Anni fa ebbi una breve conversazione da qualche parte sul web (non ricordo dove... sto recuperando questa cosa da una bozza del blog che avevo salvato e di cui avevo dimenticato l'esistenza). Riguardava la mia intenzione di proporre una mia canzone a Laura Pausini, dato che mi sembrava proprio adatta a lei. Dopo averla registrata alla SIAE (a cui mi ero ri-iscritto dopo anni di abbandono) l'avevo messa su Youtube. Eccola qui: https://youtu.be/wwEF3yGJ8cY.
Di questa conversazione incollo di seguito i messaggi di due musicisti con molta esperienza, affinché anche tu possa vomitare assieme a me. Buona lettura.
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Rocco:
Il tuo pezzo l'ho sentito tre volte: mi piace e mi pare che effettivamente echeggi lo stile della Pausini. Lei potrebbe farne un successo. Ma proprio qui sta il problema. A parte la difficoltà di raggiungerla e proporglielo, tu lo hai già depositato alla Siae e sicuramente la composizione ti appartiene come autore della musica e della parte letteraria. Per quello che risulta a me, questo non piace ai grandi interpreti (e a chi fa i loro interessi). Questi vogliono che il brano sia, oltre che inedito, anche non ancora depositato alla Siae.
Bravo, mi dirai, così te lo fregano!
Precisamente.
Loro (spesso) ti dicono così: Sì, il brano ci piace e si potrebbe incidere, ma dovremmo firmarlo noi, musica e parole. E tu: ma come? Il pezzo l'ho composto io...
Sì, sì stai tranquillo, il tuo nome figurerà tra gli autori, solo che avrai una quota di 6/24 (o meno ancora) e sarà comunque qualcosa di cui potrai essere contento, visto che l'alternativa è di tenerlo nel cassetto a coprirsi di polvere e di oblio...
Certo, lo so, sono stato troppo pessimista ma tu mi scuserai, considerando la mia età e il fatto che ho passato la vita vivendo di musica e incontrando, tra le soddifazioni, anche schifezze di questo genere.
Elisha:
Io tempo fa ho mandato un mio brano a Mina alla sua casa editrice in Svizzera e non ho mai avuto risposta.
Dopo quasi tre anni il mio brano lo sento a Sanremo con un altro titolo, pochino più veloce e cantato da un rumeno, ospite.
Non c'è mai stato più nessun seguito, ti ammonisco di stare attento.
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Quindi sì, preferirei che le mie canze rimanessero in un cassetto a coprirsi di polvere e olbìo piuttosto che farne un prodotto che fa avere anche un solo euro a veri e propri aguzzini.
Mi consola il fatto che non ho più tutta quella voglia di successo che avevo a 16 anni (sono affaccendato in un mestiere molto più utile alla comunità), e che comunque c'è Youtube, grazie a cui una manciata di persone mi ascolta e mi fa qualche complimento.
Spero che continui e cresca la tendenza che vede i nuovi cantautori promuoversi sul web autonomamente e raggiungere un sufficiente successo iniziale grazie alle condivisioni degli utenti, in modo che possano avere un maggior possibile potere contrattuale con i produttori discografici, che dovranno fare il loro mestiere con dignità anziché comportarsi da arroganti sfruttatori.