16 agosto 2025

Ti evita di - bleah.

Ho notato che la locuzione "ti evita di" è sempre più frequente.

"Questa app ti evita di perdere tempo"

"Questa strategia ti evita di fare code inutili"

Spero non facciano schifo solo a me frasi formulate in questo modo.

Esempi di uso non schifoso del verbo "evitare":

Evitare qualcosa: "Io passo da questa strada e così evito il traffico"; “Questo dispositivo evita gli incidenti dovuti alla distrazione”

Evitare di fare qualcosa: "Evito di bere caffè dopo cena"

Lo so, teoricamente il complemento di favore si può mettere dopo la descrizione di qualunque azione (io potrei essere contento che tu faccia una qualunque azione, e quindi tu quella azione “me la fai”, dove “me” è il complemento di vantagio). Però no, non lo fare.

Non far seguire il verbo “evitare” da un dativo di vantaggio, se non vuoi costruire una frase che ha lo stesso tenore campagnolo di

“Gli esercizi per gli addominali me li devi fare in questo modo”
o
Non mi puoi arrivare a sabato senza aver imparato il copione”.

Ecco come parlare, invece:

Se vuoi descrivere con un sostantivo ciò che l’interlocutore potrebbe evitare, usa quel verbo conosciutissimo e non so perché così spesso dimenticato che è

RISPARMIARE.

"Questa app ti risparmia code inutili"

Se vuoi descriverlo con un verbo all’infinito puoi usare il verbo “sollevare” seguito dalla preposizione articolata “dal” o “dallo”:

"Questa app ti solleva dal fare code inutili".

Se la cosa deriva dalla decisione di una persona che esercita un’autorità, puoi usare analogamente il verbo “dispensare”:

“Ti dispenso dallo sbrinare il frigorifero”

Se invece vuoi usare il verbo “evitare”, anticipa tale verbo con “permettere” o consentire” insieme alla preposizione “di”:

“Questa app ti consente di evitare di fare code inutili”.

In alternativa puoi usare il verbo “fare”, ma nell’esempio qui sopra sarebbe brutto, perché viene usato anche nella frase subordinata (“ti fa evitare di fare”… bleah).

L'attenzione a queste costruzioni non è pedanteria fine a sé stessa. Individuare ciò che può scappare nel parlato spontaneo e che comunque ci si deve impegnare ad evitare significa preservare la chiarezza espressiva e l'eleganza della nostra lingua.

05 luglio 2025

Con CheckShortURL e URLscan verifichi i link (anche abbreviati) prima di cliccarli

I servizi di link shortening permettono di creare link brevi, più pratici ed eleganti da inviare agli utenti, e a volte servono anche per far capire ai loro creatori quante volte i destinatari li hanno cliccati.

Alcuni esempi di questi servizi sono bit.ly, tinyurl, t.co, buff.ly. C'è inoltre goo.gl, i cui link creati in passato sono ancora funzionanti per il redirect, ma è stata interrotta da  tempo la creazione di nuovo link brevi. 

I link shortener, oltre che servizi utili, possono essere anche usati da delinquenti intenzionati a nascondere link che, se comparissero nella loro forma originale e non abbreviata, potrebbero a ragione insospettire i destinatari di una truffa. Dunque cliccare su un link abbreviato senza essere sicuri dell'affidabilità del mittente (o dell'apparente mittente!) è pericoloso.

Il problema della non trasparenza di un link abbreviato può essere risolto con CheckShortURL, un servizio gratuito utile a non cadere vittima di phishing, malware e truffe varie che iniziano con un link inviato via email, SMS, social network, Whatsapp, etc. 

Nella home page, e cioè su

https://checkshorturl.com/

compare un form pronto a rivelare la pagina web a cui quel link porta: basta inserire il link abbreviato da verificare nel form e cliccare a destra su "Expand".

Oltre all'espansione di link abbreviati si possono ottenere la visualizzazione di uno screenshot della pagina di destinazione, la presentazione del titolo, della descrizione e delle parole chiave della pagina, oltre alla possibilità di verificare la sicurezza del sito tramite servizi dedicati.

