30 novembre 2014

"La tua voce è musica", una canzone per Laura Pausini

E adesso qualcosa di completamente diverso...

Una mattina di due estati fa ero ancora nel dormiveglia e avevo in testa qualche nota e qualche parola. E insieme la sensazione e la voglia poter scrivere una canzone che parla di una donna in attesa di un bambino/a. Ancor prima di scrivere quella canzone, ancor prima di aver chiare le parole, mi immaginavo la voce di Laura Pausini che l'avrebbe interpretata.

Da tempo avevo abbandonato la SIAE... Mi sono ri-iscritto, ho pagato gli arretrati, ho registrato la mia nuova canzone e dopo qualche ricerca ho incontrato due persone che mi hanno detto che forse potevano far ascoltare questa canzone a Laura. Purtroppo non è successo.

Bah. Io la metto anche qui. Se ti capitasse di incontrare Laura per favore segnalale questo link. Mi faresti un gran piacere!

Altrimenti... semplicemente buon ascolto. Anzi, non semplicemente. Se ti piace falla girare... magari dedicala a una donna che aspetta un bimbo!



--> Link YouTube: http://youtu.be/wwEF3yGJ8cY

--> Scarica cliccando qui lo zip con Mp3, testo con accordi, miei recapiti e base strumentale, nelle versioni originale e aumentata di 1, 2, e 3 semitoni (in alto a destra trovi il pulsante per il download)

Di seguito, il testo della canzone...

Come Ripulire cache di Facebook, anche per i link YouTube!

Come in tanti si sono accorti, riguardo al linkare una pagina web su Facebook può accadere quanto segue:

- Hai scritto un articolo sul tuo blog (o caricato un video su YouTube) e vuoi condividerlo su FB

- Lo condividi frettolosamente senza curarti della scelta dell'immagine e del testo di anteprima, e ti accorgi che FB ha scelto da sé un'immagine (o nessuna immagine) e un testo (o nessun testo)

- Pensi "Eh beh, Facebook ha ragione... non ho messo nel mio articolo nessuna immagine, e lui ne sceglie una a caso fra quelle presenti nel blog / non ho inserito nella "descrizione della ricerca" nessuna parola, e lui quindi non ha messo nessun testo sotto il titolo nell'anteprima.

- Decidi di porre rimedio modificando il tuo articolo, inserendo in esso un'immagine e (nel caso di Blogger) del testo nello spazio "descrizione della ricerca" (o, nel caso del video YT, inserendo una descrizione)

- Su Facebook cancelli il tuo precedente post e ne crei un altro in cui condividi nuovamente la pagina che hai appena modificato (lasciandone invariata l'url)

- Ti accorgi che Facebook, nonostante la tua modifica, continua a presentare la stessa anteprima, identica a quella che compariva subito dopo la tua prima condivisione.

Perché questo?

Perché Facebook, ogni volta che gli dai in pasto un link, salva alcuni dati nella propria cache. Salva l'immagine di anteprima e salva il testo di anteprima. E se qualcuno condivide nuovamente quel link, Facebook non va di nuovo a visitare quella pagina web per deciderne l'anteprima. Mette direttamente quella che aveva salvato, indipendentemente dalle modifiche che quella pagina nel frattempo ha subito. Mi pare di ricordare che questa cache rimanga in memoria per 6 mesi.

E, da una prova che ho appena eseguito, sembra che il salvataggio nella cache di FB avvenga senza bisogno di pubblicare l'articolo. Avviene pochi secondi dopo che hai inserito il link nello spazio per gli aggiornamenti di stato ("A cosa stai pensando?").

COME PORRE RIMEDIO E CAMBIARE L'ANTEPRIMA DELLA PAGINA LINKATA SU FACEBOOK

C'è un modo di ripulire la cache di Facebook per un dato link. Ecco come fare:

1)

Modifica l'articolo sul tuo blog inserendo l'immagine che vuoi appaia in anteprima e (nel caso di Blogger) inserendo nello spazio "descrizione della ricerca" il testo che vuoi appaia in anteprima

Se poi vuoi la (quasi) sicurezza sulla possibilità di avere come anteprima l'immagine da te scelta, fai così:

- se usi Blogger scrivi in modalità "HTML" e inserisci all'inizio del post la stringa

