Giorni fa su Facebook veniva riportato un elenco di senatori che hanno votato contro l'emendamento sulle pensioni degli alti dirigenti pubblici (viene detto spesso che hanno "votato contro i tagli alle pensioni d'oro"). Fra questi compariva la senatrice Donatella Poretti. Mi è sembrato strano, visto che è una radicale, quindi appartenente a un partito che si batte da sempre contro lo spreco di denaro pubblico. Le ho scritto per chiedere chiarimenti, ed ho ottenuto una risposta, che mi ha autorizzato a pubblicare:
"Con tutta la sincerità che posso: ho sbagliato a votare, per distrazione. Tra i tanti voti a raffica che avvengono in parlamento su temi che spesso non si sono seguiti perché in commissioni diverse dalle proprie, può capitare che in aula per distrazione o per mancanza di chiarezza di un emendamento si tenda a seguire le indicazioni del gruppo. Così è stato per quel voto e quando l'ho compreso era ormai troppo tardi. Gli altri due senatori radicali Perduca e Bonino non erano fisicamente presenti in aula e infatti non risultano tra i votanti. Per fortuna, nonostante la pessima conduzione d'aula del gruppo PD che si è adeguato alle richieste del governo in maniera irresponsabile ma che prevedeva un accordo con il PDL, e nonostante la mia distrazione (peraltro non sono stata la sola a commettere l'errore) l'emendamento è passato. E ora il decreto corretto è in fase di approvazione alla Camera".
Invece Pietro Ichino, senatore del PD, ha dichiarato di essersi espresso contro l'emendamento non per distrazione, ma per i motivi spiegati nel comunicato pubblicato sul suo sito, dal lungo titolo "La norma bocciata da PDL e Lega mercoledì scorso non incide sulla riduzione delle pensioni che maturano da qui in avanti: mira solo ad applicare, agli alti dirigenti come a tutti gli altri lavoratori, un orientamento giurisprudenziale costante circa i diritti pensionistici già maturati e acquisiti"
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