31 ottobre 2012

Libro The Spiral


Le Dinamiche a Spirale (Claudio Belotti ed al.)

Le Dinamiche a Spirale sono una teoria sulla psiche formulata da Clare Graves, diffusa in tutto il mondo e oggi spiegata in italiano da Claudio Belotti, Christopher Cowan, Natasha Todorovic nel libro "The Spiral".

Si tratta di un modello che usa spirale come modello grafico per rappresentare il livello di evoluzione umano: a seconda delle sue convinzioni, dei suoi valori, dei suoi bisogni e del suo conseguente comportamento, una persona può essere collocata in un punto preciso della spirale.

Applicare questo studio a chi ci circonda aumenta la nostra empatia, ci rende in grado di capire meglio le sue scelte e decisioni e di prevedere più facilmente il suo comportamento futuro.

Con le Dinamiche a Spirale si può studiare anche un gruppo di persone, si tratti di una famiglia, di un vasto gruppo culturale o di una nazione. Un caso interessante è quello di Nelson Mandela, che ha usato le Dinamiche a Spirale per l'integrazione in Sudafrica.

Nel libro sono riportati vari esempi pratici che aiutano il lettore a servirsi di questo strumento in famiglia, nell'ambito del lavoro e nelle varie relazioni.

Clicca qui per acquistarlo.


30 ottobre 2012

Il rave party a Cusago e le botte della polizia

Dal messaggio di una ragazza inviato al gruppo Facebook "Catena Umana Attorno Al Parlamento Italiano":

Ciò che ci è successo sabato scorso è inaccettabile ed inumano.. Sono andata a Cusago in provincia di Milano ad un rave party, parcheggiata la macchina ci siamo avviati verso il capannone, c'era gente che urlava e sanguinava, il capannone era completamente pieno di gas lacrimogeni.. non riuscivi a respirarci..
Ad un certo punto mi sono trovata delle squadre antisommossa.. hanno iniziato a caricare tutti senza pietà, da li è stato una vera e propria guerriglia, ci caricavano e ci lanciavano lacrimogeni e noi cercavamo di difenderci lanciandogli sassi e bottiglie.
Molta gente mi ha poi raccontato che stavano ballando tranquillamente quando sono entrati nel capannone i celerini e hanno iniziato a menar tutti senza motivo... Gli organizzatori della festa avevano fatto precedentemente un'accordo con le forze dell'ordine che la festa poteva continuare fino alla domenica mattina... l'accordo non è stato rispettato [...] molti ragazzi gravi all'ospedale tra cui una ragazza in coma..
[...] i media hanno distorto tutte le informazioni tenendo nascosto le botte che ci hanno dato e soprattutto dicendo che la ragazza è in coma perché è caduta... non perché gli hanno "manganellato" la testa...
Volevo solo informarvi di tutto ciò.. è uno schifo.. ripeto, uno schifo.. è democrazia questa?
Valentina

Del fatto raccontato da Valentina parla, ad esempio questo articolo di Fanpage.it. Riporto di seguito alcuni commenti o parti di commenti a tale articolo:

Anonimo:
Perché non parlate anche della ragazza in coma per commozione celebrale? (manganellate in testa?)
Perché non parlate della ragazza presa a calci a terra dai poliziotti? 
Perché non parlate del Cane ucciso a manganellate?
[Nota: su sua richiesta, ho reso anonimo questo utente, che ha anche cancellato il suo commento dalla pagina dell'articolo; mi ha scritto: "...
a seguito di quell' episodio, due amici che erano presenti sono stati chiamati dalla polizia per essere interrogati; la polizia li aveva trovati scandagliando il web, sono risaliti a loro da un'intervista... non voglio che la polizia giunga a me o mi schedi come partecipante di quel rave (peraltro neanche ero presente)"]

io ke mi trovavo lì ho visto sbirri manganellare donne e ragazze pure dei bambini hanno rischiato... questo i giornali nn lo scrivono.... neanke ke gli sbirri trascinavano le ragazze x i capelli x terra... [...] sono entrati e per primi hanno alzato i manganelli arrivando pure di sprovvista e da dietro.... e hanno usato una cattiveria unica ammazzando anke cani...

nessuno ha iniziato a tirare niente contro i poliziotti, questo è quello che scrivono i giornalisti, anzi il proprietario non voleva sporgere denuncia e l'hanno costretto a farlo e grazie a questo i poliziotti sono intervenuti, ma senza provocazioni da parte dei raver.

