26 gennaio 2018

Lampeggiare per avvertire di polizia o Carabinieri?

Lampeggiare per segnalare una pattuglia della Polizia
Ho appena visto su FB un'immagine postata sulla pagina Facebook "Polstrada Fanpage Site" (eeeh? :D) con due carabinieri e la scritta: "Quando vedete una nostra pattuglia, FATEVI la cortesia di non lampeggiare, perché forse stiamo aspettando proprio il ladro che la notte vi ha derubato, mettendo anche a rischio la nostra vita"

Quanto al "mettendo anche a rischio la nostra vita"... boh, non mi risulta che ci sia per le forze dell'ordine quel gran rischio di essere ammazzati durante un controllo.

Per il resto: quante sono le probabilità che la pattuglia che ho visto sia lì per fermare un ladro anziché fre controlli random, come nella maggior parte dei casi?
E ammesso che sia lì con lo scopo di acciuffare il delinquente, quante sono le probabilità che passerà di lì?
E anche ammesso che passi di lì, quante sono le probabilità che le forze dell'ordine fermino proprio la sua macchina?

Non ricordo di aver mai sentito di topi d'appartamento arrestati grazie a un posto di controllo. Voi?

Un lampeggio fa sì che un ladro, avvisato della presenza delle forze dell'ordine, cambi strada e non venga beccato? È possibile. C'è una possibilità, pur minima, vero.
Ma mi pare molto più probabile che quel lampeggio possa servire a salvare qualcuno da un incidente stradale, in quanto invitato a rispettare il Codice della Strada.
Altrimenti perché esisterebbe una normativa che rende obbligatoria la segnalazione degli autovelox? Lo spirito è proprio questo.

09 gennaio 2018

Eurospin si dichiara cortese. Uah uah uah!!!

Ieri mattina ho letto, nella newsletter di Animal Equality, le seguenti parole dell'attivista Carolina Bertolaso:

Eurospin ha recentemente pubblicato sulla propria pagina Facebook un comunicato riguardante la loro storia [qui uno screenshot]. In questo comunicato, l'azienda afferma, letteralmente: "Il nostro obiettivo è soddisfare i clienti con cortesia e disponibilità, ascoltando ogni segnalazione per diffondere in loro la fiducia nell’insegna e nei marchi di proprietà." Considerando che da mesi Eurospin sta ignorando decine di migliaia di firme sulla petizione rivolta all'azienda oltre che centinaia di recensioni negative su Google Maps, non risponde a nessuna delle richieste dei propri clienti, cancella tutti i loro commenti sulle pagine social, e sbatte il telefono in faccia a chiunque telefoni alla sede centrale per chiedere informazioni riguardanti la politica sulle uova, questo comunicato è piuttosto comico, non trovi?

Sì, trovo.

Di conseguenza, come Carolina ha suggerito a me e a tutti gli iscritti alla newsletter, ho scritto un'email all'amministratore delegato Romano Mion dicendo cosa penso e raccontando la mia esperienza. Ne incollo qui sotto il testo...

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Ho letto, in queste ultime ore alcune cose che riguardano il rapporto fra i vostri clienti e la vostra azienda. Si trattava di vostre dichiarazioni riguardanti la vostra cortesia.
A me risulta diversamente: io ho mandato varie email a cui non ho mai ricevuto risposta. Inoltre ho telefonato alla vostra sede centrale per fare alcune domande, e la risposta è stata che dovevo rivolgermi al numero verde. Quando ho detto che mi ero già rivolto al numero verde, la risposta è stata "Non abbiamo nulla da dire". Quando ho chiesto a chi allora avrei dovuto rivolgermi, la persona con cui stavo parlando (una donna) senza dire una parola in più ha chiuso la telefonata. E so
che questo è accaduto non solo a me, ma a molte altre persone.

Mi pare strano che lei non lo sappia. Per questo motivo le scrivo per farle sapere che trovo le sue dichiarazioni ridicole e per ricordarle che difficilmente la verità non viene fuori pubblicamente in casi come questo.

Più false e quindi ridicole sono le dichiarazioni che un'azienda rilascia, più fanno rumore.

Ed è un rumore che vorrò fare io e vorranno fare altre migliaia di persone non tanto per ragioni educative nei confronti della vostra azienda, evidentemente intenzionata solo al profitto, dato che l'etica e l'educazione non sapete neanche dove stanno di casa, quanto per il fatto che stiamo difendendo una causa che vede gli animali soffrire dall'inizio alla fine della loro vita a causa vostra.

Come già sicuramente sa, mi riferisco alla vendita da parte di Eurospin di uova proveninti da galline allevate in gabbia, e del vostro rifiuto di dichiarare pubblicamente una data certa entro la quale questa vendita cesserà.

