29 settembre 2019

Google mi dice che il testo di questo blog è troppo piccolo e...

...e mi manda un'email in cui mi inviata a correggere questo aspetto che (insieme ad altri) lo rende poco fruibile.

Cominciamo a correggere 'sto difetto. Testo troppo piccolo. In effetti è vero: da smartphone si è costretti a usare i due diti per zoomare, altrimenti è una sofferenza.

Solo che questo template, certo non arzigogolato e scaricato chissà dove, certo non fatto da uno sbandatello che si è divertito a giocare col codice e ha messo sciaguratamente online una obrobio senza sapere cosa stesse facendo, mi fa degli scherzetti.

È un template offerto da Blogger che avevo leggermente modificato, senza metter mano al codice. L'ho modificato con gli strumenti dell'apposita interfaccia facile, che Blogger mette a disposizione agli inesperti come me, con la quale una persona con un minimo d'occhio dovrebbe essere capace di non fare danni e non deturpare la bellissima creatura che il team di Google ha sapientemente messo in piedi.
Avevo effettuato giusto una variazione di larghezza della scheda principale e dei widget laterali, qualche variazione di colori di scritte e sfondi e poco più.

E insomma dai, torniamo nell'interfaccia suddetta per ingrandire le scritte, ché se no Google mi bacchetta e ha ragione. Vado sul pannello di controllo di Blogger, clicco su Tema, poi su Personalizza, poi su Avanzato (ehm... avanzato, certo), poi su Pagina, e poi, nell'area Carattere, aumento la dimensione, che faccio passare da 13 a 18.
Clicco su Applica, ed è fatta... sembrerebbe di sì: vado sul blog, e vedo che le scritte sono più grandi. Google sarà contento.

MA NON SO CONTENTO IO.

Perché lo scenario che si prospetta a me, autore del blog, è il seguente.

Vado nell'interfaccia di scrittura le scritte sono ancora piccole.
Va beh, pazienza, dico. Farò a meno dell'aspetto WYSIWYG (= what you see is what you get, cioè quello che vedi è quello che ottieni) per quanto riguarda la grandezza.
Solo che l'interfaccia di scrittura di Blogger, quando si tratta di regolare le dimensioni delle scritte, non ha i numeri, ma le descrizioni. Puoi scegliere solo fra Più piccolo, Piccola, Normale, Grande, Più grande.
Poco male, penso. Mica ho esigenze di enormi differenziazioni. Sarà tutto in proporzione, proprio come prima.
Cioè se nel pannello di controllo del tema ho impostato come carattere 18, vorrà dire che quando nell'interfaccia di scrittura sceglierò di ingrandire il testo scegliendo "Grande" il carattere sarà magari 20, quando sceglierò "Piccolo" il carattere diventerà 16... e se cambierò idea e sceglierò "Normale" tornerà della dimensione predefinita, cioè 18.

E INVECE NO.

Se evidenzio un testo, vado sul menù a tendina della grandezza delle scritte e scelgo "Normale" io mi aspetto che sia lo stesso che non fare nulla, perché solitamente "normale" è la modalità predefinita, cioè quella che viene automaticamente impostata se non si interviene per fare variazioni. E cioè quella poco fa scelta nell'interfaccia del template.
È vero solo in parte. Maledettamente in parte. Cioè nell'interfaccia di scrittura, dopo aver cliccato "Normale", come mi aspettavo, non cambia nulla. Però poi vado a vedere l'anteprima e mi accorgo che quel pezzo di testo è diventato piccolo.
E allora che faccio? Provo a farlo diventare "Grande", per vedere se la scrittura standard è intesa come "Grande". E vedo che non è così. Scegliendo "Grande" la scritta in anteprima diventa sì grande, ma non quanto quella originaria.
Analogamente succede per le altre dimensioni.

Insomma, nel pannello di controllo del tema di Blogger, la dimensione delle scritte che si sceglie non viene intesa come dimensione "standard", rispetto al quale ha senso parlare di "grande", "piccolo", etc quando su tali denominazioni si clicca nell'interfaccia di scrittura.

Piuttosto, Blogger ha uno standard che rimane sempre quello.

ED È LO STANDARD CHE A GOOGLE STESSO NON PIACE, PERCHÉ SE LO USI TI BACCHETTA.

Ho fra l'altro notato che se evidenzi un testo e clicchi su "Normale" e poi vai a vedere cosa è successo nell'interfaccia di scrittura HTML, vedi che attorno alla scritta è stato aggiunto il codice che normalmente si aggiunge per fare una scritta piccola:

<span style="font-size: small;">Testo il quale ho selezionato Normale</span>

BAH.

Conclusione:

se voglio far tornare davvero normale un testo devo andare nella parte HTML e cancellare la parte che ho rappresentato sopra in blu.
Oppure premere sull'icona in alto a destra, quella con la T nera e la piccola X rossa, e cioè "Annulla formattazione". In questo caso il testo torna davvero norm... ehm... standard, diciamo. Però in compenso compaiono degli "a capo" in regalo... Va beh, li cancellerò.

Ho inviato un feedback a Google esponendo il problema... vediam che mi risponde.

28 settembre 2019

Le sciocche critiche a Greta Thumberg e ai manifestanti del FFF

Julio Loredo de Izcue, presidente dell'associazione cattolica Tradizione Famiglia Proprietà, nella suo diario Facebook ha scritto un post esordendo con "LA GENERAZIONE SPRECONA", titoletto seguito da una sua traduzione di uno sproloquio del giornalista Andrew Bolt, poi purtroppo copiata e incollata in giro per il web e su Facebook.

Eccola qui, la pappardella matta virale:

Eccellente risposta di un giornalista di SkyNews Australia ai giovani che hanno recentemente manifestato per il clima:
“Voi siete la prima generazione che ha preteso l’aria condizionata in ogni sala d’aula; le vostre lezioni sono tutte fatte al computer; avete un televisore in ogni stanza; passate tutta la giornata a usare mezzi elettronici; invece di camminare a scuola prendete una flotta di mezzi privati che intasano le vie pubbliche; siete i maggiori consumatori di beni di consumo di tutta la storia, comperando in continuazione i più costosi capi di abbigliamento per essere ‘trendy’; la vostra protesta è pubblicizzata con mezzi digitali e elettronici.
“Ragazzi, prima di protestare, spegnete l’aria condizionata, andate a scuola a piedi, spegnete i vostri telefonini e leggete un libro, fattevi un panino invece di acquistare cibo confezionato.
“Ma niente di ciò accadrà, perché c'è l' egoismo, la maleducazione, la manipolazione di persone che vi usano, proclamando di avere una causa nobile. Svegliarsi, informarsi e agire prima di protestare”.

Questo si fa i film in testa e ci crede. No, non c'è aria condizionata in ogni aula e non mi pare nessuno l'abbia pretesa. Si va a scuola in macchina (meno inquinante di quelle un volta) quando la scuola è particolarmente lontana, e la maggior parte degli studenti ci va in pullman (nota: a Milano molti vanni in bici, grazie all'organizzazione Massa Marmocchi). I mezzi informatici fanno risparmiare carta e non sono fra le cose che inquinano di più. L'energia necessaria per tenerli accesa è trascurabile. E sono utili a fare gruppo e sperare di ottenere cambiamenti nella società, come in questo caso, quindi il bilancio può benissimo essere positivo. I vestiti... cosa c'entra se sono costosi o economici? Brutto parlare a vanvera e di cose che non si sa (sui ragazzi e non solo, purtroppo... vedi sotto). Le argomentazioni qualunquiste di questo omino piccolo piccolo sono spazzatura già sentita, altro che una "risposta eccellente".

Ma anche dando per scontato che tutti i bambini e i ragazzi non abbiano abitudini sufficientemente adeguate a difendere il pianeta, la responsabilità è dell'educazione non impartita dalle generazioni precedenti. E se la Terra versa in questo stato e sta continuando a peggiorare sarà pure colpa di qualcuno nato prima del 2004, o no? 
Ma diciamo ancora di più: immaginiamo pure che tutto l'inquinamento e il conseguente malessere del pianeta sia dovuto in buona parte ai teen-ager. Bisogna fumare roba forte per pensarlo, ma proviamoci. Anche se così fosse, le argomentazioni di Andrew Bolt non sarebbero valide. Un grido di allarme sensato è tale anche se chi lo lancia è incoerente.
Mi fa davvero pena oltre che rabbia chi, invece di unirsi al coro di persone che chiedono politiche per la riduzione dell'inquinamento, si diverte a fare lo snob con attacchi ad personam che non c'entrano il punto.

Volendo comunque indagare per un attimo su cosa succede nella vita dei ragazzi che hanno preso parte al Friday For Future (FFF), credo che alcuni di loro sentissero il problema ecologico in una certa misura anche prima di conoscere Greta e si comportassero in modo ecologico (ammesso che sapessero come fare), e credo che altri, dopo aver conosciuto Greta e con l'occasione di questa grande mobilitazione internazionale saranno spinti a un comportamento più virtuoso. Quindi in un certo senso questo evento, oltre che politico, potrebbe anche esser stato auto-educativo. A quell'età credo sia accettabile che la coerenza nasca anche in questo modo.

A proposito, per inciso, a pensarci bene, è davvero ridicolo pensare a quanto facile potrebbe essere smontare il discorso pro-coerenza di Bolt. Basterebbe dirgli "Ah, grazie della lezione di coerenza... che naturalmente viene impartita da uno che, se consiglia ai ragazzi di andare a piedi a scuola, sicuramente dà il buon esempio recandosi in redazione ogni giorno a piedi, e rinuncia all'automobile sempre e comunque, giusto? Ah no? Ah, ma allora perché quel tuo discorso era solo un cazzeggio in cui volevi manipolare il tuo pubblico, che speri non si accorga della tua incoerenza nel parlare di coerenza".

