che suona appropriato se si pensa che sono un po' l'opposto rispetto all'inferno che le povere bestiole vivono da prigionieri e costretti a lavorare, stare rinchiusi, produrre latte sotto stimolazione ormonale a costo di contrarre dolorose mastiti, mangiare cibo inappropriato e prepararsi a trasporti con modalità inumane per essere ammazzati.
In italia abbiamo la Fattoria della Pace IPPOASI, a Marina di Pisa.
Nel resto del mondo ci sono altri luoghi simili, elencati a questa pagina di wikipedia.
Un esempio è Edgar's mission, il cui sito Internet è pieno di bellissimi filmati di animali felici.
Un esempio è Edgar's mission, il cui sito Internet è pieno di bellissimi filmati di animali felici.
Quando alle conseguenze del lasciar liberi gli animali nelle aree verdi che abbiamo a disposizione, forse solo una prova potrebbe dare la risposta alle altre domande. Basterebbe iniziare da una provincia, vedere cosa accade (estinsione? Invasione?) e regolarsi di conseguenza.
Sta di fatto che così come stanno le cose oggi non va bene, per niente bene.
Grazie a Stefania per l'importante contributo a questo articolo.
Grazie a Stefania per l'importante contributo a questo articolo.
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