Mi fate vomitare.
E forse fate vomitare anche voi stessi, se deste una pulita allo specchio del vostro bagno.
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Ah, a proposito dell'animo gentile e simili, ho saputo anche questa storia: una dipendente di Eurospin, che per contratto poteva scegliere se lavorare oppure no a San Silvestro, è stata vessata dall'azienda. Dopo il suo rifiuto di lavorare in quella data, le è stato detto di lavorare per una settimana a circa 100 km di distanza. Cosa, anche questa, non prevista dal suo contratto di lavoro.

Bah. Che roba...
Non vedo l'ora che certa gente venga sotterrata dalla storia e dalla civiltà.

05 gennaio 2018

Lo scherzo "Pull a pig" configura un reato?

scherzo pull a pig
C'è un tipo di bullismo che ho visto mettere in pratica in un film qualche anno fa, ma di cui fin ora non mi pare le TV o i giornali abbiano parlato.

Si tratta del cosiddetto gioco del “pull a pig”, di cui ha parlato Mariachiara Colombo in questo articolo del blog "Lo Sbuffo" pubblicato stamattina.

Funziona così: un bullo seleziona una vittima, una ragazza fisicamente poco attraente e insicura, e la corteggia fingendosi affettuoso e infatuato di lei; dopo averla sedotta, la umilia in pubblico (dal vivo oppure online con pubblicazione di foto o filmati). La frase finale “you were pigged” decreta la riuscita dello scherzo, e comunica alla vittima che è stata solo una presa in giro.

Cercando un po' in rete ho trovato un esempio di questo gioco in questo articolo di Caterina Tiziani sul sito "Ultimavoce". Parla di una 24enne inglese che è stata sedotta da un 21enne olandese conosciuto a Barcellona. Questa ragazza racconta che successivamente è volata in Olanda per rivederlo; non l'ha trovato all'aeroporto, gli ha scritto un messaggio e riceve la risposta "You were pigged" (alla stampa il ragazzo ha negato di aver inviato questo messaggio, e che lo screenshot sul cellulare è falso ed è una trovata dei giornali o della ragazza... il che mi pare poco credibile).

Ho trovato anche un altro articolo sull'Huffington Post, di cui suggerisco la lettura, in cui la giornalista Deborah Dirani racconta la sua esperienza e incoraggia le vittime di questo scherzo: Alle ragazze vittime di "Pull a pig" dico: ci sono passata e ribellarsi si può.

Poi ho una domanda.
Il deprecabile scherzo "pull a pig" può configurare un reato? Se sì, quale di preciso?
Mi viene in mente solo il danno psicologico che un operatore sanitario potrebbe certificare e quindi il rsarcimento che la vittima potrebbe chiedere in un processo civile (l'articolo 2043 del Codice Civile dice "Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno").

Ma per quanto riguarda l'aspetto penale?

Forse c'è un vuoto legislativo che andrebbe colmato...

P.S.: Ora che ci ripenso quando avevo 16 anni una ragazza provò a fare 'sta cosa con me (lo seppi il giorno dopo che era un tentativo di scherzo), ma non le riuscì, perché non mi garbava... e anzi dopo che mi aveva preso per mano diventò proverbiale il mio non volutamente pensante apprezzamento sulla sua mano sudata! :D

04 gennaio 2018

Altroconsumo e i tentativi di appioppo telefonico del loro abbonamento

Iniziativa collettiva "Abbassa la polizza"
Dopo l'esperienza che sto per riportare ho cercato qualche altra esperienza sul web riguardante Altroconsumo, e ho visto senza sorpresa che c'è chi ne parla male, seguito da commenti che ne parlano peggio.

Mi riferisco ad esempio a una storia in 4 puntate raccontata dal blogger Sand0705, negli articoli "La truffa di Altroconsumo - 1" e seguenti, pubblicata nel lontano 2006, ma commentata anche recentemente da molti utenti che hanno fornito le loro testimonianze.
 
Stavo per aggiungere anch'io un commento per raccontare la mia esperienza, ma dopo averlo scritto mi sono accorto che era abbastanza lungo da farci un articoletto, e quindi eccomi qui su OPIDOS. Buona lettura.

