26 aprile 2020

I commenti tipo "Don't feed the troll" alimentano i troll

Dando una breve occhiata a una discussione su un gruppo Facebook ho notato un commento provocatorio scritto da una cretinetta, che non conteneva nessuna argomentazione.

Un utente ha risposto:

È il terzo commento dove cerchi flame, non ti rendi conto di essere un po' ridicola?

e poi, nei commenti successivi, ha inviato gli screenshot degli altri due post provocatori.

Successivamente, senza contare gli interventi della trolla, ci sono stati altri commenti. Eccone alcuni:

Allora non sono l'unico che ci ha fatto caso

Già, il troppo tempo libero e i pochi neuroni fanno questo effetto

Ma cosa volete rispondere ad un post del genere?
 
Ragazzi è inutile che rispondente a questa ragazza che come argomentazione porta i meme, e che cerca solo flame inutile invece di argomentare

Infatti non mi ci applico proprio

Dai ragà, poraccia, si diverte così, lasciatela fare."Don't feed the troll" non ha insegnato niente?

L'insegnamento del proverbio "Don't feed the troll" (cioè non nutrire il troll, cioè non dare spago a una persona che vuole solo divertirsi a provocare) è in effetti sfuggito a tante persone, e fra queste ci sono gli autori dei commenti che ho su riportato, compreso l'ultimo.

Tanti utenti sono erroneamente convinti che le chiacchiere sul non dare spago al troll non valgano come spago al troll.

Perché, cos'altro credete che si aspetti un troll, in risposta a un suo commento con lo stesso valore argomentativo di un rutto?

È ovvio che non si aspetta risposte argomentate, e che gli va bene tutto. Gli va bene qualunque reazione, perché qualunque reazione è la prova che è riuscito ad attirare l'attenzione e a far perdere agli utenti il tempo necessario a scrivere. 

Gli vanno benissimo risposte di qualunque tipo, anche quelle rivolte ad altre persone, anche quelle in cui si manfesta la volontà di non considerarlo... cosa evidentemente falsa, perché l'unico modo per non considerare qualcuno è non rispondergli né parlarne.

Insomma, se sotto al commento di un troll vuoi rispondergli o fare considerazioni su di lui rivolgendoti ad altri utenti fai pure; puoi divertirti a fare battute, puoi far notare come quel gruppo Facebook necessiterebbe di una moderazione più attenta e severa, etc... ma tieni presente che difficilmente gli farai dispiacere o lo convincerai a smettere (se smette è perché non ha più voglia, e non perché tu e altri avete scritto qualcosa di persuasivo a tale scopo). Stessa cosa se clicchi su una qualunque "reaction".

Stessa cosa vale anche fuori da Internet.

16 aprile 2020

Il fenomeno no-vax non è solo colpa degli antivaccinisti

Mi pare abbastanza evidente che i vaccini siano fra le migliori invenzioni del ventesimo secolo, che hanno salvato e continuano a salvare milioni di persone dalla morte e dalla disabilità di varie malattie virali.

La disinformazione, che in generale trovo odiosa, è da condannare soprattutto in argomenti di vitale importanza come quello della salute. Purtroppo esistono fazioni di anti-vax, cioè antivaccinisti, e di free-vax, cioè sostenitori della libertà di vaccinare oppure no i propri figli anche per malattie potenzialmente pericolosissime.

Purtroppo esistono pseudo-scienziati e pseudo-studiosi come quelli di cui ho parlato in questo articolo e in quest’altro, che con il loro carisma e la loro abilità di dare un tono scientifico a ciò che dicono influenzano migliaia di persone instillando loro il dubbio sul fatto che vaccinarsi sia buona cosa, e soprattutto dubbi irrazionali sulla bontà delle informazioni e raccomandazioni provenienti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dai canali istituzionali della propria nazione.

Ma come sostengo da tempo, la colpa della scarsa fiducia di alcune persone nei confronti delle fonti istituzionali non è sempre e solo dei ciarlatani, delle medicine non scientifiche e di tutto ciò che si presenta come alternativo o avverso nei confronti della "medicina ufficiale", così chiamata con accezione dispregiativa.

A volte è colpa della malasanità, intesa come errore medico. Ma si sa, l’imperizia di un operatore non può invalidare la scienza medica, se non nella testa del protagonista della vicenda e dei suoi cari, impossibilitati ad essere razionali a causa della comprensibile emotività.

