26 agosto 2014

Cosa chiedere prima di cambiare piano tariffario o gestore telefonico

L'offerta di una compagnia telefonica sembra allettante, tanto da indurti ad aderire all'offerta, magari cambiando gestore?

Per avere la sicurezza di dire di sì a qualcuno che ti descrive un'offerta in maniera inesatta è consigliabile rivolgerti rivolgerti a un negozio di telefonia vicino a dove abiti anziché accettare offerte telefoniche da un telemarketer (specialmente se è uno spammer): quest'ultimo non lo puoi ribeccare! Oppure puoi accettare l'offerta di un telemarketer (solo se non è uno spammer) in una telefonata successiva, dopo che avrai avuto il tempo di andare sul web a informarti dettagliatamente su quali sono veramente le condizioni del contratto. Di seguito, alcune domande che devi porti (o porre al telemarketer, se proprio ti ispira fiducia) se stai pensando di cambiare tariffa telefonica o gestore telefonico, sia fisso che mobile. Così eviterai brutte sorprese... cosa non certo rara, visto che alcuni aspetti delle varie offerte telefoniche sono assenti o non chiari sui vari volantini, cartelloni, etc.

Ecco le domande da fare...

- Quanto costa l'attivazione di questo piano tariffario?

- Il prezzo che mi sta dicendo è IVA compresa?

- C'è lo scatto alla risposta? Se sì, di quanto?

- Il conteggio del tempo per le chiamate è a secondi o a blocchi di secondi (es. di 30 secondi in 30 secondi) ? Analoga domanda sulla connessione a Internet.

- Le condizioni che mi sta proponendo fino a quando sono valide? Se c'è una scadenza, dopo di essa quali saranno le nuove condizioni?

- [se il conteggio del tempo è a secondi] Il conteggio è a secondi fin dall'inizio della chiamata, oppure all'inizio viene conteggiata subito una quantità di tempo (tipicamente i primi 30 secondi, cosicché conversare 1 secondo o 30 secondi comporta lo stesso conteggio)? Analoga domanda sulla connessione Internet.

- [per le tariffe forfettarie mensili] Se con le chiamate sforo i tempi compresi nella tariffa forfettaria, qual è il costo delle chiamate? Il conteggio del tempo è a secondi o a blocchi di secondi? [se è a secondi] È a secondi fin dall'inizio della chiamata?
Se con la connessione a Internet [chiedilo anche se non t'interessa, vedi più sotto] sforo i tempi compresi nella tariffa forfettaria, qual è il costo della connessione? Il conteggio del tempo è a secondi o a blocchi di secondi? [se è a secondi] È a secondi fin dall'inizio della connessione?

Occhio alla connessione Internet col cellulare: se non t'interessa, se non noti niente che riguardi Internet nella pubblicità del piano tariffario che stai per sottoscrivere, se l'operatore ti dice che "in questo contratto non è previsto Internet", non significa che tu non abbia a disposizione la possibilità di connetterti a Internet. Occhio, perché se lo fai involontariamente potresti spendere un botto e accorgertene solo in seguito.
Ad esempio io dopo aver acquistato per la prima volta uno smartphone, ho attivato la voce "connessione dati" pensando si trattasse di connessione dati via wireless o via USB fra telefono e computer. E pensavo che navigare col cellulare su Internet fosse possibile solo in quanto collegato alla Wireless di casa mia, visto che all'operatore avevo detto che Internet sul cellu non m'interessava, pensando che per poter navigare senza l'aiutino del modem domestico occorresse farne richiesta specifica. Macché. Il telefono si è connesso a Internet indipendentemente dalla Wireless di casa mia, e mi sono accorto che così facendo spendevo e spandevo!

Se si tratta di cambiare gestore, poni anche queste domande:

- Quanto costa l'attivazione della SIM [per la telefonia mobile] / la portabilità del numero [per la telefonia fissa] ?

