21 dicembre 2021

Wordpress - Inserire un'immagine incorniciata dal testo

Per chi è affezionato all'interfaccia vecchia di Wordpress o odia quella nuova esiste un plugin apposito "Classic Editor", che adesso però non conviene più usare, perché a partire dal 2022 non sarà più ufficialmente supportato.

Volenti o nolenti, occorrerà imparare a usare l'interfaccia nuova (non più nuovissima, in realtà, dato che è stata proposta nel 2017), detta "Gutenberg editor".

Ho rantolato un po' per capire in che modo si potesse inserire in un blogpost un'immagine "incorniciata". Ho preso in prestito questa terminologia da Microsoft Word. Mi riferisco a un'immagine circondata dal testo, tipo le immagini che vengono normalmente messe nei quotidiani, ma anche in molti blogpost. Nei blog adesso mi pare vada più di moda mettere immagini enormi, che coprono tutta larghezza dello spazio del testo. Ma io continuo a preferire lo stile "quotidiano", cosa che qui su Blogger continua a non essere un problema, ma che su Wordpress non mi è parsa immediata.

Ho capito come si fa non perché mi sia riuscito trovare qualcuno che lo spiegasse online, eh. L'ho capito da solo grazie a un ingegnoso reverse-engeneering degli articoli vecchi. Oh, per non trovarsi online indicazioni su una procedura di un CMS famoso come Wordpress bisogna proprio che siano poche le persone interessate alla cosa.

Ma forse qualcuno esiste, e magari parla italiano. E legge italiano. Dunque offro la mia preziosa scoperta non solo al me stesso che verrà a ricontrollare in quanto immemore, ma anche a ipotetici disperati naviganti.

Sì, ho deciso di farlo con tanta, tanta logorrea, verbosità, ciance introduttive che non servono a nulla e a nessuno, in pieno stile "Motori di ricerca consideratemi", anche se della considerazione di Google e simili mi importa il giusto (e si vede perché non mi sono ancora occupato di capire perché molti degli articoli di questo blog sono deindicizzati come se spiegassi come suicidarsi o come costruire bombe artigianali).

Dai, ci siamo. Ecco le istruzioni per far apparire un'immagine contornata dal testo.

Se davvero vuoi imparare a... No, scherzo. Eccole:

- Clicca sul punto in cui vuoi che l'immagine sia posizionata

- In alto clicca su quella “P” strana, con doppio segmento verticale, simbolo di “a capo”.

- Comparirà un menù a tendina che però non si può gestire col mouse. Occorre usare le freccette della tastiera. La voce selezionata dev’essere “Paragrafo classico”.

- Premi INVIO

- In alto clicca su Inserisci e poi su "Aggiungi media"; in alternativa puoi cliccare sull'icona che rappresenta una fotocamera e delle note musicali, oppure premere SHIFT + ALT + M

- Scegli l'immagine dal tuo HD, da un link o nella libreria del tuo sito e va beh, poi sicuramente sai come andare avanti.

18 dicembre 2021

Le patetiche giustificazioni per Yahweh

Nelle varie versioni della Bibbia il personaggio che dopo l'aggiunta delle vocali al testo aramaico è stato detto Yahweh commette e ordina la commissione di uccisioni, guerre e genocidi (che, è bene ricordarlo, si distinguono dalle guerre in quanto trattasi di stermini di massa, volti ad eliminare non solo gli eserciti, ma anche civili, comprese donne, fanciulli e neonati). In confronto Al Qaeda e ISIS, che per il loro operato quasi tutto il mondo condanna, appaiono come pischelli dilettanti.

Ecco alcune delle patetiche giustificazioni per Yahweh che ho letto e sentito dire, ed ecco le risposte che mi tocca dare (al lettore dotato di un minimo di intelligenza chiedo scusa per la loro ovvietà):

Anche i cananei  ammazzavano donne e bambini di Israele!
 
Se i governi e i soldati di un popolo ammazzano i civili del tuo popolo, la tua reazione può essere combattere contro di loro, non ammazzare i civili innocenti del loro popolo. Altrimenti sei allo stesso pari di un genitore che ho visto in questi giorni in un video su Telegram: per vendicare il proprio figlio, a cui un delinquente aveva tirato un calcio, il genitore tira un calcio al figlio del delinquente. Dover spiegare una cosa così semplice a un adulto è davvero imbarazzante.
 
Ma anche i cananei facevano cose orribili, anche prostituzione minorile, anche offerte al loro dio con sacrifici umani!
 
E dai. Colpa di chi legiferava in tal senso e di chi faceva applicare queste leggi. Al di fuori di questa colpa rimanevano un scco di persone, compresi i bambini, che erano anzi vittime. Sempre che non si voglia dire "I cananei ammazzano i loro bambini, quindi li punisco ammazzando i loro bambini". Pura demenza.
 
Yahweh è Dio, che siccome dá la vita allora ha il diritto di toglierla.

Anche se lo fosse non mi pare una gustificazione. Non lo è per me e per fortuna non lo è per la maggior parte di esseri umani, gli stessi che ritengono che non puoi fare un figlio e poi sentirti libero di ammazzarlo solo perché lo hai fatto tu. Una volta che hia creato un essere senziente hai il dovere di portargli rispetto e di non aggredirlo senza giustificato motivo.

Yahweh è Dio, è il creatore e quindi i suoi valori sono più alti dei tuoi.

Allora forse avrebbe dovuto crearmi con dei valori più alti, così non mi sarebbe stato necessario mettermi una molletta al naso per ipotizzare anche per un solo secondo che i valori di uno sterminatore di massa sono qelli giusti. Comunque ok, hai vinto. Ha ragione lui. Quindi vediamo cosa pensi se io rinuncio ai miei bassissimi valori (rispetto per la vita innanzi tutto) e inizio, umilmente, a perseguire i valori di Yahweh, agendo come agiva lui. Ah no, non ce n'è bisogno: qualcuno ha già fatto qualcosa di simile: Maometto, Al Qaeda e l'ISIS. Ah no? Ah, ecco. Naturalmente se lo fanno loro si tratta di criminali senza valori, mentre se lo fa il tuo Yahveh allora diamine, che bravo! Uno che si comporta così non può essere altro che il nostro amoroso dio creatore. Mi spiace, tu non stai bene.

Non si può giudicare la cultura dei popoli di altri tempi col metro dei valori odierni. Nell’antico medio oriente le cose quasi sempre erano risolte tramite guerre. Addirittura c'era la stagione della semina, quella della raccolta e quella della guerra!

Allora diciamo che a quei tempi era normale ed accettabile l'esistenza di criminali di guerra come Yahveh, ricordando che per lo meno si dovrebbe evitare di adorarlo come fosse un essere mosso dall'amore per l'umanità.

Il cambiamento della morale collettiva di un popolo non avviene da un giorno all'altro, ma in molto tempo. Dio non forza questi cambiamenti, ma rispetta la graduale maturazione della civilizzazione!

Oh, certo. Immagino che i soldati al suo comando si sarebbero messi a piangere se avessero ricevuto un ordine del tipo "Sterminate i soldati, ma non uccidete i civili". Sarebbe stata davvero una forzatura che avrebbe rappresentato un tremendo trauma per loro, poverini. Ah, le sane tradizioni! La vera ricchezza di un popolo. Non tocchiamola.
In realtà l'empatia, probabilmente dovuta ai neuroni specchio, esiste oggi come esisteva già nell'antichità, durante la quale non tutti indistintamente erano teste di cazzo. Le persone senza scrupoli erano, proprio come oggi, quelle che facevano parte delle classi dirigenti e che rivestivano alti incarichi militari.
 
Al tempo c'erano dei popoli che avevano invaso la terra di Israele e volevano annientarla. Non esisteva altro modo di liberare Israele!

I soprusi nei confronti di un popolo che vede occupato il proprio territorio sono possibili grzie al potere militare. Se vuoi fare una guerra per liberare il tuo popolo da un invasore (che dopo secoli non si può più considerare tale, altrimenti dovresti chiedere agli attuali americani e australiani caucasici di tornarsene in Europa, ma va beh) l'unica cosa che ha senso fare sono azioni militari nei confronti dei militari nemici. Ammazzare uomini, donne, e bambini, o rapire donne per farne delle schiave non serve a liberare un popolo. È un crimine gratuito.

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Lo so, agli occhi di una persona civile i miei commenti non sarebbero stati necessari per capire al volo che quelle giustificazioni, contestualizzazioni, ermeneuticizzazioni, o come le si vogliono chiamare non hanno nessun pregio. E però MAI sottovalutare il potere lobotomizzante di una religioso superconvinto e indottrinato fino all'osso, terrorizzato di perdere uno dei capisaldi della propria esistenza. Perché purtroppo un capisaldo delle propria esistenza, anche se assurdo e malato, pare meglio di nessun capisaldo.

Più di una volta ho sentito dire tipo "Leggi la Bibbia [senza specificare quale versione] e ti si aprirà il cuore... non potrai fare a meno di capire che Yahweh è misericordioso ed è puro amore". Io pensavo che fosse proprio la non lettura della Bibbia [qualsiasi versione] a far sì che le persone ritenessero Yahweh un essere misericordioso e amorevole, per i motivi che ho accennato all'inizio. Andando più nello specifico, riporto di seguito alcuni esempi.
Vedete voi se dopo aver letto vi verrà da dire "Ma dai... ma come si fa a non voler bene a un tizio del genere? È inequivocabilmente un maestro d'amore". E, leggendo alcuni passi del Nuovo Testamento, anche il predicatore che in italiano chiamiamo Gesù pare non sia stato quella cara creatura che molti pensano.

Buona macabra lettura.

(il testo seguente è ridotto e riadattato dal blogpost di Alessandro Ghio pubblicato a pag https://www.uaar.it/ateismo/controinformazione/atrocita-bibbia/)

ANTICO TESTAMENTO

Genesi, capitolo 19 – Una sera, Lot ospitò due angeli nella sua casa a Sodoma. Quella stessa sera la casa di Lot fu assalita da una folla di delinquenti sodomiti in cerca di esperienze carnali con gli angeli. Lot disse: “Vi prego, fratelli miei, non fate questo male! Sentite, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi farete di loro quel che vi piacerà; ma non fate nulla a questi uomini, perché sono venuti all’ombra del mio tetto.”
La folla di sodomiti venne poi fermata da un lampo abbagliante che fece perdere loro la vista. Lot fuggì con la moglie e le figlie verso Zoar; durante la fuga, sua moglie, per aver contravvenuto all'ordine di non voltarsi a guardare, fu tramutata in una statua di sale.

Genesi, capitoli 6 e 7 – Contrariato per la malvagità dell’uomo, Dio sterminò ogni creatura del pianeta risparmiando soltanto la famiglia di Noè. Uomini, donne, bambini ed animali morirono annegati.

Esodo, 21:20-21 – Per la legge di Dio “se uno bastona il suo schiavo o la sua schiava fino a farli morire sotto i colpi, il padrone deve essere punito” – “ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perché sono denaro suo.” – Dio approvava la schiavitù.

