31 marzo 2015

Non hai tempo di scrivere articoli su un blog? Dettali al tuo smartphone

Ho fatto un viaggio di 5 chilometri mentre stavo dettando un articolo al mio smartphone con sistema operativo Android grazie al suo software di riconoscimento vocale.
L'avevo fatto per vedere com'è scrivere articoli parlando... poi mi sono accorto che ho toccato una icona in più e quindi la registrazione si è stoppata prima di cominciare. Ridico tutto quanto velocemente. Si tratta di consigliarti proprio questo metodo, che ho appreso leggendo su Facebook un post di Corrado Lagona.

Magari sai che è buona cosa scrivere un blog ma sostieni di non averne il tempo. E magari un blog neanche l'hai messo su.
Se viaggi in macchina tutti i giorni, anche per pochi minuti, le idee da condividere che ti vengono in mente potresti dettarle al tuo smartphone anziché farle cadere nel dimenticatoio. E, grazie a un piccolo lavoro di revisione, potresti trovare il tempo di pubblicare tutto quello che avevi promesso di pubblicare "domai".

Maturare l'abitudine di pubblicare articoli, potrà fare la differenza per la tua attività commerciale fra essere trovato spesso su Google o non essere trovato quasi mai. Infatti sempre più frequentemente i potenziali clienti in qualsiasi campo ceccano su internet beni e servizi. Ecco perché quei ritagli di tempo in macchina potrebbero trasformarsi in una preziosa risorsa se li "ricicli" in questo modo.

Ma... funziona bene la cosa? Che dire della punteggiatura? Ad esempio, se dici "virgola" può darsi che venga scritto proprio "virgola". Per ovviare a questo problema, una volta al computer puoi incollare il testo in un foglio elettronico di Microsoft Word o altro programma simile ed usare la funzione "Trova e sostituisci", disponendo la sostituzione in un sol colpo di tutte le parole "virgola" col segno della virgola ",".

Inoltre fra i motivi della imperfezione iniziale dell'articolo ci può essere la scarsa abitudine di parlare "a braccio". Ma è appunto questione di abitudine, e la tua crescente disinvoltura farà sì che il tuo lavoro sia veloce e con sempre maggior risparmio di tempo anche in fase di ritocco finale.
Io stesso questo articolo, inizialmente dettato, l'ho stra-modificato al computer. Sì, sono anch'io alle prime armi in questo. Ma migliorerò. Spero.

Quindi, in sostanza: detti l'articolo col software di riconoscimento vocale di Android o, nel caso tu usi un iPhone, usando "Siri", non badando alle imperfezioni della versione "grezza"; poi te lo auto-invii via email; una volta arrivato su un computer fisso esegui le correzioni necessarie in pochi minuti, poi se non l'hai già fatto aggiungi un titolo, magari un'immagine esplicativa e pubblichi.

Se decidi di seguire questo consiglio, fammi sapere com'è andata commentando questo articolo!

P.S.: C'è poi il modo di utilizzare i tempi morti per l'apprendimento... In tal caso puoi creare velocemente al computer degli audio a partire da articoli scritti usando un software di sintesi vocale.

Perché non è gentile troncare una relazione telematicamente

Gli articoli sui rapporti interpersonali li scrivo di solito su Psicoperformance.com. Alcuni però no. Perché i miei lettori di Psicoperformance mi aspetto che siano persone magari bisognose di un aiuto, un chiarimento, un suggerimento utile in uno specifico campo... ma mai sotto un certo livello di consapevolezza. Insomma, destinare a loro certe spiegazioni significherebbe forse offendere la loro intelligenza e perdere dei lettori.

Ma comunque capita che ci siano cose di livello medio basso - basso oppure anche basso che mi trovo a dover spiegare. Beh, "dover" è un po' esagerato... diciamo che sono indotto a spiegarle per la conversazione che sto avendo.
E siccome questo blog serve (a me e a te) anche e soprattutto per fornire il link a un mio articolo al posto di dare e ridare lunghe spiegazioni, ecco che oggi spiego perché è buona creanza comunicare le cose dal vivo quando sono molto importanti.