- Mi viene riconosciuta la portabilità del credito? [qui ricorda che se nella società telefonica precedente avevi del credito omaggio, tipo quello che si ottiene col "raddoppio della ricarica", quella parte in più in omaggio non viene mai trasferita]

- [per la telefonia fissa] Sono obbligato a usare un modem vostro? Se sì, a quanto me lo vendete o affittate?

- Se sottoscrivo questo contratto / piano tariffario con ricarica è previsto che io debba rimanere con questo gestore telefonico per un periodo minimo per non pagare una penale?

- Ci sono costi di disattivazione che dovrò pagare se vorrò tornare al gestore precedente?

- In quanti giorni sarà attivo il nuovo abbonamento?

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È possibile che tu possa sostituire questa lunga sfilza di domande interrogando il sito www.segugio.it, il cui staff ha analizzato e continua a analizzare un gran numero di offerte telefoniche. Segnalo anche www.sostariffe.it, che ospita commenti di chi ha sottoscritto i relativi contratti.
 
Aggiornamento: segnalo il mio consulente di telefonia (e anche di altre forniture domestiche) Samuele Miluso, amministratore di MVM Consulting Srls, che fa un ottimo lavoro senza oneri per gli utenti (viene pagato a commissione dalle varie ditte di fornitura, di cui è plurimandatario).

25 agosto 2014

Non ti piacciono le secchiate d'acqua anti-SLA? Bolle l'invidia...

Lo sapevo. Cristo, se lo sapevo che sarebbe succeso.

Hai presente quanto fanno invidia le persone di successo per il solo fatto di avere successo?

C'è solo un tipo di persona che può destare ancora più invidia in un invidioso patologico: chi riesce a raccogliere fondi per una buona causa in maniera facile, veloce e divertente.

Fa incazzare bestialmente. Perché non è come quando parli di una persona ricca, e puoi dire "Beh, se è ricco vedrai che qualcosa avrà rubato, qualcosa di illecito avrà fatto". Nella vicenda di Corey Griffin è tutto alla luce del Sole, non c'è nulla di nascosto, nessun giro losco neanche da ipotizzare. Ha avuto un'idea semplice e vincente: rendere virale la beneficienza con un video buffo e invitando gli altri a fare lo stesso. E cioè un video in cui si prende una secchiata di acqua gelata, contestualmente dichiara una donazione alla ricerca contro la SLA e invita altre 3 persone a fare lo stesso e a loro volta a nominare altre 3 persone, e così via.

Vedi che lui è riuscito in questa sua impresa senza fatica; lui si è divertito ed ha fatto divertire, lui ha avuto tanto seguito e ha la gratitudine di tante persone bisognose; lui in pratica è il genio del momento...

E tu no.

A te non è venuta e probabilmente non verrà mai un'idea di cotanto successo. Quindi? Bisogna in qualche modo criticare negativamente il ragazzo e tutti quelli che hanno seguito e seguiranno il suo esempio. Dai che ce la facciamo:

- Questi filmati sono stupidi, sono imbecilli, sono deficienti, no, dico, ma guarda come sono cretini, scemi, stronzi, pirla, vaffanculo.
- Beneficienza si può fare anche senza secchiate d'acqua.
- Non è giusto fare i buffoni su una malattia grave.
- Una cosa del genere è da esibizionisti e viene fatta per ottenere visibilità.