<link href="URL_IMMAGINE" rel="image_src"></link>

sostituendo alla scritta verde l'indirizzo web dell'immagine desiderata, da te precedentemente caricata in rete ad es. servendoti di Flickr. Questa stringa non cambierà nulla di quanto sarà visibile nell'articolo.

link breve a questa immagine: http://tinyurl.com/jk4a4ge

Nota: l'immagine linkata deve essere più grande rispetto a tutte le altre immagini presenti all'interno dell'articolo che vuoi condividere su Facebook, e anche rispetto alle eventuali "immagini fisse" (nella testata, nella sidebar, etc). Inoltre deve in senso assoluto essere sufficientemente grande: se è un'immagine orizzontale deve avere una larghezza maggiore di 660 pixel e un'altezza maggiore di 315 pixel; se è verticale, deve avere una larghezza maggiore di 315 pixel e un'altezza maggiore di 660 pixel.
Nota: si parla di dimensioni dell'immagine caricata e non di quanto grande compaia poi nell'articolo (nell'articolo può essere stata anche ridimensionata).

Altra cosa: se nel tuo articolo è presente l'embedded di un video YT e nessun'altra immagine sufficientemente grande, quando linkerai su FB questo articolo l'anteprima che comparirà nel tuo post potrà essere la stessa anteprima di quel video, ma un po' tagliata in basso e con una inutile banda nera in alto.

- se usi Wordpress vedi questo post


2)

Vai sulla pagina debug di Facebook http://developers.facebook.com/tools/debug

3)

Nell'apposito spazio inserisci l'indirizzo della pagina relativamente alla quale vuoi che la cache di Facebook venga ripulita e aggiornata

4)

Clicca sul pulsante "Debug"

5)

Clicca su "Fetch new scrape information"

5b)

All'interno del riquadro "When and how we last scraped the URL" compariranno gli indirizzi indicati come "Fetched URL" e "Canonical URL" ; ripeti l'operazione "Fetch new scrape information" dopo che nel form in alto hai incollato la suddetta "Fetched URL" e poi stessa cosa con la suddetta "Canonical URL"

5c)

Nel caso si tratti non di un tuo articolo, ma di un tuo video su YouTube, ripeti i passi dal 3 al 5 inserendo sia il link YT lungo che quello corto (forse è sufficiente farlo solo per uno dei due link, ma non ne sono sicuro, quindi nel dubbio...).
Il link lungo è quello che vedi sulla pagina di YouTube mentre il video viene riprodotto, es.
https://www.youtube.com/watch?v=wwEF3yGJ8cY&feature=youtu.be
Il link corto è quello che compare quando clicchi sulla scritta "condividi" (sotto al video), es.
[A proposito... visita il suddetto video e condividilo su FB, se vuoi ringraziarmi di queste istruzioni che ti sto dando!]

6)

Aspetta qualche minuto

7)

Condividi di nuovo il tuo articolo, e vedi se il problema è risolto.
Nota: siamo abituati a vedere l'anteprima dell'articolo pochi istanti dopo aver incollato il link sullo spazio per l'aggiornamento di stato, ancor prima di cliccare su "pubblica". Ma a volte è successo che dopo l'incollaggio del link l'anteprima fosse incompleta (ad es. senza testo piccolo) e dopo aver pubblicato fosse completa. Quindi per verificare occorre proprio pubblicare. Magari una prova puoi farla rendendo il post visibile solo a te.

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Nota: mi sono accorto che almeno per YouTube questo sistema non funziona sempre. Infatti dopo averlo attuato ho scritto sulla bacheca di un mio FB-friend un post con un link di un video YouTube, e l'anteprima compariva tale e quale precedentemente la modifica + "debug". Mi spiace.

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Per scrivere questa guida ho attinto a piene mani a questo articolo di Ernesto di ideepercomputeredinternet.com e ai commenti di Brian.

25 novembre 2014

Fisco: elusioni, evasioni... soluzioni?

Ieri sono andato al negozio di ricaricamento cartucce per stampante. Il gestore con gli ultrasuoni ha gratuitamente risolto il problema della mia cartuccia (testina sporca, non inchiostro finito). Ringrazio, esco e vengo approcciato da un guardio di finanzo che mi chiede se ho pagato qualcosa. Gli spiego l'accaduto, mi chiede se sono sicuro (che fastidio), entriamo nel negozio, rispieghiamo l'accaduto e me ne vado. Coincidenza, rimettendo a posto le cartelle vedo un documento di testo salvato 2 anni fa: ci avevo incollato il messaggio di mio zio sull'argomento "tasse". Glielo ri-invio, lo modifica leggermente e dà l'ok per la pubblicazione. Anch'io rimaneggio un po' per un maggior ordine, e...

