23 febbraio 2022

Compleanno visto ottimisticamente

Qualche giorno fa ho sentito un bambino dire che non si dovrebbe festeggiare il compleanno, perché manca un anno in meno al giorno che ci separa dalla morte.

Non è che si tratti di un bimbo particolarmente pessimista eh. Era sicuramente tipo una battutella filosofica che aveva sentito da qualche adulto. Però ho voluto rispondere ugualmente, pur a scoppio ritardato, inviando un messaggio a sua mamma, mia cara amica. Messaggio che riciclo pure qui, data la sua lunghezza e dato che sono un ecologista.

Il compleanno mica è un festeggiamento riferito al numero degli anni. Quella è una speculazione successiva, che in effetti spesso erroneamente viene fatta passare per principale (“compiere X anni”). È analogo a un Natale, non a un ultimo dell’anno. Si dice “È Natale”, non “È il duemilaventiduesimo Natale” (sì, lo so che Cristo non è nato il 25 dicembre). Si tratta piuttosto di festeggiare una ricorrenza, cioè di ricordare il giorno in cui siamo venuti al mondo.

Certo, è improbabile che venga sradicata la diffusa abitudine di dire, a ogni compleanno, quanti anni si compie. Ma anche in questo caso non è detto che la si debba vedere in modo negativo. Non è che quando godi nel mangiare un gelato* la prima cosa che ti viene in mente è “Che tristezza, mi rimane un gelato in meno di tutti quelli che mangerò prima di morire”. Ti godi il gelato e basta. Così il compleanno lo si può eventualmente vedere in modo ottimistico considerando:

1) il fatto che siamo riusciti ad arrivare a questa età (molti non ce la fanno)

2) il fatto che il nostro corpo funziona bene, tenendo conto dell’età

Se il punto 2 non corrisponde a verità, si tratta di un problema che non riguarda certo il compleanno, che comunque può essere festeggiato per il punto precedente… sempre che il punto precedente dia allegria. Se così non è, e cioè non si è contenti di essere vivi, allora si può pensare a quello che ha detto il bimbo di cui sopra, ma essendone felici.

*gelato vegano 

Nella foto, io nel giorno del mio compleanno del 2019., in procinto di esprimere coi fatti il suddetto punto 2.

22 febbraio 2022

Vaccino anti-Covid e paradosso di Simpson

Pubblico questo articolo a scoppio ritardato. Me ne sono reso conto poco fa: dello stesso argomento hanno parlato tantissime altre pagine web. Ma io sono più simpatico. E inoltre... vedi sotto.

Tempo fa in una discussione sui vaccini un utente su Facebook mi fece notare un dato che, di primo acchito, avrebbe potuto far pensare che per una particolare fascia di persone un vaccino anti-covid si era dimostrato dannoso.

Public Health England, abbreviato PHE, è un’agenzia del Ministero della Salute e delle Politiche Sociali inglese. Attingendo a fonti evidence-based, fornisce al governo inglese dati aggiornati concernenti la salute.

A questo link di PHE è pubblicato un report del 20 agosto 2021 intitolato “SARS-CoV-2 variants of concern and variants under investigation in England”.

A pagina 22 è riportata la tabella “Frequenza di codice rosso e morte nei pazienti affetti da variante Delta in Inghilterra a seconda dello stato vaccinale (dal 1° febbraio al 15 agosto 2021)”. La tabella mostra i dati sugli ultracinquantenni morti entro i primi 28 giorni dalla specimen date (cioè dalla data in cui è stato prelevato il campione biologico che ha consentito la diagnosi di positività).

Fra questi morti i vaccnati erano più del doppio dei morti non vaccinati: 737 persone avevano fatto la seconda dose di vaccino (di cui 85 da meno di 21 giorni e 652 a più di 21 giorni), mentre solo 318 persone erano non vaccinate.

A una persona il cui mestiere non riguarda la ricerca scientifica né la statistica, considerare questi dati potrebbe suggerire che il vaccino negli ultracinquantenni aumenta le probabilità di morire nel primo periodo dopo la diagnosi.