Di solito due che stanno per sposarsi, per invitare qualcuno al loro matrimonio non lo fanno con un SMS o con un'email, ma si presentano entrambi personalmente a casa di tutti gli invitati per consegnare loro un invito stampato in tipografia.
La morte di un soldato non viene comunicata ai familiari per telefono: un suo superiore di grado alto si presenta di persona a casa della famiglia. Se venisse detto per telefono figurerrebbe come una delle tante azioni quotidiane che un segretario deve sbrigare, e al lutto si aggiungerebbe lo schiaffo morale della poca considerazione dell'evento.

Gli eventi che toccano profondamente i sentimenti di una persona, specialmente quelle negative come un lutto, la decisione di concludere una relazione, la confessione di un tradimento (di qualunque tipo), la decisione di licenziare un dipendente, etc figurano come deturpati della loro importanza da parte del mittente, se quest'ultimo li comunica senza dimostrare l'attenzione e la vicinanza nei confronti dei sentimenti di chi li riceve. Attenzione e vicinanza significa in questo caso essere presenti lì, dal vivo, per dimostrare che si sta dando importanza al messaggio ed essere disposti ad ascoltarne il feedback. Magari questo feedback non ci sarà fisicamente né verbalmente, ma comunque c'è l'implicita dimostrazione della volontà di essere presenti al massimo per riceverlo, disponibilità invece minimizzata quando si comunica per interposta persona, per lettera, per telefono o in chat.

L'importanza dell'evento da comunicare è proporzionale alla necessità che sia alto il livello di presenza del mittente (un lutto dev'essere comunicato dal vivo, una frattura di tibia anche per telefono; un lutto di un figlio dev'essere comunicato dal vivo, un lutto di un parente lontano va bene anche per telefono; se devo licenziare un ragazzo che lavorava per me 2 ore a settimana per 10 euro l'ora, la cosa non gli cambia la vita e posso dirlo anche via email), mentre l'urgenza della comunicazione è inversamente proporzionale (se il datore di lavoro si trova all'estero e ritardare la comunicazione fino al ritorno precluderebbe eccessivamente le possibilità per il dipendente di trovare un altro ingaggio, fa bene a comunicarglielo per telefono o via email).

Nel caso di una coppia in cui un partner vuole comunicare all'altro la sua decisione di lasciarlo, di solito l'importanza è molto grande, e la fattibilità dell'incontro anche. Quindi direi che è molto irrispettoso dare una comunicazione del genere telematicamente.

Volendo fare un altro esempio meno pertinente ma più immediato, c'è differenza nella percezione di gentilezza fra consegnarti un oggetto nelle tue mani e buttartelo sul tavolo. Perché? Consegartelo prevede che io lo porti nella tua direzione in maniera precisa, e mantenga la presa dell'oggetto finché non lo hai stabilmente afferrato. È dare attenzione. Buttarlo acquista invece il significato di "eseguo aprossimativamente, e quindi attribuendovi poca importanza, l'azione più semplice affinché l'oggetto si avvicini a te senza badare dove vada a finire di preciso, disinteressandomene totalmente, ed essendo per me sufficiente sapere che in qualche modo lo prenderai".

O ancora più semplicemente: se dovessi essere lasciato/a, preferiresti che ciò avvenisse a distanza o dal vivo? Se pensi che la persona che stai lasciando meriti ancora il tuo rispetto, non negarglielo in un momento difficile.