Buona lettura.

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ELUSIONE

L’elusione è un modo legale per pagare meno tasse. E allora perché evadere? Con l’elusione è tutto regolare e alla luce del sole. Nessun rischio. Vero, ma una società fantasma (legalmente perfetta) alle Cayman costa sempre alcune migliaia di Euro, per cui se la può permettere solo chi ha in programma di evadere, anzi, eludere almeno centinaia di migliaia di euro, ovvero industriali di medio e grosso calibro; ce ne sono pochi, meno di mezzo milione in Italia e non so se la loro elusione viene conteggiata come evasione. Rimedi? Nessuno praticabile, se non quello di rendere meno appetibili i paradisi fiscali. 

E gli altri? Chi sono gli altri evasori, quelli che non si possono permettere il lusso di eludere? Vedi sotto.

EVASIONE

Gli evasori sono una grande schiera di persone di ogni ceto. Ci hanno pensato in molti a come estorcere loro il maltolto evaso. Risultati scarsi. Sembra che lo strumento più efficace l’abbia trovato l’inventore degli studi di settore… ma di questo ne parliamo dopo.

Ecco chi sono gli evasori...

1. Criminalità organizzata

Come è noto, mafia, camorra et similia fanno affari d’oro senza pagare un centesimo di tasse.

Rimedi?

Semplicissimo: basta mettere in galera i criminali e confiscare tutti i loro beni. Sembra facile a dirsi ma poi la magistratura è così…. democratica, rispettosa delle leggi e garantista! Il giro d’affari è stimato superiore ai 10 miliardi all’anno.

2. Furbetti vari

Ad esempio:
  • Commercianti, che non emettono tutti gli scontrini fiscali.
  • Liberi professionisti (avvocati, medici, ecc.), che emettono parcelle più basse e si fanno dare la differenza in nero.
  • Artigiani, che tralasciano di emettere fatture.
  • Lavoratori dipendenti statali, che avendo un sacco di tempo libero fanno una miriade di lavoretti extra, pagati ovviamente senza emettere ricevuta fiscale.
  • Pensionati, che... Idem come sopra.
  • Insegnanti, che danno ripetizioni rigorosamente pagate in nero.
Soffermiamoci sui primi tre. Con un breve calcolo cerchiamo di capire quanto evadono. Supponiamo che lavorino 200 ore al mese, a 40 euro l’ora lordi (cioè a tale cifra va sottratta quella da versare al fisco e quella da versare obbligatoriamente all'INPS o altro istituto previdenziale). Sono 8.000 euro al mese lordi. Di tale cifra la metà circa dovrebbe andare in tasse e contributi. Ma evadono per una buona metà, quindi invece di versare 2.000 euro ne versano solo 1.000. Il criminale in un anno evade quindi circa 12.000 euro. Forse un po’meno se vuole andare in vacanza e/o se si ammala. Quindi diciamo 10.000 euro.
Moltiplicando tale evasione annua di 10.000 euro per 4 milioni di evasori (all'incirca le partite IVA in Italia fra artigiani, commercianti e liberi professionisti) si ottiene l'enorme cifra di 40 miliardi di euro.

E i lavoratori dipendenti (17 milioni in totale) che hanno un lavoro extra in nero? Sono oltre 3 milioni. Che, sommati ad almeno altri 2 milioni di pensionati extra-lavoratori in nero, fanno 5 milioni.
Cinque milioni di persone che evadono pochi spiccioli a testa, in media solo 4000 euro l'anno. Totale 20 miliardi di evaso. Più della criminalità.

E chi paga tutte le tasse?

Non di rado i dipendenti dicono: “A me le tolgono direttamente in busta paga! Pago fino all’ultimo centesimo!”

D’accordo, però quando dici che guadagni 1.000 euro al mese sei un bugiardo: la verità è che ti danno 2.000 euro e poi tu ne paghi la metà fra tasse e contributi. Quindi comincia a dire che il tuo stipendio è di 1.700 euro mensili lordi.

QUINDI?