Altre volte invece - ed è qui che mi voglio soffermare - è colpa della malasanità intesa ,però, in un altro senso, e cioè la cattiva o inesistente comunicazione fra gli erogatori del servizio e i pazienti, o la cattiva o inesistente comunicazione fra gli enti pubblici deputati alla tutela della salute. Cattiva comunicazione che spesso rimane tale nonostante i solleciti, che dovrebbero essere sufficienti a risolvere una eventuale svista. Ecco che non dobbiamo stupirci se in occasione di certi episodi qualcuno inizia a nutrire dubbi sulla buona fede degli operatori e dubbi sulla bontà di una pratica medica.

Ne è un esempio il caso che sto per riportare, in cui la sicurezza di un vaccino è stata probabilmente messa in dubbio da migliaia di lettori di una giornalista che non ha fatto disinformazione, ma ha raccontato un fatto. Dubbio che forse si sarebbe potuto evitare se gli enti preposti si fossero comportati in modo corretto.

Ecco la storia.

In questo articolo su Il Giornale del 2012 Giulia Locati raccontò di una dodicenne ricoverata in rianimazione neurochirurgica all'ospedale Niguarda, che quattro giorni prima aveva fatto il vaccino anti HVP.

Tornò a parlarne nel 2017 nello spazio dei commenti di quest'altro suo articolo (purtroppo si trattava di un’intervistava Montanari, ma su questo sorvoliamo), in cui scriveva:
Dove sono i dati di farmacovigilanza che Aifa dovrebbe raccogliere? Perchè la 12enne di cui mi occupai 4 anni fa, che finí sulla sedia a rotelle dopo la prima iniezione di anti papilloma, è considerata un fantasma?
[…] Aifa per legge dovrebbe raccogliere tutte le segnalazioni […]
Come spiegato dall'autrice nel primo articolo, Gaetano Elli, direttore medico di presidio dell’ospedale di Niguardia, aveva detto che il fatto era stato immediatamente segnalato alle autorità competenti, che sono Asl, Aifa e ministero della salute, e invece…
Ho interpellato Aifa, ministero, ISS e Regione, per anni, quel caso non è stato mai annoverato non dico fra gli eventi avversi certi, ma fra le segnalazioni post vaccinazione. E se un caso è capitato, quanti altri?
Ho tampinato gli uffici ogni sei mesi per vedere come [la presunta segnalazione] venisse catalogata. Niente di niente. Fra gli eventi avversi post vaccinazione anti papilloma compaiono solo "pomfi rossi" e "prurito nella sede di iniezione". Bisognerebbe dirlo a chi spende tanto denaro (pubblico) nella comunicazione pro vaccini: sono queste omissioni che fanno allontantanare le famiglie. Basterebbe dire la verità e spiegarla.
Credo che Giulia Locati in questo caso abbia ragione: la mancanza di trasparenza, chiunque ne sia il responsabile, è sempre da condannare, specialmente quando questa mancanza consiste nel non osservare una normativa di farmacovigilanza.

12 aprile 2020

Stefano Montanari e Antonietta Gatti: alcuni esempi sulla loro disinformazione

In questo articolo parlerò di chi sono, cosa fanno ma soprattutto cosa hanno affermato il dott. Stefano Montanari e Antonietta Gatti; si capirà dunque perché io come tante altre persone abbia una pessima opinione di loro e perché, stufo di vedere ogni tanto condiviso su FB un intervento di Montanari, ho scritto uno sfogo in quest’altro articolo, in cui giustifico l’indisponibilità a leggere o ascoltare qualsiasi altra parola che esca dalla sua bocca, perché quando è troppo è troppo (ed essendo io molto, molto stufo, questo è l'ultimo articolo che scrivo su queste due persone).

Le affermazioni di Montanari che citerò (a volte non alla lettera, ma aggiustando leggermente il testo senza cambiarne il senso, per motivi di maggiore leggibilità) sono tratte da vari convegni (principalmente “Le vaccinazioni di massa”, tenutosi a Padova il 5 ottobre 2013), dal suo blog stefanomontanari.net e dalle sue parole riportate dalla giornalista Gioia Locati, sua simpatizzante, nello spazio dei commenti dell’articolo a pag http://blog.ilgiornale.it/locati/2017/02/11/vaccini-sporchi-minacce-ai-ricercatori-/

STEFANO MONTANARI E ANTONIETTA GATTI: CHI SONO E COSA FANNO (E CHI CREDONO DI ESSERE E COSA CREDONO DI FARE)

Stefano Montanari è un laureato in farmacia; sua moglie Antonietta Gatti è laureata in fisica.
Nel 2013 Montanari diceva a un convegno:

“Mia moglie l’anno scorso [2012] è stata inserita dai nostri colleghi a livello mondiale, calcolate qualche decina di migliaia di scienziati, tra i 32 scienziati top al mondo, e gli italiani non lo sanno”

In realtà è stata accettata come “fellow” dall’International Union of Societies for Biomaterials Science and Engeneering (i fellow di quella società scientifica sono quasi 300), e “scienziata top al mondo” no, non è una nomina che ha conseguito.

