22 febbraio 2022

Vaccino anti-Covid e paradosso di Simpson

Pubblico questo articolo a scoppio ritardato. Me ne sono reso conto poco fa: dello stesso argomento hanno parlato tantissime altre pagine web. Ma io sono più simpatico. E inoltre... vedi sotto.

Tempo fa in una discussione sui vaccini un utente su Facebook mi fece notare un dato che, di primo acchito, avrebbe potuto far pensare che per una particolare fascia di persone un vaccino anti-covid si era dimostrato dannoso.

Public Health England, abbreviato PHE, è un’agenzia del Ministero della Salute e delle Politiche Sociali inglese. Attingendo a fonti evidence-based, fornisce al governo inglese dati aggiornati concernenti la salute.

A questo link di PHE è pubblicato un report del 20 agosto 2021 intitolato “SARS-CoV-2 variants of concern and variants under investigation in England”.

A pagina 22 è riportata la tabella “Frequenza di codice rosso e morte nei pazienti affetti da variante Delta in Inghilterra a seconda dello stato vaccinale (dal 1° febbraio al 15 agosto 2021)”. La tabella mostra i dati sugli ultracinquantenni morti entro i primi 28 giorni dalla specimen date (cioè dalla data in cui è stato prelevato il campione biologico che ha consentito la diagnosi di positività).

Fra questi morti i vaccnati erano più del doppio dei morti non vaccinati: 737 persone avevano fatto la seconda dose di vaccino (di cui 85 da meno di 21 giorni e 652 a più di 21 giorni), mentre solo 318 persone erano non vaccinate.

A una persona il cui mestiere non riguarda la ricerca scientifica né la statistica, considerare questi dati potrebbe suggerire che il vaccino negli ultracinquantenni aumenta le probabilità di morire nel primo periodo dopo la diagnosi.

Cosa che però non è vera. L'illusione è frutto del paradosso di Simpson, che un altro utente mi ha fatto notare.

Lo conoscevo già, ma in quel momento mi era sfuggito. Poi, quando ho letto "Simpson" mi è subito tornato in mente il metodo con cui in USA negli anni '90 il legale dell'ex-star del football americano O.J. Simpson, accusato di aver accoltellato a morte sua moglie, convinse la giuria popolare del fatto che incarcerare l'imputato sarebbe stato ingiusto, perché Simpson era sì violento nei confronti della moglie, ma le statistiche dicevano che solo 1 marito violento su 1500 (mi pare) ammazzava la moglie. Quindi secondo lui c'era una probabilità su 1500 che Simpson fosse colpevole. Paradossalmente l'essere violento contribuiì a scagionarlo. Dato più significativo, anche se non sufficiente da solo a incriminare una persona, è quello che si ottiene chiedendosi, viceversa, quale sia la percentuale di assassini che prima di uccidere la moglie sono violenti nei suoi confronti, e cioè quasi il 100%.

Tornando a covid e vaccini, era ovvio che la maggior parte dei morti di covid fosse vaccinata, dal momento che in quel periodo in Inghilterra quasi tutte le persone in quella fascia di età erano vaccinate.

Dopo che mi è stata rinfrescata la memoria su questo tipo di manipolazione statistica ho cercato e trovato il paradosso di Simpson su Wikipedia. Strano che non ci sia riportato il su spiegato aneddoto che gli dà il nome. Ecco, fatto io. E dato che ci sono... O. J. Simpson nel 2007 è andato in carcere per rapina a mano armata in un albergo di Las Vegas. Condannato a 33 anni di detenzione, è uscito nel 2017 per buona condotta, rimanendo in libertà vigilata fino al dicembre 2021.


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