“Pagare tutti, pagare meno” diceva un noto sindacalista. Allora ci siamo di già! L’evasione è spalmata abbastanza equamente fra i vari ceti sociali. Però ci sono almeno due categorie che risultano particolarmente penalizzate:

- lavoratori dipendenti che non hanno un secondo lavoro in nero
- disoccupati e sottoccupati senza sussidi e senza ammortizzatori sociali

Questi ultimi però costituiscono una minoranza (non arrivano a due milioni complessivamente), ce ne possiamo anche fregare, tanto mica possono fare sciopero, al massimo bruciano qualche cassonetto dell’immondizia.

In definitiva, oltre la metà della popolazione attiva evade le tasse o comunque trae un qualche beneficio dall’evasione fiscale.

Non dimentichiamoci che il beneficio dell'evasione va anche a una qualunque persona che sia cliente di un evasore fiscale, che abbassa il prezzo del prodotto o servizio e in compenso non emetto scontrino o fattura!

Studi di settore

Secondo la normativa, un libero professionista o un imprenditore deve guadagnare una certa cifra minima desunta in modo induttivo. Se paga le tasse calcolate su questa cifra minima, allora è in regola. Se, al contrario, si ammala, i suoi clienti falliscono e quindi non possono pagare, oppure subisce un tracollo di mercato, allora… può scegliere se pagare lo stesso (magari si fa prestare i soldi) oppure essere considerato evasore fiscale.

Potrebbe essere un modo per risolvere i problemi della disoccupazione: sarebbe sufficiente obbligare tutti i disoccupati a diventare imprenditori, o almeno a prendere la partita IVA. Dopodiché applicare loro gli studi di settore e tassarli di conseguenza. Niente più disoccupati, ma soltanto evasori fiscali da perseguire come autentici criminali.

E va bene, scherzi a parte, propongo una soluzione vera. Una soluzione a bassa tecnologia, anche se a prima vista sembrerebbe il contrario. Si chiama Anagrafe delle transazioni. Tutte le transazioni, acquisti, spese, versamenti, pagamenti, di qualunque cifra (e non sopra i 1.000 euro, come di normativa vigente) devono avvenire in modo elettronico, con causale, ordinante e beneficiario identificati. Non è complicato, anzi, eliminerebbe una certa criminalità tipo furtarelli e borseggi: la tecnologia esiste già. Basta che i soldi prelevati in banca (o al casinò) vengano messi non in tasca, ma... nel telefonino! Per pagare è sufficiente avvicinare il cellulare al POS, digitare il PIN e la cifra e zac! Più veloce della luce (o quasi!). Il resto lo fa un banalissimo (o quasi) software di analisi. Poi, chi spende il doppio di quanto incassa…. ci deve spiegare come fa.

Obiezione: chissà quanto costa un’attrezzatura del genere. Bene, la faccio io gratis, salvo chiedere la percentuale dello 0,001 % dell’evasione recuperata.

23 novembre 2014

È reato dire "Ti stai comportando da [aggettivo ingiurioso]"

A fine 2009 sono stati pubblicati sul web molti articoli intitolati tipo "Dare di 'cretino' ha rilevanza penale".
Uno di questi esordiva con "È reato dare del 'cretino' ad una persona, sostenendo che si tratta di esercizio del diritto di critica in un confronto politico".
Ma questo era già ovvio. Ci vuole una discreta ignoranza in tema di diritto per non sapere che è reato dare del cretino a una persona, o dell'imbecille, o dello scemo.

Solo più avanti, nonostante il fuorviante titolo ed esordio degli articoli, si capiva cosa c'era di nuovo: la Quinta sezione penale della Cassazione, con la sentenza n. 31096, aveva stabilito che è reato anche solo dire a qualcuno "Ti stai comportando da cretino". La vera notizia quindi era che la frase "Ti stai comportando da [aggettivo/nome ingiurioso]" ha rilevanza penale, sebbene descriva il comportamento dell'interlocutore piuttosto che la sua persona.

A proposito di ingiurie e di rilevanza penale, l'anno scorso la Cassazione Penale, con sentenza n. 27980/2013 ha stabilito che configura il reato di ingiuria dare del cretino e anche dare di stupido. Anche questo mi pareva abbastanza scontato. Ciò nonostante non me la sento di essere sicuro su cosa ne penserebbe la Cassazione Penale su un caso misto fra i due, e cioè sul fatto che "ti stai comportando da stupido" sia reato oppure no. Stando a quanto sopra si direbbe di sì, ma purtroppo, purtroppissimo, il diritto è ben lontano da essere una scienza esatta.