Quando, all’età di 63 anni, è andata in pensione, suo marito ha parlato di prepensionamento dovuto alla persecuzione di cui i due sarebbero stati vittima (ma un ricercatore in italia viene mandato in pensione a 63 anni per legge). Subito dopo ha dichiarato la sua assunzione all’ISTEC di Faenza, il cui personale, interrogato, ha detto di non conoscerla.

Montanari e Gatti lavorano nel loro laboratorio di analisi Nanodiagnostics, in cui dicono di fare ricerca sulle nanoparticelle, cioè particelle o strutture più piccole di 100 nanometri, l’ordine di grandezza di proteine e virus.

In seguito a un’indagine su un vaccino contro il papillomavirus, Montanari affermò di aver trovato particelle di bismuto e piombo. La dott.ssa Stefania Salmaso, direttrice del Centro Nazionale di Epidemiologia, dell’Istituto Superiore di Sanità, osservò che tali analisi sono estemporanee e non ripetibili. Il commento di Montanari:

“...come se noi fossimo dilettanti; rendo noto che il mio laboratorio è inserito dalla Comunità Europea fra i 100 di punta di tutta l’Unione”.

Bella argomentazione. E poi che significa? Ci sono anche laboratori non di punta nell’UE?

Nel 2017 Montanari sostenne di aver ricevuto minacce che avrebbero spinto lui e sua moglie a smettere di parlare di vaccini. Lo scrisse nell’articolo del suo blog intitolato “Sipario”, in cui a un commento sull’opportunità di denunciare le minacce rispose:

“Le minacce sono fatte da chi sa come farle. Siete tutti voi a dover reagire scrivendo all’Università di Urbino e all’Ordine dei Medici.”

Nell’articolo scrisse che avrebbe così smesso di occuparsi di vaccini, salvo poi tornare a farlo nel 2020 ai tempi del coronavirus.

LA CANTONATA DELLA GATTI SUL’URANIO IMPOVERITO: L’INCHIESTA RITARDATA DI 10 ANNI

I coniugi Montanari sono conosciuti per le loro osservazioni antiscientifiche in cui affermano la pericolosità dei vaccini a causa delle loro impurità.
È interessante che proprio quando c’era da dare davvero la colpa ai vaccini, e cioè nell’inchiesta sul Poligono Interforze del Salto di Quirra, i coniugi Montanari fecero l’opposto! Montanari nel 2013 affermò che chi correla una morte di una persona a un vaccino è in malafede o ignorante. Si riferiva al prof. Franco Nobile, oncologo presidente della Lega Tumori di Siena, consulente della commissione senatoriale di inchiesta. La verità è che a causa della Gatti e di altri depistatori, che sostenevano che la causa dei linfomi dei militari fosse l’uranio impoverito dei proiettili, si persero 10 anni nell’accertare la responsabilità delle vaccinazioni intensive e irrazionali.

IL LABORATORIO NANODIAGNOSTICS

In un filmato Montanari mostra il suo laboratorio (https://youtu.be/EBxgF30B484).

Il trattamento dei campioni di tessuto mostra gravi errori di procedura che possono determinare la contaminazione in laboratorio: dal momento del prelievo fino all’analisi con microscopio elettronico a scansione, i campioni vengono a contatto con strumenti chirurgici, contenitori, reattivi, fissativi, coloranti e l’aria dell’ambiente.

Mostra alcuni campioni di tessuto dicendo che sono sotto paraffina, un derivato del petrolio. Ma neppure la paraffina farmaceutica può essere completamente priva di contaminazione da polveri.

Mostra il micròtomo che usa per tagliare i tessuti da analizzare, la cui lama, che come tutte le lame durante l’uso perde il filo e cioè perde materiale, potrebbe contaminare i campioni analizzati. La giornalista Giulia Locati ha riportato in un commento al suo articolo queste parole di Montanari:
”Le lame perdono frammenti a seconda del materiale di cui sono fatte, del materiale che tagliano e delle modalità con cui sono usate”
Il micòtomo utilizza lame in acciaio al carburo di tungsteno. L'acciaio è una lega di ferro, cromo, nickel e altri metalli. Nei campioni biologici spesso hanno detto di aver trovato trovare ferro, cromo, nickel e tungsteno.