Tornando alle azioni di Greta Thumberg, come ha giustamente detto Vincenzo Bordoni, abbiamo bisogno di lei.



La sua azione e le manifestazioni fanno solo bene al dibattito politico. Non hanno nessuna conseguenza negativa. Solo buona. I manifestanti non saranno perfetti nel loro comportamento quotidiano, ma hanno ragione, e il loro messaggio è giusto. Non sono climatologi, ma mandano un messaggio sovrapponibile a quello dei climatologi, quindi hanno ragione, e il loro messaggio è giusto. Non sono esperti su come diminuire le emissioni di CO2 inventando automobili e impianti industriali meno inquinanti, e infatti non hanno questa pretesa. Spingono affinché si ingaggino degli ingegneri in grado di farlo.

Completamente inopportune, dunque, le parole che in questi giorni ha detto Massimo Cacciari:

"Se continuiamo ad affrontare i problemi alla Greta, siamo fritti. Siamo all'ideologia della incompetenza""Questi argomenti non si affrontano in termini ideologico/sentimental/patetico ma in termini scientifici. Non è che dicendo 'mi avete rubato i sogni' che si affrontano i problemi, non è così che si che nascono le coscienze critiche"

Ogni persona ha il suo ruolo. Non si può pretendere che tutti facciano tutto, ma si può apprezzare che qualcuno faccia quello che può.
Non si può invitare i ragazzi a tacere fino a quando non avranno in mano un progetto per un aereo a energia solare, perché se no hanno il coraggio di parlare da incompetenti.
Il ruolo dei manifestanti non è tecnico. È politico. E il politico Massimo Cacciari dovrebbe averla presente, questa cosa. Perché un politico che non sa cosa è la politica quello sì che è preoccupante.

Cacciari ha anche detto:
 

"Userei queste ore per organizzare seminari sul clima ai quali far partecipare scienziati ed esperti in materia"

Perché no? Ma si può fare l'una cosa e l'altra. Dichiarazioni del genere suonano buongiorniste né più né meno che "Togliamo gli stipendi milionari ai calciatori e devolviamo i soldi alla ricerca sul cancro, scrivi amen e condividi".

Questo risponde anche all'ultima parte dello sproloquio di Bolt su riportato.

Ultima sparata di Cacciari:

"Greta dovrebbe andare a scuola, imparerebbe molte più cose. E forse, dovrebbe rendersi conto di essere svedese e che i ragazzi scioperanti sono europei. Non ci sono né indiani, né brasiliani. Non mi pare un problemino da poco"

Vero, ma non è un problema da poco nenche il fatto che un uomo di cultura come Cacciari non si renda conto di un semplice fatto: le manifestazioni si fanno dove si possono fare e dove possono incontrare il favore del popolo affinché il governo sia persuaso a fare determinte scelte. In cina non puoi manifestare: è vietato. Sarebbe bello poterlo fare, ma se lo fai finisci in galera. In india, invece, c'è tantissima povertà, e si fa poca presa sulla popolazione, perché se uno ha il problema di procurare il cibo a sé stesso e alla propria famiglia dell'ambiente purtroppo se ne frega.
L'Australia, invece, è una delle regioni del mondo in cui si inquina di più, e in cui si può manifestare. E infatti il Friday For Future in Australia c'è stato.

Stamattina inoltre ho visto questo video-spazzatura, in cui chiacchiera il fenomeno austrliano:



Skynews si dovrebbe vergognare per aver mandato in onda una roba del genere. È facile che Andrew Bolt sarà morto da un pezzo quando le conseguenze dei cambiamenti climatici staranno facendo catastrofici danni. Ma da subito una cosa posso dirgliela come fortunatamente tante altre persone hanno già fatto in varie forme: fai vomitare.

Persone come Andrew Bolt vogliono semplicemente ingrossare il loro ego e per questo cercano semplicemente attenzione e prestigio, facendo pressione su chi odia Greta, aizzandoli contro di lei con critiche al messaggero più che al messaggio. Perché le persone come Andrew Bolt sono bambini mai cresciuti, rimasti ai tempi in cui bullizzavano o avrebbero voluto divertirsi a fare bullismo. E chi applaude gente del genere ricorda i ragzzini in cerchio che si divertono a vedere il bullo che maltratta un innocente che non ha fatto nulla di male.
Finge di provare pietà per Greta dichiarandola vittima dei suoi genitori che, aiutandola nella sua battaglia, si sarebbero resi colpevoli di un grave abuso; il sedicente difensore dei minorenni abusati si dimentica che pochi secondi prima si è rivelato per quello che è: un bambinone grande grande che se la prende con lei insultandola. La patologia di Greta, la sindrome di Asperger, è certamente meno grave rispetto a quella di Andrew Bolt, che è chiaramente un sociopatico.
Accusa i genitori di Greta di averle fatto il lavaggio del cervello, cosa che invece tenta di fare lui nei confronti dei telespettatori con le sue bugie. Infatti nega la risalita del livello del mare parlando dell'isola di Tuvalu in Polinesia, senza sapere che il motivo della sua espansione (dopo il precedente sprofondamento) è l'orientamento delle onde e i sedimenti accumulati durante le tempeste che compensano  l'erosione causata dall'innalzamento delle acque. E ignora tutti gli altri studi scientifici che provano il riscaldamento globale, la sua causa antropica e sui suoi danni. E se stai pensando alla bufala sui 500 scienziati firmatari della petizione negazionista... ma chi sono questi 500 firmatari? A questo ha dato una risposta Matteo Miluzio nel video qui sotto, il cui riassunto è il seguente: da nessuna parte si vedono i nomi di questi misteriosi firmatari; i proponenti sono 14, di cui 13 sono non-climatologi che che non hanno mai pubblicato nessuna ricerca sulla climatologia, e un climatologo, la cui tesi, subito dopo presentata, venne smentita da tutti i sui colleghi del Massachusetts Institute of Technology. 



SOMARI PENOSI i non climatologi che vogliono fare i climatologi della domenica

SOMARO HARCORE il climatologo che riesce a sbroccare al punto di diventare negazionista

SOMARI DANNOSI i giornalisti che li citano disinformando e screditano gli ambientalisti

SOMARI SCHIFOSI i giornalisti come sopra che in più bullizzano una ragazzina.

Greta ha detto che la sua sindrome di Asperger è un superpotere. Da un certo punto di vista è vero. Essere ossessionati per qualosa fa sì che ci si interessi a quell'argomento diventando o avviandosi a diventare esperti. E se si tratta di una buona causa, si partecipa con grande energia a difenderla. Lo svantaggio consiste nel fatto che una battaglia può dare origine a una certa frustrazione quando è difficile. Ha detto:

"Ho voluto essere nel panico. Ho voluto avere la paura che ho ogni giorno. E così, ho voluto agire".

I genitori che vedono una figlia appassionata per una buona causa cosa avrebbero dovuto fare? Non certo cercare di distoglierla. Quello che Andrew Bolt non capisce è che sarebbe stato inutile e l'avrebbero fatta soffrire ancora di più, e che avere la sua patologia non significa non dover essere liberi di prendere decisioni. Combattere per difendere il nostro pianeta è difficile e può dare grande frustrazione e sofferenza. Greta lo sa, e ha deciso di accettarlo. Quindi sì, la sua ossessione è ciò di cui la Terra ha bisogno e in essa possiamo trovare un lato positivo. Invece l'ossessione dei negazionisti sul clima e dei qualunquisti, quella che li spinge a fare gli snob e a prendersela con una ragazza di 16 anni, ha solo lati negativi, fa solo schifo.

In una situzione come la nostra è giusto avere paura, tanta paura. Perché se non si ha paura, non si agisce. Quindi Greta ha ragione a stimolare le persone ad avere pura. Non dell'uomo nero, ma di un pericolo reale.
Non una di quelle paure usate dai politici per dividere le persone, ma per unirle in un unico obiettivo, a beneficio di tutti, anche di quelli che la denigrano (pazzi che invece remano in direzione dello svantaggio proprio o dei propri figli e nipoti).

Insomma, c'è chi cerca di fare la propria parte per risolvere un problema e c'è chi, come Andrew Bolt, preferisce essere parte del problema.

Io ti invito a scegliere la razionalità e la responsabilità:

  • per capire qualcosa sul clima, fidati dei climatologi (ad es. il prof. Stefano Caserini)
  • nella vita quotidiana comportati in modo più ecologico possibile
  • alle elezioni vota per chi ha un programma che prevede un maggior rispetto del nostro pianeta.

24 settembre 2019

Un esempio di testamento biologico

Ultima revisione: 23 ottobre 2023
 
La paura di morire è una paura primitiva, esiste da sempre e sempre esisterà. Ma da alcuni decenni l'unione di medicina, bigottismo ed egoismo ha creato una paura nuova, moderna, purtroppo sensata, ancora più grande della paura di chi potrebbe ucciderci: la paura di chi potrebbe tenerci in vita.
 
Uno stato non può essere considerato civile se la sua legislazione non consente l'eutanasia a chiunque la desideri, perché ogni persona deve essere considerata padrona di sé stessa. Sfortunatamente nel nostro pianeta i paesi civili non sono molti. Ad esempio non è civile l'Italia, almeno nel momento in cui sto scrivendo questo blogpost. Un passo avanti è stato fatto con l'istituzione delle DAT, disposizioni anticipate di trattamento ("testamento biologico" nel gergo comune), ma esistono in merito ancora molte vergognose restrizioni.

