16 ottobre 2013

Diffamazione/molestia via web → Querela contro ignoti, anche se sai chi è stato

Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale e non parla più di ingiuria, perché dal 2016 l'ingiuria non è più illecito penale, ma solo civile, purtroppo.

Ritieni che una persona ti abbia diffamato o molestato per via telematica (internet, email, sms...) e vuoi querelarla?

Anche se hai in cuor tuo la sicurezza al 100% su chi abbia commesso il reato, non querelare quella specifica persona. Fai QUERELA CONTRO IGNOTI.

Perché?

Ecco cosa potrebbe succedere se quereli una persona ben precisa.

Metti che le autorità competenti non fanno bene il loro lavoro (es. si limitano a interrogarla e lo fanno senza chiederle se vuole un avvocato, rendendo l'interrogatorio inutilizzabile nel processo penale anche in caso di confessione, e in più non producono documenti che individuino quella persona come autrice del reato). Ti ritrovi con un colpevole "ufficialmente" non certo. Quindi ufficialmente quasi quasi passi tu da stronzo, che hai querelato proprio quel tizio, che secondo la verità giuridica potrebbe non essere l'autore del reato. In tal caso il giudice può anche emettere subito sentenza di assoluzione.

Perché? Com'è che non dispone ulteriori indagini per far luce su questo colpevole che ufficialmente non è stato individuato? Semplice: perché tu nella querela non gliel'hai chiesto. Hai voluto subito dire chi è secondo te il colpevole.

Mi spiego meglio.

Con la tua querela tu hai fatto al giudice una precisa richiesta, e lui con la sentenza ti ha dato una precisa e coerente risposta.
La tua richiesta, in pratica, è stata: "Giudice, condanneresti per favore questa persona, alla luce delle prove che abbiamo portato io e le autorità competenti (spero che lo abbiano fatto e che lo abbiano fatto correttamente, visto che sono gli unici che hanno il potere di farlo)?"
Risposta del giudice: "No. Alla luce di queste prove, che sono insufficienti, la risposta è no, non lo posso condannare". La risposta è coerente, quindi il giudice ha fatto il suo dovere, e caso è chiuso.

Lo so, ti verrebbe da dirgli "Scusi, ma se per lei il colpevole è da individuare, allora perché non dispone che siano effettuate delle indagini in merito?"
Solo che un processo non è un botta e risposta col giudice. Il processo funziona così: una richiesta, una risposta (e cioè sentenza). Con tutto quello che c'è in mezzo, ok. Ma la risposta del giudice, alla fine del salmo, è relativa alla tua richiesta. È vero, prima di emettere sentenza, il giudice può a sua discrezione disporre delle indagini per avere più informazioni che lo aiutino a formulare una sentenza giusta. Ma non è obbligato.

Mi spiego ancora meglio.

Immagina di chiedere a una persona provvista di orologio: "Sono le 14.15, vero?". Può risponderti guardando l'orologio e informandoti sull'ora precisa, come ti aspettavi. Oppure può guardare l'orologio e risponderti seccamente "No". Tutte e due sono risposte formalmente coerenti. Certo, la seconda è una risposta che non tiene conto dell'informazione di cui tu palesemente avevi bisogno. Ma non mi pare che ci sia una legge che obbliga i giudici al buon senso.
Sentendoti rispondere "No" potrebbe venirti da dire "Allora può cortesemente dirmi che ora è?". E la risposta potrebbe essere semplicemente "Sì". E potresti renderti conto per una seconda volta di quanto è importante la corretta formulazione di una domanda per ottenere una risposta sicuramente utile in un mondo che, si dice sempre, è bello perché è vario. Ci pensi bene, riprendi fiato e dici: "Per favore, mi dica che ora è". Finalmente ottieni la risposta che volevi: sono le 14.35. Notare che dall'inizio della vostra conversazione è passato circa un quarto d'ora.

Fuori di metafora, sapere l'ora rappresenta ottenere giustizia, la corretta formulazione di una domanda rappresenta la corretta formulazione della querela, assolutamente auspicabile, visto che il quarto d'ora della storiella rappresenta mesi o anni. Con in più qualche complicazione e impedimento. Infatti, come già detto, non è che lì per lì puoi replicare alla sentenza con un'altra richiesta: un'altra richiesta significa un altro processo. Ricorda, fra l'altro, che una persona non può essere processata due volte per lo stesso reato. Quindi non puoi pensare "Adesso denuncio di nuovo quel tizio per aver commesso quel reato, ma stavolta formulo adeguatamente la querela". Sì, esiste il ricorso in appello. Ma l'appello serve per dire che il giudice ha sbagliato, mentre in questo caso non è così. Tu hai fatto una richiesta, il giudice ti ha dato una risposta coerente, quindi non ha sbagliato proprio nulla. Quindi perderesti.
Altra cosa ancora è la possibilità di fare il processo civile con riferimento allo stesso reato. Questo lo puoi fare anche in caso di assoluzione, perché non si tratterebbe di processare una persona per la seconda volta: il processo civile non serve a infliggere una punizione, ma ad ottenere un risarcimento. E in questo caso, anche se può sembrarti strano, le prove raccolte con una modalità che le rende inutilizzabili in un processo penale possono essere invece utilizzate.