Da quello che si vede nel filmato, il campione viene manipolato in un modo che non garantisce la non contaminazione da parte delle polveri presenti nell’aria della stanza. Una tipica atmosfera urbana può contenere 10.000.000 di nanoparticelle per cm cubo, il 14% delle quali costituite da metalli di transizione (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15116832). Tra i metalli di transizione troviamo ad esempio titanio, vanadio, zirconio, cromo, manganese, ferro, molibdeno, tungsteno, cobalto, nichel, rame, rodio, palladio, argento, iridio, platino, oro, zinco, cadmio, mercurio. L’aria del modenese non è esente da inquinanti. Ad esempio a Modena nel 2012 è stato registrato 85 volte il superamento del valore limite giornaliero di polveri sottili; il valore medio annuale è stato 38 microgrammi per metro cubo.

GLI STRAFALCIONI SU CONCETTI DI BASE

Nel suo articolo Giulia Locati disse a Montanari: ”Qualcuno sostiene che le concentrazioni di inquinanti sono infinitesimali, si paragona la più grande a un miliardesimo di milionesimo di mole… una piccolezza simile non può nuocere”. Montanari rispose:

“Ma un’ignoranza così grande sì. La mole è l’unità di misura delle molecole non delle particelle che contengono a loro volta centinaia di molecole […]”

Come dire che la dozzina è l’unità di conteggio che si usa solo per le uova. Dire “una mole della cosa X” equivale a dire “una quantità della cosa X pari al numero di Avogadro” (il numero di Avogadro è il numero di atomi presenti in 12 grammi di carbonio 12, e cioè 6,02214076 x 10 23). Chiaramente la cosa X può essere “atomi”, “molecole”, specifici gruppi di particelle… Questo lo sa anche uno studente di quarta liceo.

Montanari ha affermato che

Se il mercurio si posa sui globuli rossi impedisce loro di portare emoglobina ai tessuti.

Da dove ha preso questa informazione non si sa. Non certo in un testo di tossicologia (forse si è confuso col monossido di carbonio? Ma questo non forma certo nanoparticelle!)

La cellula contenente la nanoparticella si riproduce, e genera cellule che dentro di loro non hanno le nanoparticelle.

Dunque le nanoparticelle che fine hanno fatto??!

Le particelle di cui noi ci occupiamo non si sciolgono né nell’acqua né nei grassi; questo fa sì che siano eterne: né la natura, né la tecnologia umana sono in grado di liberarsi di queste polveri. Una volta prodotte, è per sempre.

Pare che Montanari non abbia presente la diagenesi, fenomeno per cui le polveri si depositano e col tempo formano rocce.

Per il particolato non è stato identificato nessun livello di sicurezza (cioè non esiste una quantità minima di particolato nell’aria sotto la quale la nostra salute è al sicuro).

Ovviamente è una stupidaggine: il veleno lo fa sempre la dose, che può essere anche bassissima, ma esiste comunque. Basti pensare che nell’aria di alta montagna ci sono in media 10.000 particelle per centimetro cubo. Eppure lui è convinto:

“Con le nanoparticelle non si può applicare la regola di Paracelso secondo cui è la dose a fare il veleno. Perché può bastare una sola particella che danneggia una cellula a scatenare un danno irreversibile. Con le particelle ciò che conta è dove finiscono la loro corsa, quanto sono grandi, che forma hanno e che composizione chimica. La quantità è un fattore decisamente secondario che può solo influenzare statisticamente la possibilità di colpire bersagli più o meno sensibili”

Se fosse vero, considerata la quantità di nanoparticelle che inaliamo, dovremmo morire tutti in tenera età ed estinguerci. E invece le pneumoconiosi insorgono con probabilità e gravità diversa a seconda che una persona abbia lavorato stando esposto alle polveri per un periodo più lungo o meno lungo; le patologie polmonari dovute al tabagismo (che comporta un enorme inalazione di nanoparticelle) sono correlate a quante sigarette al giorno il soggetto ha fumato e agli anni di tabagismo. Nozioni, queste, non solo ampiamente provate dala scienza, ma anche facilmente intuibili.

Sulla possibilità che la lama del micròtomo possa contaminare i campioni di tessuto analizzati nel suo laboratorio Montanari ha detto in un’intervista:

“Le pare che la farina possa scalfire una lama? Nessun formaggio o salame affetta l’acciaio”.