Caduta ? già diceva così anche mia zia ogni volta che lo zio la riempiva di botte

Da un post inviato sulla pagina Facebook HAZARD UNITZ, appartenente agli organizzatori del rave:

Iniziamo a farvi un piccolo report [...]:

Ore 11: Entriamo e creiamo una TAZ, ci posizioniamo in fondo al capannone a 500 metri dalla strada sul retro, dove c’e uno spazio largo 60 m e lungo 700 m dove poter parcheggiare [...] Il posto si trova completamente isolato, lontano da abitazioni e dalla strada non si sentiva nulla Ore 13: Una pattuglia di vigilantes chiama la polizia.

Ore 14:00: Si presenta la digos di Milano, accompagnata dalla celere. Prendiamo accordi con un funzionario che, comunicando col questore, ci da l’ok per far proseguire il party fino a domenica (c’e stato spiegato dopo che il proprietario non voleva sporgere denuncia). La polizia decide che per mantenere l'ordine pubblico fa parcheggiare tutte le macchine in strada, quando sapevano benissimo che era la cosa più sbagliata da fare.

Ore 19: La festa continua la sua crescita, la gente entra a piedi, tutto regolare. Il proprietario dello stabile viene minacciato dal comune che se non sporgerà denuncia nei nostri confronti verrà denunciato lui stesso, perché senza di essa, la polizia non avrebbe potuto intervenire per buttarci fuori, tutto questo a nostra insaputa.

Ore 21: La denuncia parte dalla proprietario. Si presenta di nuovo la celere all'interno della struttura, con aria minacciosa, mentre nell'area esterna viene bloccata tutta l’area dalla polizia; il questore ci minaccia che se non spegniamo entro 10 minuti sarebbero intervenuti, e noi gli abbiamo spiegato gli accordi che avevamo preso in precedenza, che erano diversi, che ormai ci sono 2mila persone, che è calato il buio, ed era meglio aspettare l’alba per poter evitare di creare disordini, anche perché se in partenza l’avessimo saputo già dal primo accordo con la Digos, che comunicava col questore, ci saremmo organizzati in un modo diverso.

Ore 22: Spegnamo la musica cercando sempre di prendere accordi, ma tutto negativo, una folla di 1500 persone inizia a fare cori e urlare , cerchiamo di riaccendere la musica a volume ridotto per calmare le acque, ma avremo spento da li a poco. La polizia irrompe dentro il capannone, ci spegne l’impianto, chi chiude nel retro del sound, e inizia a manganellare qualsiasi cosa trovano davanti, ragazze, ragazzi, cani, persone indifese e anche i ragazzi che avevano la bancarella di crépes davanti al sound, usando pure lacrimogeni, nel mentre ci spaccano tutte le luci sull'americana, cercano di bucarci i coni delle casse con i manganelli, arrivano alla consolle dove c’erano i piatti e mixer ma non fanno in tempo a toccarlo perché vengono messi in salvo da noi, ma riescono a rubare un Macbook di uno di noi senza che nessuno se ne accorgesse,ecc, ecc In tutto questo frangente si accende una miccia che scatena l’inferno e si crea guerriglia tra persone e polizia dentro il capannone.

Ore 22:30: Ci fanno smontare l’impianto e ci lasciano li, nel mentre all'esterno si crea una vera propria guerriglia urbana in mezzo alla strada, e qua non conosciamo che è successo perché non c’eravamo.