Sono iscritto da anni alla newsletter di Altroconsumo. Giorni fa leggo che è possibile unirsi a un'iniziativa chiamata "Abbassa la polizza" (al momento in cui sto scrivendo la pagina è questa).
Inserisco il mio numero e vengo chiamato da una signora che cerca di appiopparmi l'abbonamento a Altroconsumo a un prezzo irrisorio per un primo periodo (se ben ricordo qualcosa come 2 euro per il primo mese). Al mio rifiuto mi dice che vorrebbe capire meglio. Visto che non mi voglio iscrivere a Altroconsumo, vorrebbe capire se io credo di non essere un consumatore. Le rispondo che le hanno insegnato il metodo sbagliato di vendere un abbonamento, perché questo tipo di considerazioni/domande stupide (in realtà sono stato più gentile e non ho detto "stupide") irritano e basta. Ha continuato dicendo che no, lei mica vuole vendere, vuole solo capire... Le ho detto "La saluto, arrivederci" e ho riattaccato. Anche se la tentazione di mandarla affanculo è stata forte.
Questa operatrice all'inizio della chiamata mi aveva chiesto il mio indirizzo email (e io le avevo risposto fornendole la stessa email con cui ero iscritto alla newsletter) e mi aveva detto che sarebbe servito pr inviarmi un link utile a prendere parte all'iniziativa. Non aveva specificato (così come non è specificato sulla pagina web) che la partecipazione all'iniziativa sarebbe stata riservata solo a chi avrebbe abboccato alla vendita telefonica dell'abbonamento... Anzi, adesso che riguardo la pagina web vedo che nel cerchio rosso c'è scritto "Per i soci Altroconsumo ulteriori vantaggi". Ecco. Quindi uno pensa che se sei socio hai vantaggi in più rispetto ai vantaggi dei non soci, che pure esistono. E che uno presume siano quelli descritti nella pagina stessa. Non nel mio caso, almeno: via email quel link non è mai arrivato. Anzi, è arrivata una seconda email relativa all'iniziativa "Abbassa la polizza", che di nuovo mi invita ad andare sul sito per inserire il mio numero telefonico.

Eppure, adesso che guardo ancora meglio, scorrendo la pagina in basso c'è scritto "La partecipazione è gratuita ed aperta a tutti, anche a chi non è socio Altroconsumo". Boh.

02 gennaio 2018

Blogpost "O-ne-stà" del blog "Il Pedante" - Riassuntino e mia risposta

Un FB-friend mi ha consigliato la lettura dell'articolo intitolato "O-ne-stà" del blog "Il Pedante", sito a questa pagina, che inequivocabilmente parla, pur non nominandolo, del Movimento 5 Stelle.

Riassumo i punti salienti (parafrasandoli da un linguaggio un po' pedante, come auto-denunciato dal nome del blog in questione) e ad essi rispondo.

Oggi i cittadini chiedono ai politici di essere onesti, e anche i politici chiedono la stessa cosa ai cittadini; entrambe le richieste vengono largamente disattese.

Vero.

Recentemente, l'istituzionalizzazione della moralità in politica ha coinciso con regimi fondati sul terrore

Non mi risulta.

Il desiderio di purezza morale è dei fanatici e dei totalitari (esempi: Khmer rossi e i nazifascisti che mandavano al rogo l'entartete Kunst, talebani, puritani statunitensi che applaudivano la dittatura del Patriot Act e le guerre sante di Bush)

Che c'entra? La storia di Hitler vegetariano autorizzerebbe a dire che i vegetariani sono nazisti? (nota: no, Hiteler non era vegetariano, a dispetto di ciò che molti credono, ma è appunto irrilevante)

In passato "onestà" significava "etica", mentre oggi viene intesa come "rispetto delle leggi", cosa molto differente

Personalmente io intendo ancora "onestà" come "etica" e non sono certo il solo. Quanto ai 5 stelle, la intendono sia come rispetto delle leggi, sia come etica. Ovvero secondo loro è onesto rispettare le leggi vigenti e, qualora siano ingiuste, è onesto cambiarle al più presto. Nel frattempo niente vieta a un parlamentare 5 Stelle di tagliarsi lo stipendio anche se per legge potrebbe finire interamente nelle sue tasche. Altro esempio: niente vieta a una persona onesta di rinunciare alla prescrizione per dimostrare in tribunale di essere innocente, anche se la legge gli darebbe la possibilità di mandare in prescrizione il reato ipotizzato. Il tutto in attesa di andare al governo per tagliare gli stipendi dei parlamentari e modificare i termini di prescrizione di un reato.

Un politico che basa la campagna elettorale sul fatto che è rispettoso delle leggi è come un ristoratore che si vanta di offrire cibo commestibile

Vero, e sembra ridicolo. Ma non è così ridicolo, né scontato, se uno dei problemi più diffusi è che la maggior parte dei ristoratori servono cibo avariato. Purtroppo, rimanendo all'interno dell'esempio, viviamo in un paese in cui servire cibo commestibile è un'eccezione di cui ha senso vantarsi per attirare clienti.