Gli insulti gratuiti non meritano commenti, visto che non portano nessuna argomentazone. Sono parole vuote, e vuota è la testa di chi li esprime; prossimo argomento.
"Beneficienza si può fare anche senza secchiate d'acqua"... ecco la scoperta del secolo, una geniale puntualizzazione che ha senso, sì, ma solo in un mondo di fantasia nel quale un elfo immaginario è salito su una rupe e ha gridato "Morderò a sangue il polpaccio di chiunque farà beneficienza senza prima filmarsi mentre si prende una secchiata d'acqua". Se i critici di Corey Griffin sognano elfi del genere, fanno bene a smentirli. Niente da dire.
"Non è giusto fare i buffoni su una malattia grave". Io non ci voglio mica credere che un equivoco così grossolano sia dovuto alla stupidità. Penso positivo. Diciamo che è dovuto alla sofferenza che toglie lucidità a una persona in preda a invidia invidiosa parecchio furibonda. Spieghiamolo così come si possa muovere questa critica alle secchiate d'acqua anti-SLA, mentre sono comuemente accettati gli spettacoli teatrali comici per beneficienza, visto che in entrambi i caso è chiaro, lucente e abbagliante che non si ride DEI malati, ma si fa ride e si fa ridere PER RICAVARE SOLDI PER i malati. Che dire? Se quella era la tua critica non ho dubbi che ti riprenderai. Passerà.
"Una cosa del genere è da esibizionisti e viene fatta per ottenere visibilità". Si potrebbe dire la stessa cosa di te: scommetto che hai mosso questa critica per ottenere visibilità presso chi ti ascolta. Con una differenza fondamentale: chi ha partecipato alle secchiate anti-SLA, ha ottenuto visiblità contribuendo a una campagna benefica che fortunatamente ha coinvolto migliaia di persone; tu hai ottenuto visibilità manifestando invidia di cui fortunatamente non frega nulla a nessuno.
Questo con buona approssimazione, almeno se teniamo conto dell'argomento: ai fini della ricerca, tu e le persone a cui frega qualcosa della tua invidia siete i signori nessuno.

..Per un motivo semplice semplice semplice.

Il successo di una campagna di beneficienza, se fatta senza arrecare danno a nessuno, si misura con un solo parametro: la quantità di denaro raccolto meno la quantità di denaro speso. Le tue chiacchiere stanno a zero? Magari. Stanno sotto, visto che se fosse per te i quattrini sarebbero molto meno. Perché non hai capito il punto. Perché i ricercatori, i malati e i parenti dei malati hanno bisogno di soldi. Non hanno bisogno di soldi raccolti in maniera culturalmente elevata soldi raccolti in maniera sobria, soldi raccolti in un modo che per qualche motivo sembri intelligente a te. Hanno bisogno di soldi e basta.

In tutto questo rimane il problema di trovare alla tua opinione una collocazione opportuna. Poco rispettoso dirti che un malato di SLA in fase avanzata ci si pulise il sedere, con la tua opinione? Al contrario. Non serve neanche a quello. A quello purtroppo serve una badante, a causa di un problema fisico di cui tu contrasti il rimedio.

Tirando le somme, perché i numeri parlano chiaro, per quanto possano infastidirti:

- Tu alla ricerca hai dato una quantità di quattrini che a occhio va da zero a qualche decina di euro.
- I filmati "stupidi", "imbecilli", "pirla", "vaffanculo", o come vuoi chiamarli tu hanno dato alla ricerca decine di milioni di dollari.
- Quindi i filmati stuopidi, imbecilli, pirla, vaffanculo sono meglio di te. Ciao.

Quindi: o tiri fuori qualcosa di diverso che sortisca in pochi giorni qualche decina di milioni di dollari, oppure vai, se hai il coraggio, da un malato di SLA e digli che i soldi che servono a dargli una speranza di guarigione si raccolgono come vuoi tu oppure nulla, e un'idea intelligente e di successo non ti è ancora venuta, quindi nulla. Oppure calma la tua cupa e inutile invidia che ti ribolle. Una secchiata d'acqua gelida potrebbe funzionare.