Ma torniamo alla causa penale.

Se la sentenza del giudice (discutibile, ma formalmente coerente e corretta) non fa giustizia a causa del cattivo lavoro delle autorità che hanno raccolto le prove, che tipo di ricorso puoi fare contro tali autorità? Nessuno. Nella fiabesca ipotesi in cui ad es. la Polizia Postale dell'esempio fatto sopra abbia voglia di ammettere di aver fatto danno, avresti questo tipo di risposta: "Ops, ho interrogato l'imputato senza offrirgli la possibilità di essere assistito dal suo avvocato, e per colpa mia la sua confessione non è stata utilizzabile nel processo penale... e non ho neanche prodotto documenti che attestino la provenienza di quel messaggio email da quell'indirizzo civico... Mi dispiace davvero. Ho lavorato male e ho vanificato tutto il tempo che ha dedicato a questa causa. Non è stato bello da parte mia. Le chiedo scusa. Arrivederci".

C'è chi non è tenuto a pagare per i propri errori. Cerca almeno tu di non infoltire la lista di queste persone, scrivendo bene la tua querela.

A questo scopo devi pensare a prevenire più possibile le conseguenze di un cattivo lavoro delle altre persone coinvolte nel processo, che sommate alla frettolosità del giudice rischierebbero di dare come risultato la vanificazione del tuo tempo, la non punizione del colpevole e una strada più lunga per ottenere un risarcimento in sede civile.

Come anticipato all'inizio, la precauzione che ti consiglio nel caso tu voglia querelare una persona per diffamazione via internet o via email o sms, o comunque con un mezzo che in teoria non ti consente di avere la certezza di sapere chi ha commesso il reato è

SPORGERE QUERELA CONTRO IGNOTI.
 
Infatti sporgere querela contro ignoti significa chiedere al giudice di punire il colpevole del reato, "chiunque sia". La sua risposta non potrà essere "la persona che hai querelato potrebbe essere innocente, quindi la assolvo; il caso è chiuso", poiché tu non hai querelato nessuno in particolare. Puoi aver fornito tutti gli indizi di cui sei a conoscenza (cosa assolutamente da fare), senza però "sbilanciarti". Nella querela contro ignoti è implicito che se ci sono dubbi su chi abbia commesso il reato, è compito delle autorità competenti cercarlo finché non sarà stato trovato o finché non sarà stato dichiarato impossibile da trovare. E alla tua richiesta non potrà essere data una risposta se prima non sarà saltata fuori la verità giuridica su chi abbia commesso il reato.

Chiaramente possono esistere altri problemi, tipo "Forse quell'indirizzo email è condiviso fra tante persone, e in tal caso non si può sapere chi fra loro abbia inviato quell'insulto". Ahimè, tutto può accadere se il giudice ha abbastanza fantasia o se c'è un sufficiente numero di falsi testimoni pronti a giurare che quel giorno e a quell'ora l'imputato stava facendo rafting in Peloponneso e quindi non poteva usare un computer o un cellulare per inviare un'email.

Ma almeno il problema dell'identificazione del colpevole puoi scansarlo seguendo il mio consiglio.

Ingiuria o diffamazione telematiche --> sempre querela contro ignoti.

Una querela in cui dai tutti gli indizi che puoi dare su chi potrebbe essere il colpevole. Ma contro ignoti. Chi ha commesso il reato? Ah, beh, questo lo sapete meglio voi, io non vorrei sbagliarmi.

08 ottobre 2013

Fanatismo di regole sociali: forza uguale e contraria?

Stanotte Repubblica ha inviato su Facebook la sequenza di foto che una ragazza si è scattta allo specchio e che mostrano la progressione della sua pancia durante la sua gravidanza, fino alla foto finale col bimbo in braccio.

Fra i vari commenti ce ne sono stati alcuni negativi, che si possono riassumere così: "La gravidanza è una cosa bellissima, ma è un'esperienza intima; questo è esibizionismo e quindi non va bene".

C'è un sacco di gente che per criticarti aspramente o per offenderti ti danno di esibizionista. Dando per scontato che l'esibizionismo sia una brutta cosa. Senza spiegare perché, e secondo me senza neanche saperlo. Credo che queste persone vivano inconsciamente un conflitto fra due tendenze:

- il naturale desiderio di esprimersi liberamente
- il retaggio culturale ed educativo secondo cui esprimersi troppo liberamente è sbagliato

E qui inizia uno dei miei excursus su "seguire la propria natura VS educazione".