Esodo, 32:27 – Alla vista del vitello d’oro, Dio comandò ai figli di Levi: “Ognuno di voi si metta la spada al fianco; percorrete l’accampamento da una porta all’altra di esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino.” – “In quel giorno caddero circa tremila uomini” e Dio ne fu compiaciuto.

Levitico, 26:22 – Dio ammonì la popolazione che, qualora non lo avessero ascoltato, avrebbe inviato loro le bestie feroci: “che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero, e le vostre strade diventeranno deserte.“

Levitico, 26:27-29 – “E se, nonostante tutto questo, non volete darmi ascolto, ma con la vostra condotta mi resisterete” – “anch’io vi resisterò con furore e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.” – “Mangerete la carne dei vostri figli e delle vostre figlie.“

Numeri, 12:9-14 – Dio si stufò della presenza di Maria e, per questo, la colpì con la lebbra, bandendola dall’accampamento per sette giorni.

Numeri, 15:32-26 – Un uomo raccolse della legna di sabato. Per ordine divino dato a Mosè, “tutta la comunità lo condusse fuori dal campo e lo lapidò, e quello morì.“

Numeri, 16:27-33 – Gli uomini si dimostrarono indocili, perciò Dio fece sì che la terra si aprisse ed inghiottisse uomini, donne e bambini.

Numeri, 16:35 – Il fuoco di Dio “divorò i duecentocinquanta uomini che offrivano l’incenso.“

Numeri, 21:35 – Con l’approvazione di Dio gli Israeliti si recarono nella città di Og, ne uccisero il re Basan – senza risparmiare i figli – sterminarono l’esercito senza lasciare superstiti, e assunsero il controllo del territorio.

Numeri, 25:4 – “Il Signore disse a Mosè: Prendi tutti i capi del popolo e falli impiccare davanti al Signore, alla luce del sole, affinché l’ardente ira del Signore sia allontanata da Israele.“

Numeri, 31:9 – Su comando divino gli israeliti sequestrarono le donne ed i bambini madianiti, e “presero tutte le spoglie e tutta la preda.“

Numeri, 31:17-18 – Dio ordinò a Mosè di uccidere ogni maschio madianita tra i bambini, e “ogni donna che ha avuto rapporti sessuali con un uomo” – “ma tutte le fanciulle che non hanno avuto rapporti sessuali con uomini, lasciatele in vita per voi.” – Nota: sarebbe interessante scoprire l’astuzia con cui i soldati riconoscevano le donne vergini.

Numeri, 31:31-40 – Dio spartì il bottino di guerra tra i soldati, i sacerdoti e gli israeliti senza tralasciare il tributo al Signore: “seicentosettantacinquemila pecore, settantaduemila buoi, sessantunmila asini e trentaduemila persone, ossia donne che non avevano avuto rapporti sessuali con uomini.“

Deuteronomio, 2:33-34 – Sotto la guida di Dio, gli israeliti sterminarono completamente gli uomini, le donne ed i bambini di Sicon. – “Non vi lasciammo nessuno in vita.“

Deuteronomio, 3:6 – Sotto la guida di Dio, gli israeliti sterminarono completamente gli uomini, le donne ed i bambini di Og. Saccheggiarono il bestiame ed i possedimenti.

Deuteronomio, 20:13-14 – Dio stabilì le regole della guerra ordinando il massacro di tutti gli uomini. Tralasciò le donne, i bambini, il bestiame ed i possedimenti che potevano essere tenuti come preda.

Deuteronomio, 20:16 – “Nelle città di questi popoli che il Signore, il tuo Dio, ti dà come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri.”

Deuteronomio, 21:10-13 – Secondo la legge di Dio, se un uomo israelita, durante una guerra, avesse avvistato una donna attraente, avrebbe potuto catturarla e tenerla per moglie. La donna, quindi, avrebbe dovuto radersi il capo, tagliarsi le unghie e togliersi i vestiti che indossava al momento della cattura. Avrebbe dovuto piangere suo padre e sua madre per un mese intero. E qualora il soldato non fosse rimasto soddisfatto, avrebbe potuto lasciarla andare “dove vorrà.“

Deuteronomio, 28:53 – La punizione di Dio per i disobbedienti prevedeva che questi mangiassero “il frutto del proprio seno, le carni dei propri figli e delle proprie figlie.“

Giosuè, 6:21-27 – Sotto la direzione di Dio Giosuè distrusse l’intera città di Gerico con la punta della spada; uomini, donne e bambini inclusi. Tenne l’argento, l’oro, il bronzo ed il ferro per Dio e, infine, diede fuoco alla città.

Giosuè, 7:19-26 – Acan rubò “un mantello di Scinear, duecento sicli d’argento e una sbarra d’oro del peso di cinquanta sicli.” – Giosuè e gli israeliti portarono Acan, il bottino, i suoi figli, le sue figlie, il bestiame, gli asini, le mule e tutti i suoi possedimenti sulla valle di Acor, dove li lapidarono e bruciarono vivi.

Giosuè, 8:22-25 – Dio appoggiò Giosuè nel combattere e sterminare dodicimila uomini e donne nella città di Ai. Nessuno sopravvisse.

Giosuè, 10:28 – Con l’approvazione di Dio, Giosuè passò la città di Machedda ed il suo re “a fil di spada” – “Li votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una.“

Giosuè, 10:30 – Dio mise la città di Libna nelle mani di Giosuè. “Giosuè la mise a fil di spada con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una.“

Giosuè, 10:32-33 – Dio diede la sua approvazione affinché Giosuè uccidesse ogni uomo, donna e bambino della città di Lachis. Con la spada.

Giosuè, 10:34-35 – Tutti gli abitanti della città di Eglon furono falciati dalle spade di Giosuè e della sua armata.

Giosuè, 10:36-37 – Dio lasciò che Giosuè uccidesse il re di Ebron ed il suo villaggio con ogni suo abitante. – “Non ne lasciò sfuggire una, esattamente come aveva fatto a Eglon; la votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano.”

Giosuè, 11:20 – “Infatti il Signore faceva sì che il loro cuore si ostinasse a dar battaglia a Israele, perché Israele li votasse allo sterminio senza che ci fosse pietà per loro, e li distruggesse come il Signore aveva comandato a Mosè.“

Giudici, 1:6 – Adoni-Bezec – dei Cananiti – si diede alla fuga, ma l’esercito di Giuda lo raggiunse e “gli tagliarono i pollici e gli alluci.“

Giudici, 8:15-21 – Gedeone castigò gli uomini di Succot con rovi e spine del deserto. Quindi “abbatté la torre di Penuel e uccise la gente della città.“

Giudici, 9:45 – Abimelec e i suoi seguaci uccisero tutti gli uomini della città.

Giudici, 11:29-39 – Iefte sacrificò sull’altare del Signore la sua amata figliuola per ringraziarlo di avergli concesso la vittoria in battaglia.

Giudici, 16:27-30 – Dio concesse a Sansone la forza per buttare giù le colonne del tempio ed uccidere tremila persone.

Giudici, 18:27 – I daniti giunsero a Lais, “da un popolo che se ne stava tranquillo e senza timori; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme.“

Giudici, 20:43-48 – Gli israeliti uccisero venticinquemila uomini. Seicento fuggirono nel deserto. Gli israeliti li raggiunsero e “li passarono a fil di spada, dagli abitanti delle città al bestiame, a tutto quello che si trovava; e diedero alle fiamme tutte le città che trovarono.”

Giudici, 21:10-12 – La comunità uccise ogni uomo e ogni donna non vergine di Iabes in Galaad. Trovarono quattrocento vergini da portare con sé.

1 Samuele, 5:6-9 – Come punizione per aver rubato l’Arca dell’Alleanza, “il Signore colpì gli uomini della città, piccoli e grandi, e un flagello d’emorroidi scoppiò in mezzo a loro.“

1 Samuele, 15:7-8 – Dio ordina a Saul: “Va’ dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini.“

2 Samuele, 6:6-7 – Il bue che trasportava l’Arca cadde a terra sfinito, e Uzzà accorse per rimetterlo in piedi. “L’ira del Signore si accese contro Uzzà; Dio lo percosse per la sua colpa ed egli morì sul posto, presso l’arca di Dio.“

2 Samuele, 6:22-23 – Davide subì le beffe di Mikal per essersi “scoperto davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla.” – Così Dio punì Mikal, figlia di Saul, che “non ebbe figli fino al giorno della sua morte.” [Si noti la contraddizione con 2 Samuele 21:8, dove è narrato che Mikal ebbe cinque figli]

2 Samuele, 11:14-27 – Davide desiderò ardentemente la moglie di Uria, quindi lo fece uccidere in battaglia perché potesse avere Betsabea tutta per sé.

2 Samuele, 12:1 – “Ma ciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore.” – Per punirlo il Signore uccise il suo bambino.

2 Samuele, 24:15 – Dio mandò una pestilenza sulla città di Israele per punire Davide del suo peccato. Morirono settantamila innocenti.

1 Re, 13-15-24 – Un profeta mentì ad un uomo, convincendolo a bere acqua e mangiare pane in un posto in cui il Signore aveva precedentemente proibito lui di farlo. L’uomo, rassicurato, mangiò e bevve in quel posto. Dio mandò un leone a punirlo, “il suo cadavere rimase steso sulla strada.“

2 Re, 2:23-24 – Eliseo camminava per strada quando quarantadue bambini si presero gioco della sua calvizie. “Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli.“

2 Re, 5:27 – Eliseo maledice Ghecazi e i suoi discendenti, per sempre, con la lebbra. “Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra.“

2 Re, 6:29 – Una donna si lamentò di patire la fame davanti al re di Israele. Era triste perché aveva accettato di cucinare e mangiare suo figlio.

2 Re, 10:17 – Secondo il racconto di Dio Ieu si recò a Samaria e sterminò “tutti i superstiti della casa di Acab fino ad annientarla, secondo la parola che il Signore aveva comunicata a Elia.“

2 Re, 10:19-27 – Ieu intrappolò gli adoratori di Baal nel tempio, poi disse alle guardie: “Entrate, uccideteli. Nessuno scappi.“

2 Re, 14:3-5 – Dio si arrabbiò con Amazia, anche se egli aveva fatto ciò che era giusto agli occhi del Signore. Le alte cariche non erano ancora state eliminate, e Dio era geloso dei loro sacrifici sull’altare. Così, Egli punì Azaria con la lebbra.

2 Re, 15:16 – Menachem [un re d’Israele] attaccò la città di Tifsach, distruggendola, e “fece sventrare tutte le donne incinte.”

2 Re, 19:35 – Un angelo del signore sterminò centottantacinquemila uomini nei campi assiri.

Isaia, 13:15 – Isaia vide una profezia sulle sorti di Babilonia. “Quanti saranno trovati, saranno trafitti, quanti saranno presi, periranno di spada. I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi; saranno saccheggiate le loro case, disonorate le loro mogli.“

Isaia, 13:18 – “Con i loro archi abbatteranno i giovani, non avranno pietà dei piccoli appena nati, i loro occhi non avranno pietà dei bambini.”