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Aggiornamento/chiarimento: a chi non fosse chiaro, l'argomento di questo articolo sono le critiche negative all'iniziativa "Ice Bucket Challenge" in generale e a tutti quelli che vi hanno partecipato in generale. Perché oggettivamente ha prodotto buoni risultati in termini economici e di viralità. Se poi vuoi sapere cosa ne penso di chi ha fatto il filmato senza donare un euro, beh, sono affari suoi e comunque non ha fatto male a nessuno, anzi, ha comunque contribuito a diffondere l'invito a donare, quindi se dovessi scegliere fra dire che ha fatto del male o del bene direi che ha comunque fatto del bene. Certo pensando ai politici, inevitabile pensare "oltre alle secchiate d'acqua e alla (spero) donazione personale, ristabilite i fondi che nel 2010 sono stati tagliati ai malati bisognosi di assistenza".

24 agosto 2014

Il significato delle parole non è questione di opinioni

È facile che una discussione sortisca ben poco di interessante e utile, e anzi generi dei fraintesi, se non ci mettiamo d'accordo sul significato delle parole che si stanno usando.

...Cosa abbastanza semplice: un bel po' di fatica ce la risparmiano i dizionari. Certo, in un dizionario una parola può avere più di un significato. Basta mettersi d'accordo su quale scegliere.
Un altro dizionario può dare una definizione leggermente diversa. E se la diversità è cruciale ai fini della discussione... anche qui basta mettersi d'accordo: a quale delle definizioni vogliamo fare riferimento? Si decide, ci si intende, ci si accerta insomma che la nostra discussione non avrà fraintesi per motivi linguistici, allorché potrà anche iniziare con la speranza che il confronto abbia un qualche senso.

Facile, no?

Sigh. No. Sigh, no. Non sempre.

C'è chi sostiene che una parola significhi X, quando non è così, secondo nessun dizionario. E continua a sostenerlo.

Why?

Se trovo nel dizionario e ti riporto che "cattolico" può dirsi una persona che crede nella dottrina religiosa della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, tu non mi puoi rispondere "Ma io per Cattolico intendo credere in Gesù e in Dio".
Come io non posso dire che sono musulmano perché secondo me Maometto ha detto alcune cose giuste. Non è questo essere musulmani.
Se mangi i pesci e le vongole non sei vegetariano. Non perché lo dico io. È la definizione di vegetariano che ti dà torto. E se dici "Ma io quando dico vegetariano intendo rinunciare alla carne", tu sbagli. Non è così.
Se dici "piuttosto che" intendendo "oppure", stai sbagliando. "Piuttosto che" equivale a "Invece che", di significato assai diverso. Per dire "oppure", fammi un favore: dì semplicemente "oppure", "o", metti semplicemente una virgola, ma non dire "piuttosto che". Non c'entra nulla. Per pietà, fine della storia. Cosa ti costa?
Se per indicare una violazione del Codice Civile o del Codice della Strada dico "reato" e una persona mi corregge facendomi notare che "reato" è una violazione del Codice Penale, io non posso rispondere "Ma io per reato intendo la violazione di una qualsiasi legge in generale". Perché ho detto semplicemente una cosa SBAGLIATA. FALSA. DEVO CHIEDERE SCUSA. E CORREGGERMI. E RINGRAZIARE CHI MI HA FATTO NOTARE L'ERRORE.

Ma.
Ma?
Ma qualche testone sieeee. Mica coglie l'occasione per migliorare il suo linguaggio. Rimane ostinatamente lì dov'è come un plettro caduto in una chitarra. Capra è e capra vuole rimanere. Continua per la sua strada, e muove tre principali obiezioni:

"Queste correzioni sono polemiche"

No. No. No. No. Si fatica troppo a credere. Dio ti salvi, Dio ti salvi per carità. Anziane contadine napoletane, aiutatemi a invocare iddio con un odioso pianto cantilenante. Ma chissenefrega di dimostrare che sei peggio di me. Ci guadagnerei solamente, se tu fossi meglio e potessi insegnarmi qualche cosa. No, non voglio far polemica, la odio, la detesto, ed è il motivo per il quale sto scrivendo questo articolo: ogni tanto incontro qualcuno che non conosce la differenza fra opinione e convenzione linguistica. E sono stufo di rispiegarla ogni volta (col rischio di perdere tempo, perché se uno decide di non capire, non capisce), e quindi semplicemente linko questo articolo, che devo scrivere una volta sola.
E, sempre a proposito di polemiche e voglia di chiacchierare tanto per chiacchierare, un chiarimento linguistico serve spesso ad accorciare la conversazione, visto che scongiura gli equivoci.