Dalla nascita fino a una certa età al bambino viene riconosciuto il diritto di esprimersi esattamente come vuole e secondo la sua natura; a un certo punto gli viene spiegato che è ora di cambiare: viene premiato con l'affetto, riconoscimenti e premi a patto che si comporti bene, dove comportarsi bene significa rinunciare alle proprie tendenze, obbedire e agli adulti.

Inizialmente il bambino può pensare "Vorrei comportarmi come piace a me, ma non posso perché gli adulti mi impongono delle sciocche regole da seguire". Ma sostenere questo pensiero per anni sarebbe troppo doloroso e faticoso. Per non soffrire questo conflitto al bambino nono rimane che negarne l'esistenza. "Se non puoi sconfiggerli, unisciti a loro". Il bambino non può "sconfiggere" gli adulti: sono loro che controllano la sua vita. Allora si "unisce a loro" bluffando con sé stesso, autoconvincendosi che hanno ragione e che in effetti la pensa come loro.

Questo andazzo non sussiste solamente nel periodo in cui la persona ha intorno al collo il guinzaglio del genitore o altri educatori. Continua anche dopo. Il tremendo team di educatori ha ottenuto un risultato grandioso: inizialmente obbligava a reprimere i suoi istinti il povero bambino... che, diventato ragazzo e poi adulto, "non ha più bisogno" di supervisione: è già diventato bravissimo ad auto-reprimersi da sé. Anche se apparentemente non ottiene premi in cambio, né ci sono punizioni come deterrente. Dico "apparentemente", perché nell'inconscio può sempre sussistere ad esempio il bisogno dell'approvazione del genitore (indipendentemente dal fatto che sia in vita o no).

Quindi può anche non finire mai il bisogno di un bambino, di un ragazzo, ma anche di un adulto o di un anziano di dimostrare ulteriormente a sé stesso che ha fatto sue quelle regole. Può continuare per tutta la vita a difenderle a spada tratta con varie argomentazioni ed ammonire chi non le osserva. E con più energia lo fa, più si dimostra bisognoso di opporre una forza uguale e contraria alla propria vera natura che potrebbe pericolosamente affacciarsi alla coscienza.

Sicuramente avrai notato che in molti casi più è grande un'emozione e la volontà della persona di nasconderla, più questa emozione è evidente a chi la osserva: la mancanza di autocontrollo dato dalla grande emozione e l'eccessivo impegno nel non farla notare danno come risultato un comportamento caricaturale che non convince.

Cosa analoga vale quando noti che una persona nel corso di una conversazione difende con particolare fervore una regola impostale dall'educazione: l'interlocutore è più che altro una "spalla", un'occasione per vendere le proprie tesi, più che agli altri, a sé stessa.  Delle sciocchezze, secondo la propria pericolosa voce interiore autentica. Pericoloso sarebbe infatti non solo seguire ciò che dice, ma anche solo ammettere che questa voce esiste. È quindi una voce da non ascoltare e anche da coprire con altro rumore: un devoto impegno militante in direzione opposta alle sue tesi.
Fra le varie cazzate che questa persona affermerà nel corso della conversazione, la più grossa è far passare ciò che sostiene non come risultato dell'apprendimento, ma come farina del proprio sacco: "sono fatto così". Un po' come il ragazzino represso che non vuole ammettere agli altri né a sé stesso di sottostare al bullo del quartiere: "non mi obbliga mica a lucidargli la bicicletta... sono io che mi ci diverto".

Conclusione: quando una persona è particolarmente accanita nel difendere una regola comportamentale non innata, ma appresa (e spesso non ammette che lo sia), puoi dedurre che molto probabilmente il suo vero scopo, più che convertire gli altri, è auto-confermare la sua solida convinzione... mentre in realtà non ha una solida convinzione, ma una tremante fifa: "se mi accorgo che nel profondo i miei valori sono diversi è un guaio".

Alcuni esempi:

- Se una donna si impegna con particolare fervore nell'evidenziare quanto sia doveroso e/o etico e/o opportuno conoscere bene un uomo prima di fare sesso con lui, probabilmente ha o ha avuto un represso desiderio di scopare liberamente senza tanti cerimoniali.

- Se senti usare la parola "esibizionista" come un'offesa, probabilmente il mittente (che dà per scontato e assume che gli altri diano per scontato che essere esibizionisti sia negativo e sbagliato) ha o ha avuto una gran voglia di esibirsi che ha dovuto reprimere.

Comunque... ho scritto questo articolo oggi pomeriggio (basandomi sulla mia intuizione), ma rileggendo... sinceramente non sono mica più tanto convinto di aver scritto tutto giusto. Però ormai lo pubblico. Magari qualcosa di giusto c'è. So stanco. Pubblico. Tu che ne pensi? Scrivilo nei commenti... Commenti utili però. Buona notte.