Isaia, 14:21-23 – “Preparate il massacro dei suoi figli a causa dell’iniquità del loro padre e non sorgano più a conquistare la terra e a riempire il mondo di rovine. Io insorgerò contro di loro – parola del Signore degli eserciti -, sterminerò il nome di Babilonia e il resto, la prole e la stirpe – oracolo del Signore -. Io la ridurrò a dominio dei ricci, a palude stagnante; la scoperò con la scopa della distruzione – oracolo del Signore degli eserciti -.“

Geremia, 16:4 – La parola del Signore a proposito dei bambini nati in questa terra: “Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno come letame sulla terra. Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto degli uccelli dell’aria e delle bestie della terra.“

Ezechiele, 20:26 – Israele insorse, e la punizione di Dio fu sobria. “Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore.“

Ezechiele, 23:34 – Dio predispose che le prostitute bevessero una coppa di sdegno e si lacerassero i seni.

Ezechiele, 23:45-47 – Dio punì l’adulterio: “Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. La folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le case. Eliminerò così un’infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili.”

NUOVO TESTAMENTO

Matteo, 5:17 – “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.” – Quindi Gesù appoggia gli omicidi di massa, gli stupri, le schiavitù, le torture e gli incesti descritti nel Vecchio Testamento.

Matteo, 8:12 – Gesù avverte delle torture eterne dell’inferno: “i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti.”

Matteo, 8:21 – Un uomo decise che, prima di seguire Gesù nella sua impresa, avrebbe seppellito suo padre appena deceduto. Gesù rispose: “Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti.”

Marco, 4:10 – Nella parabola del seminatore Gesù spiegò ai suoi discepoli che era solito utilizzare parabole al fine di accrescere la loro confusione, “affinché non si convertano, e i peccati non siano loro perdonati.”

Marco, 7:10 – Secondo la legge dell’Antico Testamento ogni bambino che avesse dimostrato odio nei confronti dei genitori sarebbe stato condannato a morte.

Atti, 5:1-9 – Anania mentì sull’ammontare ricavato dalla vendita della sua proprietà per tenere per sé parte di quella somma. Dio uccise lui e sua moglie.

Romani, 1:26-27 – Paolo parla di lesbiche e gay: “Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento.”

Lettera agli efesini, 1:4-5 – Malgrado le istruzioni elargite da Gesù sul come riconoscerlo come salvatore, Egli dice che Dio ha già “predestinato” coloro i quali saranno salvati secondo la Sua volontà.

Ebrei, 12:20 – Dio predispose che ogni animale accampato sul monte Sion venisse lapidato.

Apocalisse, 6:8 – Alla fine dei tempi, Dio autorizzerà un cavaliere, chiamato Morte, a falciare il 25% della popolazione terrestre “con la spada, con la fame, con la morte e con le belve della terra.”

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La lettura dell'Antico Testamento va interpretata! Tu non sei un teologo e quindi non riesci a interpretarla come si dovrebbe.

Nel senso che chi ha ordinato delle stragi si riferiva a una partita a Risiko o cos'altro? Sono in attesa di spiegazioni, ermeneutica, contestualizzazioni, o comunque le si vogliano chiamare da parte dei teologi o di chiunque altro.
Fin ora, che io sappia, nessuno ha mai scritto né detto una sola parola a giustificazione dei genicidi di Yahweh che valesse di più di più di un'arrampicata sugli specchi.

Vieni un giorno, ti porto a parlare con un tizio che conosco, che te lo spiega meglio!
 
Calma. Non voglio rischiare di perdere un'ora di tempo o più per sentir dire cose che ho già sentito. Molto più comodo per entrambi qualcosa di scritto. Comodo per me perché lo leggo quando voglio e alla velocità che voglio, e comodo per lui perché lo stesso scritto può mandarlo anche ad altre persone (del resto è un investimento di tempo simile a quello che faccio io con questo blog). E no, verbalmente non è meglio che per iscritto. Anzi: verbalmente si apre la strada alle supercazzole e al "detto / non detto". Persone adulte e mature dicono cose chiare, e come possono dirle possono scriverle. Avanti. Son qua che aspetto di sapere quando un genocidio o un rapimento di donne in massa è sbagliato e quando invece è giusto e raprpesenta un inequivocabile segno di amore.

04 dicembre 2021

I love PDF, sito per convertire da e in formato PDF

Dopo aver frequentato un corso FAD ("formazione a distanza") ho ricevuto un questionario di apprendimento, che consisteva in un test a crocette, speditomi via email in formato DOC.

Come mettere le crocette sulle lettere? A penna, dopo averlo stampato, per poi ri-scansionarlo? Oh no, troppo scomodo.

Ho messo le crocette con un semplicissimo programmino di grafica (la versione gratuita di PhotoFiltre, di cui esiste la versione che non necessita di istallazione), dopo aver trasformato il DOC in PDF e il PDF in JPG. Dopo la compilazione, nuova conversione da JPG a PDF, formato in cui consegnare il test eseguito.

Per queste due ultime funzioni mi sono servito dell'utilissimo sito "I love PDF"


...dove c'è scritto che per ringraziare del servizio, che è gratuito, la cosa migliore era condividerne il link.

Ecco fatto.

Il sito offre anche altri servizi di conversione, da e in formato PDF.

23 novembre 2021

Grandi aziende dalla querela facile (e figuraccia anche): perché?

Quando qualcuno pubblicamente racconta pubblicamente una propria esperienza con un'azienda mettendola in cattiva luce a causa di un fatto oggettivamente vero e incontrovertibile, dunque senza incorrere nel reato di diffamazione, spesso l'azienda sporge ugualmente querela per diffamazione.

Per quale motivo un legale di un'azienda intenta una causa, quando sa benissimo che la perderà?

La risposta a questa domanda è arrivata pochi giorni fa, grazie a un interessante commento che ho letto su Facebook.

I motivi sono principalmente due. Gli uffici legali delle aziende fanno causa a prescindere dalla possibilità di vincerla perché hanno un badget annuale a ciò dedicato, budget che se non viene speso interamente potrebbe essere tagliato l'anno successivo. Inoltre una grande azienda ha l'obiettivo di far sapere a tutti che ha la querela facile, affinché le persone siano indotte ad autocensurarsi e a non pronunciarsi parlando male dell'azienda neanche quando è legittimo, visto che affrontare una causa legale è comunque percepito come un rischio o, nella migliore delle ipotesi, qualcosa di noioso a cui si dovrà dedicare del tempo.

Dunque l'obiettivo dell'ufficio legale di un'azienda è ingraziarsi il datore di lavoro comunicando in pratica "l'anno prossimo dammi gli stessi soldi, ce n'è bisogno" e "visto come sono bravo, ché intimorisco i detrattori?". In altre parole l'obiettivo dell'ufficio legale di un'azienda è intortare il proprio datore di lavoro, non vincere le cause.

A quanto pare non vengono messe in conto le figuracce aggiuntive (intendo aggiuntiva dopo quella causata dal racconto del cliente). E cioè:

- se una persona che ha legittimamente parlato male di un'azienda viene querelato, sicuramente tornerà a parlare in pubblico una seconda volta raccontando di nuovo ciò che aveva divulgato, e aggiungendovi il racconto dell'assurda querela ricevuta

- dopo aver vinto la causa, il cliente tornerà a parlare una terza volta in pubblico, raccontando di nuovo i fatti già divulgati, l'assurda querela ricevuta, e aggiungendo il fatto di aver vinto la causa, a conferma dell'assurdità della querela

Se poi la persona ha ricevuto, prima della querela, una minaccia di querela di cui non ha paura (ad es. l'intimazione di eliminare o modificare un articolo dal proprio blog), allora a queste fasi si aggiunge un passo in più, quindi una fase ulteriore in cui sarà spinto a parlare della vicenda. Parlerà (spingendo i lettori alla condivisione) ben quattro volte: racconto dei fatti, racconto della minaccia, racconto della querela e racconto della vittoria.

Mi viene da chiedermi: possibile che le aziende non si rendano conto che il bilancio di questo atteggiamento è negativo? La risposta potrebbe essere che il bilancio no, non è negativo, perché non sto tenendo conto di tutte le persone che, in compenso, per paura di una querela, tacciono. Però boh, mi pare un po' strano.

19 ottobre 2021

Fratturata perché colpita dalla porta elettrica di una clinica, che non vuole risarcirla

Stamattina ho fatto una seduta di fisioterapia domiciliare con una paziente che insieme a sua figlia mi ha raccontato dell'ennesimo fatto increscioso, accaduto proprio nella stessa clinica di cui ho già parlato in questo e in questo articolo. E anche in quest'altro e in quest'altro ancora.

Oh: dal 2011 al 2021 le mie impressioni su questa clinica non hanno accennato a cambiare. Neanche quando hanno cambiato gestione.

Che hanno combinato stavolta?

Una signora che lì si era sottoposta a protesi di ginocchio destro, in procinto di uscire dalla struttura dopo l'ultimo giorno di riabilitazione, è stata colpita dalle ante scorrevoli della porta di ingresso, una porta elettrica che grazie alla fotocellula avrebbe dovuto rimanere aperta. Cadendo, la paziente, si è fratturata il femore sinistro.

È rimasta a terra dolorante per 10 minuti sotto l'estivo fratello Sole, chiamando aiuto inutilmente, dopo di che è stata vista dalla guardia giurata.

Trasportata in ospedale, è stata operata il giorno stesso e per fortuna l'operazione è andata bene.

E però questo episodio, com'è facile capire per chiunque non faccia finta di non capire, è stato alquanto spiacevole e doloroso, e la costringerà a un percorso di riabilitazione.

Quindi la signora, caduta a causa del malfunzionamento della porta della clinica, ha diritto a un risarcimento da parte dell'azienda che gestisce la clinica.

È normale che tu voglia risarcire una persona dopo che per responsabilità tua ha avuto un danno, Giusto? Sì. È normale, a patto che tu sia onesto e in buona fede. Cosa che, tristemente, pare non essere la fattispecie. La clinica, infatti, si è rifiutata di risarcirla. Approfondiamo, dai, che è troppo divertente:

- La guardia giurata, mentre parlava con la signora e con sua figlia, è stata chiamata dal personale della clinica con un pretesto; lo scopo era palesemente impedire alla guardia di fornire informazioni raccontando la propria testimonianza

- La stessa guardia giurata ha successivamente detto alla signora e a sua figlia di essere stato redarguito per averla aiutata a ricostruire il fatto

- Un medico che lavora in quella clinica si è prestato a mentire senza un briciolo di pudore, sostenendo che la signora era caduta dopo essere uscita dalla struttura

- Un'argomentazione portata a discolpa della clinica è stata "abbiamo fatto controllare la porta e le fotocellule e funziona tutto bene". Qui non si sa bene dove volesse andare a parare. Forse intendeva dire che va tutto bene, non è successo nulla di strano e la caduta e la frattura sono solo il frutto dell'immaginazione di qualcuno. Un po' come quando, nella stessa clinica, ero sotto i ferri, l'anestesia non stava funzionando e mi venne spiegato che era impossibile che io sentissi il dolore che lamentavo.

- "Ci dispiace, le chiediamo scusa". Ah, ma allora se chiedi scusa significa che riconosci che la responsabilità è tua. Quindi perché rifiuti di dare un risarcimento?