Il dizionario aiuta fino a un certo punto; bisogna essere elastici.

No. Furfante. Menti e lo sai. Fai finta di aver scartabellato per mesi il dizionario in cerca di una parola adatta, di non averla trovata e, con animo rassegnato, aver deciso a malincuore che il male minore è scegliere il termine che si avvicinava di più a ciò che volevi dire, pur trattandosi di un termine inesatto. La verità è che il dizionario non l'hai toccato, non l'hai pensato, non conosci neanche il colore della sua copertina, né ti è mai saltato in mente di visitarne la versione online. I dizionari ti fanno schifo e paura, ti inacidiscono la mente e l'apparato digerente, e quindi dici che bisogna essere elastici.
NON SI DEVE ESSERE ELASTICI.
Il dizionario a te ti aiuta molto, moltissimo. Fatti coraggio. Mangialo. Non lo leggere solamente.
Se vuoi dire X devi usare una parola che significa X. E se quella parola non c'è o non la trovi (molto improbabile), cerca di comunicare ciò che intendi in qualche modo, magari chiedi aiuto... c'è sempre chi può aiutarti da qualche parte. Oppure, se proprio non riesci, usa un termine inesatto, puntualizzando che stai usando un termine inesatto. Avverti. Prepara il tuo ascoltatore al tuo strafalcione, così farà meno male.
Se non lo fai, non aspettarti elasticità. A meno che per "elasticità" non tu intenda "sopportazione" e/o "rischio di equivoco".
L'elasticità serve a imparare un concetto prima sconosciuto, ad atteggiarsi in un modo nuovo di fronte a una situazione, serve a pensare in modo diverso... quando tutto questo è utile. NON SERVE AD ASSECONDARE TE CHE SBAGLI TERMINE E CHE MI DICI CHE VUOI CONTINUARE A SBAGLIARE. Non ce n'è proprio motivo.
Vedi... le parole sono dei punti di riferimento nati per mettere d'accordo milioni di persone affinché si intendano col linguaggio invece di dover solamente gesticolare e strangolare. Quindi da una parte ci siamo io, gli autori del vocabolario e altri settanta milioni di italiani che intendono quella parola con quel significato, e dall'altra tu da solo che con la stessa parola ne intendi un altro. E in nome dell'elasticità dovresti tu restare nella tua posizione e noi altri settanta milioni a fletterci al tuo neo-significato storpiato?
Ci può anche stare, se hai inventato un neologismo. Mentre è inconcepibile se si sta parlando di una parola già esistente che semplicemente hai usato impropriamente. Ti dà noia ammetterlo? Ti sei appiccicato a quell'uso di quella parola e vuoi tenertelo così, fino al punto di non scrostarti neanche quando ti dimostro che hai sbagliato? Allora non venire a parlarmi di elasticità. Tu sei un grumo di colla cianoacrilica su un coriandolo.

"Bah, insomma io non la intendo così; la intendo in un altro modo..."

E c'è una cosa che non intendi proprio. Non intendi che intendendo quello che intendi, tu intendi il falso. Non sei creativo. Non sei elastico. Sei semplicemente in errore. E no, non è la mia opinione contro la tua. Il linguaggio non è questione di opinioni. È un po' il contrario: una questione di convenzioni. Di definizioni.
Per definizione di "linguaggio".

21 agosto 2014

Usi Photosì per stampare foto? Lascia 3 mm di scarto

PhotoSì e MioFotografo sono i noti marchi (appartenenti alla stessa azienda) conosciuti per il servizio di stampa foto: invii telematicamente le foto al sito Miofotografo.it oppure consegni un CD/DVD al negozio affiliato, e loro stampano le foto nel formato che desideri a prezzi davvero bassissimi, da ritirare e pagare nel negozio affiliato più vicino a casa tua (e sono diffusi capillarmente in tutta Italia).