Altro strumento utile è URLscan, sito alla pagina

                urlscan.io,

che scansiona una URL o un intero sito per valutarne la sicurezza e identificare potenziali minacce: simula la navigazione e registra tutte le attività così generate: domini e IP contattati, risorse richieste (JavaScript, CSS, cookie, ecc.), header HTTP, e cattura uno screenshot della pagina. Inoltre rileva se un sito o URL è collegato a tentativi di phishing o truffe che usano il nome o il logo di marchi famosi per ingannare gli utenti (ad esempio siti che si spacciano per banche, aziende note, servizi online, ecc.).

Ho appreso l'esistenza dei su descritti servizi online grazie Veronica Paolucci, autrice del blog "Non tutti i malware vengono per nuocere".

14 giugno 2025

Prompt per AI per dieta vegana

Fra i vari usi dell'intelligenza artificiale c'è la pianificazione di una dieta. In particolare una dieta vegana, che molti ritengono difficile da sostenere:

"Non so cosa mangiare"

"Non so cosa cucinare"

"Si rischia di mangiare sempre le stesse cose"

"Conosco poche ricette"

"Non sono in grado di ottenere tutti i nutrienti necessari".

Consensus, un'app online specifica per il reperimento di dati nella letteratura scientifica (ne ho parlato in questo post), è in grado non solo di spiegare il grado di evidenza di un'affermazione in campo medico, ma anche di suggerire una dieta a seconda della richiesta, il cui testo, quando si parla di interazioni con le intelligenze artificiali, è detto "prompt".

Ecco un esempio di prompt per Consensus (che è un sito dei migliori, ma vale anche per altri simili) per ottenere una dieta vegana per l'autunno:

Scrivi una salutare dieta vegana bisettimanale per l'autunno includendo i seguenti ingredienti (e magari anche altri): latte di cocco, latte di mandorle, mela, pera, banana, kiwi, noci, mandorle, nocciole, burro di arachidi, fette biscottate integrali, avocado, pasta (fusilli, penne), cous cous, gnocchi, polenta, broccoli, patate, cipolle, peperoni, carote, pomodori, asparagi, funghi, pesto vegano.

30 maggio 2025

Assisi Style: cinture, portafogli e borse in sughero

In un mercato infestato dal greenwashing, un marchio che unisce davvero bellezza, funzionalità e valori etici merita attenzione. Per questo, dopo aver conosciuto Assisi Style ed aver acquistato una cintura nel loro negozio online ho deciso di scrivere questo articolo.

Assisi Style è un negozio di Northampton (Inghileterra) nato nel 2023 che vende, anche per corrispondenza, oggetti in sughero:

- cinture per pantaloini (nere o e marroni)

- portafogli

- porta-cellulari e carte di credito

- borse da donna

Il nome "Assisi Style" richiama la figura di San Francesco d’Assisi, a cui si ispira la missione dell'azienda, che crede nel rispetto per la natura e nella compassione verso gli animali. La scelta di materiali vegani, la cura nella selezione dei fornitori e l'attenzione al ciclo produttivo riflettono questo spirito.

Il sughero è bello, funzionale e ecologico

Il cuore della proposta di Assisi Style è il sughero, un materiale leggero, resistente, impermeabile e di consistenza molto gradevole. Le variazioni della superficie rendono unico ogni pezzo prodotto.

Il sughero è una risorsa rinnovabile e incredibilmente versatile. Non deriva dall’abbattimento degli alberi, ma viene ricavato dalla corteccia della quercia da sughero (Quercus suber), una pianta che cresce principalmente nella regione mediterranea. La raccolta del sughero è un processo sostenibile che non danneggia l’albero, il quale può rigenerare la propria corteccia ogni 9-12 anni.

Il sughero è un materiale super-ecologico anche perché è biodegradabile e riciclabile a differenza di molte alternative sintetiche a base plastica, spesso proposte come "vegane" ma ben lontane dall'essere sostenibili. Inoltre le querce da sughero assorbono fino a 5 volte più CO2 quando vengono sottoposte a raccolta regolare, contribuendo attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico.

