08 aprile 2014

Stupidofobia

Ci avevo pensato anche qualche settimana fa prima di addormentarmi, e avevo registrato col cellu uno di quegli appunti audio che fanno da bozza ad un articolo.
Poi oggi l'argomento mi viene ricordato da un post dalla Facefook friend Alice, che su detto social network si sfoga.
Lo stesso argomento di cui mi era capitato di parlare con mia mamma di sfuggita qualche giorno fa. Aveva sentito la Clerici che nella sua originalissima trasmissione televisiva, non so per quali motivi e non so con chi, parlava di fobie. Rivolgendosi a me, mi aveva chiesto se io ne avessi..
Dopo averci pensato un pochino, e le avevo risposto che non avevo particolari fobie o paure. E lei: "Non ci credo".
Dopo averci pensato di nuovo: "Una cosa che a volte mi terrorizza è la stupidità delle persone, quando è proprio parecchio grande".

Ora, questa potrà semprare una battuta da 4 soldi.

Lo sarebbe, se si trattasse di una battuta. Ma non è una battuta. Non è retorica. Il superstupido o la superstupida mi terrorizzano davvero. Come ti può terrorizzare uno scarafaggio o un ragno. Anzi, uno scarafaggio o un ragno giganti, lunghi un metro, e che camminano 10 volte più veloce di quanto tu puoi correre. Mi viene in mente un'analogia ancora più efficace, per quanto sia brutto spiegarla. La tendenza che avevo da ragazzino di evitare reparti ospedalieri con malati terminali in preda a una grande sofferenza fisica.
La tenebra nera dell'intelletto fatto a brandelli di una persona che mi parla, il suo niente che raggiunge le mie orecchie e i miei occhi mi fanno sentire risucchiato come da un essere vibrante e viscido a due passi dal soffocarmi. Non mi crea attacchi di panico, ma quasi.

Anche se non è affatto facile sto cercando di superala, questa cosa, e di miglioramenti ne ho fatti. È dura. È dura, perché sono esperienze che non avvertono prima di presentarsi. Capitano improvvisamente sotto gli occhi quando su Internet un bimbominchia scrive un commento senza aver capito nulla, in TV quando una giornalista sembra un'ubriaca che parla a degli ubriachi, per telefono quando un telemarketer boy mi pappagalla il suo script, davanti all'ospedale quando i tavolinari chiedono una firma contro la droga, davanti alla porta di casa mia quando gli analfabeti del servizio elettrico ne sparano di tutti i colori e non capiscono che rischiano un destro da mio fratello (appartamento accanto) se ha fatto il turno di notte e quindi stava dormendo.
Sono da per tutto, li sento come uno sciame di calabroni da cui scappare senza potermi mai fermare, mentre piangono pietà i polmoni, si sentono bruciare vivi i miei muscoli, le mie giunture, i miei capelli... Salvo annullare ogni contatto sensoriale col mondo, chiudermi in casa, staccandomi la corrente e distendermi sul letto tappandomi le orecchie. Se non sei stupidofobico non lo capisci. Non lo sai neanche, perché di questa malattia rara si parla poco. Il terrore prende dall'inconscio, perché si maschera all'inizio da rabbia nei confronti della persona stupida, ma non è rabbia. È sgomento, turbamento. Paura, e un inizio di palpitazioni e immagini che non vorresti mai vedere. Poi passa.

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