I politici hanno il compito di cambiare le leggi a seconda dei bisogni dei cittadini. Se si limitano a dire che sono onesti, e con "onesti" intendono il fatto che rispettano e promuovono il rispetto di leggi già esistenti, qualcuno dovrebbe spiegare loro che a questo pensano già tribunali e forze dell'ordine.

Ma i 5 Stelle non vogliono limitarsi a essere onesti. Hanno un programma, che prevede varo di nuove leggi e modifica di leggi esistenti.
Il fatto che parlino spesso di rispetto di leggi vigenti, o di onestà, è un altro discorso. Si tratta dell'argomento ai quali sono più affezionati, e a cui sono affezionati milioni di italiani. Qualcosa che sì, verissimo, dovrebbe essere scontato, ma che scontato non è. Quindi in campagna elettorale ha senso che sia predominante l'argomento dell'onestà. Predominante, ma non esclusivo. E naturalmente chiunque può andare a vedere sul sito del Movimento 5 Stelle il loro programma.

Nella piena legalità si possono fare manovre ingiustissime, come chiudere scuole e ospedali per risanare un bilancio, cosa che gli "onestisti" non dovrebbero trovare ingiusta; le uniche persone a cui dare addosso rimarrebbero i ladri di polli.

Qui si continua a dire che gli "onestisti" si occupano solo ed esclusivamente del tema a loro più caro, e cioè il rispetto delle leggi vigenti. Ma vedi sopra, non è così.

L'onestà di chi governa non è mai stata proporzionale al benessere economico di una nazione; sono sempre stati sovrastimati l'incidenza e i danni della corruzione, che è sempre esistita. È vero invece l'inverso: è la sofferenza economica ad incentivare la corruzione.

Se parliamo della ininfluenza di qualche mazzetta per appalti certamente questa è ininfluente nell'economia del paese. Ma corruzione sono anche i grandi legami che i politici hanno con le mafie, che indisturbate depredano le aziende del sud Italia e non solo. E disonestà è anche innalzare un muro di gomma di fronte alle proposte per intervenire sulla sanità del Lazio (vedi episodi raccontati spesso da Davide Barillari). Disonestà è anche "rubare legalmente" ai cittadini il denaro per mano dell'Agenzia delle Entrate, permettendole di vessare anche i cittadini che non hanno trasgredito nessuna legge, e che vedendosi arrivare assurde richieste di denaro sono indotti a pagare sapendo che aprire un processo tributario è una sorta di lotta contro i mulini a vento. Disonestà, in senso lato, è anche mantenere altissimi gli stipendi dei parlamentari e delle migliaia di dipendenti dei vari carrozzoni istituzionali in un paese in cui mancano i soldi per fornire assistenza agli invalidi (lo so che non si possono abbassare gli stipendi di chi sta già lavorando, ma si possono abbassare per chi in futuro sarà assunto). Disonestà è assumere spalaneve in Sicilia, perché lo si può fare soltanto in cambio di qualcosa e non certo perché c'è la neve. E assumere tante altre persone per il quale si crea il posto di lavoro ad hoc.

Il legislatore non deve pensare che la corruzione sia dovuta alla cattiveria. La corruzione è spesso una necessità dovuta al malessere economico. Quindi oltre a definire cos'è onestà (cioè fare le leggi) deve anche creare le condizioni affinché l'onestà sia un vantaggio.

Certo, vedi sopra.

Se i Cinque Stelle andassero al governo, non accetterebbero mai nessuna critica per aver mantenuto o cambiato quella o quell'altra legge, perché continuerebbero a imputare tutti i problemi dell'Italia alla corruzione in quello o in quell'altro campo (es. se c'è troppa pressione fiscale è colpa degli evasori, se i voucher non rilanciano l'economia  è perché c'è chi se ne approfitta, etc). Praticamente finché esisterà corruzione (e cioè sempre), daranno colpa a questa, senza amettere mai che la colpa possa essere di una legge inadeguata che avrebbero potuto cambiare.

Tutti i politici che sono stati fin ora al governo si sono sempre detti non colpevoli del non miglioramento o peggioramento dell'Italia e hanno sempre risposto che se qualcosa va male ciò accade non a causa loro, ma nonostante il loro ottimo operato.
Accadrà anche con i 5 Stelle? Può darsi.
Può darsi che siano incapaci, e può darsi che faranno danni e che non ammetteranno di esserne responsabili. Oppure no. Ma per poterlo sapere bisognerebbe che andassero al governo.

E te lo dice uno che non è un loro elettore, ma sarebbe comunque curioso di dar loro una possibilità.