04 ottobre 2013

Doppio incarico a Imola? Un'altra balla sul Movimento 5 Stelle...

Qualche giorno fa un video postato su Facebook da "Il Fatto Quotidiano" riguardante un'intervista a Beppe Grillo è stato commentato da una marea di persone, fra cui un utente, Lucio, che ha scritto:

A Imola un assessore grillino ha doppio incarico e doppio stipendio. Così fan tutti.

E io:

Potrei rispondere "A Lucio piace sparare notizie a caso pur sapendo che sono false per il gusto di screditare un movimento politico verso cui non è simpatizzante". E invece, a differenza tua, invece di agire di impulso preferisco verificare. Magari non è così come d'impulso si potrebbe credere. Magari hai ingenuamente creduto a qualcuno di cui ti fidavi. Quindi ti chiedo: da chi hai saputo questa notizia falsa? Ti ringrazio anticipatamente se vorrai rispondermi, a testimonianza della tua buona fede (ma ricordati di verificare prima di dare pubblicamente una notizia.. la viralità su Internet c'è per le notizie vere come per quelle false).

Ho potuto dare questa risposta smentendo quella fantasiosa affermazione dopo aver contattato il deputato del M5S Samuele Segoni (Aggiornamento: Samuele Segoni è uscito dal M5S a gennaio 2015).

Riporto di seguito il nostro dialogo via email.

Io:

In un commento su FB ho letto che a Imola un assessore grillino ha doppio incarico e doppio stipendio [...]

Samuele:

Grazie della segnalazione, domani sento gli emiliani...

Io:

Figurati. E per favore fammi sapere, in qualunque modo si sia risolta la cosa (smentita, calcio in culo, etc).
Sarà una buona occasione affinché io scriva un articolo sul mio blog; un'occasione per far capire che non bisogna scrivere su FB lamentandosi in questo modo e limitarsi a dire "Così fan tutti" (questa era stata la prosecuzione del commento) [...].
Ciao a presto e grazie a te

Samuele, il giorno dopo:

Allora, mentre dormivo la verità è venuta a me. Appena mi sono svegliato, ho pensato: ma noi mica abbiamo vinto le lezioni ad Imola! Il PD, con l'aiuto di una coalizione di centrosinistra, ha vinto ampiamente (53.66%)
http://elezioni.comune.imola.bo.it/definitivi/Candidati_e_liste.cfm
Quindi impossibile che abbiano dato un assessorato al M5S!!!!!!
Andando sul sito del comune di Imola si verificano i nomi degli assessori; cercando tra le liste elettorali (e sulle loro bio) si verifica agevolmente che sono tutti del PD ed uno di SEL. Cari piddini e sellini, avete fatto autogol: il doppio incarico, se c'è, lo avete (per l'ennesima volta) voi!!! Vi siete ridotti peggio dei berlusconiani, siete alla frutta!!!

Io:

Perfetto. Grazie. Vado e riferisco :-D

Ecco, ho riferito.

AGGIORNAMENTO:

Lucio (e non "Luciano", come distrattamente avevo scritto, e gli sono grato per avermi fatto notare che "molte sentenze in cassazione dicono che storpiare il nome di qualcuno è un reato civile, meritevole di risarcimento pecuniario") ha tentato di contattarmi via FB senza riuscirci (e per questo mi ha chiesto se ho qualcosa da nascondere dato che, dice, ho i messaggi "chiusi", ma ho appena verificato il contrario togliendo l'amicizia a mio fratello e chiedendogli di inviarmi un messaggio, che ho ricevuto). Scrivendo un commento a questo articolo (che non pubblico per evitare ridondanza) mi ha informato della sua risposta su FB (meno male me l'ha scritto qui: non potevo averne ricevuta notifica perché anziché nell'apposito spazio sotto al mio commento, aveva scritto nella "root"). Comunque, ecco la sua risposta:

Solo ora mi è venuta la notifica che ti rivolgevi a me. Per questo non ti ho risposto prima. A parte che storpiare i nomi delle persone è offensivo, odio i soprannomi, gradirei che correggessi l'articolo. Ora ti dico chi ha riferito e messo in rete con le dovute prove. E stato Andrea zucchini. Siccome sei tanto corretto, cerca di modificare e completare l'articolo nei miei confronti. Grazie.
[altro commento] A proposito, Andrea zucchini è un indipendente eletto nel comune. Quindi, caro Marco Malatesta, il tuo articolo è fuorviante come la mia precedente affermazione. Io ho sbagliato credendo a zucchini. Tu nell' articolo, per aver attaccato pd e sel. Vedi anche tu ti sei mezzo informato. Infatti leggendo l'articolo, la risposta ti è arrivata a lume di naso, ovvero la notte porta consiglio ecc..., e non l'hai verificata perché attaccava il tuo nemico.