22 marzo 2015

"Il piano Campbell", una guida vegetariana per perdere peso


Tante persone vorrebbero perdere peso. Fra queste c'è chi si rende conto che non si tratta di una questione solo estetica, ma anche e principalmente una questione di salute. Per questo motivo, adottare la dieta iperproteica o altri stratagemmi o trucchetti che sono efficaci a breve termine a scapito del fegato e dell'intero metabolismo non sono certo buone idee. Anzi: trattandosi di strategie di "emergenza" (o per meglio dire "di capriccio" o "di fretta"), e non essendo sostenibili nel lungo termine se davvero non si vuole incorrere in gravi problemi di salute, nella maggior parte dei casi i chili di troppo vengono ripresi e la situazione è peggiore della precedente: frustrazione per aver compiuto dei sacrifici unita alla frustrazione di dover considerare un miraggio il mantenimento del proprio peso forma, e in più il danno metabolico che si è avuto in questa insensata e breve disavventura. Dopo vari tipi di "diete al bisogno", la persona rischia di rassegnarsi oppure rimandare a "domai" la ricerca di un buon modo di dimagrire.

"Il piano Campbell" fornisce le istruzioni su come perdere peso in salute e con una dieta salutare e sostenibile nel tempo, intesa anche come nuovo stile di vita.
Se non vuoi cadere in questo circolo vizioso e al tempo stesso imparare un modo di mangiare sano che tu possa mantenere nel lungo termine senza la frustrazione di fare sacrifici, in barba ai luoghi comuni sulle rinunce e su quanto sarebbe insipida e poco soddisfacente una dieta sana, se vuoi perdere i tuoi chili di troppo seguendo semplicemente ciò che Madre Natura diceva al corpo umano prima che troppe tecniche culinarie prendessero il sopravvento e prima che iniziasse una perversa mania delle proteine animali assurdamente viste come "nobili" e indispensabili, ho una buona notizia per te: è uscito "Il piano Campbell", scritto dal coautore di  "The China Study" Thomas Campbell, il libro che ha fornito un'estesa base scientifica su quale fosse la migliore alimentazione per l'essere umano grazie a un insieme di studi durato 27 anni.


...e buona lettura, buon appetito e buona e sana vita!

05 marzo 2015

"Bella presenza": mah.

Non l'ho mai capita sta storia del cercasi modella/hostess "di bella presenza".

Non è un segreto per nessuno che i datori di lavoro considerino la bellezza di una donna un valore aggiunto, che potrebbe contribuire ad aumentare il numero di clienti. Non è colpa di nessuno se i clienti preferiscono, ad esempio, tornare in un pub per anche godere della vista di una bella cameriera oltre che per il fatto che si tratti di un pub in cui c'è gente brava a suonare, si mangia bene, etc.

Quindi potrei capire se in un annuncio un datore di lavoro scrivesse che la donna che sta cercando debba essere bella. O, più specificamente, se scrivesse che avere dei begli occhi. Capirei se scrivesse che deve avere un bel sedere, o delle belle pocce. Perché, vuoi o non vuoi, attira i clienti il fatto di avere dei begli occhi, un bel sedere, o due belle pocce.

Ma della presenza, a chi gliene frega?

E soprattutto, che diamine è esattamente?

Non ho mai sentito un uomo che fa un complimento a una donna dicendole "Hai davvero una bella presenza". 

Eppure i datori di lavoro cercano in una donna la bella presenza.

Che adesso che ci penso ecco cos'è: è un termine goliardico che indica la sensazione che hai quando questa ragazza è dietro di te e ti accorgi che non è esattamente una ragazza.

03 marzo 2015

Bufale animaliste: onnivoro, inveisci? Coglione dalle 2 alle 4 volte

Ci ri-ri-ri-[...]-ri-siamo.
Gattino colorato di rosa per intonarlo a un vestito durante una festa morto per intossicazione. Altra bufala (peraltro vecchia un un bel po' di mesi), altra sfilza di invettive condivise su blog e social dalla mandria di pecore (di colore assolutamente convenzionale).

