25 giugno 2011

Esselunga si giustifica: tenere gli animali in queste condizioni è legale e remunerativo!

Mesi fa ho difeso la catena di supermercati Esselunga, che "litigava" con la Coop.
Adesso purtroppo è per me il momento di criticarla e di boicottarla. Il motivo sta nel maltrattamento di animali.


Qualche giorno fa, su suggerimento di Agireora.org, ho scritto questo messaggio alla direzione di Esselunga (la cui e-mail, per chi volesse unirsi alle proteste, è servizio-clienti@esselunga.it)

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Buongiorno,
scrivo per unirmi alla protesta contro la presenza, nei vostri reparti di pescheria, di vasche dove vengono tenuti crostacei in stato di sofferenza e di costrizione, tramite elastici che bloccano le chele.
Tale trattamento, anche se legale, è eticamente condannabile, perché comporta sofferenza per gli animali e tratta esseri senzienti come merce in scatola.
Vi invito a sospendere questa orribile consuetudine e smettere di vendere animali vivi nei vostri negozi.

Marco Malatesta
www.psicoperformance.com

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Oggi ho ricevuto questa risposta:

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Gentile Cliente,
La ringraziamo per la Sua cortese segnalazione e con la presente desideriamo fornirLe gli opportuni chiarimenti.
La vendita di prodotti ittici vivi è espressamente prevista dalle leggi in corso, alle quali Esselunga si attiene scrupolosamente.
La presenza di aragoste, astici e granciporri nell'assortimento dei nostri punti vendita risponde ad una precisa richiesta di una parte non trascurabile di nostri clienti.
Al contrario di quanto accade normalmente in altri esercizi, nei quali gli animali vivi vengono lasciati in agonia sui banchi per alcuni giorni a contatto con il ghiaccio, le condizioni in cui sono tenuti i crostacei nelle nostre pescherie sono migliori: il ricambio degli animali è frequentissimo e la temperatura e le condizioni di salubrità dell’acqua sono controllate quotidianamente.
Ci auguriamo che, alla luce di queste spiegazioni, Lei voglia di nuovo rivolgersi con fiducia ai nostri servizi e cogliamo l'occasione per porgerLe cordiali saluti.

Servizio Clienti Esselunga
Barbara Grassi
www.esselunga.it
servizio-clienti@esselunga.it
Numero Verde 800-666555 - dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 20.00

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Mia ri-risposta:

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La legge prevede un sacco di cose non etiche e non è una giustificazione.
Neanche il fatto che qualcosa porti quattrini è una giustificazione, e mi dispiace che sia necessario puntualizzarlo. Provo quasi io vergogna al posto vostro per aver letto una risposta che denota una tale faccia tosta.
Non preoccupatevi degli altri negozi, ché neanche risparmio dalle mie e-mail e dalle mie critiche.
Sta di fatto che nei vostri ipermercati i crostacei vivono in poco spazio e con elastici che bloccano le chele.
Ve lo ripeto, visto che fate finta di non aver letto questa frase:
Tale trattamento, anche se legale, è eticamente condannabile, perché comporta sofferenza per gli animali e tratta esseri senzienti come merce in scatola.
Vi invito a sospendere questa orribile consuetudine e smettere di vendere animali vivi nei vostri negozi.
Nessun centro commerciale merita di avermi come cliente se tortura esseri senzienti.
E nessun mio amico su Facebook merita di ignorare questa notizia.

Marco Malatesta
www.psicoperformance.com

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma come si fa a prendere queste battaglie mettiamoci anche un inserviente notturno a cantargli la ninna nanna esselunga è forse l'unica che li ha il banco dei prodotti del pesce meglio di tutti .. ci sono dei supermercati dove ci sono granchi e altri crostacei che sono insacchettati vivi e lasciati come detto dalla risposta nel giaccio o a volte senza ghiaccio nel progetto di venderli in giornata sicchene è una battaglia persa alessandro

Marco Malatesta ha detto...

Lo ripeto: il fatto che gli altri ipermercati si comportino ancora peggio non è una giustificazione.
Fra cantare una ninna nanna e maltrattare potrebbe esserci anche una via di mezzo.
Può darsi benissimo che sia una battaglia persa (e non è detto, visto che le aziende spesso cambiano il loro comportamento a seconda dell'opinione pubblica), ma ciò non mi esenta dal dovere di non essere indifferente e inviare a un'azienda colpevole di simili atrocità un feedback su quello che penso.

Unknown ha detto...

Mi complimento con Lei, gentile Sig. Malatesta. Sto preparando anch'io una e-mail, intanto sospendo i miei acquisti presso quella catena che pratica una barbarie attroce. Cordiali saluti, Nenad Gregor.

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