Lascio ai lettori il compito di giudicare... o ridacchiare, o schiaffeggiarsi la fronte.

Ah, dimenticavo... Non per sbeffeggiare Lucio, ma mi pare utile riportare alcune parole che mi ha scritto: "a quanto pare, pur di dare addosso al pd o a del non ci si informa. potevi mandarmi un messaggio privato su Facebook"

Notare: anziché rispondere pubblicamente, secondo Lucio io avrei dovuto inviargli un msg privato (e non l'ho fatto perché non essendo suo FB-friend sarebbe stato recapitato nella cartella "Altro", dove molti utenti guardano di rado). Ma Lucio stesso, per denunciare il presunto doppio incarico, non ha scritto direttamente a una qualsiasi persone del M5S. Ripeto, non lo dico per accentuare la ridicolezza di questo atteggiamento, ma per far notare che non sempre scrivere a un politico è inutile. Di solito si pensa che noi siamo una cosa (e ci possiamo scrivere in privato) e i politici un'altra (hanno altro da fare e di sicuro non ci risponderanno). Invece quelli del Movimento 5 Stelle RISPONDONO. A me ha risposto in poche ore Samuele Segoni e lo stesso aveva fatto in passato Davide Barillari.

Hai
qualcosa da contestare a un politico? SCRIVIGLI UN MESSAGGIO. Almeno prova.

ALTRO AGGIORNAMENTO:

A distanza di più di 2 mesi e mezzo dal fatto, Lucio mi chiede l'amicizia. Non interessato, non l'accetto. Mi scrive:

Classico esempio di come sono i grillini, si discute solo con chi pensa come loro. Gli altri sono merda. Complimenti per essere appartenente alla setta.

E però..
Sorpresa! Non ho votato Movimento 5 Stelle. Inoltre non posso dedicare tutto il mio tempo alla politica; ho scritto un articolo in cui faccio un esempio di come si possa affrettatamente mettere in rete una cosa sbagliata. Come vedi, sei di nuovo affrettato nelle tue conclusioni. Perdonami ma non mi pare ci sia spazio per l'amicizia fra di noi.

Purtroppo spesso non basta far notare a qualcuno che ha giudicato senza sapere e sta continuando a farlo. Se questo atteggiamento è molto radicato nella sua indole, difficilmente cambierà. Certo la speranza è l'ultima a morire. Ma mica devo per forza essere io a dare una mano... specialmente se i toni sono questi!

Per i vegetariani: occhio al caglio estratto dai cadaveri e alle gelatine!

Lasciamo stare i casi demenziali del tipo "Sono vegetariano, ma mangio il pesce", o bacchettamenti vegani già sentiti come "Chi è vegetariano per rispetto degli animali anziché vegano dovrebbe informarsi sulla sofferenza legata alla produzione di latte e uova".

In questo articolo do un'informazione ai molti vegetariani mangiatori di formaggio, che ho appena appreso da un utente di Facebook.

Riguarda un collegamento molto DIRETTO fra le produzione di certi formaggi e l'uccisione di animali (ammesso che gli altri riguardanti la produzione di latte non lo siano).

Per fare il formaggio ci vuole il caglio. Che origine ha il caglio?

Cito da Wikipedia:

Il caglio può avere origine animale, vegetale e microbica, mentre gli altri coagulanti non possono essere considerati "caglio" ma solo coagulanti

È considerato qualitativamente il migliore di tutti il caglio estratto dallo stomaco di vitelli, maiali o cuccioli di pecora o di capra. È con questo tipo di caglio che vengono prodotti tutti i formaggi DOP come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Caciocavallo Silano, Pecorino Romano e il Castelmagno e il Pecorino di Farindola.

Aggiornamento sulle gelatine

E le gelatine?
Se fra gli ingredienti di caramelle, gelati o altro leggete "gelatine", come fate a sapere se si tratta di gelatine animali o vegetali?
Se non è specificato, si tratta di gelatine animali.
Come lo so?
Da una conversazione su Facebook in cui si parlava di gelati vegani.
Una persona ha consigliato i Sammontana fatti con latte di mandorla. Un'altra ha risposto che gli stecchi hanno gelatina animale, cosa confermata dall'azienda.
Sigh.

03 ottobre 2013

Preservativi vegani (e cioè senza caseina)

Sei vegan?

Bene. Non ti va a genio l'idea di acquistare ed usare prodotti che contengano sostanze di origine animale. Pensando a questo la mente va di solito all'alimentazione, al vestiario, alle scarpe, alle trapunte, alle poltrone.

Purtroppo ai più sfugge che la caseina, proteina del latte, si trova nella maggior parte dei preservativi.

Fortunatamente esistono i cappucci vegani, delle segueti marche:

Glyde

ESP - Enjoyable Safe Pleasure

Pasante

Rfsu - Riksförbundet För Sexuell Upplysning

Questi profilattici per fare sesso vegano sono distribuiti fra l'altro dal noto sito Internet Comodo.it.

