Poco fa ho visto che qualcuno aveva condiviso su Facebook un articolo intitolato "L’Italia radia Simoncini dall’Albo mentre negli USA si studia il Bicarbonato". L'articolo si trova a questa pagina.
Io non so se il metodo Simoncini funzioni. Ma il suddetto articolo è pura spazzatura, e lo si capisce sia dal titolo che dal linguaggio usato. Non mi riferisco alla semplicità delle parole scelte (che è certamente buona cosa se ci si rivolge a chi non è del settore) ma alla vaghezza dei concetti espressi e alla conseguente confusione fra concetti differenti.
"A quanto pare, aveva ragione l’oncologo italiano Tullio Simoncini"
"Aveva ragione". Aveva ragione a dire cosa? A dire che il bicarbonato è alcalino? A dire che intorno ai tumori c'è ambiente acido? A dire che la terapia a base di bicarbonato è efficace? Non viene specificato. Già questo basterebbe per dire che l'autore ha scritto l'articolo come si commenta una partita al bar sport. Peccato che l'argomento sia molto più importante e delicato.
"L’Italia radia Simoncini dall’Albo mentre negli USA si studia il Bicarbonato". Com'è d'effetto la forma impersonale "si studia". Così sembra che in tutte le università americane si stia studiando quel metodo. Invece nell'articolo si parla di una singola persona che sta studiando (e non "applicando sui pazienti", che è cosa ben diversa) questo metodo, per vedere se funziona oppure no.
La divulgazione sui metodi di cura è una grande responsabilità. Le lamentele sul modo di fare informazione dei giornali e delle televisioni sono state in passato e sono tutt'ora così frequenti da essere diventate un luogo comune. Adesso che l'informazione è anche in mano a noi, evitiamo di usare la stessa superficialità di cui abbiamo accusato i giornalisti.
La divulgazione sui metodi di cura è una grande responsabilità. Le lamentele sul modo di fare informazione dei giornali e delle televisioni sono state in passato e sono tutt'ora così frequenti da essere diventate un luogo comune. Adesso che l'informazione è anche in mano a noi, evitiamo di usare la stessa superficialità di cui abbiamo accusato i giornalisti.
Prima di schierarsi e tifare a favore di una persona che dice di aver ideato un metodo per curare una malattia grave, divulgarne pubblicamente il buon operato, e magari accusare di scarsa apertura mentale chi non è d'accordo, bisogna essere MOLTO esperti in quella materia. Ad esempio, rimanendo nell'ambito della cura oncologica, per divulgare la validità di un metodo penso si debba essere un oncologo oppure un medico che abbia una sufficiente esperienza nell'analizzare l'attendibilità degli studi scientifici.
Comunque sia, quando non si è esperti dell'argomento di cui parla un articolo che stiamo leggendo, se non altro si può avere il primo importante filtro: quello che ci fa valutare la forma, la logica, la chiarezza, e che ci permette quindi di riconoscere se l'articolo è degno di attenzione dal modo in cui l'autore parla.
A un sacco di naviganti farebbe bene imparare a leggere gli articoli per non farsi prendere per le mele da chi scrive tanto per scrivere, o da chi scrivere per difendere una persona o una teoria senza se e senza ma.
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