Detto questo, formulare e consegnre le DAT a uno degli organi competenti è assolutamente opportuno. Si possono esprimere senza ricorrere a un modulo precompilato. Meno male, perché molti comuni italiani questo modulo non ce l'hanno, e quando ce l'hanno spesso è scritto coi piedi.

Le mie volontà in caso di impossibilità di esprimermi credo siano molto simili a quelle di tante altre persone. E visto che a volte non è facile dare disposizioni con una precisione linguistica che meno possibile dia adito a interpretazioni, ho deciso di pubblicare un modello estrapolato dal mio testamento biologico (a cui ho lavorato dal 2019 al 2023, apportando 339 revisioni), sperando di essere utile a chi non era sicuro su come formularlo e magari per questo motivo ha commesso l'imprudenza di rimandare continuamente questo importante atto. Ho anche incluso disposizioni sulla mia alimentazione (che dovrà continuare a non supportare la sofferenza degli animali), sul trattamento del mio cadavere e sulla diffusione dei miei dati personali.

In fondo a questo blogpost trovi le indicazioni su come far valere il testamento biologico per tutti gli aspetti che non contraddicono la legge.
Ho specificato "per tutti gli aspetti che non contraddicono la legge" perché nel testamento biologico si può scrivere quello che si vuole e quindi si possono anche esprimere volontà che la legge vigente non consente di assecondare. Magari però in futuro, quando eventualmente dovrà essere messo in pratica, la legislazione sarà cambiata. Alcuni esempi di volontà che ho descritto nel mio testamento biologico e che ad oggi non sono legalmente assecondabili sono le disposizioni su eutanasia e suicidio assistito e le modalità con cui dovranno essere designati i successori del mio rappresentante fiduciario.
Considero importanti le volontà espresse e non esaudibili in base alla presente legislazione anche perché sono un messaggio rivolto alle istituzioni competenti e a chiunque le leggerà, che è "Voglio questa cosa, e se la legge non la permette io auspico il cambiamento della legge, come tante altre persone; in ogni caso, anche se non verrà esaudita, è bene che la mia volontà almeno sia conosciuta".


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DISPOSIZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO

Io sottoscritto [...], codice fiscale [...], nel presente documento do le mie disposizioni anticipate di trattamento, cioè disposizioni derivanti dalle mie volontà sul trattamento del mio corpo, delle mie finanze, dei miei dati e della mia immagine ed altre ad esse correlate, espresse in anticipo rispetto a quando eventualmente dovranno essere seguite. Tali mie “disposizioni” e “volontà” sono in seguito così semplicemente dette per brevità.
Le disposizioni saranno valide indipendentemente da qualsiasi patologia da cui sarò affetto o non affetto, dalla mia aspettativa di vita e dalle modalità naturali o artificiali con cui la mia vita sarà potenzialmente proseguibile o prolungabile, e indipendentemente dal fatto che seguirle sia legale o illegale (nel presente documento do comunque disposizioni in subordine a quelle che, contrariamente al mio volere, potrebbero essere disattese per timore di ritorsioni legali); se non qui diversamente specificato e in assenza di ragionevoli dubbi interpretativi, dovranno essere seguite con tempestività, vale qui a dire prima possibile e comunque a breve, da parte delle persone da me qui indicate o normalmente preposte, senza necessità di alcuna autorizzazione o conferma da parte di chicchessia in forma verbale o scritta né di qualunque altro tipo di comunicazione o formalizzazione; in difetto di tale tempestività, a seguirle autorizzo ed invito chiunque ne sia in grado.
Nel presente documento, ove l’ipotesi che io abbia la capacità di intendere o di volere è immediatamente seguita da un’ulteriore descrizione di una ipotetica situazione, si intenda tale capacità come specificamente relativa all’ambito della situazione medesima e concernente l’ambito di ogni disposizione ad essa conseguente.

Agevolazione della mia comprensione e della mia comunicazione

Nell'eventualità di una grave compromissione della mia capacità di comprendere o comunicare, se sarà verosimilmente utile voglio intraprendere un percorso terapeutico mirato a recuperarla e, per tutto il periodo in cui risulterà compromessa, se sarà verosimilmente utile, per comunicare con me e consentirmi di comunicare voglio che vengano adoperate le più efficaci ed adeguate strategie (ad esempio l’uso della Comunicazione Aumentativa e Alternativa o di un software di sintesi vocale), anche agli scopi di ottemperare alle mie disposizioni anticipate di trattamento concernenti spiegazioni da fornirmi, quesiti da pormi e mie volontà che potrò esprimere. Soprattutto nel perseguire questi ultimi scopi voglio che la comunicazione nei miei confronti venga espletata in un momento di mie lucidità e capacità di attenzione di grado almeno analogo al massimo che sarà plausibile attendersi stanti le mie condizioni correnti e recenti, dopo aver fatto il possibile per richiamare la mia massima attenzione e con un linguaggio e una modalità che più possibile facilitino la mia comprensione.

Amministrazione di sostegno

In caso di una probabilmente irreversibile perdita della mia capacità di prendere importanti decisioni consapevoli o di comunicarle chiaramente, voglio che al più presto sia nominato un mio amministratore di sostegno. Possibilmente tale incarico sia conferito a una persona disposta a seguire le mie volontà e disposta ad adempiere ad ogni mia eventuale richiesta riguardante il disbrigo di qualsiasi mia pratica formale.
Potrà anche essere nominato mio amministratore di sostegno la stessa persona che riveste il ruolo di mio rappresentante fiduciario (definito ed eletto nel paragrafo “Rappresentanza”); in ogni caso voglio che siano attribuiti al mio rappresentante fiduciario tutti diritti e tutte le funzioni del mio amministratore di sostegno nel periodo di tempo intercorrente fra la perdita della suddetta capacità e la nomina di quest’ultimo.
Nel presente documento in seguito fornisco anche disposizioni concernenti la comunicazione fra amministratore di sostegno e rappresentante fiduciario, da prendere in considerazione e seguire quando e se tali ruoli saranno ricoperti da due persone distinte.

Modificabilità delle disposizioni

Qualunque mia futura disposizione, anche estemporanea, espressa in qualunque momento e modalità, con o senza l’espletamento di un atto formale, stante la mia capacità di intendere e volere, prevalga immediatamente su qualunque mia eventuale disposizione ad essa precedente e con essa incompatibile, indipendentemente dal fatto che tale precedente disposizione sia stata espressa per iscritto (ad es. nel documento presente o in uno analogo), verbalmente o in qualunque altra modalità.
Comunque, allo scopo di una maggior chiarezza voglio che, nell’eventualità di un cambiamento di una o più delle mie volontà, se non sarò in grado di farlo io, e anche se sarò in grado di farlo ma lo riterrò troppo stressante, il mio amministratore di sostegno rediga un nuovo documento analogo al presente, includendovi le indicazioni e le disposizioni derivanti da tutte e dalle sole mie volontà in essere; dichiarandolo in ogni sede utile come in tutto e per tutto sostituitivo e abrogativo di ogni analogo precedente, lo depositi presso l’ufficio pubblico preposto a conservarlo e lo diffonda alle persone e agli enti indicati nel paragrafo “Diffusione dei dati funzionale all’applicazione delle DAT”; analogamente proceda redigendo e diffondendo un documento aggiornato ad ogni ulteriore mia manifestazione di cambiamento di una o più delle mie volontà ed ogni volta che avrà avuto luogo una nuova assegnazione non espressa da me del ruolo di mio rappresentante fiduciario.
Di seguito si intenda per “DAT” l’insieme delle mie disposizioni anticipate di trattamento valide stanti i più recenti eventuali aggiornamenti in merito da me espressi essendo in grado di intendere e volere, incluse le eventuali disposizioni non scritte
.

Diffusione dei dati funzionale all’applicazione delle DAT

Nell’eventualità di una rilevante e potenzialmente irreversibile compromissione delle mie funzioni cognitive o della mia capacità di comunicare chiaramente (e non necessariamente di una loro completa compromissione) voglio che:
- le mie DAT siano comunicate per iscritto al mio amministratore di sostegno, al mio medico curante, ai membri dell’equipe sanitaria di eventuali istituti in cui sarò ricoverato o ospitato e a chiunque mi fornirà assistenza di base, cioè assistenza nelle attività della vita quotidiana (ad es. il personale assistenziale di una casa di riposo o una badante);
- di tutte le informazioni sul mio stato di salute e sulla mia funzionalità, su ogni eventuale peggioramento o miglioramento importante della mia salute fisica o mentale, su ogni nuovo aggiornamento delle mie DAT sia data comunicazione al mio amministratore di sostegno e al mio rappresentante fiduciario da parte di chi tali informazioni avrà rilevato o ricevuto oppure da parte della persona a ciò preposta nell’eventuale ente che mi starà fornendo assistenza sanitaria o assistenza di base.
Se allo scopo dell’attuazione di una delle mie DAT risulterà necessario il mio accesso a una struttura che a differenza del luogo in cui mi troverò sarà provvista di strumentazione o personale appositi o sarà ubicata in un territorio in cui seguire tale disposizione è legale, voglio che il mio amministratore di sostegno individui, se esistente, una struttura in cui sia possibile la suddetta attuazione, espleti tutte le pratiche necessarie per il mio accesso ad essa e per iscritto comunichi le mie DAT al personale di tale struttura
.