Da non dimenticare inoltre che in Italia, a differenza che nel diritto anglosassone, una sentenza passata può essere persuasiva ma non legifera obbligatoriamente, quindi anche nel caso di due situazioni identiche ci si può aspettare una sentenza diversa a seconda dell'opinione dei giudici.

Inoltre, come spiegato sul sito laleggepertutti.it, la Cassazione Penale con sentenza n. 30790/14 dell’11.07.2014 ha stabilito che la valutazione del reato di ingiuria deve tenere conto del contesto, come spiegato in questo articolo.

Sullo stesso sito, altri due articoli interessanti in argomento:
"Offese: quando la critica diventa ingiuria?"
e
"Quali parolacce rientrano nell'ingiuria".

Concludo ricordando una sentenza sugli SMS, emessa della Sezione I Penale n. 18449 del 29/04/2005, che ha stabilito che l'invio di SMS non può configurare il reato di molestia poiché, trattandosi di messaggi scritti e non orali, non ledono la privata tranquillità. Bah. Che sentenza ingiusta. Secondo me la possono ledere eccome. Comunque la sentenza ha affermato che se gli SMS contengono espressioni offensive ciò configura il reato di ingiuria. Beh, vorrei vedere.

18 novembre 2014

Trackback da siti strani = SPAM!

In questi giorni mi stanno arrivando un sacco di email di tipologia di seguito descritta.

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Oggetto:

[nome del mio sito] Applica la moderazione: "[titolo del mio articolo]"

Corpo del messaggio:

Un nuovo trackback all'articolo "[titolo di mio articolo su mio blog Wordpress]" è in attesa di approvazione [url del mio articolo]

Sito web: [nome del sito, strano, e che non conosco] (IP: [indirizzo IP che porta a una pagina strana, con delle cartelle]

Approvalo: [link per approvazione]
Cestinare: [link per cestinamento]
Marca come spam: [link per segnalazione spam]
Attualmente sono presenti [numero] commenti in attesa di approvazione. Visitare il pannello di moderazione:
[link pannello di moderazione]

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Qual è la cosa migliore che puoi fare se ricevi una richiesta di approvazione del genere?

Siccome si tratta di SPAM da trackback, ti consiglio di segnalarli appunto come spam:

- clicca sul link "marca come spam" --> verrai portato alla pagina di conferma dove leggerai "Si è davvero sicuri di voler fare questo?"
- conferma cliccando su "commento spam"

...ed è fatta... per stavolta. E se le richieste d trackback da parte di siti SPAM sono molte nello stesso periodo?

- Aspetta che si sia calmata la "tempesta di email" (ho letto sul web che dopo un po' smettono... lo spero proprio... mentre sto scrivendo questo articolo ancora non hanno smesso, e la cosa dura da ieri.. ho ricevuto una cinquantina di email doppie)

- Apri una delle email

- Clicca sul collegamento per marcare come spam

- Conferma cliccando su "commento spam"

- Rimani sulla pagina che Wordpress ti propone, avvicina il puntatore del mouse ai vari commenti inviati dalla feccia della società; così facendo vedrai comparire i link per approvazione, cancellazione e segnalazione spam

- Clicca su "spam" senza pietà su ognuno dei commenti da eliminare e segnalare.

C'È POI UN METODO PIÙ RADICALE

...più comodo; anche questo, come i precedenti, non arreca nessuno svantaggio in termini di SEO (vedi più avanti).

E cioè disabilitare i trackback per i post futuri. Ecco come fare:

1) Sul pannello di controllo di Wordpress, vai su Impostazioni --> Discussione

2) Disabilita l'opzione “Allow link notifications from other blogs (pingbacks and trackbacks)”


3) Vai in fondo alla pagina e clicca su "Salva le modifiche".

Perché questi metodi non penalizzano il tuo posizionamento nei motori di ricerca?

Perché non si tratta di andare a toccare il meccanismo secondo cui un normale blogger,
linkandoti su un suo articolo (in modalità dofollow), ti fa salire col SEO.

12 novembre 2014

Italia, aziende, prassi e crisi...