Li vuoi?


Nota: per ordini superiori a 44,90 euro le spese di spedizione sono gratuite.

02 ottobre 2013

Sei vegan per motivi etici? Occhio a questi alimenti

A molte persone che si dicono rispettose degli animali, vegan compresi, sfugge qualche "particolare" che puntualizzo quindi in questo articolo.

MIELE

Non mi risulta sia un cattivo alimento ed è possibile produrlo senza nuocere alle api, ma purtroppo nella produzione industriale di miele le api vengono trattate in maniera inumana, ad esempio con l'affumicamento.

OLIO DI PALMA

Attualmente produzione di olio di palma è sinonimo di enorme danno ecologico in Indonesia: per far posto alle piantagioni di palma da cui ricavare questo olio (usatissimo perché costa poco) vengono abbattute enormi quantità di foreste, con conseguente rischio di estinzione di scimmie ed altre specie animali. A tal proposito puoi guardare il documentario "Green" di Patrick Rouxell.
Esistono anche piantagioni di olio di palma gestite in maniera responsabile, ma si tratta di rare eccezioni. Nota: poiché questa notizia grazie al web si sta diffondendo, la dicitura usata dalle case produttrici di alimenti nell'elenco di ingredienti in sostituzione di "olio di palma" è "olio vegetale" o "grassi vegetali". Dunque se fra gli ingredienti leggi tali voci, hai la sicurezza che si tratti di olio di palma, altrimenti il tipo di pianta sarebbe stato specificato.

TARTUFO

La maggior parte dei tartufi vengono trovati grazie ai cani. E non sappiamo in che condizioni questi cani sono tenuti. È ragionevole pensare che, analogamente ai cacciatori che trattano i loro cani come oggetti, molti cercatori di tartufo facciano lo stesso, tenendoli a stecchetto in maniera da aumentare la loro voglia di cercare del cibo. Vedi inoltre l'articolo del blog Verona Animalista "La strage silenziosa. Centinaia di cani da tartufo vittime ogni anno del veleno".

01 ottobre 2013

Le forze dell'ordine sono tutte così? Tutte no, ma quasi

Una settimana fa la trasmissione televisiva Le Iene ha mostrato un servizio realizzato l'8 giugno 2013 da Matteo Viviani su Andrea Mavilla, blogger di Milano che dopo aver filmato e messo online un'infrazione al Codice della Strada da parte dei Carabinieri (no, non si trattava di un'emergenza) ha subito il giorno dopo una perquisizione senza mandato e il sequestro del suo materiale informatico, è stato minacciato, portato in caserma, costretto a spogliarsi, insultato e deriso.
Dopo che il Giudice ha disposto la restituzione di smartphone e computer Mac, dal record di quest'ultimo un esperto informatico ha verificato che erano stati cancellati tutti i filmati e le foto (compresi i ricordi di famiglia).

Ecco il servizio:



Dopo aver visto una roba come questa, cosa si dice di solito in televisione per essere politicamente corretti?
Si dice che è stato commesso un abuso di potere e che episodi del genere sono da condannare, e subito dopo ci si precipita a puntualizzare che si tratta di casi isolati, poche mele marce in un gran cesto di mele buone; si dice che la maggior parte delle Forze dell'Ordine sono persone perbene. E già che ci siamo, si coglie l'occasione per ringraziarle per svolgere ogni giorno il loro rischioso mestiere.

Ah sì? Davvero vogliamo fare dei distinguo e parlare di statistiche?

Tutti gli abusi di potere di cui ho avuto notizia sono stati commessi dalle forze dell'ordine in gruppo. Questo certo non induce a pensare ad una "eccezione". Infatti:

- Se un agente che fa abuso di potere fosse un'eccezione, sarebbe un problema da poco: trovandosi a lavorare insieme ai colleghi corretti verrebbe da essi isolato e denunciato, quindi in breve costretto a cambiare condotta oppure mestiere. O semplicemente, sapendo di trovarsi in mezzo a colleghi corretti, saprebbe di non aver vita facile nel commettere abusi e semplicemente non li commetterebbe. Vedi ad esempio l'articolo "Non è omertoso: l'Arma perseguita un carabiniere" sul sito Malagiustizia.org.

- Se fosse una rarità il fatto che un agente commetta o appoggi un abuso di potere, allora sarebbe ANCORA PIU' IMPROBABILE, anzi praticamente impossibile che MOLTI agenti delle forze dell'ordine CASUALMENTE siano capitati a lavorare tutti nella stessa caserma, cosa che invece si verifica in TUTTI i casi di abuso di potere. Aggiornamento 2016: ad esempio, cito da un articolo di Today.it: "Gli agenti di polizia, subito intervenuti sul luogo del tentato omicidio, sono andati a prendere un caffè con il collega [autore del pestaggio]. Non ne hanno subito ispezionato la casa o la macchina, dando eventualmente tempo a lui o a suoi sodali di far sparire arma del delitto e prove, lavare la biancheria sporca di sangue e così via".
 