Ma anche un bambino sa che le lame, col tempo, perdono il filo, e cioè si consumano perdendo materiale. Del resto lo sa anche Montanari, che nel suo blog a pag http://www.vitalmicroscopio.net/2014/11/06/cavolo-mangiamo-2/ ha scritto:
“La cosa più buffa fu scoprire che l’unico produttore di mortadella il cui prodotto era stato trovato esente da inquinamento di particelle d’acciaio proveniente dalle lame di lavorazione rifiutò di usare quel suo vantaggio a livello d’informazione per la clientela. La motivazione addotta, e certamente accettabile dal punto di vista di chi fa business e non altro, fu che, se i clienti, notoriamente considerati imbecilli e come tale trattati, vengono informati del problema magari da un grillo qualunque che non ci ha capito niente, non comprano più la mortadella, buona o non troppo buona che questa sia. Insomma, per non rovinare il mercato non si dice niente a nessuno e si mangino in tutta gaiezza i granelli d’acciaio.”

L’ATTEGGIAMENTO ANTISCIENTIFICO

Montanari ha detto che

prima i bambini autistici erano uno ogni 2000, ora sono 1 su 80, probabilmente a causa non solo dei vaccini, ma anche dell’aria che respiriamo e degli alimenti contaminati, su cui cadono le polveri con nanoparticelle.

Per smontare questa affermazione, che comprende la grave quanto antiscientifica accusa ai vaccini di causare l’autismo, basta considerare che negli ultimi decenni non sono aumentati i casi di autismo, ma le diagnosi di autismo, perché sono cambiati i criteri di diagnosi; inoltre è aumentato il numero di genitori che, notato un comportamento atipico del figlio, chiedono un consulto medico.

Le polveri di oggi stanno provocando delle malattie nuove, ma diventano anche causa di malattie che eistono già, con meccanismi completamente diversi da quelli che conoscevamo.

Affermazione non supportata da alcuna prova scientifica. Per tentare di dimostrarla, fa questo esempio:

Il diabete è sempre stato legato alla dieta [qui dunque sembra si riferisca al diabete di tipo II]
Quando sono crollate le torri gemelle a New York si sono formate delle polveri sottili […] Il diabete è andato alle stelle. Non c’era zucchero in queste polveri. Il diabete è andato alle stelle perché queste polveri sono andate a finire nel pancreas, nelle isole di Langherans, che sono le produttrici dell’insulina [ma questo è il diabete di tipo I, che non è provocato dall’alimentazione!], un meccanismo completamente diverso [e invece è una patologia diversa]. È un meccanismo che i medici non conoscono, ma è quello che si vede sperimentalmente [alla faccia della sperimentazione… quale?]

Secondo Montanari la correlazione è lampante, senza che ci sia bisogno di verificare una corrispondenza statistica fra la presenza di polveri e le varie patologie.

Parlando del suo laboratorio Montanari dice di osservare gli elementi chimici del campione di tessuto analizzato,

“…che poi sono gli inquinanti che possibilmente o probabilmente hanno provocato la malattia”

“Possibilmente o probabilmente” ? Insomma, si può stabilire una correlazione fra presenza di polveri e la malattia col solo criterio topografico? Certo che no. La valutazione del rapporto di causalità segue i criteri cronologico, topografico, dell’idoneità, della continuità fenomenica e dell’esclusione. Ma questo a Montanari sembra sfuggire.

“Se una nanoparticella si deposita su un rene o su un qualsiasi altro organo, questo non è mai in grado di liberarsene”

Affermazione inventata. Numerosi studi dimostrano che le naoparticelle possono essere rapidamente eliminate per via renale o biliare.

Le nanoparticelle si depositano sugli organi e provocano tumori

Affermazione non verificata. I coniugi Montanari - Gatti hanno analizzato tessuti anatomici malati senza confrontarli con tessuti sani, quindi non dimostrando la correlazione fra nanoparticelle e patologia.

“Se nello sperma ci sono nanoparticelle di piombo, una volta immesso nel canale vaginale, provoca la sindrome del seme urente, cioè il canale vaginale si si ustiona e si formano piaghe sanguinanti e dolorose non trattabili chirurgicamente né farmacologicamente”

Affermazione mai provata scientificamente.

Le nanoparticelle provocano la formazione di trombi.

Affermazione fuorviante in un contesto di critica nei confronti dei vaccini, in cui è stata pronunciata. Nel ratto è stato osservato che le nanoparticelle accelerano la formazione di trombi. Questo non autorizza a pensare che i vaccini, eventualmente contenenti nanoparticelle, aumentano in modo apprezzabile il rischio di trombosi. Infatti è enorme la quantità di nanoparticelle che assumiamo nel corso dell’intera vita o anche solo in tenera età, e che finiscono nel sangue. Lo facciamo (stando agli studi sugli animali) attraverso polmoni, mucosa nasale, cute, stomaco, intestino. Con alimenti cosmetici, mediante il contatto con vestiti e oggetti, assumiamo qualcosa come mille miliardi di nanoparticelle al giorno, contenuti per lo più negli additivi. Queste nanoparticelle vengono espulse attraverso gli apparati digerente e respiratorio e con la sudorazione. Da questo si capisce quanto irrilevante sia la quota di nanoparticelle eventualmente assunte tramite vaccini.