- La clinica si è offerta di fornire gratuitamente la riabilitazione. Tutto qui. Immagino che se questi tizi vengono beccati in treno senza biglietto offrano al controllore di rimediare pagando solo il prezzo del biglietto. Oppure se ammazzano una persona offrono ai parenti di rimediare pagando la cassa da morto.

Ragà, sono 10 anni che questa clinica colleziona figuracce. Ma quanti litri di cognac vi scolate la mattina prima di andare a lavorare, per farvi venire in mente che è meglio risarcire una persona quando c'è una palese responsabilità vostra del danno che ha subito, rispetto a farsi fare causa per poi pagare sia il risarcimento, sia le spese legali... e pagare soprattutto dal punto di vista dell'immagine che le persone hanno di voi?

Le informazioni si diffondono. Non dico che tutti si mettano a scrivere un articolo sul proprio blog (io ho anche questo modo per sfogarmi quando mi arrabbio), ma comunque parla. E fa bene.

12 settembre 2021

Codici identificativi per gli agenti delle forze dell'ordine

C'è chi dice

"Oggi giorno un poliziotto non può torcere un capello a un ladro, dev'essere attentissimo, se no rischia grosso".

Questo è il mondo all'incontrario.

È proprio vero l'esatto contrario.

Cioè finché un agente delle forze dell'ordine non fa qualcosa di molto, molto grave, e finché questo non può essere provato con dei filmati (o con una rarissima confessione, come nel caso dell'omicidio di Stefano Cucchi), quell'agente la farà franca, anche per complicità dei suoi colleghi e dei suoi superiori. Questa la situazione attuale.

Da luglio scorso, sul sito italiano di Amnesty International, è attiva questa pagina per una petizione con cui i firmatari chiedono che gli agenti delle forze dell'ordine impegnati in operazioni di ordine pubblico siano identificabili con dei codici ben visibili sulle divise e sui caschi.

Un'argomentazione portata da chi difende le forze dell'ordine in modo generico (e cioè cambiando discorso) è che poliziotti e carabinieri ingiustificatamente violenti rappresentano solo alcune mele marce, cioè poche eccezioni. A parte il fatto che la questione non riguarda la quantità, ma la possibilità di individuare i colpevoli, siano essi la maggioranza o delle eccezioni, voglio anch'io parlare di eccezioni, ma in modo molto più pertinente rispetto al problema in questione.

Un'eccezione è senz'altro rappresentata dall'agente delle forze dell'ordine che viene punito. Se poi parliamo di ciò che viene diffuso dai mass media, rappresenta un'eccezione anche il solo fatto che il buon operato di un agente delle forze dell'ordine venga messo in dubbio. Questo avviene per lo più nei rari casi in cui ci sono filmati che documentano i fatti in modo inequivocabile, mentre purtroppo gli episodi di violenza ingiustificata e insabbiata avvengono tutti i giorni. Sono centinaia ogni giorno.

Quindi nell'ambito della giustizia e dell'informazione ci sono pochi frutti buoni, cioè le giuste condanne e tantissimi frutti marci, cioè i casi di totale impunità.

Gli agenti delle forze dell'ordine sono pagati e addestrati per proteggerci, non per sfogare la loro rabbia e nutrire il loro ego con botte e torture.

Se non hanno la lucidità necessaria per farlo, il rimedio utile non è un anonimato che "garantisca loro di lavorare con la necessaria serenità". Se non ti senti sereno per il fatto di non poter picchiare le persone senza motivo, la soluzione è cambiare mestiere.

Firma la petizione di Amnesty International.

E falla firmare a quante più persone possibili!

Ah, rispondo alla demenziale argomentazione "sono padri di famiglia" che è stata più volte portata da Matteo Salvini: se dal fatto che un uomo è padre di famiglia deduci la sua innocenza, spero tu non abbia figlioli. E se li hai, spero che non prendano esempio da te.

10 settembre 2021

Quanto sono pubblici i processi penali?

Lo scorso febbraio, parlando con un mio amico, m'è venuto un dubbio, che ho deciso di condividere qui: magari a un esperto di diritto capita di leggere questo blogpost e mi dà una risposta scrivendo un commento. Lo apprezzerei assai.

Visto che i processi penali sono atti pubblici, che io sappia chiunque dovrebbe poter visionare la documentazione, dove compaiono anche indirizzi civici, indirizzi email, numeri di telefono, patologie e orientamenti sessuali menzionati.

O forse l'addetto all'ufficio apposito prima di rilasciare la documentazione sostituisce con un "omissis" i dati che arbitrariamente ritiene non debbano essere divulgati? (ma che parola imbecille "omissis"... sembra un cat calling a una milf da parte di un italo-americano... è tanto difficile scrivere "omesso"?)

Ho detto "ritiene arbitrariamente" perché l'interpretazione di questa eventuale regola non è univoca in certi casi. E cioè nei casi in cui ad esempio un dialogo narrato nella querela abbia come fulcro proprio uno di quei dati sensibili, omettendo i quali il documento è completamente inutile.

22 luglio 2021

Amazon tratta bene i clienti, ma non gli affiliati

Una volta può succedere, ma cinque volte è decisamente sintomatico. Non mi capacito di come faccia il comparto affiliazione Amazon a scegliere i propri dipendenti deputati a rispondere ai messaggi degli affiliati.

Ecco il mio ennesimo messaggio, inviato il 18 giugno:

Vi ho scritto una volta, e non ho avuto risposta per due settimane. Vi ho scritto una seconda volta, e ho ricevuto dopo una settimana una risposta che però rispondeva alle mie domande. Vi ho scritto una terza e una quarta volta il 21 aprile e il 30 maggio, e non ho ricevuto risposta. Sto quindi attendendo una vostra risposta da due mesi e mezzo. Dunque vi scrivo questo quinto messaggio pregandovi, stavolta, di rispondermi.

Premetto che *LO SO*, la decisione di Amazon di chiudere un account è definitiva, e infatti NON vi sto chiedendo di riaprirlo.
Le mie domande riguardano altro, e apprezzerei se foste così gentili da rispondere in tema. Cerco quindi di formulare nel modo più chiaro possibile le mie domande riguardanti mio account affiliato:
1) Quando è stato chiuso?
2) Non comunicarmi la sua chiusura è stato un vostro errore oppure è vostra prassi chiudere gli account affiliati senza avvertire né dare spiegazioni?
3) Quale regola, DI PRECISO, secondo voi ho violato per ottenere la chiusura dell'account?
Con l'occasione aggiungo che sarebbe molto più comodo avere la possibilità di rispondere con un reply alle vostre email anziché dover tornare sul sito a riempire il modulo contatti.

Ed ecco la risposta di Amazon del 1° luglio:

Gentile Affiliato/a,

come già dichiarato nelle precedenti comunicazioni, la nostra decisione di chiudere il tuo account di affiliazione è definitiva. Tuttavia, potrai inviare nuovamente la tua candidatura tramite un sito che si conformi pienamente all’Accordo operativo di affiliazione e che contenga i contenuti originali che aiutano i consumatori a prendere decisioni di acquisto.

Ti invitiamo a sospendere immediatamente l’utilizzo dei Contenuti e dei Marchi Amazon rimuovendo tempestivamente dal/i tuo/i sito/i ed eliminando o distruggendo in altro modo tutti i link al sito Amazon, tutti i Marchi Amazon e tutti gli altri materiali che ti sono stati forniti o resi disponibili da o per conto di Amazon ai sensi dell’Accordo operativo o altrimenti connessi al Programma. Apprezziamo la tua comprensione in merito a tale questione.

Loro apprezzano la mia comprensione. Vorrei poter dire altrettanto. Se facessero finta di essere intelligenti come dei carciofi ci metterebbero un po' più di fantasia. Quindi la cosa è davvero preoccupante. Ma preoccupante forte.

24 maggio 2021

Come distinguere scienziati e pseudoscienziati?

Gli pseudoscienziati non sono semplicemente persone che fanno un'affermazione dichiarandola vera senza se e senza ma. Portano come prova degli studi scientifici di scarsa o pessima qualità, fanno ragionamenti e osservazioni pieni di errori, costituiti da distorsioni ed omissioni, che una persona non del settore è incapace di individuare.

Per questo molte persone spesso non riescono a capire quali sono gli scienziati e quali gli pseudoscienziati.

Questo problema non si risolve dando ragione a chi ha un certo titolo di studio, perché spesso gli pseudoscienziati hanno un titolo di studio che dovrebbe conferire loro autorevolezza, ed esistono ottimi debunker che basano la loro divulgazione su quanto affermato da scienziati veri, debunker che hanno imparato a leggere i dati e quindi danno un ottimo servizio anche se non sono del settore.

Chi non ha studiato approfonditamente un argomento e non ha il tempo di farlo solitamente si affida alla selezione operata dai giornalisti delle maggiori reti televisive o a un professionista che a naso gli sembra affidabile. Altri fanno da spola fra lo scienziato e lo pseudoscienziato per cercare di capire qual è l'uno e qual è l'altro. Purtroppo a causa delle migliaia di persone coinvolte nei dibattiti online si tratta spesso di un avanti e indietro infinito, con conseguente rassegnazione di molti al non sapere di chi fidarsi.

Come orientarsi, dunque?

Il metodo perfetto non esiste, ma un consiglio mi sento di darlo:

indagare sulla storia personale e professionale del divulgatore.

Se in passato ha detto degli enormi sfondoni e non ha mai ammesso l'errore, allora non è fra le fonti che conviene ascoltare. Ho fatto un esempio in questo articolo.

10 maggio 2021

Vendite su eBay: come impostare il conto corrente, ora che è obbligatorio

eBay ha detto a addio a Paypal come metodo usato per ricevere pagamenti; questo vale sia per i privati che per le aziende.

Il venditore su eBay (sì, anche il ragazzetto che vuole vendere il proprio smartphone usato per ricavarci 35 euro) può ora ricevere denaro solo nel proprio conto corrente bancario.

Le commissioni vengono trattenute alla fonte, quindi non ci sarà un pagamento cumulativo a fine mese. Continua ovviamente a essere erogata la fattura, che i venditori con partita IVA potranno scaricare con gli stessi vantaggi di prima.

Un aspetto positivo per i venditori è che in caso di rimborsi anche le commissioni saranno loro rimborsate (precedentemente invece venivano inglobate comunque da Paypal e così il venditore ci rimetteva).

E insomma ecco come allacciare il conto corrente al proprio account di venditore su eBay:

Come indicatomi dall'assistente di eBay in chat, bisogna visitare (da loggati, chiaro) il seguente URL:

https://ppcapp.ebay.it/myppc/wallet/list

...e poi seguire le semplici istruzioni che lì si trovano.

Farlo? Non farlo? I pagamenti nel conto corrente fa paura per questioni fiscali?

A chi sta pensando "Oh no, adesso la Finanza potrà chiedermi dove ho preso quei soldi!"

rispondo: e tu semplicemetne dì la verità: è lecito vendere un oggetto usato, e se fatto saltuariamente nessuna imposta è dovuta.

21 aprile 2021

Il video del presunto stupro farà assolvere o condannare gli imputati?