Ore 00:00: Usciamo in blocco dal posto e la polizia crea un muro, e ci ferma all'uscita tenendoci un'ora lì fermi in strada, decide di scortarci in una questura li vicina, senza farci comunicare dove eravamo, e ci sequestra tutto l’impianto, anche a noleggio, denunciandoci. Intanto in strada si riversano migliaia e migliaia di persone in giro a piedi. Dopo svariate ore torniamo a casa.

***

[...] NON STAVAMO CREANDO NESSUN TIPO DI PROBLEMA, ERAVAMO DISTANTI DALLA STRADA, NON SI SENTIVA NEMMENO LA MUSICA, LE PERSONE ERANO TRANQUILLE E SI STAVA CREANDO UN ATMOSFERA MOLTO POSITIVA. HANNO DECISO DI FAR STARE TUTTI IN STRADA CON LE MACCHINE PER CREARE SCOMPIGLIO ED AVERE UN MOTIVO PER ENTRARE. UNA VOLTA ENTRATI, HANNO USATO PURA VIOLENZA E PURA BASTARDAGGINE PER FARCI ANDARE VIA, UCCIDENDO BRUTALMENTE UN CANE E FERENDO BRUTALMENTE ALTRE PERSONE; CON QUESTO HANNO CREATO UN SACCO DI DISORDINI E DISAGI SULLA STATALE PER TUTTA LA NOTTE BLOCCANDOLA. I GIORNALISTI DANNO LA COLPA A NOI DI TUTTO L’ACCADUTO DESCRIVENDOCI COME DEI CRIMINALI. [...] DEGLI AGENTI SONO STATI FERITI, MA NON PARLANO DI COSA HANNO FATTO VERAMENTE PRIMA PER ESSERE STATI FERITI. ABBIAMO VISTO UNA RAGAZZINA PRESA PER I CAPELLI, FATTA STRISCIARE A TERRA E PRESA A CALCI, CI HAN RACCONTATO DI GENTE CHIUSA IN UN ANGOLO E PRESA A MANGANELLATE.. DA PARTE NOSTRA ABBIAMO FATTO QUELLO CHE POTEVAMO E CHE RITENEVAMO PIÙ GIUSTO, ANCHE PERCHÉ CI ERA STATO DATO L’OK NEL POMERIGGIO DI POTER FARE LA FESTA DA DEI FUNZIONARI DI POLIZIA!! [...] ABBIAMO AVUTO UNA STIMA DEI DANNI MOLTO ALTA TRA SEQUESTRO, DENUNCIA, MATERIALE ROTTO, ECC.. ORA CERCHEREMO DI RECUPERARE LE NOSTRE ATTREZZATURE AL PIÙ PRESTO E FAREMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE. NOI CHIEDIAMO SOLO IL VOSTRO SUPPORTO, CHE NON VENGA NASCOSTO NULLA DI QUELLO CHE E ACCADUTO. I MEDIA HANNO MASCHERATO LE NOTIZIE E NON DICONO LA VERITÀ [...] NON STAVAMO FACENDO MALE A NESSUNO , NÉ INCITANDO A FARLO. VOLEVAMO SOLO FESTEGGIARE TUTTI FELICEMENTE I NOSTRI 10 ANNI DI CREW E POI RIPULIRE TUTTA L’AREA E ANDARE TUTTI A CASA CONTENTI [...]

28 ottobre 2012

Operatori sanitari su giornali e in TV: informazione? Pubblicità?


Nell'immaginario collettivo è ben chiaro che molti messaggi promozionali pecchino di poca trasparenza nel descrivere il prodotto o servizio proposto. Non è una giustificazione per l'azienda che commissiona quelle pubblicità, ma almeno l'ascoltatore o lettore ha in qualche modo un "filtro" che non gli fa prendere quel messaggio per oro colato: sa che è un messaggio interessato, un messaggio di parte.

Questo filtro però funziona molto meno o manca del tutto quando il messaggio pubblicitario non trasparente promuove un operatore sanitario. Il motivo sta nel fatto che la non trasparenza consiste nel far finta che non sia pubblicità. Nel far finta che l'unico scopo sia informare.