Atti indicati nelle DAT da applicare con consenso implicito e con consenso esplicito e loro prorogabilità

Ognuno degli atti riguardanti il passaggio all’uso di una tecnica di alimentazione artificiale, la chirurgia o la cessazione della vita, che secondo le mie DAT risulterà da compiersi, se verosimilmente sarò capace di comprenderlo, quando sarà in procinto di essere messo in pratica dovrà essermi spiegato, e se di conseguenza manifesterò chiaramente al tempo stesso di comprenderlo e di volerlo prorogare o rifiutarlo, dovrà subire una proroga. Il periodo di tale proroga, se trascorrerà senza grave peggioramento della mia salute psicofisica, dovrà essere quello da me specificato o, se non lo avrò specificato, 45 giorni o un tempo simile; lo si consideri invece immediatamente concluso in caso di suddetto peggioramento. A immediato ridosso della conclusione del periodo di proroga stesso, persistendo la verosimile possibilità di comprensione da parte mia e persistendo i presupposti per i quali, secondo le mie DAT, l’atto suddetto risulterà da compiersi, esso dovrà essermi di nuovo spiegato e proposto con le stesse accortezze; si dovrà attuare e continuare ad attuare la procedura fin qui descritta nel presente paragrafo per tutto il periodo in cui persisteranno le su descritte condizioni, inclusa la mia chiara volontà di prorogare l’atto in questione o il mio chiaro rifiuto di esso.
Tutti gli atti su menzionati che nel contesto di tale procedura, attuata in ragione delle su descritte premesse, non manifesterò chiaramente di rifiutare né voler prorogare e tutti quelli che nello stesso contesto non manifesterò chiaramente di comprendere e tutti quelli in merito a cui, sussistendo una mia probabilmente irreversibile incapacità di comprenderli, non sarà utile fornirmi spiegazioni, dovranno essere messi in pratica
.

Gestione delle finanze

Voglio che mai il mio denaro venga speso né alcun bene di mia proprietà venga barattato per sostenere o rimborsare spese per l’acquisto o il noleggio di prodotti contenenti sostanze di origine animale (ad es. indumenti di lana o seta o pelle, trapunte con piuma d’oca, candele e cosmetici con cera d’api, carne, formaggio), e voglio che mai denaro altrui venga speso né che beni di proprietà altrui o servizi da parte altrui vengano barattati affinché io benefici di prodotti contenenti tali sostanze, con l’eccezione, in entrambi i casi, di eventuali farmaci necessari, dei cibi menzionati come eccezione nel paragrafo “Alimentazione e terapia” e dei prodotti derivati dal petrolio.

Alimentazione e terapia

Nell’intero corso di ogni eventuale periodo in cui sussisterà una mia non capacità o non spontanea tendenza ad attuare né comunicare chiaramente la mia volontà oppure una mia incapacità di intendere e volere, e al tempo stesso non si saranno verificate le condizioni per le quali secondo le mie DAT deve essere posta fine alla mia vita, voglio che, allo scopo di migliorare la qualità di quest’ultima e di rispettare i miei principi etici, ci si attenga alle indicazioni e disposizioni descritte nel presente paragrafo.
Si consideri di seguito l’acqua come inclusa nel novero degli alimenti e si intenda dunque l’idratazione come inclusa nell’alimentazione.
Vieto che mi vengano somministrati alimenti di origine animale o contenenti ingredienti di origine animale (ad es. carne, strutto, uova, latte, burro, formaggi, miele, pesci, molluschi, crostacei, caviale, nero di seppia), con l’eccezione di uova provenienti da galline o altri uccelli che vivono in allevamenti in cui viene perseguito il pieno benessere di tutti gli uccelli allevati (ad es. consentendo loro di muoversi all’aperto) e in cui non vengono uccisi se non allo scopo di porre fine a loro eccessive sofferenze derivanti ad esempio dall’età avanzata o da una patologia con conseguente minima o nessuna possibilità di raggiungimento di una buona qualità di vita, e con l’eccezione del miele ottenuto nel rispetto del benessere delle api.
Se con frequenza maggiore di una volta ogni 30 giorni avrò avuto episodi di importante difficoltà all’alimentazione per bocca (ad es. ab ingestis o tendenza a mantenere in bocca il cibo inutilmente a lungo senza inghiottirlo), si consulti in merito un logopedista e se necessario un neurologo o un otorino entro una settimana o, se ciò sarà impossibile, comunque al più presto (ricorrendo alla consulenza in regime privato anziché pubblico se necessario ad accorciare i tempi), per avere una valutazione e una eventuale prescrizione in merito; qualora ognuno dei professionisti così consultati riterrà improbabile che la frequenza dei suddetti episodi possa tormare ad essere minore di una volta ogni 30 giorni stante un’alimentazione per bocca somministrata con normale regolarità, o qualora nonostante l’applicazione della suddetta prescrizione tale frequenza tornerà a manifestarsi uguale o maggiore, si mettano in pratica le seguenti disposizioni tranne quelle eventualmente includenti pratiche con controindicazione assoluta: per alimentarmi si ricorra alla nutrizione artificiale e, se essa consisterà nella nutrizione enterale, si protragga per il minor tempo possibile l’eventuale uso del sondino nasogastrico, dopo di che, in assenza un evidente miglioramento della mia capacità di alimentarmi (che si potrà anche evitare di testare se niente farà supporre un suo miglioramento), lo si sostituisca al più presto con un accesso venoso sussistendo un patrimonio venoso adatto, e in mancanza di quest’ultimo lo si sostituisca invece con la gastrostomia endoscopica percutanea o altra più indicata tecnica di nutrizione endoscopica percutanea.
Voglio che miei eventuali disagi fisici o psicologici siano trattati più efficacemente possibile allo scopo di una mia buona qualità di vita, ad es. con fisioterapia, farmaci, psicoterapia, interventi chirurgici; a proposito di questi ultimi (ad es. amputazione di un arto o cordotomia o radiofrequenza pulsata), l’opportunità di eseguirli venga valutata senza dare priorità all’aspetto estetico, né all’evitare il rischio, quandanche alto, di una o più complicanze o di morte
.

Valutazione della volontà di vivere o morire e conseguente orientamento operativo

Nel corso di ogni eventuale periodo maggiore di 15 giorni in cui, sussistendo un mio deficit cognitivo moderato o grave, per la maggior parte del tempo di veglia manifesterò di dare poca o nessuna importanza al proseguimento della mia vita (ad es. trovandomi in uno stato cronico di apatia o di basso tono dell’umore) e al tempo stesso sembrerò in grado di pronunciarmi sulla mia volontà di vivere o no, ma incline a farlo solo se interrogato in merito, mi dovrà essere chiesto se desidero o no continuare a vivere; dopo che sarò stato così interrogato, non peggiorando la mia condizione cognitiva e persistendo l’atteggiamento su descritto e non avendo io manifestato e confermato la volontà di porre fine alla mia vita urgentemente, se possibile dovrà essermi rivolta di nuovo la su descritta interrogazione ogni 60 giorni o comunque al più presto dopo il 60° giorno dalla volta precedente, e anche al più presto dopo ogni eventuale significativo peggioramento delle mie condizioni fisiche o del tono dell’umore consueto.
Se invece, conservando la mia capacità di intendere e volere, rispondendo alla su descritta interrogazione o in qualunque altro contesto, manifesterò chiaramente la volontà che sia posta fine alla mia vita, dovrò essere interrogato sul fatto che tale volontà debba essere esaudita urgentemente o no. Se di conseguenza risponderò manifestando la volontà che sia posta fine alla mia vita urgentemente, o manifesterò tale volontà in qualunque altro contesto, si dovrà procedere all’attuazione delle disposizioni descritte nel paragrafo “Accompagnamento alla morte” immediatamente oppure prorogarla, a seconda di quanto risulterà dopo aver attuato la procedura descritta nel paragrafo “Atti indicati nelle DAT da applicare con consenso implicito e con consenso esplicito e loro prorogabilità”
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Valutazione dell’incapacità di comunicare la volontà di vivere o morire, del tono dell’umore e della lucidità e conseguente orientamento operativo

Nell’eventualità di una perdita probabilmente irreversibile della mia possibilità di avere o di esprimere chiaramente il desiderio di proseguire o interrompere la mia vita (ad esempio a causa di un grave ictus cerebrale o di una demenza o degli effetti di un farmaco necessario a preservare la mia salute o a gestire il carico di lavoro di chi si prenderà cura di me), se avrò presentato una bassa qualità di vita dovuta a basso tono dell’umore o apatia o sonnolenza nella maggior parte del tempo tranne quello di normale sonno per 20 giorni consecutivi, o mi troverò palesemente o presumibilmente in uno stato di grave sofferenza fisica di cui un importante decremento entro 24 ore non sarà nettamente più probabile che improbabile, o mi troverò in uno stato di incoscienza dal quale uscire sarà nettamente più improbabile che probabile, dovranno essere attuate le disposizioni descritte nel paragrafo “Accompagnamento alla morte”.