La qualità dei colori non mi pare male, e si può scegliere fra carta lucida e opaca.

Attenzione però a una cosa che sul sito non c'è scritta...

Per telefono ho consigliato di scriverlo, ma l'impiegata mi ha risposto che è inutile perché tanto la gente non lo legge... beh, tu intanto scrivilo, no? No. Ok. Lo dico io qui.

Premessa: ciò che trovi scritto di seguito riguarda problemi che si verificano quando mandi in stampa dei file immagine che hanno lo stesso rapporto base/altezza che selezioni fra i formati disponibili sul sito. Se il rapporto è diverso, i suggerimenti che ti propongo hanno grande probabilità di non essere risolutivi.

Dicevo: attenzione ai margini, su cui Miofotografo non promette grande precisione: ci può essere un errore fino a 3 millimetri.

Questo significa che nella foto possono essere spiacevolmente tagliati ad esempio piedi o testa di un soggetto, nel caso si tratti di una foto a figura intera dove il soggetto entrava preciso preciso nell'inquadratura.

Che fare allora?

Se vuoi una stampa che abbia di sicuro esattamente determinate dimensioni standard (es. 10x15, 12x18, 20x30, etc), rivolgiti a qualcun altro (come mi ha consigliato la stessa impiegata di PhotoSì al telefono).

Se invece vuoi un servizio economico e ti va bene anche un formato quasi-standard con la sicurezza che l'immagine non vengano amputate, allora puoi servirti da Photosì dopo aver creato un file contenente l'immagine un po' ridotta in maniera da lasciare una cornice di 3 millimetri per lato: senza che lo si possa prevedere, la cornice verrà amputata interamente oppure in parte. Se verrà amputata in parte, toccherà a te tagliarla via con le forbici.

Per creare il file da consegnare a Photosì, ad es. nel caso ti interessi una stampa di circa 10x15 puoi procedere in questo modo:

- Con un qualunque editor di immagini, crea un nuovo file con risoluzione uguale o comunque non inferiore a quella dell'immagine originale da stampare (in ogni caso per una stampa 10x15 di sicuro va abbondantemente bene 250 dpi) e con altezza 10 cm e lunghezza 15 o viceversa, a seconda dell'orientamento dell'immagine da stampare

- In corrispondenza di ognuno dei 4 lati disegna una cornice di 3 mm per lato (quanti pixel sono 3 millimetri? Dipende dalla risoluzione dell'immagine... Un modo veloce per saperlo è creare un file con la stessa risoluzione e che abbia 3 millimetri per lato, e contare i pixel). Consiglio di scegliere, per questa cornice, un colore ben distinguibile nella foto, es. fuxia, cosicché potrà essere facile individuare il margine della foto quando sarà il momento di ritagliarla con le forbici


- Incollaci sopra l'immagine che t'interessa, posizionala nello spazio interno alla cornice che hai disegnato, eventualmente ridimensionandola (in molti programmi per ridimensionare a mano conservando il rapporto base/altezza si può trascinare il mouse tenendo premuto un apposito tasto, tipo shift, o forse due tasti insieme, tipo shift e ctrl). Se le proporzioni base/altezza sono diverse dallo spazio interno alla cornice, fai in modo di ridimensionare l'immagine affinché sia più grande possibile, senza che copra nessuna parte della cornice (i lati della cornice orizzontali o verticali non aderiranno all'immagine lasciando un'ulteriore spazio vuoto, che puoi riempire se vuoi sempre col colore della cornice)

Buona cosa è fare la prima parte del lavoro una volta sola, e cioè salvare il "file cornice" per ogni tipo di stampa che di solito scegli, per non dover riniziare il lavoro da capo in futuro.