Quale sarebbe la reazione di un telespettatore se durante un telegiornale venisse mostrato un servizio in cui si parla delle magnifiche proprietà nutrizionali dell'ananas, e a parlarne fosse il rappresentante di una multinazionale della frutta, di cui viene fatto il nome sia all'inizio che alla fine del servizio? Penserebbe subito a una squallida scusa per fare pubblicità a quell'azienda, che per questo ha pagato profumatamente.

Invece se una TV o un giornale danno visibilità ad es. a un gastroenterologo che parla di problemi di digestione e ne menziona nome, cognome e luogo di lavoro, la probabilità che il destinatario del messaggio pensi alla pubblicità occulta è molto, molto minore.

Ho già scritto un articolo dedicato alla pubblicità di professionisti della salute su giornali e TV spiegando perché ho accolto con favore che fosse liberalizzata.

E qui lo ribadisco: evviva la possibilità per gli operatori sanitari di pubblicizzarsi con qualsiasi mezzo.

...A patto che lo si faccia con trasparenza.

Non sono così ingenuo da accorgermi solo ora che le TV (soprattutto private e piccole) facciano passare le pubblicità per informazione. Ma una cosa è conoscere un fatto per sentito dire, e un'altra è conoscerlo in prima persona. Perché venire a contatto con ceta gente dà veramente fastidio, e quando provo veramente fastidio io scrivo un articolo (beh, non è una regola fissa, ma mi piaceva la frase).
Venerdì mattina mi ha chiamato al cellulare una signora che si presentava come segretaria di un medico che lavorava alla redazione del giornale "Il Sole 24 Ore". Una telefonata che si può considerare SPAM, visto che:

- non era stata da me richiesta
- non era stata da me autorizzata
- il numero su cui l'ho ricevuta è iscritto al Registro delle Opposizioni
- era finalizzata a vendermi un servizio.

Ma mica me lo voleva dire subito, che il giornale bussava a quattrini. Ha cominciato dicendo che la redazione era interessata a pubblicare degli articoli sulla fisioterapia scritti da me, e che voleva organizzare un colloquio con non mi ricordo chi, colloquio grazie al quale conoscerci e capire se ci sarebbero stati i presupposti per questo tipio di collaborazione. Ho chiesto se si aspettassero che io sborsassi del danaro, e lei ha risposto che il colloquio è assolutamente gratuito. Urka! Il colloquio è gratuito! Non devo pagare per parlare con uno che mi vuole vendere la pubblicità! Le ho detto che ci mancherebbe altro che addirittura il colloquio preliminare fosse a pagamento; ho chiarito che se si aspettavano dei soldi da me per pubblicare un mio articolo, non ero interessato, ed ecco che la segretaria call center style mi saluta.

Hai un giornale che viene letto da molte persone e vuoi che io scriva un articolo per te gratuitamente? Va bene. Io do il mio parere professionale a te, e tu dai visibilità a me. Ma che situazione si prospetta quando un giornale addirittura chiede soldi a un opinionista per consentirgli di pubblicare un suo articolo? Non una pagina pubblicitaria. Un ARTICOLO. Il ragionamento alla base di questa logica è: "Vale la pena per te pagarmi in quanto un professionista che appare su un importante giornale dà l'impressione di essere molto bravo, e questa impressione ce l'avranno i nostri numerosissimi lettori".

Dunque per stessa ammissione di chi gestisce il giornale c'è la volontà di far passare un messaggio distorto.

E cioè la volontà di dare l'impressione che il professionista sia stato scelto dalla redazione sulla base della sua bravura, mentre in realtà è stato scelto perché ha pagato. Può darsi che il colloquio conoscitivo possa anche servire per farsi un'idea del grado di competenza del professionista, ma rimane il fatto che fra tutti quelli competenti viene scelto non chi lo è di più: viene scelto chi fra loro è disposto a pagare. E il lettore medio a questo non pensa. Quindi non lo sa. Tanto più che l'articolo non si presenta come contenuto promozionale, ma informativo.

Ce l'ho con i professionisti della salute che investono i loro soldi in pubblicità? Ce l'ho con i media che li promuovono?