In questi giorni ha fatto clamore mediatico il video in cui Beppe Grillo difende a spada tratta suo figlio, accusato con alcuni suoi amici di aver stuprato una ragazza. Si è trattato di sesso di gruppo, come documentato in un video. Ma è stato stupro di gruppo?

Grillo ha detto che il video sarà un elemento chiave che farà assolvere gli imputati, mentre l'avvocata Giulia Buongiorno, difensora della ragazza, sostiene che invece proprio dal video si vede la non consenzienza.

Se il video si presta a interpretazioni così opposte, probabilmente la ragazza che ha denunciato lo stupro in questo filmato non appare entusiasta di ciò che sta accadendo ma neanche dormiente. Immagino appaia visibilmente sveglia, ma altrettanto visibilmente rintontita e non interagente.

Allora entra in gioco un vecchio discorso: tolti i casi in cui una donna dorme proprio, è lecito da parte sua dire tipo "Ero ubriaca e non mi rendevo conto di ciò che stava succedendo" ?
Lasciamo per un attimo da parte lo stupro e pensiamo a un incendio. L'appartamento in cui ti trovi sta andando a fuoco mentre sei ubriaca. Se ti è rimasta forza nelle gambe, ti alzi e scappi. Magari barcollando, ma scappi, perché per quanto intontita tu possa essere, l'evento rappresenta qualcosa di cruciale per la tua vita, e lo rappresenta così chiaramente che se anche un minimo barlume di coscienza ti è rimasta, questo è sufficiente per metterti in moto.
Analogamente, se un uomo sta per fare sesso con te e questo viola i tuoi valori, il tuo istinto sa che se glielo lasci fare andrai incontro a un indelebile trauma psicologico. Quindi se un minimo barlume di coscienza ti è rimasto (cioè non stai dormendo), questo è sufficiente per indurti a fare resistenza e manifestare la tua contrarietà all'atto.

Qualcuno potrebbe dire che l'esempio non è calzante, perché nel caso del rapporto sessuale il significato di quest'ultimo, sotto sostanze stupefacenti come alcool o altro, non è così chiaro come il pericolo di un incendio. Se però iniziamo a fare questo tipo di considerazioni entriamo in una zona grigia da cui è possibile uscire solamente responsabilizzando la donna, e cioè dicendo: se per tua stessa ammissione sai che bere, drogarti, etc, mette in forse le tue capacità di giudizio, allora non farlo, perché a meno che tu stia dormendo, né l'uomo che ti sta per chiavare né il giudice saranno in grado di dire con sicurezza cosa c'era nella tua testa.

E non vale neanche dire "Ma se non lo sai allora nel dubbio considera come se non fosse consenziente", perché è impossibile capire dov'è il preciso cuto-ff nella scala che va dall'essere allegrotta e di conseguenza più accondiscendente per aver bevuto un bicchiere di vino fino all'essere incapace di intendere e volere per aver bevuto mezza bottiglia di Vodka.

Quindi, se non vogliamo dare a tutti gli uomini l'assurda raccomandazione "Non fare mai sesso con una donna che ha bevuto anche solo un bicchiere di vino", la regola del dubbio che deve valere non dev'essere solo "Nel dubbio sulle sue capacità di giudizio non scoparla", ma anche e soprattutto "Nel dubbio un imputato è innocente".

E però la ragazza sostiene che stata costretta a bere quella mezza bottiglia di Vodka. Questo potrebbe cambiare tutto, in effetti. Però per costringere una persona a bere bisogna incuterle una buona dose di paura, mostrandosi violenti o potenzialmente violenti. In questo caso, anche ammettendo che serva tempo per elaborare il proprio non consenso al rapporto sessuale (e ammettendo che perfino il giorno dopo, da sobria, lei non l'avesse ancora deciso), bisogna osservare che è invece ovvia e immediata e non bisognosa di alcuna elaborazione la presa di coscienza del fatto che se uno ti obbliga a bere è un violento. Quindi questo aspetto, ancor più chiaramente dello stupro, fa capire quanto sia strano che lei il giorno dopo non fosse arrabbiata con l'accusato, tanto da andare in sua compagnia a comprare le sigarette.

17 aprile 2021

La legge Zan non è liberticida - spiegazione facile per gli omofobi

Gli omofobi tipo Simone Pillon hanno annoiato con questo argomento fantoccio. Vogliono far credere che se verrà approvata la legge Zan (dal cognome del deputato Alessandro Zan che l'ha scritta e promossa), dire "Due uomini non sono una famiglia" et similia sarà proibito, o comunque considerato potenzialmente illecito da parte di un giudice in un processo, processo che in caso di denuncia inizierà e che come tutti i processi determinerà una pesante situazione per l'imputato indipendentemente dall'esito.

La verità è che la legge Zan è abbastanza chiara da far sì che sia sicuramente archiviata senza neanche far partire il processo qualunque denuncia nei confronti di chi ha semplicemente espresso la sua opinione senza istigare all'odio.

Stessa cosa vale, ad esempio, per l'odio razziale: se uno si è limitato a pronunciare o scrivere la frase"I negri sono più stupidi dei caucasici e quindi vanno sottomessi", pur avendo espresso una palese castroneria antiscientifica non viene processato. Una eventuale querela contro di lui, infatti, viene archiviata in quanto non c'è istigazione all'odio.

Per quanto riguarda invece l'espressione di un'opinione omofoba (o razzista) in contemporanea con una violenza, è chiaro che questa peggiora la posizione dell'imputato.

In pratica:

- Se dici "Due uomini non sono una famiglia" mentre picchi con una mazza da baseball due ragazzi gay, ti becchi l'aggravante.

- Se lo dici senza far male a nessuno e senza istigare alla violenza non incorri in nessun reato, e questo è palese quanto è palese che no, non verrai processato per questo.

Quindi la legge Zan non è liberticida. A meno che per "liberticida" non si intenda qualcosa che limiti la libertà di istigare esplicitamente all'odio.

Altra argomentazioncina degli omofobi: "Ma allora dovremmo fare infinite leggi per specificare il divieto di istigazione all'odio di infiniti gruppi di persone: odio verso i carpentieri, odio verso i biondi, odio verso i pallavolisti..."

Ovvia risposta (sì, ovvia anche per loro, dato che lo sanno benissimo di aver detto una scemenza, lo fanno solo per dar fastidio... comunque orsù, diamola questa risposta una volta per tutte): le leggi si fanno in base a ciò che accade in un certo momento storico. In base ai problemi che in quel momento si stanno manifestando nella società. Quando e se in futuro noteremo una particolare diffusione dell'odio nei confronti di carpentieri, biondi e pallavolisti, allora sarà opportuno fare una legge che specificamente punisca l'istigazione all'odio nei confronti di tali persone e che determini un'aggravante in caso di violenza dettata da tale odio.

Aggiornamento: Un utente su Facebook ha citato questo blogpost del sito Corsopraticodidiritto.it.

Non so l’autore in cosa sia “dott” (non viene riportato nella sezione “Chi siamo” del sito) ma mi pare abbia commesso più di un errore.

Nell’articolo 4 del Ddl Zan è scritto:

Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti o di opinioni non ché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.

E lui scrive  che

i convincimenti, le opinioni e le condotte potrebbero essere penalmente rilevanti

omettendo il concetto di “espressione”.

In questo modo sembra che una persona, per il fatto di essere convinta di qualcosa, anche se non dice nulla, può comunque essere perseguita. Trovare una sprecisione linguistica di questo tipo in un articolo che prende in esame parole e concetti... bah.

Ma diamo pure per scontato che volesse scrivere (benevolmente modifico la sua frase, altrimenti non tornerebbe, anche in altri punti, e non mi riferisco solo alla punteggiatura):

l’espressione di convincimenti o opinioni e le condotte potrebbero essere penalmente rilevanti purché idonei “a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.


L’autore scrive:

Il concetto di idoneità è palesemente ondivago.

No, non è ondivago. È chiaro, come lo è il concetto di istigazione al reato. Se dici “secondo me il furto è una cosa giusta” non vieni perseguito penalmente. Se dici “Secondo me il furto è una cosa giusta, quindi coraggio, andate a rubare!”, questa è istigazione al reato, quindi vieni perseguito.

Analogamente, se dici “Gli omosessuali sono malati” non vieni perseguito penalmente. Se dici “Gli omosessuali sono malati, con la loro ideologia contagiano i bambini e quindi dobbiamo pestarli per far loro capire che devono starsene per conto proprio”, questa è istigazione al reato, quindi vieni perseguito.

L’idoneità a determinare il concreto pericolo del compimento di qualcosa viene perseguito quando è chiaro ed inequivocabile. Se non lo è, la persona non solo non viene perseguita, ma neanche processata.

Qualcuno potrebbe dire: “E se trovi un pubblico ministero imbecille e un giudice imbecille?”

Ma questa non è un’argomentazione valida. Si sa che ogni tanto vengono emesse sentenze fuori dal mondo, ma le colpe dei PM e di giudici non possono essere attribuite a chi ha scritto il testo della legge, quando è sufficientemente chiara. E in questo caso lo è.

Rimango in attesa di qualcuno che, in riferimenti al Ddl Zan, mi faccia un esempio di una eventualità che lasci spazio a interpretazione.

L’autore poi cita una raccolta di firme di note personalità di sinistra in cui si legge che nel Ddl Zan c’è

una pericolosa sovrapposizione della parola ‘sesso’ con quella di ‘genere’ con conseguenze contrarie all’art. 3 della Costituzione per cui i diritti vengono riconosciuti in base al sesso e non al genere.

Nel Ddl Zan sono chiarite la definizione di “sesso” e di “genere”, che quindi sono concetti non sovrapposti, ma ben distinti.
La distinzione è utile ai fini della legge stessa e non provoca nessuna conseguenza che gli autori dell’articolo 3 della Costituzione volessero scongiurare

Chi la pensa diversamente mi faccia pure un esempio di una di queste supposte conseguenze.

Poi il fatto che la Costituzione vada aggiornata in modo che venga distinto chiaramente il concetto di sesso da quello di genere è un altro discorso.

A chi dice "Se dichiaro di sentirmi donna posso andare nello spogliatoio femminile" rispondo che ok, è una battuta carina, però nella realtà è chiaro che, se il sesso non è femminile, per dichiararsi ad es. di genere femminile dovrà essere espletato un preciso iter che scongiuri la possibilità di cambiare genere un giorno sì e un giorno no, e anche la possibilità di scegliere un certo genere allo scopo di accedere a uno spogliatoio.

Altro aggiornamento: ho letto il post di un utente di FB secondo cui ci sono molti moventi di violenza deplorevoli quanto quello legati al genere, dunque fare un decreto solo relativo quest'ultimo configurerebbe un privilegio nei confronti dei non eterosessuali.

Essere non eterosessuali è uno dei moventi di violenza più frequente. Quindi è utile che si specifichi in una legge che esiste un'aggravate per questo movente. Dei "futili motivi", già menzionati nella legge, fanno parte anche l'essere negri o gay, vero, ma quando si fa una legge si dà anche un chiaro messaggio educativo servendosi del linguaggio.

