La prof. Yasmina Pani, linguista, proprietaria dell'omonimo canale Youtube e co-curatrice del canale Coscienza De-Genere, ha scritto recentemente un post su Facebook che mi ha dato il permesso di incollare qui. Esprime esattamente quello che ho pensato più volte, e le sono quindi grato di averlo scritto, così non l'ho dovuto scrivere io. Buona lettura.
Un generalizzato atteggiamento arrendevole che non si limita però a sedersi al lato della strada mentre gli altri fanno le lotte, ma le ostacola anche: chi lotta viene perfino rimproverato perché è ingenuo, perché perde tempo, perché ha perso in partenza.
Io non è che voglia credermi Che Guevara: so benissimo che la parte che faccio è piccolissima e ha un impatto infinitesimale sui grandi problemi del mondo. Ma se tutti avessero sempre ragionato così, non sarebbe mai cambiato niente, le donne sarebbero ancora costrette a stare a casa o a uscire solo se coperte e sotto autorizzazione, gli omosessuali dovrebbero nascondersi, gli uomini non potrebbero cambiare il pannolino al proprio figlio, e così via. Le mie sono di certo lotte molto più modeste rispetto a queste grandi rivoluzioni, di cui sarò eternamente grata. Ma sono quelle che ho scelto e che ritengo che, una volta vinte (perché accadrà senz'altro, almeno per alcune, che io sia ancora viva per vederlo o no), miglioreranno la vita di tutti. E del resto non vedo in che altro modo uno possa sperare di ottenere le cose se non andando a prendersele.
Voglio essere libera di mostrarmi nuda o di fare porno anche se faccio un altro mestiere? Lo faccio, lotto.
Voglio che i padri vengano considerati al pari delle madri in fase di divorzio? Ne parlo, divulgo, lotto.
Voglio che la sessualità di tutti venga resa libera e sia vissuta serenamente e senza giudizio? Io per prima la vivo, e poi divulgo, lotto.
Voglio che il mondo della cultura torni a essere al centro di un'operazione di educazione collettiva invece di essere ispirato dai follower e dai trend? Mi incazzo, divulgo, lotto.
E così via.
Se ci rimetto in salute, se mi viene il nervoso, se devo passare ore a rispondere alla gente, son cazzi miei: l'ho scelto.
Ma mi fa molto più girare i coglioni dover rispondere ai genietti della lampada che mi dicono "eh ma la gente è bigotta, lo sai" o "eh ma i soldi tirano più della cultura, lo sai" che educare gli ignoranti. Perché gli ignoranti hanno la scusa di esserlo, mentre i genietti sanno che ho ragione io, ma sono troppo pigri per sprecarsi anche solo a scrivere un fottuto commento di sostegno e troppo ammaliati da se stessi per scegliere saggiamente di infilarsi un dito in culo al posto di commentare.
Se voi siete arresi e privi di spirito combattivo son cazzi vostri. Tanto le lotte le fanno gli altri al posto vostro, come è sempre avvenuto; abbiate almeno la decenza di mettervi in un angolo e tacere, invece di ostacolare ulteriormente percorsi già faticosi e logoranti.
Ignavi di merda.