Nonché il voto compatto di tutto il senato tranne 5 Stelle per consentire l'esportazione di cani randagi in cina per essere pappati dai famelici criminali dagli occhi a mandorla.

A questo punto un anti-bufalista potrebbe dire: "Ma non vi viene in mente che se la proprietaria di un gatto lo avesse ucciso in quel modo tragico sarebbe stata sua cura tenere la notizia nascosta invece che fargli una foto di cui cospargere il web? O non vi viene in mente che se un pennarello viene venduto nel mercato, deve essere a bassa tossicità affinché i bambini possano avere conseguenze minime anche leccandolo, figuriamoci quali possono essere le conseguenze sulla cute, e figuriamoci sul pelo, che non è vascolarizzato?"

Oppure "Ma non vi viene in mente che per trasportare cani vivi in Cina i costi sarebbero proibitivi rispetto all'allevamento locale? Infatti la bufala non parla di ammazzare i cani in Italia, ma di esportarli, visto che se fosse legali ucciderli allora non ci sarebbe motivo di mettere in discussione in trasporto"

Ma di anti-bufalisti ce ne sono a bizzeffe, che possono spiegarti quanto sei coglione ad aver creduto a notizie del genere e averle condivise senza pensarci 2 secondi e senza informarti in merito.

Io sono qui a spiegarti che, se ti nutri di sostanze animali (carne, latte, etc) e al tempo stesso vai sul web a piagnucolare-bufalare 'ste robe, sei coglione due volte. Lo ri-spiego, come ho già fatto parlando di combattimenti di cani. Infatti non solo hai abboccato all'ennesima bugia del blogger in cerca di clic, senza che la storia ti abbia insegnato nulla (e probabilmente neanche questo articolo ti insegnerà nulla e alla prossima bufala di nuovo aspergerai Facebook della tua creduloneria piagnucolosa e paonazza di rabbia). Hai anche il coraggio di condannare chi fa la stessa cosa che fai tu quando mangi del prosciutto fingendo che esso provenga da una colorata, felice ed eterea realtà dell'iperspazio a cui si accede con una stampante 3D wifi interdimensionale che provvede ad immetterla nel reparto gastronomico del supermercato e di lì al tuo panino.

Coglione, perché ti lamenti di qualcosa di assolutamente analogo a ciò di cui tu sei il mandante: il maltrattamento di animali che si potrebbe evitare (no, non è indispensabile nessuna sostanza animale per la nostra salute, e lo dimostra l'ottima salute dei vegani rispetto a vegetariani e onnivori).

Perché la realtà è che la carne italiana proviene per la maggior parte da allevamenti intensivi dove un animale SOFFRE per tutta la vita. E la responsabilità è degli allevatori nella stessa misura che dei clienti.

Quindi ad esempio sul micio rosa, che in realtà è vivo e in salute, la mia risposta a un onnivoro che dice "Guardate cos'ha fatto quella stronza della stronza della padrona di questo gattino, la ammazzerei, bla bla bla", la mia risposta è:

e se anche fosse vero? Almeno lei non l'avrebbe fatto apposta.

Dici che gatti e cani ti stanno più simpatici dei vitelli? Allora sei un coglione TRE volte. Il terzo motivo è che pensi di poter dire se un animale ti sta più o meno simpatico di un altro senza prima averli conosciuti tutti e due. Infatti probabilmente non hai un'idea dell'affetto che può darti un maialino o un vitello. Quindi la tua posizione non è frutto di una opinione diversa dalla mia. È solo frutto della tua ignoranza. COGLIONE.

Nota: per smentire ciò che ho detto, frasi del tipo "Oh no, un vegano" non sono un'argomentazione valida. Anzi, sono la riprova che che invece che rimanere in tema preferisci le esclamazioni e la fuga a razzo dall'ammettere la tua responsabilità ed ipocrisia, il che è come fuggire dalla tua ombra. Quindi in tal caso sei coglione quattro volte.