02 dicembre 2018

I troll-post per far abboccare gli xenofobi sono dannosi

Un mio FB-friend stamattina ha condiviso questo post di Francesco Lancia, un utente che ha curiosato sul diario Facebook di un gommista di Monte San Savino, autore di un omicidio di un ladro che si era introdotto nel suo capannone, e di cui i media hanno parlato molto in questo periodo. Scorrendo fino a quasi 2 anni fa ha notato questo post, accorgendosi che l'uomo era cascato in uno scherzo a cui abboccano tipicamente gli xenofobi affrettati:


Francesco ha affermato che pubblicare scherzi del genere...

...è come avvicinarsi a un naziskin e dirgli "Lo vedi quel nero laggiù? Mi ha detto che si scopa tua madre". Quando poi torni dagli amici a gustarti da lontano i divertentissimi effetti dello scherzone, cerca di ridere forte così avrai maggiori possibilità di coprire il rumore delle ossa del malcapitato che si rompono.

Un po' esagerato, credo.

...Almeno se parliamo di Italia e paesi con un minimo di... stavo per dire alfabetizzazione, ma no, non è la parola giusta. Paesi abitati da persone con un minimo di intelligenza? Beh, certuni sono davvero terra terra. Senso civico? Boh.

E insomma, diciamo... almeno se parliamo di Italia e non di paesi come l'India, dove alcuni mesi fa una bufala ha davvero provocato degli omicidi.

Ma appunto, torniamo a parlare di Italia.

Un post del genere, o anche molti post del genere non possono essere così direttamente dannosi. Le opinioni influenzano le azioni, ma sono comunque cose ben diverse. Un' azione di una certa pesantezza è molto molto più influenzata dal proprio vissuto che dal proprio credo politico. Negli ultimi anni c'è una grande propaganda che fa percepire agli italiani una sicurezza più bassa di quella che effetivamente sussiste; una propaganda fatta di slogan e frasi imbecilli come "la difesa è sempre legittima". Ma anche se non ci fosse stata questa propaganda, il gommista sansavinese avrebbe sparato lo stesso. Infatti, se non parliamo di persone abituate a ammazzare, sparare a qualcuno è un'azione che può venir fuori soltanto a causa di una forte esasperazione, dovuta alla propria esperienza, e non a chiacchiere al bar, in TV o su Facebook. L'uomo ha sparato perché esasperato dalle molte incursioni dei ladri che aveva subito. Non perché ha maturato una convinzione leggendo sentendo parlare qualcuno.
 
Diciamo che fare troll post del genere è da stronzetti come parlare con uno straniero che vuole imparare l'italiano e suggerirgli parole scorrette. Diseducativo e a una certa età non più divertente.
Un altro esempio: se vedo una persona affetta da demenza che dice o fa cose strane e un quindicene ci ride, posso capirlo, ma io nella maggior parte dei casi lo trovo solo triste. Stessa cosa, a sto punto, per gli webeti che certi troll si divertono a prendere in giro, divertiti dal fatto che il loro desiderio di indignarsi è costantemente troppo forte per accorgersi che quel negro sia in realtà Martin Luther King e quel caucasico sia in realtà il criminale Charles Manson.

Ecco perché, senza drammatizzare come ha fatto Francesco, auspico che a questi scherzi ai danni delle persone superficiali venga posta fine. Sono stati divetenti in passato, ora basta. Perché un certo danno, a lungo termine, lo fanno eccome.
Se da una parte per qualcuno può essere divertente abbindoalre i polli per poi deriderli, dall'altra non bisogna chiudere gli occhi di fronte alla conseguenze di scherzi del genere moltiplicati per milioni di utenti utonti.

Lo so che li detesti, gli xenofobi superficiali, populisti e tutto il resto, ma questo non ti autorizza a diseducarli ulteriormente. Infatti in molti casi non vengono raggiunti da nessun commento che fa capire loro lo scherzo (come nel caso in questione nel momento in cui sto scrivendo) e altre volte comunque no, non hanno alcuna voglia di fare un passo indietro e ammettere di aver sbagliato. Rispondono tipo "Ok, ma potrebbe essere successo". Una volta uno mi ha detto "Lo sapevo, ma è una rappresentazione". Quindi il rinforzo del loro credo ha avuto luogo, e tu, autore dello scherzo, fra le tante risate, non ti accorgi di essere una pur piccola parte del problema.

Perché se dire cazzate che vengono buffamente prese per vere non spinge una persona a sparare, la spinge a atteggiarsi in un certo modo con gli altri e lo spinge a votare una certa parte politica basandosi su informazioni false.

E il diritto di satira?

La satira va bene quando ad esempio lo spettatore guarda un comico o legge una vignetta ed è al corrente che si tratta di satira. Se non è al corrente (ad esempio se non lo capisce), non è uno spettatore di satira, è una persona che viene presa in giro e disinformata, e non solo per colpa della propria superficialità.

A questo proposito riporto due commenti sotto al post di Francesco...

Daniele:

La satira è tale quando è dichiarata e contestualizzata. Il Trolling è l'esatto opposto.

Lo abbiamo dimostrato ampiamente che l'internet è pieno di cliccoscimmie, non c'è più bisogno di "rivelarlo".

Il contesto è cambiato, il contesto è che le cliccoscimmie stanno superando la soglia del pericolo sociale, e che stuzzicarle sui social influisce molto sulle conseguenze nella vita vera.

Se vogliamo chiamarla "satira di bassa lega" non c'è problema, purché la definiamo:

la satira di bassa lega è satira ignorante che non capendo il contesto in cui si muove fa casino, come fare tiro con l'arco, ma da ciechi e dentro un asilo.


Simone:

No, non è nemmeno satira di bassa lega, è solo un tipo di umorismo becero per bambini, come le scorregge e le parolacce. La satira è critica, ironia, comicità che mette in risalto i lati negativi dell'argomento di turno, è tutto questo e anche di più. Il trolling, soprattutto QUESTO tipo di trolling, è un modo becero di prendere in giro gli ignoranti. Come scritto qualche commento sotto, andare da una persona priva di istruzione a sbeffeggiarla con il proprio bagaglio culturale è come andare vicino a una donna per fare la gara a chi ha il pisello più grosso. L'ignoranza non va sfottuta, va combattuta e prevenuta.


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