E allora? Significa che gli agenti delle forze dell'ordine scorretti sono la maggior parte? Non ho detto questo e non potrei dirlo per due motivi. Primo, perché la mia esperienza diretta in merito è poca cosa; secondo, perché per rispondere a questa domanda si dovrebbe stabilire il significato di "scorrettezza", cosa non facile.

Se non conosco la percentuale di agenti delle forze dell'ordine che reagiscono come nel caso di specie a un blogger che li filma o a uno stupidino che li provoca, su un altro tipo di... diciamo condotta non proprio virtuosa posso essere sicuro di potermi pronunciare: 100% circa. Mi riferisco all'omertà a cui accennavo prima.

Ma se un agente delle forze dell'ordine testimonia contro un collega, per il resto della sua carriera lavorativa gli rendono la vita impossibile!

Lo so, lo so. L'ho detto anche prima.

È per questo, credo, che il poliziotto o carabiniere o finanziere omertoso non si sente neanche in colpa più di tanto: testimoniare dicendo la verità su un abuso di potere o intervenire per impedirlo si rivelerebbe un temerario e inutile atto pseudo-eroico: il poliziotto potrebbe subire in futuro pressioni tali dai suoi superiori e colleghi da essere indotto a scegliere fra il licenziamento e l'esaurimento nervoso; nessuno vorrebbe trovarsi davanti a una scelta del genere, soprattutto se ha un affitto da pagare e figli da mantenere. Quindi l'omertà è giustificata. È una scorrettezza veniale. La coscienza è quasi a posto. "Del resto non l'ho mica commesso io il pestaggio o altra prevaricazione. Inoltre ormai è fatta. Passiamoci sopra. La mia omertà c'entra poco in tutta questa storia. Il mio ruolo è marginale".

Peccato che invece l'omertà sia proprio la "scorrettezza veniale" CHE CONSENTE IL FUTURO VERIFICARSI degli abusi di potere.

Perché gli abusi di potere si reggono su questo.

E allora che fare? C'è il posto di lavoro, c'è la famiglia. Sono una giustificazione? Qualcuno penserà di sì, qualcuno penserà di no; diciamo comunque che se non altro si tratta di un'attenuante: se sei un poliziotto e non commetti abuso di potere, ma semplicemente assisti senza impedirlo, o testimoni falsamente a favore di un tuo collega in tribunale, la tua omertà ha l'attenuante di "intenzione di difendere il tuo sistema nervoso nel posto di lavoro e difendere il sostentamento della tua famiglia".

Ok?

Quindi va bene così?
Ok, va bene così.
Continua.
Per tutta la tua carriera.
Tranquillo.

A patto, però, che la stessa cosa si possa dire dei mafiosi. Sono perennemente sotto minaccia, loro e la loro famiglia. Quindi vanno bene così. E non condanniamo i mafiosi in toto, non facciamo di tutta l'erba un fascio. Sono pochi quelli che commissionano o commettono gli omicidi. Sono pochi quelli che decidono corruzioni e minacce. La maggior parte in fondo sono brave persone che svolgono ogni giorno il loro rischioso mestiere.

Ma bando alle elucubrazioni. Copio e incollo qualche commento al video da parte di utenti che hanno raccontato le loro esperienze (qualche difensore a oltranza delle forze dell'ordine potrebbe dire che si tratta di racconti inventati... a me sembra alquanto improbabile).

Prima, però, un promemoria per le brave persone intenzionate a arruolarsi nelle forze dell'ordine:

Ricorda che se entri nelle forze dell'ordine e vuoi vivere una vita tranquilla, se assisti a un inutile pestaggio da parte di tuoi colleghi ai danni della persona più indifesa di questo mondo, tu dovrai difenderli a spada tratta, anche se dentro di te penserai che sono delle assolute schifezze umane. Questo dall'inizio alla fine della tua carriera, quando andrai in pensione. E anche se, come c'è da augurarsi, tutto questo non succederà, avrai comunque sulle tue spalle il peso dell'aver accettato questo compromesso. Ci stai? Ti arruoli?

Buona lettura.

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ank io ho avuto la sfortuna di incappare in Carabinieri un pò anti-cittadino, soprattutto quando ho avuto uno stalker, mi hanno ank preso in giro velatamente x molte cose e mi sn sentito umiliato.. quindi neank io ho una buona considerazione dell'arma...