Vedi sopra: no. A patto che il destinatario del messaggio abbia chiaro che si tratti di pubblicità, o che almeno l'operatore sanitario non paghi il giornale o l'emittente televisiva.
Ritengo invece non etico - sia da parte del professionista che da parte di una redazione giornalistica - pubblicare un messaggio promozionale a pagamento fingendo che non lo sia. Infatti questo significa nascondere un importante conflitto di interesse, cioè distrarre le persone da un dubbio che è invece giusto si pongano: "Avrà avuto quello spazio perché il giornalista crede in lui, o solamente perché ha pagato?"

Ma dove vivo? Bella scoperta.

L'ho detto, so che non è uno scoop. E' una testimonianza. Parlo della mia esperienza e in occasione della mia esperienza. Quello che ora come ora posso dire e mi sento in dovere di dire è questo: la redazione del giornale Il Sole 24 Ore fa telefonare agli operatori sanitari per proporre loro visibilità in cambio di un pagamento in denaro, condizione necessaria per essere presentati come "professionisti talmente autorevoli da scrivere su quel prestigioso giornale". I lettori sappiano, e tengano conto della differenza fra "autorevole" e "pagante".

Più in generale, se sei fra le persone che non ci avevano mai pensato, la prossima volta che leggi o senti l'opinione di un medico, o fisioterapista, o logopedista, etc in un giornale o programma televisivo, anche se quello spazio viene presentato come informazione, chiediti se scegliendo quella persona e non un'altra lo scopo principale della redazione fosse una migliore informazione possibile oppure fare cassa.

26 ottobre 2012

Facebook: cosa sconsiglio di postare (oltre alle bufale)

Tralascio in questo articolo l'opportunità di evitare di postare su Facebook bufale, di cui puoi leggere in numerosi altri articoli di questo blog con etichetta "bufale".

Ho già parlato in un altro articolo dei consigli per eventuali miglioramenti che FB ha chiesto ai suoi utenti, e a cui ho risposto proponendo un sistema anti-ridondanza che impedisca la visualizzazione dello stesso link più volte quando viene inviato da vari utenti.

Stavolta tratto un po' lo stesso argomento riferendomi alla condotta degli utenti. Credo che uno strumento online debba essere usato allo scopo per il quale è stato concepito e per il quale il suo produttore lo mette a disposizione degli utenti. E' una questione di rispetto sia per il produttore che per le persone con cui, grazie a quello strumento, interagiamo.

Per questo motivo, che esista o no un sistema anti-ridondanza (e per adesso non esiste), credo si debba evitare di postare link solo perché troviamo quella pagina Internet o quel video carini, buffi, divertenti, etc. Facebook è una sorta di diario a sbircio modulare, cioè per ogni post posso decidere chi può o chi non può vederlo (posso anche renderlo visibile solo a me stesso, proprio come fosse un diario segreto); nell’uso principale per il quale credo sia stato concepito, il diario di Facebook (si chiama così!) dovrebbe essere costituito da una serie di post che riguardano la vita del loro autore. Ad esempio se dopo un bel po' di tempo che non vado su FB ho voglia di sapere come se la passa un mio amico che non sento da tempo, prima di parlare con lui in chat o chiamarlo al telefono guardo la sua bacheca per sapere quali sono le ultime notizie sulla sua vita che ha scelto di condividere con me, per trovare le quali non ho piacere di dover rovistare in una selva di post magari interessanti o divertenti quanto si vuole, ma che riguardano tutt'altro.

Se ogni tanto trovi dei link che vuoi condividere con gli altri, il luogo adatto non è Facebook, ma un aggregatore di link, ad esempio Scoop.it. Nella versione a pagamento (a pagamento per il creatore del meta-blog) si può dare la possibilità agli utenti di iscriversi a una newsletter che li informa sulle novità pubblicate.