“Un conto è quando respiriamo inquinanti, li inaliamo ma poi li buttiamo fuori. O quando li mangiamo. Ma è ben diverso quando le particelle sono iniettate sotto cute, in questo caso non ne esce nessuna, l’organismo non è capace di espellerle”

Le nanoparticelle, proprio perché piccole, sono le particelle che più facilmente passano da tessuto a tessuto. Quindi sì, passano facilmente dal sito di iniezione di un farmaco, cioè il muscolo nel caso dei vaccini, al circolo ematico, per poi passare i reni ed essere espulse.

“Le nanoparticelle passano anche dalla donna incinta al feto, infatti guardate questo agnello nato malformato dopo che alla madre era stato somministrato un vaccino”

Si trattava del vaccino contro la malattia della lingua blu, che aveva come effetto collaterale la malformazione dei feti degli agnelli; nonostante ciò vennero vaccinate anche le pecore gravide. La specifica correlazione con le nanoparticelle è una pura supposizione di Montanari.

A Mantova l’autopsia su un bambino morto a 8 ore dalla nascita evidenziava una grande presenza in vari organi delle stesse nanoparticelle trovate nell’aria inquinata di Mantova. Era un bambino leucemico con madre sana. In questo caso il feto fa da “spugna” che assorbe tutte le nanoparticelle, mentre la madre non ne subisce le conseguenze.

Si potrebbe fare questa affermazione dopo aver fatto esami sulla mamma, trovandola priva di una quantità importante di nanoparticelle, cosa che non è stata fatta.

Il mercurio non viene più usato come conservante per i vaccini. Ma Montanari, senza portare prove, dice che è ancora usato. Quello che veniva usato era etilmercurio, innocuo e facilmente eliminabile dall'organismo per via epatica. Ma Montanari descrive i danni di legami proteici tipici del metilmercurio, dannoso e difficilmente eliminabile dall’organismo.

“Si racconta che il mercurio sia stato tolto dai vaccini. Non è così. Il mercurio è indispensabile alla preparazione perché le sostanze biologiche di cui sono fatti i vaccini possono essere attaccate da funghi e batteri. L’unico modo per evitare contaminazioni di quel tipo è inserire mercurio e poi cercare di eliminarlo. Ma il mercurio è tecnicamente impossibile da eliminare del tutto.”

Eppure stando al famoso articolo di Gatti e Montanari il mercurio risulta assente in tutti e 44 i vaccini da loro analizzati. Allora delle due una: non c’era mai stato, oppure era stato eliminato del tutto.

Sul blog di Montanari, a pag https://www.stefanomontanari.net/sipario/ un utente scrisse: “Mi pare che la misera qualità dello studio di Montanari (che fa l’offeso e non risponde alle critiche) sia talmente misera da non consentire alcuna conclusione sulla purezza dei vaccini”. Montanari rispose:

Ma perché non fate le analisi voi?

Ecco perché: se la qualità del tuo studio già lo classifica come spazzatura, non vale la pena fare una verifica: è spazzatura e basta. L’onere della prova ce l’ha chi ha avuto l’idea di fare un’affermazione, non chi ne dubita.

LO STUDIO SPAZZATURA PUBBLICATO SULLA RIVISTA PREDATORIA

Nel loro articolo "New Quality-Control Investigations on Vaccines: Micro- and Nanocontamination", pubblicato sulla rivista predatoria "International Journal of Vaccine and Vaccination", Gatti e Montanari elencano una serie di vaccini nei quali, con il loro microscopio, avrebbero trovato varie sostanze, spesso metalliche. Ma non c'è nessun controllo né in doppio cieco, né in cieco, né senza cieco.
Lo studio è stato ben sbufalato in questo articolo in lingua inglese:
http://www.skepticalraptor.com/skepticalraptorblog.php/another-anti-vaccine-article-bad-journal-bad-data/
Comunque un’ottima spiegazione la dà anche Medbunker a partire dal paragrafo “La scoperta dell'acqua calda” del suo articolo a pag
http://www.medbunker.it/2017/02/i-vaccini-inquinati-unesperta-dice-di-no.html

Su un sito antivaccinista viene detto che in seguito allo studio di Gatti e Montanari fu stato fatto nel 2016 un altro studio su 16 fiale di vaccini nel laboratorio clinico ed ambientale Micro Trace Minerals, con sede in Germania, studio in cui sono state così trovate tracce di mercurio, nichel, arsenico, uranio, alluminio. E però, per la metodologia usata, anche questo studio è spazzatura.