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vi racconto la mia allora... sono stato multato ad un posto di blocco x aver ei vetri oscurati nell'auto, l'appuntato diceva che dovevo averlo scritto su libretto... io ho detto ma ne è sicuro??? e lui insisteva.. tutto è stato filmato ovviamente, e il giorno dopo è partito il ricorso prima dal giudice di pace per annullare il verbale (che ho ottenuto tra l'altro) poi ho fatto partire una causa contro la procura.... risultato??? gli appuntati in questione hanno ricevuto una lettera di richiamo obbligati a pagare spese processuali e adesso quando sono in servizio loro mi fermano ogni sera

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Conosco bene questo ambiente e posso affermare che l'abuso di potere è assurdo! Non ci sono controlli, è tutto allo sbaraglio e i cittadini di fronte a questi elementi perdono ogni diritto. Purtroppo i media invece di denunciare questi fatti tendono a nascondere questi eventi con telefilm "Carabinieri, Don Matteo etc per confondere le idee facendoli figurare come Angeli e protettori, persone che invece succhiano soldi allora stato, ignoranti e che fanno quotidianamente abuso di potere

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conoscevo un capobullo che è entrato poi nelle forze dell'ordine. E tutti i test psicologici? a cosa sono serviti? Secondo me li scelgono proprio così, senza scrupoli per manganellare la gente.

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a None in provincia di torino ci sono Carabinieri che frequentano alla luce del sole, gente che in Volvera spacia droga, e guarda caso quando gli arivano le perquisizioni, non le trovano nulla...

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ho conosciuti alcuni carabinieri veramente bravi, si sono dimessi tutti, gli altri sono restati.

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ed io che ho denunciato un Carabiniere e le indagini sono state affidate al carabiniere da me denunciato...fantascenza? No...immaginate come è andata a finire!

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quando ho fatto il militare ho lavorato anche con i carabinieri e devo dire che non tutti sono così, però ci sono tanti che se la tirano, avendo una divisa addosso credono di comandare il mondo

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anke al mio paese dei militari dell'arma dei carabinieri anno abusato della loro divisa verso un titolare di un bar l'anno ridotto in moda da mandarlo in ospedale ....con tanti di testimoni alla fine sono solo stati trasferiti..........questa e l'italia

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purtroppo è cosi nel quotidiano!! È prassi... [...] spiace dire cosi perche ho fatto parte anch'io di questo corpo che tra l'altro vanta di eccellenze nei reparti operativi!! Spiace veramente

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Io tempo fa ho fatto un incidente con la makkina a causa di una volante dei carabinieri ke mi ha tagliato la strada all'improvviso.... Nonostante andassi a 40 km/h e indossassi la cintura mi sono beccato una multa perke "la mia velocita non era idonea alle condizioni del manto stradale" e perke nn indossavo la cintura!!!!!.

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Io non mi stupisco più di niente. A me un poliziotto in divisa ha mostrato il dito medio [...] ho subito girato il furgone e sono tornato indietro per chiedere a lui il motivo di quel gesto. La sua risposta è stata: "Non ti ho mostrato il medio hai visto male... io ti stavo salutando", ha esclamato! Ne è nato un acceso diverbio durato un paio di minuti; lui mi ha ricordato di quanto ero io fortunato che indossasse la divisa.... io la divisa nemmeno la vedevo, io parlavo ad un uomo che si è rivelato un vigliacco. Sotto la divisa un bel niente.

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I carabinieri di Bagni di Tivoli, provincia di Roma, che si trovano nella Lottizzazione Antonelli addirittura hanno sconsigliato di denunciare un tale che qui a Villalba spaccia e lo fa da tempo dicendo di non avanzare nulla poiché quel tale è meglio lasciarlo perdere .... bleah

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A me 2 carabba han fatto una querela falsa e fottuto dal giudice 3000 euro. La mia parola di incensurato contro la loro: perso.

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essendo stato schiaffeggiato da loro a soli 14 anni, ho capito subito che possono fare quello che vogliono e non si puo' metterseli contro. la divisa e' la divisa!!!!

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io credo a tutto quello che ha detto io le ho passate sulla mia pelle e quella dei miei amici, quando eravamo più giovani non si facevano problemi nemmeno a menare le mani su dei ragazzi di 14/16 aqnni.

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A me è accaduta una cosa del genere con la polizia... scambiandomi per un'altra persona (tossicodipendente ed altro) mi hanno perquisito per strada, facendomi spogliare in una pensilina dei pullman mentre um sacco di automobilisti si fermavano per vedere incuriositi. Che vergogna ho provato!!!!! Gli ho domandato quasi piangendo di perqursirmi almeno im caserma e mi hanno risposto: "IL NOSTRO LAVORO LO CONOSCIAMO NOI, LEI ESEGUA GLI ORDINI E BASTA". Quando si sono accorti di avermi scambiato per un altro non mi hanno nemmeno chiesto scusa!

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Pensate in un contesto militare dove il potere delle gerarchie è assoluto cosa può accadere. Leggete sui forum dei cc e leggerete storie assurde dove le vittime sono gli stessi carabinieri.