Accompagnamento alla morte

Al verificarsi di una delle condizioni ipotizzando le quali sopra rimandavo al presente paragrafo, voglio che si rinunci ad eseguire su di me qualsiasi manovra di rianimazione e che vengano attuate le seguenti disposizioni: se possibile, venga io messo in condizione di poter eseguire in modo agevole un suicidio che mi arrechi poca o, come preferisco, nessuna sofferenza fisica; se invece non sarà possibile (per mia incapacità o altri impedimenti) si pratichi su di me l’eutanasia nel modo per me meno disagevole. In subordine, nella malaugurata eventualità di una inottemperanza alla su descritta disposizione o di una non tempestività nell’ottemperarvi, voglio che, se sarà utile a diminuire il mio tempo di sofferenza (per anticipazione della mia morte o per una mia diversa percezione), mi sia indotta la sedazione palliativa continua profonda, che essa venga mantenuta ininterrottamente fino alla mia morte, e che subito dopo la mia entrata in coma profondo vengano cessate e mai più riprese eventuali nutrizione e assistenza alla respirazione. In ulteriore subordine, nella malaugurata eventualità di una inottemperanza anche alla su descritta disposizione di indurmi il coma profondo e mantenerlo fino alla mia morte e cessare gli eventuali supporti vitali, o di una non tempestività nell’ottemperarvi, voglio che vengano attuate le disposizioni seguenti: se sarà verosimilmente utile a far sì che la mia vita giunga alla sua fine con un mio minore disagio (stanti la fattibilità, le varie tempistiche e i fattori biologici), venga io trasportato in un luogo in cui l’eutanasia non è legalmente punibile e quindi ad essa sottoposto nel modo per me meno disagevole oppure, se sarò in grado di avvalermi del suicidio assistito in modo agevole (con o senza aiuto), venga io trasportato in un luogo in cui l’assistenza al suicidio non è legalmente punibile e messo in condizione di eseguirlo più agevolmente possibile; risultando entrambe tali alternative praticabili, se una delle due lo sarà in tempi decisamente più brevi, si metta in pratica quest’ultima; se invece richiederanno tempi simili, si metta in pratica quella più economica.

Trattamento del mio corpo ed altri aspetti da considerare dopo la mia morte

Quando sarà avvenuta la mia morte cerebrale, indipendentemente dall’avvenuto o non avvenuto arresto della mia funzione cardiaca, autorizzo il trapianto dei miei organi a beneficio di chiunque ne avrà bisogno, tranne le persone che già saranno risultate o che dopo una brevissima raccolta di informazioni risulteranno di ciò immeritevoli, in base ai criteri di cui fornisco di seguito descrizione, nella quale per “plausibile manifestazione di pentimento” deve intendersi una chiaramente credibile manifestazione di pentimento per il sopruso a cui mi riferisco (ad esempio credibile in quanto manifestato prima che si palesasse la necessità del trapianto, con una esplicita dichiarazione o in modo implicito ma inequivocabile stante l’adozione di una certa condotta) accompagnato se possibile dal relativo spontaneo e più possibile adeguato risarcimento a beneficio di ogni eventuale persona o azienda danneggiata da tale sopruso, le parole “ingiusto” e “ingiustamente” sono riferite a un aspetto etico e non necessariamente giuridico, il verbo “istigare” indica il tentare di indurre un comportamento senza necessariamente riuscirci e le parole “o” e “od” e le virgole che separano gli elementi di un elenco sono intese in senso disgiuntivo relativo. Sia classificato come immeritevole di ricevere il trapianto di un mio organo:

- chi, senza plausibile manifestazione di pentimento, avrà compiuto o tentato di compiere o istigato o incaricato a compiere o credibilmente minacciato
 ֎ un’ingiusta operazione terroristica o bellica,
 ֎ un disastro ambientale,
 ֎ un’azione finalizzata a provocare un’epidemia a danno di esseri umani,
 ֎ una violenza sessuale,
 ֎ una riduzione o mantenimento in un ingiusto stato di schiavitù,
 ֎ un ingiusto sequestro di persona idoneo a provocarne grave sofferenza fisica o psicologica,
 ֎ o un atto finalizzato a
     * trarre in arresto un’altra persona
     * o a infliggerle una pena detentiva
     * o a ucciderla o a infliggerle un grave danno fisico o psicologico (ad esempio picchiandola o ingiuriandola o obbligandola a fare od omettere o a sopportare qualcosa),
   essendo il movente di tale atto
     * la volontà di umiliare ingiustamente chicchessia o di nutrire il proprio orgoglio
     * o l’intento di vendetta per uno svantaggio non dovuto a un comportamento ingiusto
     * o la volontà di procurare ingiustamente un vantaggio a sé o a una terza persona o la volontà di impedire ingiustamente un vantaggio altrui
     * o la gelosia o l’invidia
     * o il disprezzo dovuto a disabilità, razza, nazionalità, provenienza, discendenza, sesso, identità di genere, orientamento sessuale, religione, cultura, opinione, sentimento, frequentazione
     * o altro futile motivo;

- chi avrà compiuto o tentato di compiere o istigato o incaricato a compiere un ripetuto ingiusto abuso dei mezzi di correzione o disciplina nei confronti di una persona provocandone gravi danni fisici o psicologici;

- chi, senza plausibile manifestazione di pentimento, avrà compiuto o istigato o incaricato a compiere nei confronti di una persona un’ingiusta estorsione idonea a provocarne un grave danno economico, psicologico o fisico;

- chi, senza plausibile manifestazione di pentimento, avrà compiuto o tentato di compiere un ripetuto maltrattamento in famiglia;

- chi, senza plausibile manifestazione di pentimento, avrà compiuto ingiusto stalking reiterato per più di 4 giorni consecutivi o non consecutivi nei confronti della stessa persona o di uno o più suoi congiunti;

- chi, dopo il compimento del diciottesimo anno di età, senza plausibile manifestazione di pentimento, ingiustamente avrà agito o tentato di agire in modo idoneo a causare a una persona o a un’azienda un grave danno economico o a causare a una persona un grave danno psicologico, commettendo o tentando una truffa o un volontario inadempimento contrattuale, o un’estorsione, o una sottrazione di un bene o un suo volontario danneggiamento;

- chi, dopo il compimento del diciottesimo anno di età, senza plausibile manifestazione di pentimento, avrà consapevolmente e ingiustamente interagito con una persona istigandola ad assumere una sostanza dannosa e che dà dipendenza e così idonea ad aumentare di molto il rischio di un complessivo grave peggioramento della qualità di vita semplicemente per la nocività della sostanza stessa o per il possibile sviluppo di una dipendenza da essa, con le relative dannose conseguenze (esempi di interazione del genere sono offrire una sigaretta a un non fumatore o a un ex-fumatore o una dose di eroina a una persona che non ne è dipendente);

- chi, dopo il compimento del diciottesimo anno di età, senza plausibile manifestazione di pentimento, avrà consapevolmente e ingiustamente interagito con una persona cedendole o istigandola ad assumere una sostanza palesemente dannosissima (ad es. cocaina o eroina), così contribuendo in maniera importante al mantenimento della già sussistente dipendenza da essa (un esempio di interazione del genere è offrire una dose di eroina a una persona che ne è già dipendente), tranne il caso in cui ciò sia fatto con l’unico altruistico intento di attenuare i sintomi di una crisi d’astinenza;

- chi direttamente o per il tramite di una o più persone avrà commesso ed apparirà propenso a ripetere atti di crudeltà nei confronti di uno o più mammiferi, uccelli, anfibi, pesci o crostacei, inclusi uccisione o avvelenamento o tortura per futili motivi, addestramento o induzione al combattimento violento per intrattenimento o scommessa, allevamento intensivo, pesca, uccisione non istantanea (il che avviene spesso ad es. nella caccia), trasporto non adeguato, stoccaggio o esposizione per la vendita in condizioni di agonia, cucinazione in vivo, ed escluse invece la legittima difesa e la ricerca medica condotta nel rispetto delle direttive dell’Unione Europea;

- chi, senza plausibile manifestazione di pentimento, avrà negato il consenso all’espianto degli organi propri o di una qualsiasi persona per nessun motivo simile ad alcuno dei su elencati.

Ad individuare insindacabilmente chi, in base ai suddetti criteri e in base al mio orientamento etico (deducibile ad esempio da quanto scritto nel presente documento e da quanto da me espresso in varie occasioni della mia vita), sarà meritevole o immeritevole di ricevere in dono un mio organo, sia il mio rappresentante fiduciario; dispongo che a tale scopo egli o ella possa basarsi sul proprio ragionamento e intuito e non necessariamente su una verità processuale o su elementi probatori forti.
In subordine rispetto a quanto su disposto sui trapianti, siano i miei organi disponibili per scopi scientifici e didattici.
Le parti del mio cadavere che non verranno utilizzate ai suddetti scopi siano smaltite nel modo più economico, ad es. inserite in una bara acquistabile con minima spesa (considerando anche il mercato estero), individuabile grazie a una ricerca condotta in tempi ragionevoli, e poi cremate e disperse in natura.
Non voglio che vengano spesi soldi per acquistare abiti con cui vestire il mio cadavere. Non voglio alcuna cerimonia funebre religiosa.
Desidero che la diffusione della notizia della mia morte sia accompagnata dall’invito a non acquistare fiori (poiché lo considero un fastidioso spreco), ma piuttosto fare una donazione all’organizzazione Amnesty International o, se non esisterà più, a un’altra avente scopi analoghi.

