09 aprile 2018

Diego Armando Maradona è un eroe dannoso

Questo articolo è ricavato dai commenti di Frank Merenda in questa discussione di qualche anno fa sul sui gruppo Facebook dedicato al marketing e alla vendita. Non seguo più regolarmente come una volta questo gruppo, ma ci tenevo a che non cadessero nell'oblìo alcune spiegazioni che Frank dette sul blasonato calciatore Diego Armando Maradona (sì, a volte le discussioni si discostavano un po' dall'argomento principale del gruppo). Adesso che sono incappato in questa immagine ho deciso che era il momento di adattare quei contenuti a un articolo e pubblicarlo.

La storia di Diego Armando Maradona è il contrario esatto di quella di leggende come Michael Jordan, ragazzo che grazie al suo talento esce dal ghetto per fare una vita diversa da quella delinquenziale dei "fratelli" che non ce la fanno.

Maradona invece è un giocatore che invece entra nel ghetto delinquenziale (Forcella e dintorni), ne assorbe i comportamenti e nonostante ciò ha successo nello sport che pratica.
Migliaia di napoletani si innamorarono di  Maradona perché si fece completamente inglobare dalla cultura del posto in tutto e per tutto, senza rifiutarne nessun aspetto, neanche quello criminale.
Per molti diventò un esempio: giocatore vincente e al tempo stesso paracamorrista delinquentello.
Una persona pulita, onesta, che si fosse allenata e avesse vinto il doppio col Napoli (magari senza vendersi uno scudetto al Milan), non sarebbe stato altrettanto amato.
 
La "storia mitologica" di Maradona vuole che lui sia comparso in una squadra di gioicatorucoli, che poi avrebbe vinto solo grazie a lui. Non è così. Apportò sì un enorme valore aggiunto al Napoli, ma è anche vero che molti giocatori di quel Napoli quando cambiarono squadra (alcuni relativamente in tarda età) rimasero dei fuoriclasse che fecero molto bene nelle squadre successive. Stessa cosa per la nazionale Argentina nella quale Maradona giocò, in cui c'erano talenti di tutto rispetto.

Tanti tifosi napoletani hanno detto che Higuain "si è venduto" alla Juventus. Nessuno si è mai provato a dire, però, che Maradona si è venduto alla camorra e alla camorra ha venduto la città che lo considerava come un dio.

Città a cui avrebbe potuto passare un messaggio importante, tipo:

"Ho cominciato da zero, sono cresciuto impegnandomi, sono arrivato da voi a Napoli per vincere e stiamo vincendo. Purtroppo io e il resto della squadra siamo circondati e costantemente contattati da persone inqualificabili dai cui sporchi affari vogliamo stare ben lontani. Non per questo ce ne andremo: rimarremo e giocheremo per vincere, ma SOLO per i napoletani onesti, che sono la maggioranza. Se volete bene a me e alla nostra squadra, scegliete anche voi di mostrare una immagine di Napoli vincente, pulita e fatta di brave persone. E ai ragazzi delle periferie dico: state con noi, evitate i delinquenti. Studiate, crescete e cambiate la storia della vostra vita."

Così avrebbe potuto essere un eroe degno di questo nome e fare la vera differenza a Napoli e per i napoletani.

Preferì vendersi, andare ai festini camorristi a pippare cocaina e unirsi a quella gente.

Per questo la storia di Maradona è la storia di un uomo che ha vinto sul campo (non tutto quello che avrebbe potuto vincere se si fosse allenato in proporzione agli anni che è rimasto a Napoli) e ha voluto essere un perdente per tutto il resto: ha buttato via un'occasione per dare ed essere uno straordinario esempio positivo e ha colto l'occasione per dare e incarnare un deplorevole esempio negativo.

Un esempio negativo che non è certo caduto nel vuoto, e ha fatto davvero danno nella cultura napoletana. È anche a causa sua che molte persone senza i riferimenti necessari per crescere onestamente assimilano il successo ai comportamenti delinquenziali e alla connivenza e alla collusione con la camorra.

Niente a che vedere con personaggi realmente grandi nello sport e nella vita.

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