Inoltre questi motivi non sono solo futili. Sono anche motivi per i quali il reato è dannoso non solo nei confronti della persona direttamente danneggiata, ma anche nei confronti dell'intera società: discriminando una persona per un motivo palesemente frequente, viene incrementata una cultura dell'odio già esistente verso una categoria, cultura che quindi è più suscettibile di essere mantenuta, aumentata e diffusa.

C'è poi chi sostiene che la valutazione dell'istigazione all'odio sia molto soggettiva, e che quindi per paura di un giudice particolarmente severo le persone si possano sentire intimorite nel fare affermazioni ostili a una certa categoria anche quando si tratta di esprimere una legittima opinione. Ma questo pericolo non esiste. È prassi che un reato relativo a un comportamento interpretabile venga perseguito solo se questo reato viene commesso al di là di ogni ragionevole dubbio. Vengano perseguiti reati di istigazione all'odio quando questa è talmente chiara da non essere opinabile. Ad es. è stato processato per istigazione all'odio razziale un ragazzo che aveva (per sua successiva stessa ammissione) creato un blog di fake news in cui inventava crimini di migranti. Attendo esempi di condanne o anche solo processi per motivi opinabili.

Quanto agli altri frequenti moventi di discriminazioni o violenze, ad es nei confronti di chi è grasso, credo che la legge necessiti una integrazione. Sarebbe stato bello se al Ddl Zan fossero state proposte modifiche di questo genere. Ma nessun politico ci ha pensato, purtroppo (chi voleva ostacolare questo Ddl ha preferito fare il simpatico e dire ironicamente tipo "allora mettiamoci anche la discriminazione contro i giornalai"). Questo non è un buon motivo per non approvarlo.
Come è capitato e capiterà tante altre volte, in questo momento l'unica domanda ha senso porsi per votare oppure no a favore del Ddl Zan è: "Se viene approvato otteniamo un miglioramento della legislazione attuale?".
E siccome la risposta è sì, spero che venga approvato.

06 aprile 2021

Come accedere al BIOS o UEFI da Windows 10

Volevo cambiare la boot sequence, per fare in modo che il mio PC si avviasse dall'unità ottica, e cioè dal lettore DVD.

Nella schermata iniziale c'era scritto che per accedere al setup BIOS occorreva premere DEL. Cosa che ho fatto, eppure si avviava comunque Windows.

C'era scritto anche che per accedere al BOOT MENÙ occorreva premere F12. Cosa che dopo aver spento e riacceso ho fatto, eppure si avviava comunque Windows.

Dopo aver chiesto aiuto in un gruppo Facebook ho risolto il problema accedendo al BIOS grazie a un comando dato su Windows 10. Ecco come fare:

- Nello spazio di ricerca di Windows 10 scrivi "avvio avanzato"

- Nel riquadro che così comparirà, clicca su "Modifica le opzioni di avvio avanzato"

- Nella finestra del Pannello di Controllo che sarà comparsa, clicca su "Riavvia ora"

- Nella schermata che compare clicca sul riquadro "Risoluzione dei problemi

- Clicca su "Opzioni avanzate"

- Clicca su "Impostazioni Firmware UEFI"

In questo modo il PC si riavvierà e, senza che l'utente debba premere alcun tasto, comparirà la schermata del BIOS / UEFI.

Grazie a un commento successivo, poi, ho saputo che per accelerare il processo si può iniziare riavviando Windows mentre si tiene premuto il tasto SHIFT di sinistra. Per usare questa procedura:

- Clicca in basso a sinistra sul logo di Windows 10, cioè l'icona che quando cliccata fa comparire la finestra del menù di Windows

- Clicca su "Arresta" o sul suo simbolo

- Tenendo premuto il tasto SHIFT di sinistra, clicca su "Riavvia il sistema"

Comparirà la schermata in cui devi scegliere "Risoluzione dei problemi" per poi andare avanti come da procedura descritta sopra.

07 marzo 2021

Come assicurarsi che Whatsapp invii la posizione giusta (cioè aggiornata)

Problema con Whatsapp e Google Maps successo oggi: usando su Whatsapp la funzione "invia la posizione" viene inviata la posizione di circa un'ora prima, quando lo smartphone e il suo utente si trovavano in tutt'altro luogo.

Questo può essere assai penalizzante se ad esempio la funzione era stata usata per farsi venire a prendere causa guasto di un autoveicolo o inseguimento di animale feroce e salita su un ramo instabile di un albero (se invece il ramo è stabile va tutto bene).

Di sicuro l'invio di posizione obsoleta si verifica per il fatto che il GPS del telefono non si è attivato da molti minuti e il software del telefono dà per scontato che l'ultima posizione registrata sia quella attuale.

Nota: ho detto "il GPS del telefono", e non "l'applicazione Whatsapp". Lo puntualizzo perché nella vicenda su esemplificata l'utente prima di inviare la posizione obsoleta aveva Whatsapp aperto da più di 10 minuti.

Quindi come fare per evitare questo problema?

Prima di inviare la posizione con Whatsapp, apri l'applicazione Google Maps e tocca l'icona a destra in cui si vede un punto all'interno di un cerchio, quest'ultimo con 4 tacche esterne (una in alto, una in basso, una a destra e una a sinistra). Credo rappresenti un timone.

Dopo aver toccato questa icona dovresti vedere che la mappa in qualche modo si "sistema" e ti mostra la tua posizione.

Ora sei sicuro che il GPS ha aggiornato il software del telefono e puoi inviare la posizione, sicuro che si tratta della posizione in cui ti trovi adesso.

23 febbraio 2021

Segnalazione e reclamo al Garante della privacy: gratis, ma... utili?

Nei primi anni 2000 conobbi un gruppo di discussione che parlava di come fare ricorso al garante per la Privacy (allora Stefano Rodotà).
Parlavamo quasi esclusivamente di ricorsi fatti in seguito a spam via email. Funzionava così: bisognava

- Scovare la sede legale del mittente dell'email
- Inviargli una raccomandata con la richiesta di conoscere come aveva avuto l'indirizzo email, quali fossero le modalità di trattamento del dato personale, e altri dati che la legge obbliga in questo caso a fornire
- Aspettare 10-15 giorni: se entro quella data si riceveva una risposta soddisfacente, non si poteva fare nulla
- In caso di mancata risposta o risposta non soddisfacente, ricorso al Garante, che al tempo costava 25 euro
- Il Garante, verificato l'accaduto, stabiliva un rimborso spese forfettario di 500 euro o un compenso minore nel caso riconoscesse delle attenuanti per lo spammer

Il forum ebbe un discreto successo, nel senso che qualche decina di persone si erano messe a studiare come fare ricorso, farsi dare consigli su come ovviare ad alcuni intoppi, e soprattuto a mettere in pratica la cosa, ottenendo spesso il rimborso.

Ma a un certo punto probabilmente il personale dell'ufficio del Garante si stufò di lavorare così tanto per un gruppo di ragazzetti che volevano insegnare l'educazione e la legalità a degli imprenditori, e così decise di metterci i bastoni fra le ruote: alzò il prezzo del ricorso a 250 euro e stabilì l'obbligo di servirsi di un avvocato. In compenso stabilì che il rimborso forfettario in caso di vittoria sarebbe stato di 1000 euro.

Inoltre i ricorsi iniziarono ad avere esiti sempre meno a favore dei ricorrenti, e così in tanti, me compreso, decisero che non avrebbero mai più fatto ricorso al Garante della Privacy, salvo magari i casi in cui lo spammer si rivela un multi-recidivo.

E oggi (cioè vedi data dell'articolo)?

Oggi c'è poco da parlare di tendenze del Garante. Semplicemente non viene riconosciuto nessun rimborso o risarcimento.

Quanto al regolamento su cosa è possibile fare, è riportato alla pagina https://www.garanteprivacy.it/modulistica-e-servizi-online/reclamo

...Dove sono descritte due pratiche: la semplice senalazione e il reclamo, entrambi fattibili anche senza avvocato, e viene giusto nominata la possibilità di rivolgersi a un'altro istituto, e cioò l'autorità giudiziaria (lo si può fare se ad esempio si ritiene che lo spammer sia incorso nel reato di molestie, ma ti avverto: messaggi testuali non vengono considerati molestie).
 
È efficace rivolgersi al Garante? In altre parole, il Garante punisce adeguatamente lo spammer?
 
Io nel 2015 feci una segnalazione; non ebbi la possibilità di conoscere gli eventuali provvedimenti presi dal Garante nei confronti dell'azienda comportatasi illegalmente, però ho ricevuto una risposta del tipo "Grazie, provvederemo".
 
...Il che mi fece sospettare esattamente che a differenza che un tempo, lo scenario di oggi sia più o meno questo:
 
Garante: "Non lo fare più, va bene?"
Spammer: "Prrr"
Garante: "Eddai, su, la vuoi smettere?"
Spammer: "Ma vaffanculo, deficiente!"
Garante "Bah, non cambierà mai. Che posso farci? So ragazzi"
 
Ho chiesto a un avvocato conferma, e non volendosi sbilanciare mi ha risposto "Più o meno".

Clara Ceccarelli non poteva anticipare l'ex-compagno Renato Scapusi?

Clara Ceccarelli, la donna di Genova ammazzata dall'ex compagno Renato Scapusi, si era pagata il funerale, credo, come gesto di protesta postumo, per far capire che certi eventi sono chiaramente annunciati e ciò nonostante le istituzioni fanno poco o nulla per evitarli.

Ma se era convinta che il tizio prima o poi l'avrebbe raggiunta per ammazzarla, e che al tempo stesso le istituzioni non la avrebbero aiutata, forse avrebbe potuto giocare d'anticipo ammazzandolo lei o facendolo ammazzare.

Forse sarebbe andata in carcere (con attenuanti e quindi con una riduzione di pena), ma non è detto.

Avrebbe potuto studiare un piano per non farsi beccare (tipicamente far sparire il cadavere facendolo a pezzi, che poi sarebbero stati bruciati o sotterrati in una buca già preparata).

Oppure essere essere assolta per legittima difesa dichiarando di esser stata aggredita.

Articolo e video correlati:

I rischi che non sanno di correre i mariti aguzzini e simili (MalaSpeak 13)

18 febbraio 2021

Recuperare la password Wi-fi di un PC connesso a Internet (Windows 10)

A differenza dell'Aranzulla la faccio poco lunga, perché in questo caso del SEO non me ne importa nulla (e neanche della rima, che è venuta fuori per puro caso).

Ecco le istruzioni:

- Pannello di controllo (per accedervi cercalo su Cortana)

- Rete e Internet

- Centro connessioni di rete e condivisione

- Modifica impostazioni scheda

- Doppio click sulla scheda di rete wireless

- Proprietà wireless

- Scheda Sicurezza

- Spunta su Mostra caratteri

17 febbraio 2021

"Imprenditore di me stesso"

Se si vuole descrivere il settore in cui un tizio imprende, si dice "imprenditore" e poi si aggiunge un aggettivo, ad es. "imprenditore edile", o "imprenditore tessile", oppure si usa una preposizione articolata derivata da "in", quindi ad esempio "imprenditore nel campo dei cosmetici cancerogeni" o "imprenditore nel settore degli elettromedicali che non servono a un cazzo". Ora che ci penso a volte si usa anche il "di" o preposizioni articolate derivate, ad es. "imprenditore del vino".