Diffusione dei miei dati e della mia immagine per fini legali, divulgativi e affettivi

Voglio che da subito chiunque possa avere incondizionato, agevole, immediato e gratuito accesso, anche telematico, a tutti i contenuti delle mie DAT, incluse le disposizioni riguardanti il mio rappresentante fiduciario e la sua successione.
Quando non sarò più in grado di dare disposizioni sulla mia privacy, voglio che chiunque possa avere gratuito, immediato e agevole accesso, anche telematico, a tutti i dati sul mio stato di salute; inoltre in tale eventualità autorizzo chiunque a pubblicare qualsiasi dato sulla mia salute e a produrre e pubblicare foto e filmati che mi ritrarranno per fini legali (ad esempio per documentare le circostanze in base alle quali secondo le mie DAT devo ricevere un certo trattamento), divulgativi (es. didattici o giornalistici), artistici (ad es. per la realizzazione di un film o di un cortometraggio) o affettivi, a condizione che ciò venga fatto con educazione e rispetto. A tale proposito si tenga conto del fatto che se i miei valori etici vengono rispettati, una bonaria presa in giro o una rappresentazione umoristica che includa l’esposizione della mia immagine non è da me considerata segno di maleducazione né mancanza di rispetto, anche quando si presta ad essere considerato black humor
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Rappresentanza

Si intenda qui per “rappresentante fiduciario” la persona che, quando vi sarò impossibilitato, in caso di ragionevole dubbio sull’interpretazione di una delle mie DAT, dovrà al più presto essere interrogato in merito e quindi di essa insindacabilmente stabilire e fornire la corretta interpretazione, e inoltre, più in generale, quando e se vi sarò impossibilitato o comunque le chiederò di farlo per mio conto, dovrà adoperarsi, se necessario, affinché le mie DAT vengano seguite, ad esempio comunicandole e spiegandole in forma orale o scritta, sostenendo un’azione legale che si prefigurerà di veloce esito o, se risulterà l’unico modo utile affinché a una o più delle mie DAT venga dato seguito presto, darvi seguito personalmente o per il tramite di una persona di fiducia.
Siano condizioni necessarie per ricevere la nomina di mio rappresentante fiduciario la volontà e la capacità di esercitare tale ruolo; si consideri da esso decaduta ogni persona che, dopo averlo esercitato, vi avrà rinunciato a tempo indeterminato o avrà perso irreversibilmente o per più di 48 ore consecutive la capacità di esercitarlo.
Conferisco il ruolo di mio rappresentante fiduciario a mio fratello Francesco Malatesta, codice fiscale MLTFNC71L15H901E; nomino mio fratello Andrea Malatesta, codice fiscale MLTNDR83E31F656Y, vice-rappresentante fiduciario, cioè incaricato a svolgere il ruolo del mio rappresentante fiduciario e così avente pari diritto a ricevere informazioni e prendere decisioni sul mio conto in ogni eventuale periodo in cui il mio rappresentante fiduciario vi sarà impossibilitato o vorrà temporaneamente rinunciarvi, e a succedergli in tale ruolo automaticamente in caso di sua decadenza.
Nell’eventualità in cui il ruolo di mio rappresentante fiduciario non sarà ricoperto da alcuno dei suddetti ed inoltre io sarò incapace di esprimerne una sua nuova assegnazione, voglio che essa sia decisa ed effettuata, se possibile, dal più recente mio rappresentante fiduciario o, in subordine, dal più recente mio vice-rappresentante fiduciario o, in ulteriore subordine, da un’associazione con sede legale in Italia che include fra i suoi principali valori il diritto all’eutanasia, nella persona di un suo incaricato che legittimamente la rappresenta (ad es. il suo presidente o segretario) e che voglia e possa procedere all’assegnazione suddetta entro 10 giorni da quando gli sarà stato chiesto di farlo; tale assegnazione egli dovrà effettuare al più presto, e potrà farlo anche conferendo il ruolo di rappresentante fiduciario a sé stesso. Se esisteranno più associazioni che soddisferanno detti criteri, il compito di nominare il mio nuovo rappresentante fiduciario sia conferito a quella col maggior numero di soci residenti in Italia.
Alla decadenza di ogni successivo mio rappresentante fiduciario da tale ruolo, venga nominato un suo successore secondo i su descritti criteri.
Sia compito del mio amministratore di sostegno reperire e contattare l’associazione di cui sopra, avanzare ogni richiesta di assegnazione del ruolo di rappresentante fiduciario e occuparsi delle eventuali procedure burocratiche necessarie a ufficializzarne tale assegnazione quando sarà stata effettuata; in mancanza di prassi burocratiche necessarie a tale scopo, il mio amministratore di sostegno formalizzi l’assegnazione del ruolo di mio rappresentante fiduciario con una semplice dichiarazione scritta e la depositi presso l’ufficio pubblico preposto a conservarla.
Nel corso di ogni eventuale periodo in cui il ruolo di mio rappresentante fiduciario sarà vacante, ne eserciti provvisoriamente le funzioni il mio amministratore di sostegno.
Esista il ruolo di mio rappresentante fiduciario fino al momento in cui sarà cessata la verosimile utilità di adoperarsi affinché vengano seguite le mie DAT
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[Luogo]
, [data]        [firma]


Firme per accettazione degli incarichi di rappresentante fiduciario e vice-rappresentante fiduciario:


[nome e cognome                     
[nome e cognome
del rappr. fid.]                     del vice-rappr.
                                     fiduciario]
      


[firma del rappr. fid.]              [firma del vice]


Allegati
: copia delle carte di identità mia, del mio rappresentante fiduciario e del mio vice-rappresentante fiduciario


°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°


Per far valere il documento delle DAT occorre stamparlo, recarsi nell'apposito ufficio del proprio comune di residenza e incontrare l'Ufficiale dello Stato Civile o chi ne esercita le funzioni; alla sua presenza occorre firmarlo prima di consegnarglielo e fornire un proprio documento di identità. Anche gli eventuali rappresentante fiduciario e vice-rappresentante fiduciario devono firmare le DAT alla presenza del suddetto impiegato comunale e fornire il proprio documento di identità; in alternativa il rappresentante e vice-rappresentante possono non presentarsi avendo già firmato le DAT; in questo caso l'interessato deve fornire le fotocopie dei loro documenti di identità. Il documento delle DAT, dall'ufficio comunale, verrà trasmesso alla Banca Dati Nazionale, che poi invierà all'interessato un'email di conferma.
 
In alternativa si può ricorrere a un notaio, muniti della stessa documentazione; in questo caso le DAT devono essere depositate presso il notaio stesso, che le trasmetterà alla Banca Dati Nazionale.

Altre alternative sono spiegate alla pagina FAQ del sito del Ministero della salute:
https://www.salute.gov.it/portale/dat/dettaglioFaqDat.jsp?lingua=italiano&id=229
(se ti accorgi che il link non funziona più ti prego di segnalarmelo).

Solo nel caso in cui le condizioni di salute non consentano di firmare, le DAT possono essere documentate con videoregistrazione, eventualmente con l'uso di dispositivi atti a consentire alle persone con disabilità di comunicare. Il video deve rispettare i requisiti indicati nella pagina FAQ suddetta, che fra l'altro contiene molte informazioni importanti e che ti invito quindi a leggere per intero.

La banca dati DAT, a cui si accede con SPID, CNS o CIE, può essere consultata dal disponente, dal medico che ha in cura il disponente se questo si trova in situazioni di incapacità di autodeterminarsi e dall'eventuale rappresentante fiduciario.
 
Per l'applicazione delle DAT c'è bisogno di interpellare un giudice? Si spera di no: se il da farsi non lascia spazio a dubbi, cioè se le condizioni del paziente sono inequivoche, e precisamente ad esse è stato fatto riferimento nel testamento biologico, e se nel testamento biologico sono scritte chiaramente le disposizioni da attuarsi in quell'eventualità, queste dovranno essere seguite senza far ricorso a un giudice.

20 settembre 2019

Petizione per adeguare l'Italia all'Europa sulla sperimentazione animale

A qualcuno potrà sembrare strano: io mi alimento, mi vesto e acquisto beni e servizi nel rispetto degli animali (ad es. non compro né mangio animali né latte e non indosso abiti in pelle o lana, non vado a spettacoli circensi con animali)... e al tempo stesso non sono contrario alla sperimentazione animale per finalità mediche.

Sì, ce n'è bisogno, purtroppo.

No, gli operatori che sperimentano sugli animali non sono dei torturatori, e durante l'ellevamento gli operatori garantiscono agli animali il massimo benessere, proprio per non alterarne le caratteristiche, che altrimenti invaliderebbero i risultati (tutto il contrario degli allevamenti intensivi, dove degli animali non c'è nessun rispetto, allevamenti che proibirei a partire da subito).

In tema di sperimentazione animale l'Italia ha norme più restrittive rispetto alla normativa europea.

Ecco quali:

1)

Divieto di ricerca con xenotrapianti

Un divieto dovrebbe essere motivato dal rapporto utilità/sofferenza troppo basso. Invece in questo caso... non si fanno xenotrapianti, di qualunque tipo, per nessun motivo, punto e basta.

2)

Divieto di allevamento sul territorio nazionale di cani, gatti e primati destinati alla ricerca

...Ma sono consentiti importazione con viaggi intercontinentali, che comportano maggior sofferenza degli animali! Assurdo, anche dal punto di vista di chi ha festeggiato per questo divieto.

3)

Divieto di test sulle sostanze d'abuso

Possibile osservazione:

Non c'è bisogno c'è di testare sostanze di abuso: basta non abusarne, così stiamo meglio sia noi che gli animali!

E invece ce n'è bisogno, per decidere quali sostanze sconsigliare e quali no, e per sapere come curare chi ha commesso lo sbaglio di farne uso.

Questi divieti aggiuntivi sono sbagliati, e devono essere eliminati affinché i ricercatori italiani possano fare il loro importante lavoro dando il loro contributo per il progresso della medicina. Per questo motivo è attiva una petizione di Research4life.

Scopo della petizione è chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, al Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e a tutto il Parlamento di adeguare l'Italia alla normativa europea sulla sperimentazione animale (Direttiva 63/2010), per un maggiore equilibrio tra esigenze della ricerca scientifica e protezione degli animali.

Io ho firmato la petizione. Se non l'hai già fatto, firmala anche tu. Si trova a questa pagina.