06 agosto 2014

Come non scrivere una lettera di presentazione

Circa 2 anni fa ricevetti un’e-mail da una ragazza in cerca di un impiego. Supponeva che io, oltre che fisioterapista, fossi titolare di un qualche ambulatorio o poliambulatorio. Anziché farle soltanto notare che così non era, le risposi dandole qualche consiglio su come scrivere una lettera di presentazione. Mi ringraziò dicendo che aveva trovato utile ciò che le avevo scritto e dunque, sperando che così possa essere anche per qualcun altro, pubblico il tutto dopo aver apportato alcune piccole modifiche, ad es. il cambio del nome e cognome per motivi di privacy... E a proposito, dato che c'ero ho cambiato anche il mio nome: nelle vesti del selezionatore comparirò con l’adattissimo pseudonimo di Simpsoniana memoria Max Power italianizzato... Massimo Potere :-D Buona lettura.

E-MAIL DI ROSALBA

Gentile Dott. Massimo Potere,
con la presente desidero sottoporre alla Vostra cortese attenzione il mio Curriculum Vitae correlato in allegato.
Sono specializzata come Massaggiatore - Massofisioterapista ed ho avuto esperienze per quanto riguarda la Traumatologia dello Sport e la Ginnastica Posturale.
Oltre a questo le posso garantire la mia passione per questo lavoro.
Sono particolarmente interessata ad una possibile collaborazione con Lei, anche nella forma di contratto di prestazione d'opera attraverso propria partita Iva.
La informo che al momento sto conseguendo un corso per il titolo di "Istruttore Ginnastica Posturale",
riconosciuto dalla FIEFS (Federazione Italiana Educatori Fisici e Sportivi, ente benemerito riconosciuto dal CONI) e dalla AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI).
In attesa di una vostra gentile risposta per un eventuale colloquio conoscitivo,
Le auguro buon lavoro e una buona giornata.
Cordiali saluti,
Rosalba Veraci

MIA RISPOSTA

Ciao Rosalba
(diamoci del tu.. ho 34 anni e lavoro nello stesso tuo ambito)
Non sapevo esistessero ancora scuole di massofisioterapia.
Ti ringrazio per la tua proposta ma lavoro come libero professionista, non sono titolare di una struttura e quindi non ho bisogno di collaboratori.
Ma prima di salutarti voglio comunque fare qualcosa che può esserti utile per trovare lavoro, segnalandoti alcuni errori da evitare in una lettera di presentazione. Lo faccio partendo dal testo del tuo messaggio, che commento di seguito:

> Gentile Dott. Massimo Potere,
> con la presente desidero sottoporre alla Vostra cortese attenzione il mio
> Curriculum Vitae correlato in allegato.

Già hai detto che sono gentile (e dopo la lettura di questa email ti accorgerai che non lo sono affatto :-)... pure cortese attenzione adesso? Non discostarti troppo da quello che diresti a voce, e ricorda che snellezza è concretezza, anche per iscritto. Desideri inviarmi il Curriculum ? A me di ciò che desideri, con rispetto parlando, non interessa. M lo invii o no? Sì. E allora semplice: "Le invio il mio CV in allegato".
E con cosa lo fai? Con la presente. E che lo volevi fare, con l'assente? Via, via le parole spazzatura.

> Sono specializzata come Massaggiatore - Massofisioterapista

"specializzazione" e derivati sono parole che, in ambito sanitario, devono essere usate solo quando si parla di una scuola di specializzazione di Medicina e Chirurgia. Se già definendo la tua professione dimostri di non sapere di che parli siamo del gatto.

Dì semplicemente "cosa sei" in virtù del diploma che hai.
Per quanto riguarda me, ad esempio, io direi "Sono un fisioterapista", non "sono un dottore in fisioterapia".
Da quello che emerge dalla tua email immagino potresti scrivere "Sono una massaggiatrice - massofisioterapista" (anche se non conosco questa figura professionale).

