16 febbraio 2015

Cosa NON È spam - 1ª parte: email

Poiché fra le cose che odio, oltre che lo spam, c'è anche la diffamazione, scrivo questo articolo per chiarire cosa non è spam, e consigliando a chiunque di non accusare di tale illecito una persona che fa un uso corretto dei dati personali forniti dagli utenti.

Ricevere un messaggio pubblicitario via email significa sempre ricevere spam? No.

Prima di fare una deduzione del genere, prima di segnalare quel messaggio, prima di inveire contro il mittente e soprattutto prima di screditarlo pubblicamente, ti consiglio di:

- visitare il sito Internet del mittente e cercare di ricordare se, magari molto tempo addietro, ti sei iscritto volontariamente alla relativa newsletter, o hai accettato di ricevere messaggi contestualmente all'accesso a un file di testo, un video, etc

- rispondere al mittente chiedendo come ha avuto il tuo indirizzo email

- se hai verificato che l'uso della tua email è stato illegittimo ma ritieni che il mittente fosse in buona fede, valuta le opzioni descritte nell'articolo "Da spedire a spammer in buona fede" :-)

Scrivo questo articolo in seguito a un commento all'articolo "Spam nello sviluppo personale: una piaga sociale molto trash", commento che ho deciso di cancellare, scritto da una persona (che, nota bene, è voluta rimanere anonima) che accusava di spamming un trainer di sviluppo personale (nota bene, nominandolo). Siccome lo conosco e so che non è così, mi preme suggerire a chi mi legge di fare attenzione all'uso del potente strumento che è Internet. In particolare:

- A volte parlare male di una persona o di un'azienda e rovinarne la reputazione a causa di un malinteso è un attimo. Un esempio: una ragazza recensì nel suo blog un ristorante spiegando che non ne era stata granché soddisfatta (non ne parlò neanche malissimo), e poiché il suo blog era indicizzato su Google molto meglio del ristorante stesso, questo ebbe un grave improvviso calo di clienti.

- Può provocare gravi danni a un'azienda che si promuove telematicamente cliccare sul link per la segnalazione di spam (es. su Gmail il bottone col punto esclamativo), in quanto rischiano di finire nella cartella "spam" anche i suoi futuri messaggi diretti a persone interessate. Quindi, se tu dai il consenso a ricevere newsletter/pubblicità e quando ti arriva clicchi su spam, TU SEI IMBECILLE.
E visto che nessun servizio web-based o client di posta è perfetto: se vedi un'email nella cartella spam e ti rendi conto che spam non è (ed accade spesso), hai il dovere morale di selezionarla e cliccare nell'apposito bottone "NON SPAM" o simili, visto che non ti costa nulla.

- Se non si hanno prove del fatto che una precisa persona abbia commesso un illecito o comunque qualcosa di disdicevole si rischia di essere (giustamente) querelati per diffamazione.

- Il semplice fatto di commentare anonimamente non garantisce che non si possa risalire alla provenienza del messaggio.

Per quanto riguarda Facebook, di cosa è o non è spam su tale piattaforma (ma vale un po' lo stesso su tutti i social network) ho parlato nell'articolo "Cosa non è spam - 2ª parte: Facebook".

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