16 settembre 2019

Spot pubblicitari sulle malattie: no alle scene tragiche

Pochi giorni fa ho visto su Youtube uno spot pubblicitario in cui viene chiesta un'offerta in denaro da parte di un'associazione che si occupa (anche) di assistenza e cura dei malati di tumore a domicilio.

Concordo con un commentatore, Antonio, che ha scritto di non aver gradito la pubblicità, perché secondo lui non è questo il modo di parlare di pazienti oncologici.

Spiego.

Nella prima parte dello spot in questione si vedono scene tragiche, con un attore che recita un malore e altre persone che si disperano per lui. Segno che lo sceneggiatore non si rende conto di una cosa importante: nella testa delle persone normalmente la percezione di una pubblicità per aiutare dei malati è diversa dalla quella di una pubblicità che promuove un prodotto o un servizio.

Se uno spot pubblicizza un detersivo il pubblico è abituato ad accettare che un'attrice, magari anche inesperta e goffa, reciti la parte della massaia innervosita dallo sporco e poi felice per il maglione sorprendentemente pulito; se lo spot è di un dentifricio, accetta che il tizio presentato come dentista in realtà non è un dentista, ma un attore pagato per dire quello che dice. Non si grida all'inganno, perché queste finzioni sono palesi e vengono considerate un legittimo modo per presentare il prodotto, così come lo sono le foto dei cibi che in realtà non sono cibi, ma oggetti di plastica più colorati e non propensi ad afflosciarsi. Al massimo lo spettatore si fa una risata su come sono improbabili quelle scene o fa un'osservazione su quanto è antipatico quello o quell'altro personaggio dello spot. Fatti salvi i casi di pubblicità ingannevole, lo spettatore non vede in quelle scenette nulla di offensivo per la sua intelligenza.

Quando invece lo spot parla di persone in gravi difficoltà chiedendo denaro, il discorso cambia.

Perché se vuoi i miei soldi per una buona causa devi parlare chiaro agli spettatori. Superchiaro. Non devono avere in nessun momento la minima sensazione che tu li stia prendendo in giro distorcendo la realtà.
Ottieni il tuo scopo se spingi le persone ad essere empatiche coi malati veri.
Ma vedendo una pubblicità come quella della suddetta associazione il primo pensiero che viene in mente non ha nulla a che fare con l'empatia. Viene da pensare:

Che roba. Hanno messo degli attori a fare il verso ai malati! Me lo immagino lì, il regista che spiega all'attore come fare le smorfie di dolore per manipolarmi... Non so come possano non vergognarsi di una cosa così patetica e offensiva nei confronti dei malati stessi.

Diversa è stata la scelta di un'altra associazione, di cui ho visto spesso spot in televisione, in cui si vedevano i veri diretti interessati, in quel caso bambini affetti da varie patologie, e i loro veri genitori.

Vanno bene anche persone che lavorano al progetto e testimonial famosi che spiegano gli intenti dell'associazione e invitano a fare un'offerta.

Recitare le malattie no. Questo è fastidioso per me e, credo, per la maggior parte delle persone.

15 settembre 2019

Petizione sugli animali uccisi per asfissia: i pesci


L'associazione "Essere animali" ha lanciato una petizione sull'allevamento degli animali che vengono uccisi per asfissia: i pesci. Animali che per questo motivo sono stati i primi che ho smesso di mangiare, molto prima di diventare vegetariano e poi vegano.

Negli allevamenti intensivi migliaia di pesci vivono in gabbie sovraffollate, sono trasportati e manipolati come oggetti. La morte arriva dopo una lunga agonia (a loro non è nemmeno concesso lo stordimento).

Con questa petizione si chiede a varie ditte della grande distribuzione una condotta che ponga fine all’agonia dei pesci.

Vai alla pagina della petizione e firmala: clicca qui.

E condividila sui social!

14 settembre 2019

Critiche sul modulo DAT scaricato dal sito dell'Associazione Coscioni

Le disposizioni anticipate di trattamento (DAT), a cui ci si riferisce comunemente con "testamento biologico" possono essere scritte nella forma che si preferisce. Potrebbe comunque essere di aiuto un modulo da compilare. Ha messo a disposizione un modulo, ad esempio, l'Associazione Luca Coscioni (questo il link). L'ho scaricato e, dopo averlo letto, ho scritto all'associazione un messaggio in cui esprimo alcune mie perplessità, che riporto anche qui sotto nell'attesa di una risposta affinché anche tu possa dirmi cosa ne pensi. In verde, le parole che ho trovato scritte sul modulo, in nero i miei commenti. Buona lettura, se ti va.


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Qualora fossi in una condizione di malattia giudicata irreversibile associata a grave disturbo cognitivo tale da compromettere le mie capacità di coscienza o giudizio o di comprensibile espressione,

Manca “gravemente”. Dovrebbe essere “compromettere gravemente le mie capacità di coscienza…”. Lo specifico perché non è pensabile che una leggera compromissione della capacità di coscienza possa determinare l’interdizione della persona e la precedenza di un documento scritto rispetto a quanto dichiara nel presente.
Inoltre, leggendo questa prima parte mi è parso di capire il significato della premessa è la contemporaneità di: grave compromissione della coscienza etc + malattia giudicata irreversibile.
E se le due cose, che devono essere presenti, contemporaneamente, sono la stessa cosa, le condizioni della premessa sono da considerarsi soddisfatte?
Mi spiego meglio.
Se un disturbo cognitivo è talmente grave da impedirmi di esprimermi, si tratta già di una malattia irreversibile. Ad esempio una demenza avanzata è certamente una malattia irreversibile.
Quindi dire “condizione di malattia giudicata irreversibile associata a grave disturbo cognitivo etc” è come dire “zoppia associata a una frattura di tibia”.
Ma poniamo pure che per “malattia giudicata irreversibile” ci si riferisca a qualsiasi malattia giudicata irreversibile ad eccezione di quelle che coinvolgono la sfera cognitiva.
Occorre ricordare che per ottenere l’adempimento alle disposizioni, e in particolare alla quarta (si ricorra alla sedazione profonda”) non è sufficiente che sussista una “malattia giudicata irreversibile”. La sedazione profonda è infatti per legge prevista se l’esito è infausto, cosa che non si può dire parlando di un 20enne con un diabete di tipo I.
Quindi, per non dare “false speranze” a un 20enne depresso con un diabete di tipo 1 che vuole morire, vi consiglio di cambiare la dicitura del vostro prestampato, aggiungendo proprio quello che prevede la legge, e cioè non scrivendo non semplicemente “malattia giudicata irreversibile”, ma ad esempio “gravi sofferenze causate da una malattia giudicata irreversibile”.

dispongo che:
- in caso di arresto cardio-respiratorio si pratichi la rianimazione cardiopolmonare □ SI □ NO

“in caso di arresto cardio-respiratorio” è inserito solo nel primo punto dell’elenco, quindi immagino che fosse vostra intenzione riferirlo solo a tale primo punto. È così? Lo chiedo perché se invece valesse per tutti i punti dovrebbe essere messo prima di andare a capo, nella stessa riga di “dispongo che:”.

- si pratichino forme di respirazione meccanica    □ SI □ NO

Dire semplicemente “no” alla ventilazione meccanica è troppo generico. Chi fa il testamento biologico e nega l’autorizzazione a certe pratiche mediche immagino lo faccia per evitare di soffrire. Se semplicemente gli si nega l’ossigeno quando ne ha bisogno, muore soffocato. E questa cosa non è compatibile con la volontà di non soffrire se non si specifica che prima di eliminare la ventilazione meccanica occorre eseguire la sedazione terminale (o “sedazione profonda”). Lo so, il cittadino può benissimo barrare “sì” alla voce sulla sedazione terminale, ma se si scorda di farlo? Verrebbe fuori uno scenario crudele e inaccettabile. Quindi la clausola della sedazione terminale dev’essere, secondo me, specificata nello stesso quesito. Ovvero la scelta non dovrebbe essere fra “sì” e “no”, ma fra

"si pratichino forme di respirazione meccanica"
e
"se necessario, si pratichi la respirazione meccanica solo per il tempo necessario a preparare la sedazione profonda, ed immediatamente dopo si pratichi la sedazione profonda e si interrompa la respirazione meccanica".

- si pratichino idratazione o nutrizione artificiali     □ SI □ NO

Vi invito a una riflessione simile alla precedente. Lasciar morire di fame e di sete una persona che ha compilato il testamento biologico allo scopo di non soffrire è una contraddizione. Anche in questo caso occorre specificare che prima di interrompere alimentazione e idratazione si deve eseguire la sedazione terminale.

- si ricorra alla sedazione profonda    □ SI □ NO

Prima di commentare questo punto attendo la vostra risposta alla precedente domanda che ho fatto riguardo all’andare a capo oppure no prima di “in caso di arresto cardio-respiratorio”. Premetto che se il layout è corretto così come l’avete scritto, allora barrando il “sì” a questa disposizione sul ricorso alla sedazione profonda, genericamente si dispone che venga attuata tale pratica solo nel caso in cui ci si trovi nelle condizioni espresse nelle prime righe di premessa del documento.

- si pratichi dialisi    □ SI □ NO
- si pratichino interventi di chirurgia d’urgenza    □ SI □ NO
- si pratichino trasfusioni di sangue    □ SI □ NO
- si somministrino terapie antibiotiche    □ SI □ NO

Commentando questi punti mi verrebbe di nuovo da fare un discorso simile ai precedenti sull’aggiunta della sedazione profonda, che per la verità non mi pare abbia senso non eseguire secondo l’opinione della persona che ritenga la propria vita ormai inutile. Tutto sta nel capire quando, secondo la legge (chiara? Non so), è plausibile autorizzare una persona a dichiarare una vita non più degna di essere vissuta.