> ed ho avuto esperienze per quanto riguarda
> la Traumatologia dello Sport e la Ginnastica Posturale.

Esperienze? Quali?
Concretezza. Il lettore non ama le parole vaghe. Vuole sapere in maniera più chiara possibile cos'hai fatto e dove. Tipo:

“e ho lavorato come tirocinante in varie strutture di riabilitazione per traumi sportivi e ginnastica posturale.”

> Oltre a questo le posso garantire la mia passione per questo lavoro.

L'unico modo per garantirlo è lavorando. Togli questa frase, che è inutile e sa di supplica.

> Sono particolarmente interessata ad una possibile collaborazione con Lei,

Particolarmente interessata a una collaborazione con me? Due sono i casi:

- Se è vero che ti piacerebbe lavorare con me più di quanto ti piacerebbe lavorare con qualcun altro devi dirmene i motivi, altrimenti il sospetto è che tu abbia scritto la stessa cosa a tutti, e di nuovo è un riempitivo inutile che sa di ingenua supplica

- Se non è vero e l'hai scritto perché hai una voglia matta di lavorare... lo sappiamo già. Tutti vogliono lavorare. E il fatto che tu abbia inviato un CV l'ha già comunicato. Quindi, di nuovo, è un riempitivo inutile. Il lettore detesta il riempitivo inutile.  sia scritto che a voce (e anche l'ascoltatore... quindi evitalo anche quando parli a voce).

> anche nella forma di contratto di prestazione d'opera attraverso propria partita Iva.

Attraverso?
E che è la partita IVA, una giungla da attraversare? :-)

Metti così:

“Sono disponibile a una collaborazione con la vostra azienda con un contratto di assunzione o come libera professionista.”

> La informo che al momento sto conseguendo un corso per il titolo di
> "Istruttore Ginnastica Posturale",
> riconosciuto dalla FIEFS (Federazione Italiana Educatori Fisici e Sportivi,
> ente benemerito riconosciuto dal CONI) e dalla AICS (Associazione Italiana
> Cultura e Sport, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI).

Sì, e il pulcino pio e il pulcino pio.

Allora:

"La informo" è pleonastico: stai scrivendo a qualcuno, quindi è chiaro che stai informando il destinatario.
Sbagliato poi saltare di palo in frasca: prima parla della tua formazione, e dici tutto quello che riguarda la tua formazione, per non tornarci più sopra. Poi fai la tua proposta. Poi saluta.
Se dopo la tua proposta torni sulla tua formazione pare quasi che tu voglia dire "...Ah, e sappi, per dindirindina, che fra poco ciò pure quest'altro titolo... che ti pare poco?"

Riconoscimenti federali et similia: non citarli. Ricorda troppo il dentifricio riconosciuto dall'Associazione Medici Dentisti Italiani, che 9 su 10 sono d'accordo con qualunque cosa (mi sa che 6 troppo giovane per ricordare lo spot televisivo).
Dì solo (e dillo quando parli della tua formazione) che corso stai frequentando e presso quale istituto. Se il lettore avrà voglia di sincerarsi della validità di questo istituto svolgerà le sue ricerche.

> In attesa di una vostra gentile risposta

Adesso mi dai del voi? :-)

> per un eventuale colloquio conoscitivo,

Ti suggerisco di togliere "eventuale". Tu vuoi una risposta perché ti aspetti un colloquio conoscitivo, non un eventuale colloquio conoscitivo (infatti questa mia risposta non te l'aspettavi :-))

> Le auguro buon lavoro e una buona giornata.
> Cordiali saluti,

Saluto doppio?
Un solo saluto. Quello in cui ti fai i cavoli tuoi. Avresti augurato telefonicamente o dal vivo "Buon lavoro" a una persona che non ti ha mai parlato del suo lavoro? Immagino e spero di no. Per iscritto vale la stessa cosa.

Spero di esserti stato utile.

Ciao e buona ricerca!


Massimo Potere