24 maggio 2017

Il sito è bufalarlo, ma magari stavolta... - NO.

Ma almeno apri il link e guarda l'articolo / video, prima di pronunciarti! No?

NO,

non lo faccio e sconsiglio a tutti di farlo, se quel sito contiene, anche in altre pagine, notizie false.

Un motivo riguarda il fatto che visualizzando un sito si visualizza anche la sua pubblicità, contribuendo così al finanziamento del proprietario del sito bufalaro (a meno che nel proprio browser non sia installato un plugin che blocca le pubblicità, cosa che è bene attivare se proprio per curiosità si vuole visitare un sito del genere).

Un altro motivo, che è il tema principale di questo articolo, riguarda il tempo che ognuno ha a disposizione.

Che t'importa dell'autore dell'articolo o del video? Potrà aver sbagliato su altre cose, ma non cambiare discorso: l'importante sono i contenuti; solo dopo averli guardati potrai giudicarli!


Se il bufalaro si è miracolosamente convertito decidendo che è sbagliato pubblicare panzane, intanto vediamo se ha cancellato gli articoli bufalari che aveva fin ora messo online. Lo ha fatto? No. Non lo ha fatto. Quindi continua ad essere un bufalaro, e non c'è nessun motivo per visitare un suo link.

Ma San Desiderio, protettore dei giuramenti e dei parti difficili, ti pare così strano?
Il concetto che ho appena espresso, intendo, non il santo che ho evocato (che è fra i santi del giorno di oggi... un caso?).

Ti faccio qualche esempio.

Pensa a una ometto che vuole parlare con te per proporti un investimento a cui affidare i tuoi soldi. Ok, è palese, sapete tutti e due che lui in passato ha tentato di truffarti. Perché adesso non lo vuoi ascoltare? Magari stavolta è diverso. Quest'uomo è cambiato. Ah sì? Vediamo intanto se ha restituito i soldi a tutte le persone che ha truffato fino a adesso. Se non lo ha fatto, allora non c'è motivo di pensare che sia cambiato. Ma come, neanche 10 minuti per starlo a sentire? Se vuoi poi gli dici di no, ma 10 minuti potresti anche darglieli. Intanto ascolta cosa ha da dirti, no? Che ti costano 10 minuti?
Costano 10 minuti. Sono tantissimi. Sarebbero tantissimi anche 10 secondi, per una persona del genere.

Se si dovesse dare 10 minuti a tutte le persone che vogliono proporti qualcosa (dal vivo o telematicamente), non basterebbero le 24 ore che abbiamo a disposizione ogni giorno, e in cui deve rientrarci anche dormire, mangiare, lavorare ed altro, incluso dedicare del tempo alle persone a cui vogliamo bene e che si sono conquistate la nostra fiducia.

Se una ragazza si dovesse fermare a parlare per 10 minuti con tutti quelli che la approcciano in discoteca, anche con quelli che non le piacciono "perché magari poi cambi idea, che ne sai", la sua serata diventerebbe invivibile.

Se si dovesse stare ad ascoltare tutti i rappresentanti del servizio elettrico che ci telefonano o ci chiamano al telefono per capire quanto è conveniente la loro offerta, ci trasformeremmo in commercialisti di noi stessi per ore e ore, troppe ore della nostra vita, fra ascoltarli, consultare il web per conoscere le opinioni dei già clienti di quell'azienda, e eventualmente affrontare i problemi derivanti dal fatto che quell'azienda non dà quello che promette. Lo so, magari è un'offerta buona ed è un'azienda onesta. Ma se si comporta come tutte le altre (contratti telefonici con potenziale copia e incolla del mio "Sì" alla domanda sul mio nome e cognome, maleducati scampanellamenti al mio domicilio, etc) non può pretendere che io dedichi il mio tempo a fare dei distinguo.

Il distintinguo lo fa chi propone e dev'essere evidente al destinatario da subito. È normale anche quando l'offerente non ha un passato sporco, figuriamoci se ce l'ha.

Dunque siccome non ho tempo, se la persona che si presenta come fornitrice di dati o notizie importantissssssime non si presenta in maniera dignitosa (ad esempio evitando di concedere interviste a un sito bufalaro), allora fino a prova contraria non è buona cosa dedicarle del "tempo di prova", che a prova fallita nessuno mi restituirà.