Le prassi, i protocolli, le standardizzazioni... tutte robe che possono indubbiamente servire all'interno di un gran numero di organizzazioni, ad esempio le aziende.

E però oggi ricorre il primo anniversario di una entusiasmante conversazione che ho avuto con un negozio di informatica trovato su Internet che di seguito incollo pari pari (salvo adattamenti poco più che grafici per motivi di scorrevolezza)...

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[...]
abbiamo ricevuto la sua richiesta per il prodotto [...], che siamo lieti di gestire, ma per inviarle l’offerta formale, avrei bisogno dei suoi dati per inserirla in anagrafica ed emettere l’offerta formale, composti da:
Nominativo, Indirizzo, Telefono, Codice Fiscale (Partita Iva nel caso di azienda).
Rimango in attesa di un gentile riscontro, in modo da portele inviare al più presto l’offerta.
Cordiali Saluti
[nome e cognome dell'impiegato]
Reparto Commerciale
CRC
[dati di contatto, nome ditta]

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Cioè... io vi chiedo il prezzo di un prodotto e voi non me lo dite
finché non vi ho fornito i miei dati?
Mitico.
Marco

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Per emettere l'offerta formale dal gestionale la prassi è questa, e non possiamo fare diversamente.
Appena mi ha inviato i dati le preparo l'offerta.
Rimango in attesa di un gentile riscontro.
Cordiali Saluti
[nome e cognome]

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Lei ha assolutamente le mani legate e la capisco. Non dev'esser bello.
"Appena mi ha inviato i dati le preparo l'offerta"... Il che significa digitare un numero: il numero di euro che vi avrei potuto dare in cambio di quel prodotto.
Spiacente, la mia prassi di cliente è fuggire a razzo dai venditori che rispondono a una domanda con una domanda e che si giustificano con le prassi.
Buon lavoro.

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Ora io dico una cosa.

C'è la crisi. C'è la disoccupazione. Aziende grandi, medie e piccole falliscono oppure reggono l'anima coi denti.
Però ho letto sul web più di un comportamento business-suicida ai livelli di questa conversazione.
Insomma... in questo mercato di gente che compra cum grano salis quasi tutti i tipi di prodotti (e quelli informatici non sono un'eccezione) queste aziende qua sono isole felici che vanno bene benone strabene al punto di potersene fregare di come non far scappare un cliente che aveva la chiara intenzione di acquistare, oppure si tratta di gente completamente stupida, che un giorno (o magari già adesso) si ritrova a dire "accidenti a questa crisi e chi ce l'ha mandata" ?

02 novembre 2014

Come riconnettersi a Internet con iconcina a dx sparita

Non sono un "nativo digitale", ma navigo da moooolti anni. Fu cosa bella, quando l'ADSL diventò uno standard.

Da allora però scommetto che tante persone come me hanno perso la capacità di sconnettersi a Internet e riconnettersi in pochi clic e senza spegnere e riaccendere il modem/router. Dopo essermi chiesto com'è possibile non sapere una cosa probabilmente superbanale, sono arrivato a ipoteizzare che questa cosa nessuno la sapesse. Nessuno lo sa. Tranne quelli del mestiere. Ho trovato conforto in questo pensiero.

Allora ho trovato coraggio e ho chiesto assistenza su FB con l'altro computer. Sì, perché mi era stato inutile cercare con Google "Come riconnettersi a Internet".

Ho scritto:

Domanda vergognosa: Come mi riconnetto a Internet? Ho cliccato col tasto destro sull'icona in basso a destra e nel menù a tendina ho cliccato su "disattiva", quindi sono scollegato. E adesso che l'iconcina è sparita dove clicco per riconnettermi? (chiaramente ora sto scrivendo da un altro computer) Non voglio rassegnarmi a riavviare il sistema. Ci dev'essere un modo meno zappatore.

Dopo pochi minuti, 3 FB friend mi hanno risposto, fra cui Stefano, che mi ha istruito così:

Pannello di Controllo - Sistema - Gestione Dispositivi - Schede di Rete - selezioni la tua scheda di rete - tasto destro e Riattiva

Dopo i ringraziamenti, ho detto:

E adesso cancellerò questo post vergogna. Non è mai successo.

Bah, ho cambiato idea. Chissà quanti internauti non sanno e non trovano il coraggio per chiedere aiuto. Mi raccomando. Trovate coraggio. Chiedete aiuto.