Aggiornamento dicembre 2020:

Ho ricevuto una risposta dall'Associazione Luca Coscioni. La riporto tagliando i convenievoli:

I legali e i medici che hanno lavorato al modulo ci hanno risposto dicendoci che è chiaro che il modello a domande chiuse ha sempre un indice di "imperfezione". Essendo prevista dalla legge la forma libera, ognuno può modificare come crede il modello proposto. Per permettere di rimanere quanto più generici possibili, al fine di adattare il modello a qualsiasi tipo di esigenza, hanno preferito non modificarlo.
Per ulteriori chiarimenti circa ciò che è contenuto nel modello, laddove eventualmente non chiaro, il fiduciario è la persona delegata.
Essendo passato un anno dalle sue osservazioni, possiamo ora dire che in diversi casi le DAT predisposte con questo modulo sono già state fatte valere all'interno degli ospedali e non abbiamo riscontrato problemi interpretativi.


Ed ecco le mie considerazioni, che ho inviato nella mia risposta, cosciente che non verrà considerata:

Se la revisione di un documento viene fatta fare alla stessa persona che l'ha redatto non mi sorprende che questa risponda sostenendo di non aver sbagliato o rifilando giustificazioni di nessun pregio. Non voler applicare le modifiche da me proposte (neanche quella grafica, che
apportava chiarezza su a cosa ci si riferisse!!!) ne è la dimostrazione.

No, non è affatto ovvio che un modello a domande chiuse ha sempre un certo grado di imperfezione. Anzi, è falso (semplicemente si deve scrivere con maggiore attenzione e, se non si è sicuri di quello che si sta scrivendo, interrogare non un medico, ma un avvocato). E anche se fosse vero, meno imperfezione c'è, meglio è.

Quanto al voler essere più generici possibile, il problema è che la genericità porta a fraintesi. Li ho spiegati, e nella migliore delle ipotesi i motivi per i quali non sono stati presi in considerazione sono la pigrizia e/o il non voler ammettere i propri errori.

Quanto ai problemi interpretativi, è ovvio che anche col peggiore testamento biologico scritto coi piedi questi problemi non vengono fuori: in caso di dubbi il medico chiede al rappresentante fiduciario, quest'ultimo risponde immaginando la volontà del malato dando una disposizione, che senza batter ciglio viene eseguita. Grazie al rappresentante, non grazie alla buona stesura del testamento biologico. Che però, se la vogliamo vedere sotto quest'ottica, non ha nessun senso e potrebbe essere sostituito con la sola nomina del rappresentante fiduciario.

Concludendo, usando quel modulo immagino che nella maggior parte dei casi verranno eseguiti trattamenti conformi alla volontà del malato (per fortuna c'è il rappresentante fiduciario che ci mette una pezza), ma l'Associazione Luca Coscioni offrendo un documento del genere da scaricare non ci fa una bella figura.

13 settembre 2019

Petizione: STOP macellazione di animali ancora vivi e coscienti!

Un nuovo filmato girato in un macello in Lombardia mostra operatori che tagliano la giugulare degli agnelli senza prima stordirli; operatori che, per separare più in fretta la pelle dalla carne, sparano aria compressa sulle ferite delle loro zampe mentre sono ancora coscienti. Sei anni di inchieste di Animal Equality certificano che questa non è l’eccezione. È la regola È uno standard italiano.

In occasione dei controlli delle autorità le pratiche più crudeli vengono evitate e improvvisamente, per un giorno, si rispetta la legge. In tutti gli altri giorni è facile maltrattare gli animali senza doverne pagare le conseguenze, in macelli che non a caso sono fuori dai centri abitati, e i cui dipendenti hanno dovuto firmare contratti con clausole di riservatezza.
In questa segretezza di continua crudeltà e illegalità Animal Equality ha fatto qualche breccia coi suoi filmati. Ma informare le persone non basta. Si deve esercitare una pressione sui politici affinché migliorino le normative per quanto riguarda 4 punti:

  • Obbligo di telecamere a circuito chiuso negli allevamenti
  • Obbligo di stordimento prima dell'uccisione senza le attuali eccezioni
  • Aumento delle pene per chi viola le normative (perché una semplice multa non basta)
  • Controlli più frequenti e soprattutto a sorpresa.
A questo scopo ti invito a firmare la petizione.

VAI ALLA PAGINA DELLA PETIZIONE:
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E se non l'hai ancora fatto, smetti subito di mangiare carne che proviene da allevamenti intensivi. E rifiutati di compratela. Non non comprarla per te, non per i tuoi parenti, non per i clienti del tuo bar, del tuo ristorante o chiosco, non per gli ospiti del tuo albergo o della tua casa di riposo, non per i commensali della cena di quartiere in piazza, non per la festa di compleanno tua o del tuo bambino. Rifiutati di essere complice di queste oscenità.

E dopo aver firmato...

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03 settembre 2019

Per chi ha votato Salvini credendolo "come Minniti, ma meglio"

Matteo Villa, ricercatore del programma Migrazioni dell'Istituto per gli studi di politica internazionale, basandosi sui dati del Ministero dell'Interno, dell'UNCHR, IOM, ISPI,
ha pubblicato su Twitter vari post, che messi insieme danno un'idea su ciò che è accaduto nel Mediterraneo quanto a migrazioni dalla Libia e morti, confrontando tre periodi:

- luglio 2016-giugno 2017, prima che l'allora ministro dell'Interno Rocco Minniti trattasse col presidente libico Fayez al-Sarraj sui rimpatri;

- luglio 2017-maggio 2018, da dopo che tali politiche di Minniti fino alla fine del suo mandato;

- giugno 2018-agosto 2019, quando il ministro dell'Interno era Matteo Salvini.

Ritenendo particolarmente utile ciò che Matteo Villa ha spiegato, visto che un post su Twitter rischia di perdersi fra mille altri, ne riporto di seguito i contenuti. Buona lettura.


1) DIMINUZIONE DEGLI SBARCHI DALLA LIBIA

La diminuzione di sbarchi in Italia dalla Libia è stata maggiore con Minniti rispetto che con Salvini:

Meno 140.000 nel periodo Minniti;

Meno 30.000 nel periodo Salvini.


2) POLITICHE DI DETERRENZA E PARTENZE DALLA LIBIA

Rispetto agli sbarchi in Italia, le partenze dalla Libia sono calate più rapidamente con Minniti che con Salvini.


Ecco perché il numero di morti in mare non è diminuito come sperato.

Tra chi è partito dalla Libia, i morti in mare sono diminuiti con Minniti e aumentati con Salvini:

4.049 morti prima del periodo Minniti;

1.168 morti nel periodo Minniti;

1.369 nel periodo Salvini.


3) POLITICHE DI DETERRENZA E RISCHIO DI MORTE IN MARE

Tra chi è partito dalla Libia, per ogni migrante il rischio di morire in mare è rimasto sostanzialmente invariato con Minniti, mentre è triplicato con Salvini:

2,0% morti ogni migrante partito prima del calo;

2,1% nel periodo Minniti;

6,0% nel periodo Salvini.

L'aumento del rischio di morte in mare non ha sufficientemente dissuaso i migranti dalla fuga via mare dalla Libia. Però ha fatto aumentare il numero assoluto di morti in mare. "Lo anticipavamo nove mesi fa", scriveva venerdì scorso Matteo Villa.


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Risposte a obiezioni mosse da un commentatore su Twitter:

- Come mai per Salvini inizia a contare dal primo giorno di insediamento del governo mentre per Minniti da 7 mesi dopo?
- Perché le politiche Minniti (cooptazione delle milizie libiche) hanno avuto effetto da metà luglio 2017; le politiche Salvini (porti chiusi) da subito.

- Le partenze non sono costanti durante l'anno: sono molte di più d'estate. Se considera periodo luglio2017 → maggio2018 per Minniti dovrebbe considerare luglio 2018 → maggio 2019 per Salvini.
- È un’obiezione fallace:
(1) la stagionalità nel periodo successivo al calo delle partenze è stata minima;
(2) [...] ci sono effetti di trascinamento delle politiche Minniti che solo modelli multivariati fanno emergere, quindi qui sto facendo un favore a Salvini.

E adesso che i numeri parlano, basterà sottoporli all'attenzione del leghista medio per fargli cambiare idea sul fatto che Salvini sia "come Minniti, ma meglio" ?
Macché: tutti questi numeri sono per i professoroni, evviva il capitano.

Aggiornamento del 4.9.2019: Matteo Salvini ha pubblicato su twitter un filmato in cui gli immigrati su una barca, bloccata da molti giorni, festeggiano saltando, ridendo e abbracciandosi dopo aver saputo che potranno sbarcare.
Al video (girato da un reporter che poco più tardi gli ha fatto notare che deve pagargli i relativi diritti per utilizarlo) è stata aggiunta la scritta
Nave centri sociali, sbarcati per "emergenza sanitaria"
Paralitici e infermi...

Il commento di Salvini (o più probabilmente di colui che si occupa del suo account Twitter) è:
Ma che bello il "clima" del governo a guida PD: sbarcati gli immigrati della nave dei centri sociali per "emergenza sanitaria"... Ma pensano che gli italiani siano scemi??? Fai girare!"
A parte il fatto che "emergenza sanitaria" non significa necessariamente paralisi o infermità, Salvini (o l'addetto al suo account Twitter) parla come se non ricoprisse più la carica di ministro dell'interno non fosse ancora lui. E invece, atmosfera o no, per adesso il ministro dell'interno è proprio lui. Mah.