Per la produzione degli oggetti i fornitori di Assisi Style utilizzano colle a base d’acqua e tinture ecologiche.

Il brand punta anche alla durabilità dei prodotti: ogni cintura, portafoglio o borsa è pensato per resistere nel tempo, promuovendo una moda più consapevole e responsabile.

Se sei alla ricerca di una cintura, un portafoglio, un porta-cellulare e carta di credito o una borsa da donna, visita il sito https://assisi.style/.

24 maggio 2025

Obsolescenza programmata maledetta

- Ciao, voglio sostituire la batteria del mio Samsung Galaxy A8 (2018). A differenza di ciò che succedeva nei bei tempi passati (ancora più passati, intendo), quando si stava peggio però si stava meglio, ho ricevuto da ChatGPT il seguente consiglio: "Se non hai esperienza, è consigliabile far sostituire la batteria da un tecnico qualificato per evitare danni al dispositivo". Poi un mio amico ha confermato la cosa spiegandomi che se per sbaglio faccio toccare alcuni cavi tra di sé o con qualsiasi superficie che ha proprietà conduttive come i poli della batteria o semplice metallo come una saldatura del circuito prestampato avviene un corto circuito che rischia di bruciare la scheda madre.
Vedo che a questo link [...] viene venduta una batteria  con annesso cacciavitino etc.
Posso affidare a te il compito della sostituzione?

- Se proprio vuoi cambiarla te la cambio, ma uno smartphone del 2018 è probabilmente già a fine vita. Nel senso che, anche se totalmente funzionante, presto smetteranno di funzionarci app come WhatsApp e Chrome: accadrà appena verrà eliminato il supporto per la versione di android che utilizza.
Inoltre le batterie che trovi in vendita per un modello del genere sono probabilmente giacenze di magazzino rimaste in un cassetto a prendere polvere ed è possibile che non funzionino benissimo.
L'intero telefono probabilmente costa meno del tempo che ci va investito per tirare via la colla, smontare la batteria, rimontare il pannello e reincollarlo [link a un Samsung Galaxy A8 usato a 55 €].
A proposito della colla, nei kit di solito non è inclusa, ma è necessaria affinché il coperchio rimanga attaccato; io l'ho finita e mai più ricomprata, perché ho smesso da tempo di impazzire coi telefoni.
I produttori e i venditori non vogliono che vengano riparati e lo si vede dal loro impegno nel rendere l'esperienza della riparazione un incubo. Nemmeno io che sono del mestiere ho più voglia di ripararli: essendo tutto incollato e dovendo usare l'aria calda per accedere al vano batterie è molto alta la possibilità di sbagliare. Andavo a rimessa ogni volta che un dispositivo evidentemente progettato per non essere riparato finiva per farmi spendere più soldi del valore del dispositivo quando un imprevisto o una distrazione portavano ad un danno.

- Ulp. Col tuo consenso incollo il tuo messaggio in un articolo del mio blog OPIDOS (con qualche ritocco per una maggiore fruibilità).

- Fai pure! Ce l'ho a morte con l'obsolescenza pianificata ed i design "moderni" improntati sull'usa e getta. Sono il motivo per cui non ho più un negozio di riparazione, che era la mia passione; faccio praticamente solo assistenza per le aziende oramai.
Ho anche io come te ho un telefono vecchiotto: è del 2020. Ancora funziona, e fin quando non esplode me lo tengo.

- Bisogna comprare il Fair Phone.

- È una bella eccezione. Se non costasse uno spropositio l'avrei preso.
Il discorso vale anche per i computer portatili, e anche in questo caso esiste un'eccezione con la contropartita di un prezzo alto: l'azienda Framework.
Ho acquistato l'anno scorso un loro laptop quando ho abbandonato quello che usavo dal 2010. Me l'ero tenuto perché potevo riparare o sostituire agevolmente tutti i suoi elementi, mentre tutti gli altri computer portatili in vendita erano monoblocchi saldati non riparabili (sia Dell che Lenovo una volta producevano laptop riparabili, ma poi hanno smesso: anche loro ora hanno solo monoblocchi).