Io ad esempio su Scoop.it ho 5 meta-blog (o sarebbe meglio chiamarli re-blog?):
Se sei mio amico non significa che tu debba essere interessato a tutti gli argomenti che io ritengo interessanti, quindi puoi iscriverti a una o più di queste mailing list (e per ognuna di esse decidere se vuoi essere aggiornato immediatamente, settimanalmente o mensilmente), oppure a nessuna, e ricevere solo gli aggiornamenti che riguardano la mia vita che ho scelto di rendere a te visibili, sul mio profilo Facebook.

Alla regola "non si postano su FB link di articoli (se non scritti da noi)" una delle rare eccezioni l'ho fatta stamattina, inviando un link di un articolo che rappresenta esattamente il mio pensiero e rappresenta anche un messaggio a tutti i miei FB-friend avvezzi all'invio di sfoghi genericamente specifici. Si tratta di un articolo in cui l'autrice consiglia di parlare chiaro oppure non parlare per niente. Questo il link.

24 ottobre 2012

Boicottaggio multinazionali: c'è un sito italiano aggiornato?


Ho visto più volte su FB postare questa "mappa", di multinazionali accusate di condotte non etiche sotto vari punti di vista (rispetto dell'ambiente, diritti sindacali...) che non so quanto sia aggiornata...

Clicca sull'immagine per ingrandirla






Ogni tanto guardo se in rete c'è un sito italiano ben strutturato e soprattutto aggiornato sul boicottaggio, magari con una newsletter. Lo troverei utile, perché le cose cambiano di anno in anno, sia in bene che in male, grazie all'unione o scissione di varie aziende e agli eventuali cambiamenti di condotta.
Se conosci un buon sito del genere, segnalamelo commentando questo articolo, grazie!

23 ottobre 2012

I famosi alberi di pesce

Domanda frequente posta ai vegetariani, o addirittura a chi spiega chiaramente "non mangio prodotti animali" (esperienza mia di qualche mese fa): "Pesce?"

Ecco finalmente spiegato il motivo di tale intelligentone quesito: ho trovato i famosi alberi di pesce.


Versione subacquea (foto):


Versione subaquea (disegno):



22 ottobre 2012

La bufala dei poliziotti che a Francoforte si sarebbero uniti ai manifestanti

A giugno pubblicai un articolo che tratta un tema molto triste: cariche della polizia e manifestanti ingenui (o finti ingenui) che si stupiscono (o fingono di stupirsi) se vengono picchiati.
Oggi segnalo l'ingenuità "opposta": quella che fa cascare un sacco di persone come pere cotte nella bufala secondo cui a Francoforte, dove il 19 maggio c'è stata una manifestazione contro le banche, la polizia si sarebbe unita alla protesta. La notizia è così avvincente e romantica da bypassare la capacità di riflettere per 2 secondi sul fatto che possa essere una notizia falsa, come ovviamente lo è... ovviamente, perché già è super-improbabile che un solo poliziotto possa rischiare una grave sanzione o il licenziamento per aver disobbedito agli ordini... figuriamoci quanto è probabile che un'intera squadra di polizia prenda una decisione del genere.

Eppure ecco il messaggio che continua a circolare su Facebook in questi giorni:

"GRANDEEEEEEEEEEE CONDIVIDETE !!! Francoforte. la polizia tedesca toglie gli elmetti e marcia al fianco di occupy aprendo loro la strada. come mai la notizia gira quasi esclusivamente sul web ? (Pat)"

Ed ecco la foto a cui tale messaggio si appoggia per sostenere questa fandonia:

Un altro messaggio che accompagna questa fotografia è

"La polizia tedesca si toglie i caschi e marcia insieme ai manifestanti, sgombrando loro la strada. Non vedrete mai quest'immagine sulla Cnn!"


il gruppo che ha organizzato la manifestazione, European Resistance, ha voluto fare chiarezza: «Nell'intento di correggere alcuni rumours diffusi su Facebook, ci teniamo a sottolineare una cosa: la polizia non si è mai unita a noi, né ha mostrato in alcun modo solidarietà nei confronti dei manifestanti del movimento Blockupy».