A maggior ragione, se della notizia che vuoi discutere ne parlano SOLO i siti bufalari (non intendo i siti sulla medicina alternativa in generale, ma proprio solo i siti clickbaiting senza pudore), anche tu dovresti chiederti se sprecare il tuo tempo leggendo o ascoltando certa gente.

Se la notizia riportata su un sito bufalaro è vera, significa che è copiata da un altro sito. Quindi, come ho detto più volte, è bene linkare un sito curato da persone oneste contenente la stessa notizia se vuoi che venga letta dalle persone che danno un valore al proprio tempo.

22 maggio 2017

LiberoQuotidiano e i titoli farlocchi

Pochi giorni fa un mio FB-friend ha condiviso un articolo il cui titolo era:

Immigrazione, Antonio Socci: "Limes" conferma, gli immigrati ci cacceranno da casa nostra

Ho subito pensato a un blog bufalaro, di quelli messi su e curati non da giornalisti, ma da ladri di tempo e conoscenza e approfittatori di fretta e stupidità altrui, e che inventano notizie sensazionalistiche con lo scopo di fare soldi grazie alla pubblicità.

E invece non si tratta esattamente di questo.

"Non siamo su una testata finta, no questo è proprio Libero Quotidiano, testata regolarmente registrata, dove scrivono veri giornalisti iscritti all’ordine", scrive Maicolengel, gestore del meritatamente famoso blog anti-bufala Butac. Hai presente "Libero", il quotidiano cartaceo di Vittorio Feltri? Ecco. LiberoQuotidiano è la versione web.

Eppure LiberoQuotidiano spessissimo si prodiga in una ridicolaggine che certo non fa onore ai loro curatori: titoli che dicono una cosa e articoli che ne dicono tutt'un'altra.

Da nessuna parte, nell'articolo di cui parlavo all'inizio, si legge che secondo Limes gli immigrati ci cacceranno da casa nostra. Ma sappiamo tutti (e lo sanno in particolare i curatori dei blog) che spesso le persone condividono su Facebook i link agli articoli dopo averne letto solo il titolo. Titolo che, se abbastanza sensazionalistico, contribuisce così alla diffusione del link grazie a questo malcostume dettato dalla frettolosità degli utenti. Risultato: aumentano le probabilità che sia più grande il numero di persone che visiti la pagina, e che quindi entrino più soldi nelle casse dei proprietari del blog, per via delle la pubblicità in esso contenute.

Un altro esempio, sempre su LiberoQuotidiano, lo trovi qui alla pagina di Butac "Pioggia di asteroidi sulla redazione di Libero"

Ed altri esempi ancora trovi in questa pagina: come puoi vedere Butac ha dedicato a LiberoQuotidiano uno specifico tag, e questo ti dà un'idea di quanto i curatori del sito di LiberoQuotidiano siano fin ora caduti nella tentazione di fare informazione in modo a dir poco discutibile.

Quindi, prima di condividere un link a un articolo - di LiberoQuotidiano - o di qualunque altro sito, occhio a non dare all'articolo immeritata e dannosa viralità incentivando una tecnica bufalara (sì, anche la tecnica su descritta può definirsi bufalara, perché bufalari sono i titoli, non importa se gli articoli riportano notizie vere), tecnica che è ancora più gravemente scorretta quando a scrivere sono giornalisti veri.

Cioè prima di condividere il link a un articolo, LEGGILO. E se noti che il titolo è difforme dall'articolo, non condividerlo, altrimenti fai il gioco di chi vuole perndere in giro te e tutti gli altri lettori / non lettori.

Chiaramente il semplice fatto che i contenuti dell'articolo siano coerenti col titolo non autorizza, a ritenerli veri e a diffonderli presentandoli come veri. Anche se non si può avere la sicurezza al mille per mille, ci sono vari aspetti da considerare per escludere di essere in presenza di un articolo spazzatura. Ne ho parlato nell'articolo "Come riconoscere un sito clickbaiting / bufalaro".

Sempre sul farsi un'idea sull'affidabilità dei contenutidi un articolo: "Articolo sensazionalista sul web? Leggi i commenti."

15 maggio 2017

Animal Equality - iscriviti alla newsletter!



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