ALTRE FESSERIE SUI VACCINI

Rimanendo in tema di vaccini (ma non di Gatti e Montanari, che qui non c'entrano) colgo l'occasione per riportare alcune delle decine di fesserie antivacciniste che trovano sul web…

E il documento Simpsonwood? All’inizio lo studio riportava una correlazione fra vaccini e autismo e altri problemi neurologici, e dopo le revisioni, nella versione pubblicata nel 2003 le conclusioni sono cambiate e i vaccini sono stati assolti!

Era uno studio preliminare, che come tutti gli studi che presentano dati spaventosi. E tutti, una volta approfonditi (non “alterati”), epurati dai confondimenti e evitati i bias, giungono a conclusioni diverse.
E poi se davvero lo studio fosse stato alterato, e se il Thiomersal (fino ad allora contenuto nei vaccini) causava davvero autismo, non si spiegherebbe perché dopo la sua eliminazione dai vaccini l'incidenza di autismo ha continuato ad aumentare.

Le enclave che non vaccinano i figli non hanno casi di autismo!

Falso. Molti studi sulle cause dell'autismo, in particolare quelle genetiche, sono stati fatti ad esempio proprio sulla comunità Amish: nelle comunità chiuse, in cui le persone si incrociano tra loro vengono selezionati geni in un rapporto percentuale maggiore rispetto alla popolazione generale, per cui é piú semplice fare studi riguardo geni rari.
Ecco un esempio di uno studio che correla una variante genica con l'autismo in una comunità Amish: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19302947

ALTRE FESSERIE E SCIATTERIE...

...Le trovi in questo post degli autori dell'ottima pagina Facebook "Biologi per la scienza":
https://www.facebook.com/BiologiPerLaScienza/photos/a.284416352089286/762073417656908/

07 aprile 2020

"Lifelearning" si è mangiata i soldi di un mio amico

Odio quando accade. Sia a me che a qualcun altro. È accaduto a un mio amico, e col suo permesso diffondo qui il suo racconto racconto, (se sei suo amico su FB puoi leggerlo a questo link), facendo quel poco che posso per informare sull'affidabilità di certa gente.

Lifelearning è un sito che vende corsi a distanza su vari argomenti. Alcuni esempi:

un corso di batteria
un corso su alchimia, approccio olistico e rimedi naturali
un corso per educatori della prima infanzia
un corso di marketing
un corso di gestione degli acquisti e delle attrezzature delle ONG
un corso di modellazione della pasta di sale, mais e fimo
un corso che insegna "Come guadagnare 1000 euro al mese con Facebook"

Tutte competenze che ptorebbero aprire nuove strade nella vita di ognuno di noi; non a caso, nel momento in cui sto scrivendo, in home page si legge, bello grande: "Allena le tue competenze, ottieni il lavoro dei tuoi sogni". Attualmente sulla pagina FB di Lifelearning c'è scritto che rispondono in fretta quando si chiede qualcosa in chat.


Ma questa "Elevata reattività ai messaggi" pare essere tale, diciamo, a seconda dei casi.

Copio e incollo il suo post su Facebook del 6 aprile 2020. Buona lettura e buone conseguenze da trarre.

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Ho comprato un corso sulla piattaforma che si è rivelato aria fritta, ma il sito offre una garanzia che ti permette di chiedere il rimborso o fare cambio corso, dal momento che ero indeciso tra due ho aperto un ticket di supporto dicendogli che a me andava benissimo il cambio corso.
Passano i giorni, nessuna risposta. Mando un sollecito tramite l'indirizzo mail dedicato al supporto.
Passano i giorni, nessuna rispota. Li contatto tramite la loro pagina facebook.
Passano i giorni, nessuna risposta. Gli scrivo di nuovo su fb chiedendo come mai a quelli che si dicono interessati a comprare un corso rispondono subito mentre a quelli che chiedono supporto non offrono nessun tipo di riscontro, nemmeno 'abbiamo preso in carico la pratica ma siamo oberati ti faremo sapere al più presto'.
Passano i giorni, su fb mi hanno bloccato e sul sito web ogni volta che provo ad aprire un ticket di supporto mi dice che c'è stato un problema, cosa che ad altri non succede.
Se volete fare corsi online mi sento di consigliare EDX, Coursera, Udemy, lasciate perdere il portale di cui sopra.
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Se fossi un influencer aprirei una petizione diretta a Lifelearning, ma non lo sono. Pazienza.