Dalla pagina FB di ilcorsaro.info:

Ci sono cascati in molti, da Informare per Resistere a molte pagine di informazione web, arrivando a Repubblica che si salva in extremis spiegando nella didascalia che si tratta di un'impressione errata.
In molti hanno scritto che a "A Francoforte la polizia si toglie il casco e manifesta con i 200 mila contro l'Europa delle banche..." Seguivano proclami di una imminente rivoluzione. Migliaia di persone hanno condiviso questa foto.

In realtà Francoforte era da giorni in stato di assedio. Nei due giorni precedenti a questo scatto oltre 400 persone sono state arrestate, molti gli sgomberi delle piazze in cui giovani da tutt'Europa manifestavano pacificamente contro la Banca Centrale Europea, cariche e interventi repressivi della polizia.

Quello che è successo quindi è l'esatto opposto di quel che viene raccontato in quella didascalia. La polizia, nell'immagine, sta infatti, circondando con un cordone il corteo. Al momento dello scatto, il carattere pacifico del corteo consente alla polizia un atteggiamento più rilassato, e quindi di non indossare i caschi.

Aggiungiamo che è normale che i poliziotti non indossino i caschi per tutto il corteo.

Vi invitiamo a verificare meglio le fonti e le notizie che circolano sul web prima di diffonderle e condividerle, e a diffondere questa rettifica, affinché nessuno si illuda di "rivoluzioni imminenti" annunciate sul web...

AGGIORNAMENTO dic 2013:

Come spesso accade, lo stesso tipo di bufala si ripete cambiando luoghi e date. Ecco, un anno dopo, La bufala della polizia che si toglie i caschi per unirsi allo sciopero del 9 dicembre, articolo di Giornalettismo.com.

11 ottobre 2012

Bicycle Mini Camper canadese

Quattro signori canadesi si stanno impegnando per la realizzazione di un un Bicycle Mini Camper. Il progetto è già stato fatto. Ecco un video di presentazione virtuale:

 

Sul loro loro sito internet danno varie informazioni e sul loro blog tengono aggiornati i lettori sul progetto. Chiedono donazioni per la realizzazione del loro prototipo, realizzabile, secondo una loro stima, con 20.000 dollari. In cambio di una donazione, a seconda di quanto si dà, offrono vari contentini di ringraziamento (ti linkano sul loro sito, ti inviano una cartolina, una tazza, pubblicizzano la tua azienda sul sito e durante gli eventi, etc).
Io ho donato 15 dollari. Mi garba troppo 'sta rulottina, anche se probabilmente non la comprerò.

09 ottobre 2012

Boomerang Gmail, plugin-segretario per la posta

"Invia questo messaggio alle 14 di domani"
"Fai comparire questo messaggio in cima alla lista se il destinatario non mi risponde entro questa data"

Sono alcuni esempi di comandi (con possibilità di contro-ordine, naturalmente) che è possibile far eseguire a Boomerang Gmail, plugin per Firefox, Chrome e Microsoft Outlook.

Ecco un video esplicativo (in inglese):



07 ottobre 2012

Trasforma gli aggiornamenti feed in newsletter con Feed2mail (o Blogtrottr)


Alcuni blog non hanno una newsletter e ti permettono di rimanere aggiornati solo col sistema dei feed.


Feed2mail "converte" gli aggiornamenti feed in e-mail.
Esisono 2 tipi di abbonamento: uno a 1,95 $ al mese, che consente il monitoraggio di massimo 5 siti,e uno a 4,95 $ al mese, che consente il monitoraggio di massimo 50 siti.

Conosci un'alternativa gratuita a questo servizio? Segnalalo commentando questo articolo
AGGIORNAMENTO: non c'è più bisogno, non c'è più bisogno, trovato: Blogtrottr: www.blogtrottr.com. Va beh, ormai l'articolo non lo cancello, e lascio comunque la spiegazione del funzionamento di Feed2Mail (del tutto analogo a quello di Blogtrottr)...


2) inserisci nel primo spazio l'indirizzo del blog per il quale vuoi ricevere gli aggiornamenti, es. quello di Mauro Zucconi, e cioè http://maurozucconi.tumblr.com/

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