Cosa che però non è vera. L'illusione è frutto del paradosso di Simpson, che un altro utente mi ha fatto notare.

Lo conoscevo già, ma in quel momento mi era sfuggito. Poi, quando ho letto "Simpson" mi è subito tornato in mente il metodo con cui in USA negli anni '90 il legale dell'ex-star del football americano O.J. Simpson, accusato di aver accoltellato a morte sua moglie, convinse la giuria popolare del fatto che incarcerare l'imputato sarebbe stato ingiusto, perché Simpson era sì violento nei confronti della moglie, ma le statistiche dicevano che solo 1 marito violento su 1500 (mi pare) ammazzava la moglie. Quindi secondo lui c'era una probabilità su 1500 che Simpson fosse colpevole. Paradossalmente l'essere violento contribuiì a scagionarlo. Dato più significativo, anche se non sufficiente da solo a incriminare una persona, è quello che si ottiene chiedendosi, viceversa, quale sia la percentuale di assassini che prima di uccidere la moglie sono violenti nei suoi confronti, e cioè quasi il 100%.

Tornando a covid e vaccini, era ovvio che la maggior parte dei morti di covid fosse vaccinata, dal momento che in quel periodo in Inghilterra quasi tutte le persone in quella fascia di età erano vaccinate.

Dopo che mi è stata rinfrescata la memoria su questo tipo di manipolazione statistica ho cercato e trovato il paradosso di Simpson su Wikipedia. Strano che non ci sia riportato il su spiegato aneddoto che gli dà il nome. Ecco, fatto io. E dato che ci sono... O. J. Simpson nel 2007 è andato in carcere per rapina a mano armata in un albergo di Las Vegas. Condannato a 33 anni di detenzione, è uscito nel 2017 per buona condotta, rimanendo in libertà vigilata fino al dicembre 2021.

16 febbraio 2022

Whatsapp - Quale foto è vera e quale è ribaltata orizzontalmente?

Se ti fai un selfie con la funzione fotocamera di Whatsapp utilizzando la fotocamera anteriore dello smartphone, vengono generate due immagini: quella che ti mostra l’immagine vera, che ha visualizzato il destinatario, e quella ribaltata orizzontalmente, che visualizzavi mentre ti scattavi il selfie, tipo specchio. Vedi ad esempio questa foto che mi scattai dopo essermi sottoposto a un trattamento di semi-permanente nel marzo 2020 (ero nella fase di asciugatura).

Scaricate le foto sul computer, come riconoscere l’immagine da conservare e quella da eliminare?

È facile capirlo se immagine sono presenti delle scritte: se sono al contrario significa che quella è l’immagine da scartare. È facile se il luogo sullo sfondo è ben conosciuto e quindi puoi ben capire se l’immagine è ribaltata oppure no.

E se mancano questi riferimenti?

I selfie che ti sei scattato possono ingannarti, perché l’immagine di te stesso sei abituata a vederla allo specchio, quindi ribaltata orizzontalmente. Potresti dunque essere portato a considerare “vera” la foto sbagliata.

Se osservando attentamente il tuo viso allo specchio riconosci qualche asimmetria (io ad esempio ho una piccola cicatrice al di sopra del sopracciglio sinistro) puoi eseguire il confronto e quindi fare la scelta giusta.

Se invece non hai la possibilità di avvalerti di nessuno di questi metodi, ti basta sapere che

1)

Whatsapp salva i nomi delle immagini in modo che se disposti in ordine alfabetico (come lo sono generalmente nelle cartelle dei computer), la foto vera viene per prima, e la foto ribaltata per seconda.

Ad esempio i file delle mie foto che vedi sopra sono nominati così:

foto vera
IMG-20200305-WA0009.jpg

foto ribaltata
IMG-20200305-WA0010.jpg

Quindi la semplice soluzione è assicurarti che i file siano visualizzati in ordine alfabetico e poi, in presenza di due foto che sono l’una lo specchio dell’altra, conservare la prima e eliminare la seconda. 

2)

La foto vera è un file di dimensioni molto maggiori. Nello stesso esempio:

foto vera
1,18 Mb

foto ribaltata
136 kb