05 aprile 2020

Parliamo di edilizia

Oggi ho proprio voglia di condurti in una avvincente storia che parla di un edificio in costruzione.

Stai passeggiando per un luogo della tua città che frequenti di rado, e d'un tratto noti un cantiere edile: degli operai stanno lavorando alle fondamenta di un nuovo edificio. Oltre le transenne del cantiere c’è un ometto, con un gruppo di persone al seguito, che urla lanciando accuse al capo cantiere, dicendogi che non possono e non devono portare avanti quei lavori, in quanto illegittimi.
Alla fine del suo orario di lavoro, il capo cantiere esce trovando ancora lì l’ometto organizzatore della protesta, non ancora stanco di sbraitargli contro. Lui semplicemente sorride, entra in macchina e se ne va, guadagnandosi l’accusa da parte di tutto il gruppo di essere un codardo.
Un operaio esce dal cantiere e si vede avvicinare un uomo del gruppetto di manifestanti, che tenta di incalzarlo con domande e provocazioni. L'operaio risponde solo “lei non capisce niente”; entra in macchina e va a casa, beccandosi l’accusa di essere complice di persone senza scrupoli e quindi parimenti colpevole.
Su alcuni manifestanti, che stanno facendo dei cori contro gli ultimi operai che stanno uscendo dal cantiere, cade una secchiata d’acqua, gettata da una signora che abita in un palazzo lì vicino.

Hai osservato tutto questo, e ti sono sembrati molto arroganti il capo cantiere che sorride con superiorità, l’operaio che insulta l’intelligenza del manifestante, e la signora che addirittura con un gavettone ha tentato di zittirli senza se e senza ma.

Giorni dopo vieni a sapere che l’ometto a capo della protesta:

- sostiene che il lavoro degli operai è illegittimo perché il rapporto del geologo per l’edificabilità di quell’edificio è sbagliato, “documentazione alla mano”, dice lui sventolando dei fogli per darsi un tono, ma il contenuto di quella documentazione è già stato citato in un esposto il cui esito l’ha smentito;

- accusa il capo cantiere e tutti gli operai di essere parte dell’estabilisment che se ne frega dell’impatto ambientale del nuovo edificio, ignorando che l’amministrazione locale da tempo ha stabilito che per ogni metro quadro di nuova area cementificata viene liberato e riconsegnato alla natura un metro quadro di un’altra area, e che l’edificio sarà realizzato con le più efficaci tecnologie utili a ridurre il minimo il consumo di energia;

- accusa il capo cantiere e tutti gli operai di lavorare per una ditta che, per ottenere quell’appalto, sicuramente ha corrotto i politici locali e il giudice del tribuale, senza averne nessuna prova e neanche nessun indizio;

- lancia varie altre false accuse, già smentite con evidenza.

Di conseguenza consideri davvero stupido l’ometto accusatore, ma continui a pensare che lui e i suoi seguaci avrebbe meritato una risposta argomentata nel merito, senza risatine di superiorità, considerazioni sulla scarsa intelligenza o secchiate d’acqua.

Poi però vieni a sapere che è l’ottava volta che quest’ometto e questi manifestanti si presentano. E che negli incontri precedenti rispondere in maniera argomentata è stato completamente inutile, perché mostravano di non capire o fingere di non capire le risposte che venivano date loro dal capo cantiere e anche dal sindaco, che più di una volta era intervenuto sul posto.
Ogni volta successiva, invece di chiedere scusa per le fandonie dette in precedenza, l’ometto e il suo gruppetto ne aggiungevano una nuova, che diventava l’argomento di punta per la protesta del giorno, altrettanto stupida e priva di fondamento.

Capisci che i manifestanti vogliono far passare i costruttori cattivi come persone codarde e in malafede in quanto non vogliono rispondere nel merito alle accuse, ma la verità è che dopo l'ateggiamento dimostrato, non meritano più che si perda tempo ad ascoltarli. Magari meriterà ascolto qualcun altro, ma non quell'ometto e i suoi seguaci.
 
Capisci così che dopo 7 volte che un ometto è venuto col suo gruppo, con fare arrogante, a importunare dei lavoratori con argomentazioni farlocche, mostrandosi per niente obiettivo e agendo per partito preso, probabilmente l’ottava protesta è semplicemente l'ottava idiozia a cui non conviene regalare tempo.

Per questo capisci se a un operaio aggredito per l'ennesima volta scappa un insulto, il manifestante se l’è cercato, così come la secchiata d’acqua da parte di quella signora. Che era a conoscenza della diatriba e di come stanno le cose, e che è stufa di sentire casino.

E Montanari e i suoi seguaci sulla fanta-virologia? Uguale.