15 dicembre 2014

A Lamentopoli, dove la colpa è sempre di qualcun altro

Ce l'hai presente, no?
Ce l'hai presente che, com'è ladro anche chi regge il sacco, è delinquente anche chi paga una persona per commetterlo. Ma certo che ce l'hai presente se hai più di 6 anni.

Ma... non è che, pur avendocelo presente, tu faccia finta di scordartene quando ti fa comodo, vero?

Perché se no sei un cittadino di Lamentopoli, provincia di Tirosasso Nascondo Lamanopoli. Uno di quelli che la colpa è sempre di qualcun altro.
In tal caso hai un grave problema: sei disposto a cambiare, ma solo dopo che saranno cambiati quegli irresponsabili di Tizio, Caio e Sempronio, che quindi secondo il tuo stesso pensiero potrebbero benissimo dire la stessa cosa di te.
Il tuo problema sei tu, che fingi che il problema siano gli altri.
Il tuo problema è che non sei disposto a muovere un dito per cambiare, perché il poco di energia, soldi e tempo che dici di avere li devolvi interamente a dar fiato alla bocca su quanto sia tutto da rifare.

E invece non è che tutto sia da rifare.
Va bene anche non tutto, ma semplicemente qualcosina. Cominciando dal capire CHI lo deve fare. Ti do subito la soluzione: TU.

Una volta mosso il suddetto primo passo, e cioè capire, potresti muovere il secondo. E cioè? Qualcosa che devi fare? Oh, no. Non ancora. Non avendo mai mosso un dito, è bene essere cauti. Andiamoci piano. Ci vuole un esercizio propedeutico: ti propongo semplicemente di pensare. Se lo fai davvero, c'è caso che domani l'ispirazione su cosa devi fare arrivi di conseguenza.

Pensa a tutte le volte che ti lamenti del governo, ma si tratta del governo che tu hai votato, perché ti piaceva un altro partito che però "si sa già che prenderà pochi voti e allora è inutile votarlo". Hai scelto di far parte del problema.

Pensa a tutte le volte che hai detto "Eh, bisognerebbe che questa regola la mettessero come legge, perché se la seguo solo io è inutile". Hai scelto di peggiorare un po' il tuo mondo anziché migliorarlo un po'.

Ricordati la tua voglia di cambiare argomento dopo aver notato che lo sguardo di maiali o vitelli trasportati su un camion era lo stesso sguardo umano del tuo cane, sapendo che questa realtà l'hai decisa tu acquistando e mangiango ragù e prosciutto. Tu sei il mandante.

Ricordati la tua voglia di cambiare argomento quando compri un prodotto di una multinazionale che selvaggiamente in altre parti del mondo distrugge foreste e fa assassinare sindacalisti. Tu approvi tutto questo. Mentre dai i soldi alla cassiera stai dicendo loro "Ok, continuate così". E non è una metafora. È esattissimamente quello che stai facendo.

Pensa a quanto poco hai indagato sul motivo per il quale è stata licenziata la persona che stai sostituendo nel tuo nuovo posto di lavoro. Se è accaduto per una causa ingiusta, tieni presente che se l'hanno licenziata è perché possono prendere una persona come te che subito la sostituisce. Hanno commesso questa ingiustizia grazie a te.

Pensa a tutte le volte che hai detto "Ma tanto se non lo faccio io lo farà qualcun altro". Il tuo comportamento (quando portato avanti dagli altri) è quello di cui ti lamenti.

In tutto questo, se non altro, c'è una cosa assolutamente giustissima e bellissima: per ogni questione,

in ogni momento puoi scegliere di essere parte della soluzione o parte del problema, indipendentemente da quanto tu sei influente.

Se scegli la seconda opzione, allora ogni volta che ti lamenti di un qualsiasi problema senza aver mosso un dito per fare anche il minimo passo verso il miglioramento, questa è la risposta che mi sento di darti: il mostro che dici di voler morto è lo stesso a cui ogni giorno dai da mangiare.

Non lamentarti di ciò che viene fatto. Sei tu il mandante. Ti hanno solo obbedito. Hai quello che ti meriti. E le colpe che attribuisci ad altri sono tue.
Passo e chiudo.

Ah, salutami Lamentopoli, stupenda città dove splende il Sole, con tanti bei monumenti e tanta bella gente e dove si mangia benissimo... chi può, finché può.

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