Non è che si tratti di un bimbo particolarmente pessimista eh. Era sicuramente tipo una battutella filosofica che aveva sentito da qualche adulto. Però ho voluto rispondere ugualmente, pur a scoppio ritardato, inviando un messaggio a sua mamma, mia cara amica. Messaggio che riciclo pure qui, data la sua lunghezza e dato che sono un ecologista.
Il compleanno mica è un festeggiamento riferito al numero degli anni. Quella è una speculazione successiva, che in effetti spesso erroneamente viene fatta passare per principale (“compiere X anni”). È analogo a un Natale, non a un ultimo dell’anno. Si dice “È Natale”, non “È il duemilaventiduesimo Natale” (sì, lo so che Cristo non è nato il 25 dicembre). Si tratta piuttosto di festeggiare una ricorrenza, cioè di ricordare il giorno in cui siamo venuti al mondo.
Certo, è improbabile che venga sradicata la diffusa abitudine di dire, a ogni compleanno, quanti anni si compie. Ma anche in questo caso non è detto che la si debba vedere in modo negativo. Non è che quando godi nel mangiare un gelato* la prima cosa che ti viene in mente è “Che tristezza, mi rimane un gelato in meno di tutti quelli che mangerò prima di morire”. Ti godi il gelato e basta. Così il compleanno lo si può eventualmente vedere in modo ottimistico considerando:
1) il fatto che siamo riusciti ad arrivare a questa età (molti non ce la fanno)
2) il fatto che il nostro corpo funziona bene, tenendo conto dell’età
Se il punto 2 non corrisponde a verità, si tratta di un problema che non riguarda certo il compleanno, che comunque può essere festeggiato per il punto precedente… sempre che il punto precedente dia allegria. Se così non è, e cioè non si è contenti di essere vivi, allora si può pensare a quello che ha detto il bimbo di cui sopra, ma essendone felici.
*gelato vegano
Nella foto, io nel giorno del mio compleanno del 2019., in procinto di esprimere coi fatti il suddetto punto 2.