Altri usi della formulazione "imprenditore" + "di" + altra parola, che io sappia, servono per indicare la città di nascita dell'imprenditore (es. "imprenditore di Frittole"), oppure il materiale di cui è costituito (es. "imprenditore di merda") oppure ancora il fatto che belle cose gli succedono ("imprenditore di successo"), da non confondersi con quelle buffe o imbarazzanti ("imprenditore, che è successo?").

Per cos'altro si può usare il genitivo? Boh... semplicemente per indicare a quale epoca o a quale mia calzatura o regione anatomica appartenga l'imprenditore, quindi ad es. "imprenditore del futuro" e "imprenditore dei miei stivali".

E quando uno dice di essere "imprenditore di me stesso", di quale tipologia di accezione si tratta?

Di primo acchito verrebbe da dire la prima, e cioè "di me stesso" indica ciò che uno vende o affitta: sé stesso. Il che di primo acchito fa pensare a uno schiavo o a un prostituto.
Ma magari non è uno schiavo né un prostituto, e quindi è necessario un secondo acchito. Magari vuole dire che vende altri servizi, erogati da sé stesso. Quindi vuole tenerli segreti, perché in questo caso dire "sono imprenditore di me stesso" è come dire "vendo delle cose che vendo io" o "erogo dei servizi che erogo io". Non me lo vuoi dire, insomma, che diamine vendi o che diamine fai. Perché anche un imprenditore del vino vende cose che vende lui, ma se gli chiedi cosa fa di mestiere non è che ti risponde che è un imprenditore di sé stesso.

Tale accezione non mi pare granché lontana da quando si usa "di" per indicare l'appartenenza a una persona. Imprenditore che appartiene a sé stesso. È una cosa sua, come ti direbbe una ragazzina timida se le chiedi cos'ha fatto col suo fidanzatino alla seconda uscita (comunque te lo posso dire io: gli ha fat... no, via, non te lo dico, non sarebbe corretto nei suoi confronti... AHEM! Un mugolone). Ma in questo caso non vedo a che serva specificarlo e soprattutto a cosa possa giovare tipo scriverlo sul profilo Facebook: come se un fruttivendolo esponesse un cartello per chiarire che quei cetrioli sono suoi. E che ti devo dire... tieniteli. Gelosone golosone.

25 gennaio 2021

Boicottare i social network troppo permissivi?

Come molti sanno, spesso i dipendenti di Facebook a causa della gran mole di lavoro da eseguire e della loro poca competenza hanno censurato contenuti che non c'era nessun motivi di censurare, coprendo di ridicolo la piattaforma (quindi non mi riferisco a bufale).

Pensando a questo verrebbe voglia di iscriversi a uno di quei social network che danno una maggiore libertà agli utenti. C'è però il rovescio della medaglia, che consiste in una censura ridotta all'osso, limitata solamente a violazione di copyright, incitazione a reati e manomissione della piattaforma informatica.

Ad esempio nel regolamento di uno di questi social network (di cui non faccio il nome per non pubblicizzarlo) non si trova nessun divieto di scrivere post che promuovono in razzismo. Quanto al linguaggio offensivo, c'è scritto che è sconsigliato ma non vietato.

Fra le cose di Facebook che fanno innervosire, oltre alle censure insensate, ci sono anche le non-censure di contenuti che con tutta evidenza violano il regolamento. E mi pare che le due cose, pur tristemente, si bilancino a vicenda (e che non ci sia nessuna linea guida ufficiale né ufficiosa grazie a cui vengono privilegiate certe bufale rispetto ad altre). Questo bilanciamento in altri social network, per regolamento e non per inefficienza, è escluso. Ovvero c'è campo libero per un influencer di abusare della credibilità popolare, arrecando così un danno alla società.

Si potrebbe pensare:

"Io mi iscrivo a quel social network super-anarchico giusto per leggere i post di quella persona che più volte è stata censurata ingiustamente da Facebook e non mi interessa diffondere bufale oppure seguire gli imbecilli di estrema destra, antivaccinisti, etc, dunque qual è il problema?"

Il problema è che se ti iscrivi a una certa piattaforma fai numero. Così il gestore della piattaforma può dire di avere un numero maggiore di iscritti, e questo costituisce un incentivo alle altre persone a iscriversi, e fra queste ci saranno non solo i bufalari e i loro adepti, ma anche persone deboli che saranno loro facile preda.

Riassumendo, il meccanismo potrebbe essere verosimilmente questo:

- alla piattaforma si iscrivono inizialmente le persone che vogliono libertà di parola (anche la libertà di diffondere razzismo, bufale, negazionismo e idiozie varie);
- poi arrivano le persone che si iscrivono pensando "Bah, male non fa"
-in ultimo si iscrivono le persone trascinate dal fatto che le precedenti hanno fatto sufficientemente numero, e dunque se non ci si iscrive a quel social, ormai celebre seppur birichino, si rischia di perdersi qualcosa).

Mi pare dunque giusto non prendere parte a questo meccanismo, e cioè boicottare piattaforme social che costituiscono terreno fertile per la crescita dell'ignoranza e della stupidità popolare.

Che ne pensi? Se ti va fammelo sapere nello spazio dedicato ai commenti.

24 gennaio 2021

Trovare l'URL di un video Youtube sponsorizzato

Nella maggior parte dei casi i video pubblicitari su Youtube, sono visti fondamentalmente come qualcosa che rallenta  la fruizione del contenuto che cercavamo e dunque come qualcosa di fastidioso, nonostante le pubblicità ci siano propinate in base ai nostri interessi (o almeno l'algoritmo di Youtube questo tenta di fare).

Ma può anche darsi che tu, per un qualche motivo, tu voglia avere la possibilità di rivedere quel video in un secondo momento. Ad esempio per mostrarlo a un amico e ridere insieme a lui di quanto era goffo quel personaggio che tentava di venderti quel prodotto o servizio, oppure mostrare a qualcuno l'ingannevolezza dello spot, o al contrario mostrare quanto è fatto bene o fare un passaparola sulla bontà di quanto proposto.

In tal caso, come recuperare il link del video sponsorizzato?

Tipicamente cliccando sul link mostrato sul video sponsorizzato si viene portati a una pagina web o a un altro video, ma non all'URL del video stesso. Inoltre se tenti il download del video usando plugin tipo Video DownloadHelper, o programmi installati tipo 4K Video Downloader, o siti messi online per questo scopo, non sapresti che link dare in pasto a questi strumenti: se fornisci il link del video non sponsorizzato, anticipato da quello pubblicitario, viene scaricato solo il primo dei due.

Trovare il link del video sponsorizzato non è immediato, ma neanche difficile. Ecco come fare:

Quando compare la pubblicità in questione (e per questo devi pazientare, perché non puoi richiamarla a comando, un po' come avviene in TV):

  • Clicca in un punto qualsiasi del video per metterlo in pausa
  • Individua il codice ID del video.  A questo scopo puoi ricorrere a due metodi (il secondo è solo apparentemente più lento, perché a differenza del primo consente alla fine di evidenziare il codice ID del video per copiarlo):
    • cliccare sul video col tasto destro e, nel menù a tendina, scegliere "Statistiche per nerd"; il "video id" è descritto alla prima riga;
    • cliccare sul video col tasto destro e, nel menù a tendina, scegliere "Copia info di debug", poi aprire un foglio elettronico (es. blocco note) e incollare il testo, all'interno del quale poi cercare la scritta "addebug_videoId": a destra della quale, racchiuso fra virgolette, ci sarà il codice ID del video;
  • Sulla barra degli indirizzi del browser scrivi l'url del video che ti interessa, composta dalla stringa https://www.youtube.com/watch?v= seguita dall'ID del video. Ad esempio se l'ID del video che hai trovato è AgqXBU7LRME (cosa impossibile, ma è solo un esempio), l'url dello stesso video sarà   https://www.youtube.com/watch?v=AgqXBU7LRME.

A quel punto puoi scegliere se salvare l'URL del video che hai trovato o se scaricare il video usando uno dei tanti strumenti, a cui ho su accennato.

20 gennaio 2021

Radio News 24 e l'intervista che rifiutai (ora si chiama Radio Roma Capitale)

Radio News 24 (da non confondere con Rainews 24, canale televisivo della Rai): chi è costei?
 
Aggiornamento: Mi Manda Rai Tre ne ha parlato (di nuovo), nella puntata dell’11 maggio 2021, visibile su RaiPlay. Per vederla bisogna avere un account (gratuito) su tale sito ed essere connessi al web dall’Italia o simulare una connessione dall’Italia per mezzo di un VPN. L’argomento viene trattato per circa 16 minuti, a partire da circa metà puntata, più precisamente da 24:34.
Anche Striscia La Notizia ne ha parlato (di nuovo), nel servizio del del 13 maggio 2021. Poi ne ha parlato un'altra volta ancora, nel servizio del 2 aprile, e di nuovo ancora nel servizio del 24 aprile.]
 
Si tratta di un'azienda di cui parecchie persone si sono lamentate in rete parlando di proposte commerciali per nulla convenienti, un atteggiamento poco trasparente, stipendi non pagati, etc [aggiornamento gennaio 2022: ecco un post FB con un elenco di link con persone che dicono la loro].
 
Piccola ma importante digressione sull'aspetto legale: se è lecito narrare i semplici fatti accaduti (anzi è apprezzabile in quanto può essere utile a chi legge) sconsiglio ai blogger e ai commentatori di usare parole come "truffa", "furto" o simili se non c'è stata una condanna di un tribunale per quel preciso reato, altrimenti com'è facile capire si rischia la querela per diffamazione. Fra l'altro mi pare che Radio News 24 non sia granché diplomatica (vedi più avanti).

Aggiornamento 12 gennaio 2023: Come spiegato nel giugno scorso in questo post della pagina FB AssoCounseling, in seguito ai servizi di Striscia La Notizia e di Mi Manda Rai3, Radio News 24 ha cambiato nome e si chiama RadioRegione. Ma non è finita qui. Oggi grazie al commentatore Alex ho appreso che molte delle denominazioni da me citate in questo articolo sono andate in disuso; adesso viene citata "Radio Roma Capitale" e il programma radiofonico è chiamato "Live Social".

Ho deciso di raccontare qui la mia esperienza, e lo ritengo particolarmente importante anche perché dopo aver cercato in rete informazioni su Radio News 24 e sul suo programma "ONAIR" ho notato la presenza di soli due articoli di buona qualità in mezzo a una selva di articoli di scarsa qualità (anche grammaticale), oltre a un paio di redazionali a pagamento.

Venerdì scorso sono stato contattato da una persona che diceva di lavorare per Radio News 24, che, da quanto ho capito, ha tre web-radio (cioè trasmissioni i cui contenuti audio si ascoltano in streaming su Internet) e acquista anche dello spazio da radio locali ("radio" stavolta inteso in senso tradizionale, su frequenze FM).

Mi ha chiesto se ero interessato a una "intervista gratuita" per il programma "ONAIR". Un'intervista in cui avrei parlato, per 5-10 minuti, della mia attività commerciale, e che si sarebbe svolta anche in video. Sorvolando sulla stramba specificazione "gratuita" (gratuita per chi dei due? Ma chi ti conosce?), dico ok e ci accordiamo per lunedì pomeriggio alle 17.50; la signora mi saluta dopo avermi detto che avrei ricevuto un messaggio su Whatsapp.

Ricevo il messaggio su Whatsapp da un altro numero, in cui ci sono alcune istruzioni riguardo l'aspetto tecnico. Nello stesso messaggio c'è scritto che l'acquisto del video (acquisto del video??) è facoltativo. Esattamente come per loro pulire casa mia è facoltativo. Mica è giusto obbligare le persone. Può apparire scontato, ma la prudenza non è mai troppa.
Viene indicato anche un terzo numero di telefono, che posso contattare per eventuali domande e per accordarmi sugli argomenti di cui parlare; a questo numero pochi minuti dopo scrivo un messaggio in cui dico di essere stato contattato bla bla bla; riporto la parte finale, che è la più importante:

Mi ha inviato un messaggio in cui mi ha detto che l'acquisto dei video è facoltativo (non lo acquisterò, perché userò un software che mi consente di registrare video e audio dello schermo), e che posso rivolgermi al numero [..........] per parlare degli argomenti che tratteremo nell'intervista.
Se è ok invio le domande da farmi fra domani e domenica. Colgo l'occasione per chiedere se per collegarmi dovrò usare lo smartphone oppure il PC.

La risposta arriva solo il giorno dopo, suddivisa in tre messaggi. Nei primi due, ricevuti alle ore 12.30 e 12.31, leggo rispettivamente "Salve" e "le farò sapere al più presto". In un terzo messaggio, arrivato 17 minuti dopo, leggo che mi faranno contattare. Ma fra il secondo e il terzo messaggio suddetti già ero stato contattato, da un quarto numero, e quindi rispondo così:

In effetti sono stato contattato pochi minuti fa: ho ricevuto un messaggio dal n. [.............] in cui c'erano scritte cose che già mi erano state scritte nel messaggio di ieri. Ma non c'era nessuna risposta alla domanda che ho posto.

Nessuna risposta.

Nel frattempo faccio una ricerca in rete. Su vari siti trovo, come accennavo, articoli, discretamente sgrammaticati, che difendono Radio News 24 a spada tratta, molto simili fra loro e pure con la stessa immagine in alto, che fanno fortemente sospettare la volontà di imboscare nella SERP di Google altri articoli scritti da persone che non raccomanderebbero i servizi di quest'azienda. Inoltre trovo un articolo a pagamento sul sito dell'Ansa (sarei curioso di sapere quanto costa un articolo del genere su un sito così famoso... qualcuno di voi lo sa?), in cui vengono citate le parole di due persone soddisfattissime del servizio. La cosa strana è che i clienti tipicamente acquistano i video dell'intervista per metterli sul proprio canale Youtube, ma di queste due persone su YT non ho trovato traccia.
Poi trovo questo articolo, intitolato "LIVE SOCIAL (ONAIR) su Radio News 24: una triste trovata commerciale", scritto da Loredana De Michelis, con cui ho poi conversato privatamente ricevendo ulteriori chiarimenti.
Trovo anche quest'altro articolo, intitolato "Live Social su Radio Lombardia: la nostra No-Agency ha detto no, grazie!" di Valentina Maran, esperta di marketing e comunicazione.

Nell'accingermi a spiegare uno dei motivi per i quali, lungi da me parlare di truffa, ho ritenuto non opportuno partecipare alla trasmissione "ON AIR" (così come non mi sarebbe sembrato opportuno partecipare a una trasmissione simile in onda precedentemente, detta "LIVE SOCIAL"), ti invito per prima cosa ad immaginare il seguente dialogo (che poi è il riassunto di quello che si sono detti due commentatori dell'articolo di Loredana):

- [...] Invece che per un'intervista video col logo di Rai News 24 è meglio spendere per fare un video autoprodotto, no?

- No: il logo della Radio desta più suggestione negli spettatori... e anche in molti intervistati, che hanno presentato il video con grande orgoglio, in base al pensiero comune "intervistato in radio = persona importante"

- Ma l'intervistato non ci fa una bella figura se lo spettatore scopre che si è vantato di un'intervista che viene proposta a più persone possibile, non perché sono particolarmente brave in qualcosa, ma perché pagano, e che quella radio ha un'audience ben lontana dalle radio tradizionali?

- Gli spettatori normalmente non lo scoprono, perché non indagano in merito. È facile capirlo se pensi che perfino tantissime persone contattate da Radio News 24 questa cosa l'hanno capita solo dopo aver accettato l'intervista!

...Ebbene a me non basta il fatto che "tanto la maggior parte della gente non indaga". Voglio assolutamente evitare che anche mezzo improbabile spettatore, a ragione, pensi che io mi dia un'importanza fatta di aria, la stessa usata per fabbricare i palloni gonfiati.

Così non ho compilato il form online che mi era stato detto essere indispensabile per l'intervista. E però l'aspirante intervistatrice, all'orario convenuto, mi ha chiamato lo stesso, chiedendomi se ero pronto per iniziare. Le ho risposto di no, dicendole che mi pareva chiaro, data la loro non risposta alla mia domanda e data la mia non compilazione del modulo. Ho anche aggiunto varie motivazioni su quanto poco, del resto, mi sarebbe stata utile l'intervista. Mi ha risposto dandomi alcune informazioni diverse da quelle che avevo ricevuto, che comunque non mi hanno convinto. L'ho salutata e stamattina le ho scritto un messaggio chiarificatore che riporto qui sotto (dopo aver corretto qualche errorino) in quanto contiene alcune informazioni aggiuntive che potrebbero, anch'esse, contribuire a farti un'idea su Radio News 24...

Ciao [suo nome].
Come ti dicevo, da te ho ricevuto informazioni diverse da quelle che ho visto sul sito. In particolare:
- L'audio delle interviste delle persone che contattate vengono trasmesse non solo in web-radio, ma in una normale radio su frequenze FM
- La persona intervistata può scegliere di far trasmettere l'intervista in un orario diurno anziché nel periodo che va da mezzanotte alle 6 del mattino
Mi fa piacere, perché in passato non era così. Detto questo, mi dispiace dirtelo ma a causa di quelle che invece erano le condizioni tempo addietro, diverse dalle suddette, Radio News 24 sembra non godere di una buona reputazione, come si scopre facendo una breve ricerca su Internet, fatti salvi i siti che sembrano quasi l'uno clone dell'altro e che la difendono dalle critiche.
Questo significa che ad esempio mostrare su Youtube di essere intervistato da Radio News 24 posso dare l'impressione di aver fatto una scelta ingenua e lo stesso vale, anche se in scala minore, per un passaggio in radio.
È vero che un'azienda può rendersi conto dei propri sbagli e migliorare il proprio comportamento, ma non mi pare l'ipotesi più probabile quando vengo a sapere che quell'azienda ha minacciato legalmente una persona per aver scritto un blogpost che riportava semplicemente la verità
[sì, questo avevo saputo nel frattempo; naturalmente al suo rifiuto di rimuovere l'articolo non è seguita nessuna querela, perché con tutta evidenza non sussisteva nessuna diffamazione].
Dunque non ritengo buona cosa che il mio nome sia accostato a Radio News 24. Anche se diversamente fosse, l'unica vera utilità che ci avrei trovato sarebbe stato videoregistrare con Camtasia o simili l'intervista e pubblicarla nel mio canale YT e nella mia pagina FB, come ho scritto in un mio messaggio Whatsapp a una delle persone che mi avevano contattato. Il fatto che la cosa non sia stata commentata parlando della mia non possibilità di farlo per motivi di diritto d'autore immagino sia dovuto alla distrazione della persona che ha ricevuto il mio messaggio, la stessa distrazione per la quale non è stata data una risposta in merito alla questione "smartphone o computer". In ogni caso immagino non sarebbe carino nei tuoi confronti
[gli intervistatori guadagnano soprattutto coi video venduti] e quindi accantono l'idea. Rimarrebbe la diretta radio, che però non mi porterebbe alcun cliente, dato che esercito la mia attività in una zona non coperta dalle frequenze di Radio News 24.
Mi spiace che tu abbia perso tempo per colpe né mie né tue.
Ad ogni modo scriverò alle due persone con cui ho discusso di questo argomento per aggiornarle su quanto mi hai detto, in base a cui si può dire che il servizio è migliorato. Saranno loro a decidere se aggiornare i blogpost che hanno pubblicato in merito.
 
Aggiornamento 1 febbraio 2022: sono stato contattato per un'intervista da mandare in onda su Radio Italia 5. Ho chiesto alla signora al telefono di richiamarmi più tardi, e nel frattempo ho fatto un giretto per il web. Ed ho trovato questo articolo, dove c'è scritto che Radio News 24 ha cambiato nome in seguito a due servizi di Striscia La Notizia e Mi Manda Rai3, trasformandosi in RadioRegione, che collabora con Radio Italia 5 (oltre che con Radio Punto Zero, Radio Veronica One e Radio Canale Italia.). In Toscana è su questa Radio Italia 5 che va in onda il programma "Storytime".
Non se ne fa di nulla, stavolta perdendo decisamente meno tempo.

Aggiornamento 11 aprile 2022: sono stato contattato da una persona presentatasi come co-editore del programma Storytime, che mi ha detto che Storytime non ha nulla a che vedere col mondo a cui ho fatto riferimento in questo blogpost; ha detto inoltre che quello che fanno è molto similare alle videoconferenze di Radio News 24 (non ha nulla a che fare, però è molto similare... boh); ha evidenziato il fatto che loro hanno studi fisici e fanno le cose in presenza anziché in videochiamata; ha detto che loro sono molto trasparenti anche sul loro sito web (ho cercato una loro pagina in cui spicchi la trasparenza rispetto alla vendita del loro prodotto-intervista, ma ho trovato solo un numero da chiamare in caso di dubbi... sarò io che ho cercato male). Per quanto riguarda la telefonata che ho ricevuto a febbraio, non mi sembrò spiccare in trasparenza, visto che la signora non accennò alla vendita di alcunché. Per quanto riguarda il "di che si tratta?", ho appena cercato online delle interviste di Storytime, e su Youtube ogni intervista è nel canale dell'intervistato.
Mentre sto scrivendo questo aggiornamento, nel canale Youtube di Radio Italia 5 non c'è nessuna delle interviste di Storytime (non una gran perdita, dato che la maggioranza dei video ha poche decine o centinaia di visualizzazioni), nella pagina Facebook "Storytimeofficial" di ogni intervista c'è solo la parte introduttiva; il sito del programma a cui rimanda Radio Italia 5 invita ad ascoltare le interviste pubblicate, e io vi invito a fare lo stesso, magari vi fate un'idea.

La mia idea, comunque, non è cambiata: se vi viene offerta, per apparente colpo di fortuna, un'eccessivamente allettante occasione di farvi conoscere dal grande pubblico nonostante non siate già abbastanza famosi e nonostante non abbiate fatto qualcosa che ragionevolmente dovrebbe rendervi famosi, prima di accettare e anche prima di perder tempo a conversare con chi vi prospetta quest'offerta fate un giro sul web. Potreste risparmiare molto tempo oltre che denaro.